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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Dopo quasi un ventennio Piero Pirelli lascia la presidenza a Luigi Ravasco. All'ultimo campionato di Divisione Nazionale sono ammesse 32 squadre suddivise in due Gironi. Le vincenti disputano la finale per lo scudetto. Le prime 9 di ogni raggruppamento costituiranno la Serie A a partire dalla stagione successiva. Il Milan, guidato dall'austriaco Koening, presenta una squadra affiatatissima dopo la rivoluzione della rosa dell'anno precedente. Si comporta benissimo. E' secondo, dietro al Torino nel raggruppamento A. Rimarchevole la vittoria per 3-1 sui campioni del Torino a S. Siro. Numerose le goleade che portano l'attacco rossonero a segnare 77 reti in 30 partite. Sfortunato l'epilogo di stagione, due partite ai supplementari col Genoa, non riescono a definire chi debba entrare in Coppa Europa. Andranno i genovesi per sorteggio. Lo scudetto va al Bologna per 1-0 dopo una terza partita di spareggio col Torino disputata a Roma.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita del girone unico"), febbraio 2005
All'inizio del 1928-29, dopo un ventennio, Piero Pirelli lascia la presidenza del Milan, sostituito da Luigi Ravasco. Milano, con l'avvenuta promozione in Divisione Nazionale della vecchia USM (Unione Sportiva Milanese), si ritrova con tre squadre nel massimo campionato.
La Federazione decide che ogni città può permettersi al massimo due squadre: il Milan resta com'è, Inter e USM devono fondersi neIl'Ambrosiana. I rossoneri, con l'austriaco Engelbert Koenig allenatore, sono secondi nel loro girone dietro al Torino, battuto poi dal Bologna nello spareggio per lo scudetto; ottimo l'attacco milanista, con 77 reti in 30 partite; nel reparto avanzato si mettono in luce Pastore e Santagostino.
Il campionato di Divisione Nazionale lascia ora il posto alla Serie A.


dal sito www.ilveromilanista.it
STAGIONE 1928/1929 - A SUON DI GOL VERSO LA NUOVA SERIE A
La presidenza passa da Pirelli a Luigi Ravasco: l'obbiettivo è finire tra le prime nove che, dall'anno successivo, si qualificheranno per la nascente serie A. In panchina, Englebert Koening. Il bomber Ostromann passa sotto gli striscioni della Triestina, per il malumore dei tifosi rossoneri. Che però hanno presto modo di ritrovare il sorriso, visto l'affiatamento col quale la squadra viaggia spedita e conclude al secondo posto dopo il Torino nel girone A. Lo stesso Torino viene battuto per 3-1, da un Milan che segna la bellezza di 77 gol stagionali. A fine stagione si gioca anche la Mitropa Cup, ma dopo il doppio pari col Genoa viene sorteggiato il passaggio del turno dei rossoblù.
Spettacolo e gol. Il calendario mette subito Ostromann contro il suo passato, ma il Milan batte la Triestina al debutto con gol di Sgarbi e Tognana. La settimana dopo Tansini e Pastore espugnano Prato. Pastore si riscopre ancora una volta bomber straripante: segna il 2-1 definitivo al Livorno, asfalta il Novara con una tripletta pesantissima (4-1), ne rifila 2 pure al Bari nel giorno di Santagostino: tripletta e potenziale offensivo sublimato con spettacolarità. Dopo le 5 vittorie iniziali, arriva un piccolo passo falso ad Alessandria, ma poi il Milan vince altre 4 gare di fila. La prima è un 6-1 al Legnano, con Pastore sempre in forma strepitosa: gol, doppietta, tripletta, poker! Santagostino e Gai firmano le altre reti. La giornata seguente a Milano cade la capolista Torino, in vantaggio con Vezzani ma presto regolato dalla doppietta di Pastore e dal gol di Tansini. Dopo altre 2 vittorie e un pari col Modena, arriva una nuova serie di 4 vittorie con Pastore e Santagostino sempre sugli scudi. Poi purtroppo è la volta di affrontare la Triestina, ed Ostromann conferma di essere un vero campione: col più classico gol dell'ex sconfigge i rossoneri per 1-0. Il Milan si rifà demolendo il Prato (4-0) con gol di Pastore, Gai e doppietta di Santagostino, ma crolla nuovamente a Livorno prima di tornare smagliante e vincente col modesto Novara: 7-0; Santagostino è il protagonista con una super tripletta. Seguono tre pari, un 5-1 al Legnano (tris di Tansini, scatenato, e doppietta di Pastore) e due clamorose sconfitte con Padova e Modena. Un Milan dunque altalenante ma sempre ad alto tasso spettacolare, capace di offrire vere sagre del gol: come con Casale (3-3, due gol di Santagostino), Dominante (5-2, ancora doppietta di Santagostino), Pro Patria (4-0 e bis di Pastore) e Atalanta: contro i nerazzurri apre Tansini e poi si scatena il Santagostino show, col Pin che infila 4 perle di repertorio. Santagostino, dopo i primi anni sempre in doppia cifra, ha superato un periodo di flessione quantitativa ('25-'28) e si è ripreso le copertine, con i 24 gol dell'anno prima e gli 11 di questa stagione. Al suo fianco Pastore è un vero assatanato del gol, capace di andare a bersaglio con sorprendente regolarità. L'ultima giornata coincide con la sconfita interna con la Roma: a decidere è il gol di un altro ex, il difensore Barzan, rigorista puntuale come sempre.
Un attacco importante. Compiani in porta si conferma affidabile ed efficace guardiano: gioca 30 presenze e ribadisce di esser uno dei migliori portieri nazionali. In difesa inizia a splendere la blindata coppia Perversi-Schienoni, due difensori arcigni e dal cuore enorme, che diventano presto simboli e bandiere, guardiani sincronizzati e icona di un Milan garibaldino. 32 gare per Perversi, il migliore dei due, un vero campione della retroguardia a livello nazionale; 29 per Schienoni, generoso come suo solito. A centrocampo giostrano altri 3 guerrieri: Marchi (27 gare), il più tecnico Sgarbi (31 gare e 1 gol) e Pomi (32 presenze). L'attacco è speciale, per quei tempi. Spiccano i 27 gol in 30 partite del gigante Pastore, bomber rapace, feroce, continuo, impagabile e insaziabile, tecnico e potente. Anche Santagostino disputa una stagione stellare, ritornando alle vertiginose medie-gol classiche dopo qualche anno a livelli più contenuti: 24 reti in 32 partite per Pin. Velenosissimo, Tansini punge sulla corsia con 32 gare e 7 centri; lo imita il continuo Torriani, con 6 centri: i due giostrano sull'offensiva con fantasia e fiato. Aigotti (15/4) e Gai (16/6) si dividono l'ultimo posto in attacco.


dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1928-1929, A SUON DI GOL VERSO LA NUOVA SERIE A
L'ULTIMO TORNEO PRIMA DEL GIRONE UNICO VEDE UN MILAN BELLO E IMPOSSIBILE, CHE CON L'ATTACCO PASTORE-SANTAGOSTINO SEGNA VALANGHE DI GOL E SFIORA IL PRIMO POSTO.


LA PRESIDENZA passa da Pirelli a Luigi Ravasco: l'obbiettivo è finire tra le prime nove che, dall'anno successivo, si qualificheranno per la nascente serie A. In panchina, Engelbert Koening. Il bomber Ostromann passa sotto gli striscioni della Triestina, per il malumore dei tifosi rossoneri. Che però hanno presto modo di ritrovare il sorriso, visto l'affiatamento col quale la squadra viaggia spedita e conclude al secondo posto dopo il Torino nel girone A. Lo stesso Torino viene battuto per 3-1, da un Milan che segna la bellezza di 77 gol stagionali. A fine stagione si gioca anche la Mitropa Cup, ma dopo il doppio pari col Genoa viene sorteggiato il passaggio del turno dei rossoblù.

SPETTACOLO E GOL. Il calendario mette subito Ostromann contro il suo passato, ma il Milan batte la Triestina al debutto con gol di Sgarbi e Tognana. La settimana dopo Tansini e Pastore espugnano Prato. Pastore si riscopre ancora una volta bomber straripante: segna il 2-1 definitivo al Livorno, asfalta il Novara con una tripletta pesantissima (4-1), ne rifila 2 pure al Bari nel giorno di Santagostino: tripletta e potenziale offensivo sublimato con spettacolarità. Dopo le 5 vittorie iniziali, arriva un piccolo passo falso ad Alessandria, ma poi il Milan vince altre 4 gare di fila. La prima è un 6-1 al Legnano, con Pastore sempre in forma strepitosa: gol, doppietta, tripletta, poker! Santagostino e Gai firmano le altre reti. La giornata seguente a Milano cade la capolista Torino, in vantaggio con Vezzani ma presto regolato dalla doppietta di Pastore e dal gol di Tansini. Dopo altre 2 vittorie e un pari col Modena, arriva una nuova serie di 4 vittorie con Pastore e Santagostino sempre sugli scudi. Poi purtroppo è la volta di affrontare la Triestina, ed Ostromann conferma di essere un vero campione: col più classico gol dell'ex sconfigge i rossoneri per 1-0. Il Milan si rifà demolendo il Prato (4-0) con gol di Pastore, Gai e doppietta di Santagostino, ma crolla nuovamente a Livorno prima di tornare smagliante e vincente col modesto Novara: 7-0; Santagostino è il protagonista con una super tripletta. Seguono tre pari, un 5-1 al Legnano (tris di Tansini, scatenato, e doppietta di Pastore) e due clamorose sconfitte con Padova e Modena. Un Milan dunque altalenante ma sempre ad alto tasso spettacolare, capace di offrire vere sagre del gol: come con Casale (3-3, due gol di Santagostino), Dominante (5-2, ancora doppietta di Santagostino), Pro Patria (4-0 e bis di Pastore) e Atalanta: contro i nerazzurri apre Tansini e poi si scatena il Santagostino show, col Pin che infila 4 perle di repertorio. L'ultima giornata coincide con la sconfitta interna con la Roma: a decidere è il gol di un altro ex, il difensore Barzan, rigorista puntuale come sempre.

SPETTACOLO E GOL. Il calendario mette subito Ostromann contro il suo passato, ma il Milan batte la Triestina al debutto con gol di Sgarbi e Tognana. La settimana dopo Tansini e Pastore espugnano Prato. Pastore si riscopre ancora una volta bomber straripante: segna il 2-1 definitivo al Livorno, asfalta il Novara con una tripletta pesantissima (4-1), ne rifila 2 pure al Bari nel giorno di Santagostino: tripletta e potenziale offensivo sublimato con spettacolarità. Dopo le 5 vittorie iniziali, arriva un piccolo passo falso ad Alessandria, ma poi il Milan vince altre 4 gare di fila. La prima è un 6-1 al Legnano, con Pastore sempre in forma strepitosa: gol, doppietta, tripletta, poker! Santagostino e Gai firmano le altre reti. La giornata seguente a Milano cade la capolista Torino, in vantaggio con Vezzani ma presto regolato dalla doppietta di Pastore e dal gol di Tansini. Dopo altre 2 vittorie e un pari col Modena, arriva una nuova serie di 4 vittorie con Pastore e Santagostino sempre sugli scudi. Poi purtroppo è la volta di affrontare la Triestina, ed Ostromann conferma di essere un vero campione: col più classico gol dell'ex sconfigge i rossoneri per 1-0. Il Milan si rifà demolendo il Prato (4-0) con gol di Pastore, Gai e doppietta di Santagostino, ma crolla nuovamente a Livorno prima di tornare smagliante e vincente col modesto Novara: 7-0; Santagostino è il protagonista con una super tripletta. Seguono tre pari, un 5-1 al Legnano (tris di Tansini, scatenato, e doppietta di Pastore) e due clamorose sconfitte con Padova e Modena. Un Milan dunque altalenante ma sempre ad alto tasso spettacolare, capace di offrire vere sagre del gol: come con Casale (3-3, due gol di Santagostino), Dominante (5-2, ancora doppietta di Santagostino), Pro Patria (4-0 e bis di Pastore) e Atalanta: contro i nerazzurri apre Tansini e poi si scatena il Santagostino show, col Pin che infila 4 perle di repertorio. L'ultima giornata coincide con la sconfitta interna con la Roma: a decidere è il gol di un altro ex, il difensore Barzan, rigorista puntuale come sempre.

UN ATTACCO IMPORTANTE. Compiani in porta si conferma affidabile ed efficace guardiano: gioca 30 presenze e ribadisce di esser uno dei migliori portieri nazionali. In difesa inizia a splendere la blindata coppia Perversi-Schienoni, due difensori arcigni e dal cuore enorme, che diventano presto simboli e bandiere, guardiani sincronizzati e icona di un Milan garibaldino. 32 gare per Perversi, il migliore dei due, un vero campione della retroguardia a livello nazionale; 29 per Schienoni, generoso come suo solito. A centrocampo giostrano altri 3 guerrieri: Marchi (27 gare), il più tecnico Sgarbi (31 gare e 1 gol) e Pomi (32 presenze). L'attacco è speciale, per quei tempi. Spiccano i 27 gol in 30 partite del gigante Pastore, bomber rapace, feroce, continuo, impagabile e insaziabile, tecnico e potente. Anche Santagostino disputa una stagione stellare, ritornando alle vertiginose medie-gol classiche dopo qualche anno a livelli più contenuti: 24 reti in 32 partite per Pin. Velenosissimo, Tansini punge sulla corsia con 32 gare e 7 centri; lo imita il continuo Torriani, con 6 centri: i due giostrano sull'offensiva con fantasia e fiato. Aigotti (15/4) e Gai (16/6) si dividono l'ultimo posto in attacco. (Pubblicato da RG METAL'88)






Il Milan edizione 1928-29
Da sinistra in piedi: Compiani, Schienoni, Pastore, Perversi, Tansini, Sgarbi. Accosciati si riconoscono Marchi, Pomi,Torriani e Santagostino
(Archivio Magliarossonera.it)



dal sito clarence/forum.com
LA PRIMA RADIOCRONACA DIRETTA
La seconda partita di finale Torino vs Bologna vede una grande novità: La radiocronaca diretta, per la prima volta nella storia del calcio italiano. A Bologna entra in funzione addirittura una caricatura di televisione: un quadrante luminoso installato al teatro del Corso che riproduce il campo da gioco, un addetto sposta le pedine raffiguranti i giocatori!

NASCE LA S.S. AMBROSIANA
Per la fusione fra l'Internazionale e l'U.S. Milanese.
L'Ufficio Sportivo della Federazione Provinciale Milanese deliberò la fusione (per far posto alla Fiumana di Fiume e per evitare la presenza di tre squadre della stessa città nella serie maggiore (Milan, Inter, USM). I dirigenti dell'inter non accolsero la delibera con favore. I vecchi soci dell'Inter non aderirono e si ritirarono. La sede di via Unione viene saccheggiata. Ognuno dei vecchi soci portò via con se fotografie che adornavano le pareti, gagliardetti, ricordi di cento e cento partite. Il ricco medagliere fu affidato al vecchio capitano Pierino Campelli. Negli intendimenti dei nuovi dirigenti, capitanati dall'onorevole Ernesto Torrusio, la S.S. Ambrosiana doveva diventare una polisportiva. Ma il programma non trovò applicazione, per pesanti difficoltà...anche economiche.
Per un anno la divisa dell'Ambrosiana fu una casacca bianca, con un fascio littorio rosso!!! L'anno successivo ritornò la classica maglia nerazzurra. (da: La Grande storia del calcio - ed. 1988)



dal sito www.wikipedia.org
VERSO LA SERIE A
Il deciso attivismo di Leandro Arpinati al comando della FIGC partorì nell'estate del 1928 una novità che divenne tappa storica per il Calcio italiano. Il mondo del pallone tricolore era infatti oramai pronto per dare una svolta che lo portasse ad assumere un'organizzazione simile a quella dei maestri inglesi; per raggiungere tale scopo, i continui cambiamenti di format del torneo dovevano terminare per sempre. Fu così decisa quella svolta che portò all'introduzione anche in Italia della formula del Girone Unico all'inglese. Non trattavasi in realtà di un'assoluta novità per il Bel Paese, essendo già stata sperimentata nella stagione 1909-10; tuttavia fu quella un'esperienza estemporanea, subito travolta dall'elefantiaco ingrandimento del torneo.

Il nuovo campionato 1928-29 sarebbe stato quindi l'ultimo disputato con la formula dei due gironi introdotta dal Progetto Pozzo nel 1921. Dalla stagione successiva, le grandi squadre sarebbero state riunite in un nuovo torneo, la Serie A, mentre le escluse avrebbero costituito l'altrettanto inedita Serie B. A tal fine, Arpinati decise unilateralmente l'allargamento una tantum di quello che a quel punto sarebbe stato l'ultimo torneo di Divisione Nazionale. Con decreto federale furono ripescate le quattro retrocesse del precedente torneo, fra cui la Lazio, società destinata a dare con la Roma un'adeguata visibilità alla Capitale. Vennero quindi promosse d'ufficio le seconde classificate dei quattro gironi della Divisione Cadetta appena conclusa, tra cui spiccavano due società rappresentanti capoluoghi regionali, cioè il Venezia e la giovanissima Fiorentina. A completare l'organico vennero iscritte d'ufficio la Fiumana e la Triestina, con l'evidente obiettivo politico di inserire nel giro del grande calcio quei territori orientali annessi dall'Italia nel 1919 con la vittoria nella Grande Guerra, ma che fino a quel punto non erano riusciti a scalfire le gerarchie del consolidato calcio della Penisola.

I due gironi da sedici squadre così costruiti avrebbero dunque avuto il duplice scopo sia di assegnare il titolo del 1929 - che per ovvi motivi di tempistica a quel punto non sarebbe stato disputato con un torneo conclusivo ma bensì reintroducendo per un'ultima volta la finale secca -, sia quello di suddividere le società in un raggruppamento d'élite e in uno cadetto per le stagioni a venire: in particolare, metà delle società avrebbero costituito la Serie A, mentre le altre la Serie B.

Una citazione a parte va fatta per la decisione, si vocifera presa dallo stesso duce, di obbligare alla fusione la titolata Internazionale con la cadetta US Milanese. Tali società, a quell'epoca al secondo e terzo posto dietro al Milan nella graduatoria delle squadre milanesi per risultati sportivi conseguiti sul campo, furono costrette ad unirsi in un nuovo soggetto dai colori biancorossi, l'Ambrosiana, sia per il programma di riduzione delle squadre già portato avanti dal regime in altre città, ma soprattutto perché il vecchio nome dell'Inter appariva ai fascisti totalmente loro avverso, in quanto richiamante troppo esplicitamente quello di organizzazioni politiche ostili al fascismo stesso.

L'ULTIMA FINALE
L'ultima finale nella storia del campionato italiano fu disputata fra i campioni uscenti del Torino e i forti rossoblù del Bologna. Nell'andata, a Bologna, i felsinei si imposero nettamente grazie al gol del capitano Giuseppe Della Valle e alla doppietta del bomber Angelo Schiavio, mentre i piemontesi, in evidente difficoltà, non riuscirono ad andare oltre la rete della bandiera siglata verso lo scadere dall'oriundo Julio Libonatti. Nel ritorno, al "Filadelfia", forte del pubblico amico, la squadra scudettata riuscì a tenere molto meglio il comando del gioco, segnando nel secondo tempo ancora con Libonatti. Grazie al regolamento, che prevedeva di calcolare unicamente gli esiti delle partite senza riguardo alla semplice conta dei gol segnati, il Torino riuscì a pareggiare la serie, guadagnandosi uno spareggio che la Federazione fissò per la settimana successiva a Roma. Allo stadio "Flaminio" l'altissima posta in palio determinò una gara assai contratta: le cronache riportano che non fu una partita molto esaltante, specialmente per un'epoca in cui la media delle reti segnate in una partita di calcio era decisamente più alta rispetto ad oggi. L'incontro si trascinò a reti inviolate fino all'ottantaduesimo minuto, quando Giuseppe Muzzioli riuscì a battere il portiere granata Vincenzo Bosia. Il risultato non cambiò più e il Torino, dopo due anni da protagonista, dovette così cedere lo scettro ai rossoblù, che festeggiarono il secondo scudetto della loro storia.

LA COPPA EUROPA (O MITROPA)
Vi fu infine da segnalare, alla fine di questa stagione, la prima partecipazione italiana ad un trofeo internazionale, la Coppa Mitropa, più popolarmente definita Coppa Europa. Poiché le date della nuova competizione si sovrapposero in parte a quelle delle finali del campionato, la FIGC scelse le due rappresentanti tricolori tra le vincitrici di due spareggi da disputarsi fra le seconde classificate dei gironi e due blasonate ex vincitrici del campionato: se la Juventus ebbe al meglio sull'Ambrosiana, non fu così per il Milan che, per sua sfortuna, dopo due pareggi fu eliminato dal Genoa a causa di un avverso lancio della monetina.




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Ragione sociale Milan Football Club (M.F.C.)
Il Commendator Luigi Ravasco,
presidente rossonero 1928-29
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Meravigli, 7 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Luigi Ravasco
Vice-presidente Mario Benazzoli
Segretari Mario Beltrami, Domenico Bollini
AREA TECNICA
Direttore Sportivo Mario Benazzoli
Allenatore Engelbert Koenig
SQUADRA
Capitano Abdon Sgarbi
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Stefano Aigotti I, Pietro Bonfiglio, Giuseppe Carmignato, Vinicio Colombo, Dario Compiani, Alfredo De Franceschini I, Dario Gai, Emilio Manazza, Giuseppe Marchi, Pietro Pastore, Luigi Perversi, Francesco Pomi, Giuseppe Santagostino, Alessandro Schienoni, Abdon Sgarbi (cap.), Mariano Tansini, Bruno Tognana, Giuseppe Torriani
Palmares La Squadra "Riserve" è Campione Lombardo