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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Il Milan si presenta con un nuovo allenatore, il turco Terim, e con i neo acquisti Rui Costa e Filippo Inzaghi. La squadra è falcidiata da una serie impressionante di infortuni che ben presto la estromettono dalla lotta per lo scudetto; soprattutto l'uscita di scena di Filippo Inzaghi alla dodicesima giornata è catastrofica, neppure il cambio dell'allenatore, con il ritorno dell'ex giocatore Carlo Ancelotti, produce sostanziali miglioramenti e solo all'ultima giornata i rossoneri agguantano il quarto posto che vale l'iscrizione alla Champions League. Per il titolo la spunta la Juventus sulla Roma e sull'Inter che si suicida nella partita decisiva all'Olimpico contro la Lazio. Sufficiante il comportamento del Milan nelle Coppe: raggiunge la semifinale sia in Coppa Italia, eliminato dalla Juventus, che in Coppa Uefa, eliminato dal Borussia Dortmund.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("Il decennio della Stella e il buio dei primi Anni Ottanta"), maggio 2005
ANCELOTTI, CHI SI RIVEDE!
All'inizio della stagione 2001-02 spira il vento del rinnovamento, arriva dal Bosforo e porta al Milan il nuovo tecnico Fatih Terim. La squadra si rinforza con giocatori di grande valore come il portoghese Manuel Rui Costa, il collaudato Filippo Inzaghi e il giovane promettente Andrea Pirlo. La squadra non trova i giusti equilibri, passando da esaltanti prestazioni (come la vittoria per 4-2 con l'lnter) ad altre decisamente sconclusionate (sconfitte con Perugia e Torino); già a novembre Terim è costretto a fare le valigie, e il nome dell'immediato futuro per la panchina rossonera è quello di Carlo Ancelotti, che diventa così (forse con qualche mese di anticipo) il nuovo allenatore del Milan. "Carletto" ritrova alcuni suoi vecchi compagni di squadra e soprattutto quel certo ambiente familiare che ben conosce; il nuovo Mister conclude la stagione portando la squadra alla semifinale di Coppa Uefa (deludente eliminazione contro il Borussia Dortmund, 0-4 in Germania), centrando però il quarto posto in campionato, sufficiente a garantire l'accesso ai preliminari di Champions League. L'arrivo di Ancelotti coincide con il terzo capitolo glorioso del Milan berlusconiano; dopo i cicli di Sacchi e di Capello, sarà il tecnico emiliano a lasciare una traccia indelebile nella storia rossonera.



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La rosa rossonera per la stagione 2001-02



dal sito www.wikipedia.org
2001-02: DA TERIM AD ANCELOTTI
Nell'estate 2001 la dirigenza di via Turati decide di puntare sull'allenatore turco Fatih Terim, nella stagione precedente alla Fiorentina. In rossonero arrivano campioni del calibro di Manuel Rui Costa e Filippo Inzaghi (pagati rispettivamente 80 e 75 miliardi di lire) ed elementi di sicuro valore come Javi Moreno e Cosmin Contra, che pochi mesi prima avevano condotto la sorpresa Alavés alla finale della Coppa UEFA (poi persa contro il Liverpool). Nella lista dei nuovi compaiono anche Martin Laursen e gli ex interisti Andrea Pirlo e Cristian Brocchi.
L'avvio è promettente, ma già a novembre il Milan si ritrova fuori dalle prime cinque posizioni della classifica della Serie A. A seguito della sconfitta in trasferta contro il Torino, il 4 novembre Terim è esonerato e sostituito da Carlo Ancelotti. Malgrado la squadra sia falcidiata da una serie di infortuni (tra i quali quelli del capitano Maldini, di Inzaghi e di Shevchenko), l'allenatore emiliano riesce a guidare la squadra alla semifinale di Coppa UEFA, dove il Milan è eliminato dal Borussia Dortmund (seconda semifinale di sempre nella competizione). In campionato, dopo un cammino altalenante, il Milan guadagna l'obiettivo che si è prefissato a stagione in corso: il 4° posto, risultato che dà l'accesso ai preliminari di Champions League. In Coppa Italia viene eliminato in semifinale dalla Juventus. Nel corso dell'annata la formazione titolare del Milan, schierata secondo il 4-3-1-2, è la seguente: Abbiati; Contra, Costacurta, Laursen, Kaladze; Gattuso, Albertini, Serginho; Rui Costa; Shevchenko, Inzaghi. Nell'ultima parte della stagione, però, il posto di Albertini è insediato da Pirlo, autore di ottime partite e di gol decisivi.

AVVENIMENTI
Il centesimo torneo italiano somigliò a quello del 1967: quest'anno come all'epoca, l'Inter per lunghi tratti padrona del campionato sciupò tutto all'ultima giornata, facendosi sopravanzare dalla Juventus e dalla Roma.
La stagione partì il 25 agosto 2001, con favorite le milanesi, le romane e la Juventus. In una stagione tanto incerta e combattuta fino alla fine, passò in secondo piano il primo derby della storia per la città di Verona, che diventò la quinta città italiana a poter vantare una stracittadina nella massima serie dopo Milano, Torino, Genova e Roma. La rinnovata Juventus di Marcello Lippi, ritornato dopo le clamorose dimissioni del 1999, era la squadra più attesa e considerata da molti un gradino sopra le altre contendenti al titolo nonostante le partenze di Zidane e Pippo Inzaghi, sopperite dai faraonici ingaggi di Gianluigi Buffon, Lilian Thuram e Pavel Nedved.
I bianconeri partirono forte e alla terza giornata erano in testa a punteggio pieno, superati due domeniche dopo dall'Inter del tecnico argentino Héctor Cúper, ennesima scommessa del presidente Moratti. La vera protagonista del girone d'andata fu però il neopromosso ChievoVerona del tecnico Luigi Delneri, squadra debuttante in Serie A, che grazie al suo gioco arioso e spettacolare andò in testa alla classifica il 21 ottobre e ci rimase per l'intero mese di novembre, verso la metà del quale si svolse il primo derby col Verona quarto in classifica, conclusosi con la rocambolesca sconfitta del Chievo che lasciò all'Hellas una vittoria in rimonta per 3-2 dallo 0-2. Nel frattempo la Juventus conosceva un periodo di crisi e il Milan cambiava subito la guida tecnica: il turco Fatih Terim venne infatti sostituito con Carlo Ancelotti, lasciato libero dalla società torinese. Il 2 dicembre il Chievo perse il primato in favore dell'Inter, ma i nerazzurri vennero sconfitti in casa nello scontro diretto due domeniche dopo e cedettero il passo ai veronesi e alla Roma campione in carica. La squadra di Cuper concluse comunque l'anno in testa alla classifica, ma venne sopravanzata dalla Roma il 6 gennaio che vinse così per la seconda volta consecutiva il titolo d'inverno.
Il girone di ritorno vide l'allontanamento dalle zone di vertice del Milan, che pagò l'infortunio del suo centravanti Filippo Inzaghi, e del Chievo e l'avvicinamento prepotente della Juventus, tornata in splendida forma dopo le difficoltà autunnali. La lotta diventò così a tre e vide le contendenti alternarsi in vetta alla classifica domenica dopo domenica. Il torneo sembrò arrivare ad una svolta il 24 marzo quando l'Inter, battendo la Roma nello scontro diretto di San Siro, andò a +3 sui giallorossi e +4 sulla Juve. La domenica successiva il distacco sulla Juventus crebbe a sei punti e sembrò tagliare fuori i bianconeri; un'inopinata sconfitta casalinga dell'Inter contro l'Atalanta alla trentesima giornata riaprì però i giochi. A tre giornate dalla fine l'Inter affrontò il Chievo, mentre la Juventus giocava a Piacenza: se al novantesimo minuto i nerazzurri avevano già le mani sul titolo vincendo al Bentegodi, mentre le inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti di recupero le simultanee marcature di clivensi e torinesi portarono d'un colpo da 5 a solo 1 i punti di vantaggio dei milanesi. Le tre squadre arrivarono così all'ultima gara, il 5 maggio, in questa delicata situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67.
Se per i giallorossi le speranze erano ormai flebili, la Juventus impegnata sul campo dell'Udinese sperava in un regalo della Lazio, che a Roma sfidava l'Inter. Allo stadio Olimpico l'ambiente era però ottimale per i nerazzurri dato che la stessa tifoseria biancoceleste, un po' per gli stretti rapporti d'amicizia coi meneghini, un po' per odio nei confronti della sua dirigenza, era chiaramente disposta a sacrificare l'ingresso in zona UEFA pur di vedere trionfare i neroazzurri: già dopo 10 minuti di gioco la Juventus aveva risolto la pratica con i gol del capocannoniere David Trezeguet e del capitano Alessandro Del Piero. Quando l'Inter andò in vantaggio per la seconda volta nel primo tempo - dopo una rete laziale - tutta Italia credette di star assistendo ad un copione scontato. Ma accadde l'imponderabile: dapprima arrivò la seconda rimonta laziale, poi addirittura nella ripresa i nerazzurri crollarono sotto i colpi dei biancocelesti e la gara finì 4-2. A Udine scoppiò così la grande festa per il 26º scudetto bianconero, uno dei più sofferti e inattesi. Con la contemporanea vittoria della Roma, l'Inter finì addirittura terza, lasciando l'ambiente nerazzurro tra le lacrime e nello scoramento per un obiettivo inseguito 13 anni ed ancora una volta sfuggito.
Con la Lazio entrò dunque in UEFA anche il ChievoVerona, splendida neopromossa che si affacciava subito all'Europa. Ad un certo punto i clivensi avevano pensato addirittura ad un posto in Coppa dei Campioni, che invece finì al Milan.
In coda si registrarono le discese in B di Venezia, Fiorentina, Lecce, e a sorpresa del Verona di Alberto Malesani che nonostante fosse dotato di grandi stelle nascenti del calcio italiano e internazionale, come Oddo, Gilardino, Camoranesi e Mutu, mancò la salvezza, causa anche una classifica stretta per il quindicesimo posto, nella quale fino al fischio finale erano coinvolte anche il Brescia e l'Udinese. Invece la Fiorentina, dopo un campionato anonimo, retrocesse clamorosamente. Per i gigliati fiorentini in estate arriverà addirittura il fallimento della società e il declassamento in Serie C2. Ai veronesi invece fu fatale lo scontro diretto contro il Piacenza dell'altro capocannoniere Dario Hubner, che gettò i veneti nel baratro.




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Ragione sociale Milan Associazione Calcio S.p.A. (A.C.M.)
Carletto Ancelotti,
il nuovo allenatore rossonero che subentra a Terim nel novembre 2001
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Filippo Turati, 3 - MILANO
Centro Sportivo Milanello - Carbonolo di Carnago (VA)
AREA DIRETTIVA
Presidente Silvio Berlusconi
Vice-presidenti Franco Baresi II, Paolo Berlusconi, Adriano Galliani, Gianni Nardi
Amministratore Delegato Adriano Galliani
Direttore Generale Ariedo Braida
AREA ORGANIZZATIVA
Direttore Organizzativo Umberto Gandini
Team Manager Silvano Ramaccioni
AREA COMUNICAZIONE
Direttore della Comunicazione Vittorio Mentana
Capo Ufficio Stampa Paolo Tarozzi
AREA TECNICA
Allenatore Antonio Di Gennaro fino al 5 novembre 2001, poi Carlo Ancelotti
Direttore Tecnico Fatih Terim fino al 5 novembre 2001
Allenatore in Seconda Giorgio Ciaschini dal 5 novembre 2001
Preparatori Atletici Vincenzo Pincolini, Agostino Tibaudi, William Tillson, Daniele Tognaccini
Allenatore dei portieri Andrea Pazzagli, poi William Vecchi dal 18 novembre 2001
Respons. Settore Giovanile Franco Baresi II
Allenatore Primavera Mauro Tassotti
AREA SANITARIA
Coordinatore Settore Sanitario Jean Pierre Meersseman
Medico Sociale Rodolfo Tavana
Massaggiatori

Giancarlo Bertassi, Roberto Boerci, Giorgio Puricelli, Tomislav Vrbnjak

SQUADRA
Capitano Paolo Maldini
Sponsor Opel
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Christian Abbiati, Demetrio Albertini, Massimo Ambrosini, Catilina Aubameyang I, Ibrahim Ba, Christian Brocchi, José Antonio Chamot, Francesco Coco, Cosmin Marius Contra, Alessandro Costacurta, Marco Donadel, Massimo Donati, Gennaro Ivan Gattuso, Thomas Helveg II, Filippo Inzaghi I, Javi Moreno Varela, José Mari, Kakhaber Kaladze, Vitalij Kutuzov, Martin Laursen, Paolo Maldini (cap.), Andrea Pirlo, Roque Junior, Sebastiano Rossi, César Manuel Rui Costa, Mohamed Adama Sarr, Serginho, Andriy Shevchenko, Marco Simone, Davala Umit
Palmares Trofeo TIM
La Squadra "Allievi Nazionali" vince il Trofeo "Beppe Viola" under 17
La Squadra "Giovanissimi" vince il Memorial "Niccolò Galli"
La Squadra "Giovanissimi" vince il Trofeo "Gaetano Scirea"