Sebastiano ROSSI
"Ascensore Umano"

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Scheda statistiche giocatore
  Sebastiano ROSSI

Nato il 20.07.1964 a Cesena (FO)

Portiere (P), m 1.97, kg 94

Stagioni al Milan: 12, dal 1990-91 al 2001-02

Soprannome: “Ascensore Umano”, “Superseba”

Proveniente dal Cesena

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 29.07.1990: Monza vs Milan 0-1

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Coppa Italia il 05.09.1990: Milan vs Triestina 1-0

Esordio nel Milan in Campionato (Serie A) il il 24.03.1991: Internazionale vs Milan 0-1

Ultima partita giocata con il Milan il 06.02.2002: Juventus vs Milan 1-1 (Coppa Italia)

Ultima partita amichevole giocata con il Milan il 07.10.2002: Dinamo '90 vs Milan '90 1-3 (Addio al calcio di Zvonimir Boban)

Totale presenze in gare ufficiali: 330

Palmares rossonero: 5 Scudetti (1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99), 1 Coppa dei Campioni (1994), 1 Supercoppa Europea (1994), 2 Supercoppe Italiane (1993, 1994), 2 finali di Coppa dei Campioni (1993, contro l'Olympique Marseille; 1995, contro l'Ajax), 2 finali di Coppa Intercontinentale (1993, contro il San Paolo; 1994, contro il Velez Sarsfield), 2 finali di Supercoppa di Lega (1996, contro la Fiorentina; 1999, contro il Parma), detentore del record di imbattibilità in Serie A (929' minuti) stabilito il 27 febbraio 1994 (Milan vs Foggia 2-1)

Esordio assoluto in Serie A il 13.09.1987: Cesena vs Napoli 0-1




Ha giocato anche con la Rondinella (C1), il Forlì (C1), l'Empoli (B), l'R.M. Firenze (C1), il Cesena (B, A), il Perugia (A).

"Fisicamente fortissimo, è il giocatore più alto della Serie A con il suo 1 metro e 97 centimetri di altezza. Ovviamente va a nozze nelle uscite alte e, tra i pali, ha buona agilità nonostante sia così "lungo". La scorsa stagione non ha giocato molto (9 le sue presenze in campionato), ma è lui ora il "titolare"; un torneo, questo 91-92, davvero importante per lui! Appassionatissimo di pesca d'altura, è molto bravo poi nel gioco del biliardo." (Da Figurine "Score", edizione 1991-92)

"Da allora "Seba" Rossi ne ha fatta di strada, vincendo Coppe e Scudetti in serie, essendo parte integrante di una difesa forse irripetibile formata da "Franz" Baresi, "Tasso" Tassotti, "Billy" Costacurta e "Cuore di Drago" Maldini, quella degli "Invincibili" con 59 partite utili consecutive in campionato (che, se sommate alle amichevoli ed alle Coppe si perdono nella memoria...). Il suo carattere schietto, sanguigno, da vero romagnolo insomma, ma sempre improntato alla lealtà, lo ha portato ad ergersi a protagonista (non sempre in positivo) ma anche a superare momenti non facili con compagni di squadra ed allenatori." (Nota di Colombo Labate)

"E' il portiere di più lunga militanza dell'epopea berlusconiana. Al Milan dalla stagione '90-91 (lo volle Arrigo Sacchi che lo allenò da ragazzino nelle giovanili del Cesena), "Superseba", come lo hanno ribattezzato i tifosi, ha vinto nell'ultima stagione il suo quinto scudetto dopo i quattro con Capello. Il suo contributo nell'ultimo campionato è di 13 partite. A 35 anni ha deciso di rimanere al Milan anche come secondo portiere, respingendo le insistenti offerte dell'Udinese che lo voleva a tutti i costi. La sua militanza in maglia rossonera è stata cadenzata da diversi record infranti: quello d'imbattibilità (929 minuti) e quello delle 58 partite utili consecutive. Oltre a essere un campione tra i pali è un numero uno anche nella pesca d'altura, che pratica con successo con gli amici in Adriatico quando gli impegni con il Milan glielo consentono. Come Albertini ha l'hobby dei grandi vini."



Dal sito www.wikipedia.it

CARRIERA
Titolare del pluridecorato Milan della prima metà degli anni Novanta, dal 27 febbraio 1994 Sebastiano Rossi è il detentore del record assoluto di imbattibilità per partite di campionato, con 929 minuti, dalla 16ª alla 26ª giornata incluse. L'imbattibilità fu registrata tra il 37° minuto di Milan-Cagliari (gol di Villa) e il 66° di gioco di Milan-Foggia 2-1 (gol di Kolyvanov). I 9 incontri nei quali la porta di Sebastiano Rossi rimase imbattuta furono, nell'ordine, quelli contro Reggiana (1-0), Udinese (0-0), Lecce (0-0), Genoa (0-0), Piacenza (2-0), Atalanta (1-0), Roma (2-0), Cremonese (1-0) e Lazio (1-0).
Portiere, in ragione della sua altezza (198 cm) fino all'età di 15 anni si divise tra calcio e basket, tanto che gli fu proposto un ingaggio in Serie A1. Sebastiano Rossi scelse di continuare, tuttavia, la carriera calcistica e compì tutta la trafila nelle giovanili del Cesena, la squadra della sua città. In prestito al Forlì in C1 giocò le sue prime partite da professionista, assommando alla fine 11 presenze e 13 gol subìti.
Trascorse quindi due stagioni (di nuovo Cesena e poi Empoli) senza mai scendere in campo. Nel 1985 fu mandato a giocare a Firenze, di nuovo in C-1, nella Rondinella Marzocco: furono 28 partite con 19 gol subìti. Rientrato alla fine della stagione dal prestito, dal 1986 al 1990 Rossi fu titolare fisso del Cesena, squadra con la quale esordì in serie A (13/9/1987, Cesena-Napoli).
Nell'estate del 1990 il Cesena cedette Rossi al Milan, che lo acquistò come riserva di Pazzagli. Con la cessione di quest'ultimo al Bologna nel 1991, Rossi dovette aspettare ancora poco più di un anno (complice l'ingaggio di Francesco Antonioli) ma poi divenne titolare inamovibile per sei stagioni, vincendo in quel periodo cinque scudetti (tre consecutivi dal 1992 al 1994 e poi altri due nel 1996 e nel 1999), una Coppa dei Campioni (1994), una Supercoppa d'Europa (1994) e tre Supercoppe d'Italia (1992, 1993 e 1994).
Nella stagione 1996-1997 fu relegato temporaneamente in panchina a vantaggio del giovane Angelo Pagotto, ma riguadagnò il posto da titolare dopo poco tempo. Con l'arrivo di Massimo Taibi, nella stagione 1997-1998, le presenze di Rossi in prima squadra iniziarono a diminuire per via dell'alternanza con il portiere nuovo arrivato. Fu l'anno successivo, tuttavia, che Rossi perse definitivamente il posto da titolare in prima squadra, che aveva ripreso ai danni del tedesco Jens Lehmann ingaggiato quell'anno, a causa di un episodio accaduto durante Milan-Perugia (ultima giornata d'andata del campionato 1998/99): dopo un rigore battuto e segnato dal giapponese Hidetoshi Nakata ci fu un'aggressione da parte di Rossi nei confronti del perugino Christian Bucchi (andato a recuperare il pallone) che costò il cartellino rosso e cinque giornate di squalifica a Rossi, che costrinsero l'allora allenatore Alberto Zaccheroni ad affidare la porta del Milan a Christian Abbiati, divenuto titolare fino al termine della stagione caratterizzata dalla conquista del 16° scudetto. Le presenze in campionato furono comunque utili a fregiarsi del titolo di campione d'Italia per la quinta volta alla fine della stagione. Rossi fu la riserva di Abbiati anche nella stagione successiva e, dal 2001, divenne il terzo portiere, dietro lo stesso Abbiati e Dida. Alla fine della stagione 2001/2002 lasciò il Milan e fu ingaggiato dal Perugia, squadra con la quale giocò una sola stagione e chiuse la carriera nel 2003 a 39 anni. le sue partite in Serie A ammontano a 347.
Estremo difensore tecnicamente molto dotato e molto difficile da sorprendere in virtù del suo senso del piazzamento, in Nazionale non ebbe mai tuttavia occasione di mettersi in mostra, per la contemporanea presenza in quel ruolo di Angelo Peruzzi e Gianluca Pagliuca, all'epoca le due prime scelte. Fu convocato due volte da Arrigo Sacchi ma mai utilizzato.
In seguito ha lavorato nello staff tecnico del Milan come preparatore dei portieri della squadra Primavera.






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Cartolina "Lotto" autografata di Sebastiano Rossi
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)
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Allenamento con Chicco Evani, Sebastiano Rossi e Luca Gaudenzi, stagione 1990-91



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Sebastiano Rossi e Carmignani, 1990-91
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Sebastiano Rossi, 1993-94
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)





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Il suo autografo





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(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)


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Dal sito www.ilveromilanista.it
di Saverio Fiore

L'UOMO CHE SUSSURRAVA ALLE GIRAFFE
Cesena terra di piadine e di Sangiovese, Cesena terra natale di papi e sportivi illustri come Azeglio Vicini ed il grande Marco Pantani, e pure di un certo Sebastiano Rossi. Una volta in un'intervista raccontò che tutte le volte che prendeva un gol era come se gli tagliassero una mano, tutte le volte che recuperava il pallone dal fondo della rete era per lui come morire, e questo per la verità si capiva anche lontano un miglio. Potenza della comunicazione in un uomo che trasmetteva soprattutto con la mimica facciale e con i gesti più che con le parole. Tra i tanti campioni rossoneri del passato, ce ne uno davvero sui generis, uno che fa storia e se, un campione fuori dai canoni, un tipo un po' naif, uno di quelli che mi piacerebbe avere come migliore amico, perché riesce a vivere le situazioni con trasporto e passione, sicuramente uno dallo spirito mordace e caustico, per tutti noi è stato un vero e proprio ultras in campo. Portierone, si è detto, ma non solo per la statura (197 centimetri), lo chiamavano Super Seba quando c'erano quelli della "Fossa" a cantare e viaggiare in nome del Milan. Vestì il rossonero dall'estate del 1990, fortemente sponsorizzato da Arrigo Sacchi, per essere il secondo di Pazzagli, ma ben presto diventerà il numero uno rimanendo tale per sei stagioni di seguito. Ebbe qualche problema quando arrivò Taibi dal Piacenza, una volta in allenamento il neo arrivato fece un intervento prodigioso su un tiro di Weah, e lui per tutta risposta pur di non ammettere la bravura del collega, disse "George come hai fatto a sbagliare un gol così". Era fatto così non conosceva le mezze misure, a Foggia fu insultato per tutta la partita e fatto oggetto di lanci di mortaretti e lui, un po' come quegli strani articoli di cronaca locale che ogni tanto si leggono quando è il padrone a mordere il cane, recuperò il petardo e lo lanciò contro la curva che lo insultava centrando in pieno un suo aguzzino (a casa risi per mezz'ora), o quando con il Perugia stese Bucchi che stava recuperando il pallone dopo un gol, manco fosse Mike Tyson, quello era affare suo perbacco, recuperare palloni dalla rete era un esercizio maledetto quasi disdicevole ma doveva farlo lui e basta, l'episodio gli costò una lunga squalifica ed il posto da titolare che Zaccheroni, con cui ebbe un pessimo rapporto, decise di assegnare al giovane Abbiati. Badate bene che queste sue virtù non sono contemplate in alcun manuale del galateo, il nostro campione non è certo esempio di lealtà e bon ton, ma è l'espressione di una personalità mai arrendevole, per tutti quelli che amano lo sport inteso come valori da seguire le sue gesta appaiono spesso da cancellare, ma chi come me apprezza anche l'audacia ed il coraggio al limite e qualche volta oltre la sportività, lui è un modello da prendere in considerazione. Dal 27 febbraio 1994 è il detentore del record assoluto di imbattibilità per partite di campionato, con 929 minuti, dalla 16ª alla 26ª giornata, quasi nove partite e mezza consecutive senza che la porta dal Milan fosse violata, ma è anche il portiere titolare nelle 58 partite utili senza sconfitta del team rossonero. I meriti di questi record di imbattibilità, naturalmente, sono equamente da dividere tra tutti i componenti della rosa dell'epoca, ma lui mise a frutto tutte le sue qualità migliori che erano il senso del piazzamento e l'altezza che gli permettevano di essere imbattibile soprattutto nei tiri da lontano. Tra le tante partite ricordiamo la vittoria nella finalissima di Champions del 1994 con un rotondo quattro a zero al Barcellona del superbo Cruijff ed anche una partita che ricordo sempre al mio collega d'ufficio quando mi parla di Ibrahimovic o Crespo, era l'11 maggio 2001, a Milano soffiava un vento fresco di primavera, ma sui cugini si abbattè un tornado di nome Milan, finì sei a zero e la formazione è di quelle da ricordare: Rossi, Helveg, Costacurta, Roque Junior, Maldini; Gattuso, Giunti, Kaladze, Serginho; Comandini, Shevchenko. Continuiamo a diffondere a tutti l'amore e la passione per i nostri colori che il 2007 sarà l'anno della rinascita. Auguroni a tutti voi cuori rossoneri.




Dal sito www.corriere.it
26 settmbre 2002

ROSSI: "HO L'ENTUSIASMO DI UN RAGAZZINO"
Non gli pesano i 38 anni di età e Sebastiano Rossi ha accettato l'offerta del Perugia con "l'entusiasmo di un diciottenne, nella consapevolezza di poter dare ancora tanto al calcio". Così l'ex portiere del Milan, ora nuovo numero uno degli umbri, si è presentato questa mattina alla stampa e ai tifosi, con il presidente Luciano Gaucci e il tecnico Serse Cosmi. "Ho avvertito la sensazione che qui c'era la voglia di avere un portiere come me - ha detto Rossi - e a dispetto dei 15 campionati di serie A disputati prima con il Cesena e negli ultimi 12 anni con il Milan, ho ancora voglia di guardare avanti e di dimostrare che in questo calcio posso ancora starci da protagonista. Nei giorni scorsi avevo ricevuto altre proposte, ma ritengo che Perugia sia la piazza ideale per uno che sente di avere grosse motivazioni. Mi sembra che questo sia davvero un ottimo gruppo ed ho sempre avuto la sensazione di una squadra che gioca e che si diverte".
Rossi ha scelto la maglia con il numero 27 ed ha rivelato che già in passato il Perugia si era fatto avanti per ingaggiarlo,ma il trasferimento non si era concretizzato e lui era rimasto al Milan. Del suo passato, Rossi ha preferito non ricordare l'espulsione rimediata nella gara Milan-Perugia, il 17 gennaio del 1999, con il fallo commesso su Bucchi mentre stava andando a raccogliere la palla dopo il calcio di rigore trasformato da Nakata che gli costò cinque giornate di squalifica, aprendo le porte della prima squadra ad Abbiati. "Mi sono tolto tante soddisfazioni con la maglia del Milan, anche se dallo scorso maggio - ha aggiunto - la maglia rossonera rappresenta un capitolo chiuso ed il mio obiettivo è adesso quello di dare il massimo contributo ai compagni per consentire alla squadra di raggiungere i traguardi auspicati. Mi sono allenato da solo e se Cosmi lo vorrà, mi sento pronto a scendere in campo sin da domenica". In carriera, Rossi ha vinto con il Milan cinque scudetti, tre Supercoppe di Lega, due Supercoppe europee, una Coppa dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale, con un totale di 334 gare disputate in serie A e 33 in serie B. Detiene con 929 minuti il record di imbattibilità in serie A. Cosmi ha detto che "la decisione di ingaggiare Rossi e'' stata presa in pieno accordo tra tecnico e società dopo aver valutato la situazione alla luce della prestazione offerta sabato dalla squadra contro il Milan. Rimango dell'idea che quando si perde le colpe sono di tutti e Kalac è stato quindi colpevole solo in parte. Per questo ho preso le sue difese, come le prendo ogni volta per tutti i miei giocatori - ha aggiunto Cosmi - anche se sto notando che dallo scorso luglio si sta cercando sistematicamente di mettermi in contrapposizione con il presidente Gaucci". Il tecnico non ha confermato se Rossi sarà in campo domenica contro l'Empoli, anche se ha spiegato che "l'intenzione è ovviamente quella di lavorare da subito per portare Rossi alla miglior condizione". Per quanto riguarda l'altro portiere Zeljko Kalac, la società sta ora valutando le possibili soluzioni per un suo eventuale trasferimento.




Dal sito www.corriere.it
7 maggio 2007

SEBA ROSSI DENUNCIATO PER LESIONI
L'ex portiere del Milan nei guai. Pesanti le accuse: minacce, ingiurie e sequestro di persona con tentata violenza privata
L'ex portiere del Milan, il cesenate Sebastiano Rossi (43 anni) è stato denunciato a piede libero con le accuse di minacce gravi, continuate e in concorso, con porto di armi improprie, lesioni, ingiurie e sequestro di persona con tentata violenza privata. Le indagini (i fatti sarebbero avvenuti tra il febbraio 2004 e il settembre 2006) sono state fatte dai carabinieri della compagnia di Cesenatico e coordinate dal magistrato Fabio Di Vizio. Stesse accuse (esclusa quella di sequestro di persona) anche per un caro amico di Rossi, Nicola Penta, 45 anni, noto non solo a Cesena per essere stato la guardia del corpo del cantante Eros Ramazzotti e per le sue frequentazioni con personaggi famosi.
L'inchiesta è partita dalla denuncia presentata nel settembre scorso da un ragazzo cesenate ai carabinieri di Cesenatico. Il giovane accusa infatti Rossi di lesioni, ovvero di averlo picchiato. I carabinieri, dopo una serie di accertamenti, hanno ottenuto un quadro dei fatti (hanno ascoltato diversi testimoni) ancora più pesante. Infatti i due indagati avrebbero minacciato dei conoscenti non solo a parole ma anche usando un bastone ed un coltello. Secondo gli inquirenti alla base di tutto ci sarebbero futili motivi e una questione sentimentale. Gli episodi intimidatori sarebbero avvenuti in alcuni locali pubblici di Cesena. A Rossi viene anche contestato un episodio di sequestro di persona nei confronti di tre ragazze. Le giovani all'epoca erano assunte in un bar di Cesena di proprietà di Rossi e Penta e il portiere le avrebbe costrette a rimanere chiuse all'interno del locale per circa due ore per motivi di gelosia nei confronti di una di loro.






Sebastiano Rossi sotto la Curva Sud al termine di Milan vs Foggia 2-1
del 27 febbraio 1994 (record di 929 minuti di imbattibilità)





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(dalla "Gazzetta dello Sport", stagione 1999-00)
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(dal "Corriere dello Sport", stagione 1999-00)




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(da AC Milan - facebook)
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(Archivio Magliarossonera.it)



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17 agosto 2019, prima dell'amichevole Cesena vs Milan 0-0, pranzo a casa di Sebastiano Rossi:
foto con dedica "Agli amici di Maglia Rossonera"
FOTO DEL PRANZO A CASA DI SEBASTIANO ROSSI



Dal sito www.milannews.it
18 maggio 2020

S. ROSSI: "ROMARIO MI MISE I TACCHETTI IN FACCIA IN FINALE. QUEL TENTATIVO DI SOFFIATA DI VAN BASTEN A CRUIJFF..."
Sebastiano Rossi, ex portiere del Milan, ha parlato in occasione di una diretta Instagram in compagnia di Mauro Suma di diversi ricordi in rossonero, in particolare di quel 18 maggio di 26 anni fa, in cui il Diavolo schiantò 4-0 il Barcellona allenato da Cruijff.
Su Werder Brema-Milan 1-1 nel 1993/1994: "Mi incazzai perchè presi gol su rigore. Quella fu una gara insolita per noi, perchè concedere 3-4 occasioni era raro. C'era tanto freddo, nevicò anche, forse quello ci stordì un po'. Poi Savicevic pareggiò".
Sulla convinzione del Barcellona di vincere e di Cruijff: "Ne abbiamo parlato appena appena quando siamo scesi dall'aereo, ma non è che pensavamo a quello che disse Cruijff, ma probabilmente fu una motivazione in più".
Sulle squalifiche di Baresi e Costacurta: "Sicuramente due assenze importanti, direi. Tutto sommato, però abbiamo risolto questo piccolo problema facendoci forza. Tutti eravamo importanti".
Su van Basten che si allenava con la squadra pochi giorni prima della partita: "Si allenava con noi perchè doveva dare qualche soffiatina a Cruijff. E' una battuta, però ricordo che mister Capello la mattina della gara provava sempre qualche schema e invece in quell'occasione non lo fece. Io pensai che c'era qualcuno che potesse riferire qualcosa".
Sulle occasioni del Barcellona : "Diciamo che il primo pericolo lo corremmo noi, con Romario, che mi mise anche i tacchetti in faccia. Ebbero una mezza occasione, però poi il Barcellona non riuscì a trovare spazi. Erano ingabbiati".
Sul non voler prendere gol anche sul 4-0: "Mai subire gol, mai".
Sulla speranza che Sacchi lo portasse ai Mondiali nel 1994: "Non potevano esserci dubbi, a mio avviso. La difesa del Milan sì, il centrocampo del Milan sì, il portiere no? Però va bene così. Ci tenevo, perchè mi sarebbe piaciuto vincere anche un mondiale. Non so se sarebbe andata diversamente ai rigori, però penso che me lo meritassi pienamente".
Sul derby vinto pochi giorni dopo la sconfitta di Marsiglia nel 1991: "Vincemmo il derby tre giorni dopo e segnò Marco (van Basten, ndr). Come fai a non ricordare un derby?
Probabilmente siamo arrivati senza pensare più di tanto a quella brutta serata di pochi giorni prima. Era un derby, però da parte del Milan non è mai stata l'ultima spiaggia. Non è che vincendo un derby sistemavi l'annata, come invece succede in altre città".
Sul record di imbattibilità: "Io l'ho sempre detto. Il record viene attribuito al portiere, ma è un risultato merito di tutta la squadra. A me sarebbe piaciuto che tutti i miei compagni esultassero insieme a me. Fu un'emozione unica, con 80mila spettatori in piedi ad applaudire".
Sul rigore parato a Crespo al 91° nel 1999/2000 ed esultanza con la Curva dicendo 'Forza vecchio cuore rossonero': "E' stato un momento fantastico e sentito. E la Curva ha risposto, quindi fu ancora più bello. Era un periodo che non giocavo sempre. E' stato bellissimo, ancora di più essendo il 91°. Di rigori dall'80° in poi ne ho parati diversi nel corso della mia carriera".
Sul ricordo del derby del 6-0: "Grande persona Cesarone Maldini, lo voglio ricordare. Ho avuto la fortuna di averlo allenatore per 3-4 mesi. Fu una partita in cui dovevamo buscarle e invece finì con un 6-0 secco. C'è stata grande gioia, ma anche un po' di dispiacere nel vedere i giocatori dell'Inter. Ci fu anche un 5-0 in Coppa Italia".
Su un consiglio per il futuro di Donnarumma: "Solo Gigio potrà decidere il proprio futuro. Io gli auguro di scegliere la strada migliore. Gli consiglierei di rimanere al Milan, poi dopo starà a lui decidere".




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Statuina di Sebastiano Rossi
(di Giovanni Santacolomba)



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Dopo diversi anni nei quali è rimasto fuori dal giro, Seba Rossi - Campione d’Italia e d’Europa con il Milan - , ritorna nel mondo del calcio e lo fa tramite il Cesena, squadra nella quale è cresciuto calcisticamente e che lo ha lanciato ai livelli professionistici. Rivestirà l’incarico di responsabile dell’area tecnica dei portieri, ruolo che lo vedrà a contatto sia con la prima squadra che con il settore giovanile romagnolo. In bocca al lupo Super Seba, per sempre uno di noi! (Colombo Labate)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 ottobre 2022, grazie a Luigi La Rocca)