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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Arriva la Serie A. Lstagione agonistica parte col Milan ancora sconvolto per la morte, avvenuta durante l'estate per infezione tifoidea, del suo capitano Abdon Sgarbi, di soli 26 anni. Il 6 ottobre 1929 la squadra rossonera esordisce a San Siro con il Brescia, nella nuova Serie A. La squadra, nuovamente affidata a Koenig non è adeguatamente rafforzata e dopo poche giornate in cui illude i suoi sostenitori, scivola tristemente verso il fondo classifica chiudendo con un modesto 11° posto finale. Lo scudetto va all'Ambrosiana Inter, nata dalla fusione dell'Inter con U.S. Milanese.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita del girone unico"), febbraio 2005
L'ESORDIO IN SERIE A
Col torneo 1929-30 parte il primo campionato a girone unico su base nazionale. Il 6 ottobre 1929 il Milan esordisce battendo, a San Siro, il Brescia per 4-1; questa la formazione rossonera di quello storico incontro: Compiani; Perversi, Schienoni; Marchi, Borgo, Pomi; Moroni, Santagostino, Sternisa, Ranelli, Tansini. L'allenatore è Koenig. Un velo di tristezza aleggia però sui pensieri di dirigenti e giocatori: qualche settimana prima è mancato il capitano della squadra, il nazionale Abdon Sgarbi, a causa di una banale infezione tifoidea. La squadra inizia bene il torneo ma, dopo poche giornate, comincia una lenta discesa fino all'undicesimo posto finale, mentre i concittadini dell'Ambrosiana conquistano il titolo.




dal sito www.ilveromilanista.it
STAGIONE 1929/1930 - NASCE LA SERIE A MODERNA
Scocca l'ora della serie A a girone unico, il campionato di calcio così come oggi lo conosciamo. E' il 1929, e la nuova stagione nasce sotto una cattiva notizia: una brutta malattia uccide il ventiseienne capitano del Milan Abdon Sgarbi, gettando sconforto in casa Milan. Non arrivano rinforzi, anzi parte per la Lazio l'incredibile bomber Pastore, 40 gol nelle due stagioni precedenti, e dopo le illusioni iniziali la squadra conclude all'11° posto. Il primo scudetto 'moderno' va ai cugini dell'Ambrosiana Inter. Il Milan si presenta ai nastri di partenza con ancora Compiani, uno dei migliori del torneo, in porta. La coppia difensiva vede Perversi titolare per il secondo anno di fila al fianco di Schienoni: i due sono accomunati dallo stile grezzo e arcigno nelle marcature, senza fronzoli a dir poco. Linea mediana con Marchi e Pomi come consuetudine, più l'innesto di Borgo e Moroni. L'attacco, perso anche Pastore dopo Ostromann (passato alla Triestina l'anno prima), verte sulle spalle di Santagostino, alla nona annata rossonera, e sulle intuizioni di Torriani e Tansini; reparto completato da Sternisa e Ranelli.
Regna l'incostanza. Il Milan inizia bene, con un 4-1 al Brescia (doppietta di Tansini e gol al debutto di Ranelli e Sternisa) e un 1-0 firmato Ranelli col Modena. Un breve intoppo (1-2 a Napoli) è presto riparato dal successo sulla Roma (3-1). I rossoneri vanno sotto ma reagiscono con Moroni e chiudono la gara con i gol di Ranelli e Tansini (su rigore). La squadra subisce un calo evidente coinciso con un pari e due sconfitte pesanti (1-4 dal Livorno e 1-2 nel derby), cerca di rialzarsi con la doppietta schianta-Lazio di Santagostino ma inciampa nuovamente a Torino, in casa della Juve (1-3). L'altalena di risultati vede le maglie rossoneri capaci di travolgere la Cremonese (5-2, grande tripletta di Sternisa) e poi perdere in casa con l'Alessandria. La crisi sembra alle spalle e la squadra infila quattro risultati utili consecutivi, di cui tre vittorie: pari a Padova, vittorie con la Pro Patria, con la Pro Vercelli (decisivo il lampo di Santagostino) e con la Triestina: il grande ex Ostromann graffia per primo, ma poi Torriani fa 1-1 e un autogol favorisce il successo milanista. La striscia che segue è invece pazzesca: 6 pareggi e 5 sconfitte, partite in cui spicca l'1-1 con la Juve (Torriani pareggia all'86). La serie nera si rompe solo grazie ad un 2-0 a tavolino per tafferugli dei tifosi sulla Cremonese. Dopo un'altro ko Ranelli si prende una giornata memorabile nella domenica di Milan-Padova. I rossoneri vincono 6-0 e l'attaccante segna 4 reti, completate dalla doppietta di Santagostino. Per Pin stagione positivissima, che si concluderà con 11 centri. Non c'è comunque pace per i tifosi, che soffrono ancora a Busto Arsizio e tornano a vincere con la Pro Vercelli, grazie al settimo centro di Sternisa (in gol anche Borgo). Il destino si fa beffardo con la Triestina: all'andata il gol dell'ex Ostromann, al ritorno il gol alabardato all'85 che pareggia le reti di Pomi e Tansini (nono gol stagionale). Più che il pari in extremis, beffardo è il nome del marcatore, quel Nereo Rocco che da tecnico farà le fortune del Milan negli anni '60. Un solo punto per il Milan nelle ultime due gare, grazie allo 0-0 col Torino. Mediocre 11° posto che lascia l'amaro in bocca.
Pin non perde il vizio. Se il Milan non finisce la stagione in modo peggiore, gran merito è del 'gatto' Compiani, portiere tra i migliori del torneo nazionale (26 presenze). In difesa, Perversi (22 gare) e Schienoni cercano di picchiare come meglio possono: per Schienoni è la sesta stagione in rossonero, coronata da 33 gettoni. A centrocampo giostrano ancora Marchi (4a stagione, 30 gare) e Pomi (34 gare e un gol nella sua quinta stagione rossonera, quarta da titolare), affiancati da Moroni (27/3), dal 'nuovo' Borgo (29/1, resterà anche l'anno dopo ma da rincalzo) e, a sprazzi e alternato in fase offensiva, Ranelli: sorpresa positiva che segna ben 8 gol in 18 apparizioni, prendendosi anche lo sfizio di un poker. In attacco Santagostino, con 11 centri (in 33 gare) invecchia senza perdere l'antico vizio. Positivo l'apporto del nuovo acquisto Sternisa (7 reti in 21 match), come del resto quello dei suggeritori Tansini e Torriani: Tansini, con 9 gol (in 30 gare) migliora addirittura i 7 centri del suo primo anno rossonero, mentre Torriani si mantiene continuo in fase di apporto offensivo (5 reti). Completano i quadri Bonfiglio, Bonsanto, Carmignato, Colombo, Giunta, Lancioni, Manazza, Rizzotti, Zanasi, Zilizy.






Una formazione rossonera per la stagione 1929-30
Da sinistra in piedi: Santagostino, Schienoni, Perversi, Pomi, Marchi, Rossi, Borgo, Tansini. Accosciati da sinistra: Torriani, Carmignato, ...
(Archivio Magliarossonera.it)



dal sito clarence/forum.com
CROLLO: 130 FERITI
15 Giugno 1930
Ambrosiana - Genova 3 - 3

Ambrosiana e Genova si fronteggiano a 3 giornate dalla fine del campionato. I milanesi sono primi in classifica con 4 punti di vantaggio sui liguri, ma hanno perduto due delle ultime tre partite e sembrano vicini ad un clamoroso cedimento! Lo scontro decisivo si ha nel campetto di via Goldoni, tribune in legno. E' un piccolo stadio bello ma inadeguato. L'Ambrosiana vuole giocarvi per avere più vicino il calore dei tifosi, invece che nella solita e più ampia Arena, dove l'ultima volta hanno perso con la Triestina.
Il grosso guaio accade poco prima dell'inizio della partita: c'è la "Sagra del cielo" e piloti militari compiono acrobazie sulla testa degli spettatori. Un ondeggiamento della folla ed un sinistro scricchiolio precedono lo schianto della gradinata popolare, che frana, travolgendo decine di persone.
Miracolosamente non si registra nessuna vittima, ma si contano 130 feriti ai quali viene prestato subito soccorso. Nonostante questo tragico preludio, l'arbitro Carraro decide di far svolgere ugualmente la partita che inizia con oltre un'ora di ritardo e con molti tifosi sommariamente fasciati e medicati ai bordi del campo. I nerazzurri sino visibilmente soccorsi (erano tutti fra i soccorritori) e subiscono due reti nel primo quarto d'ora da Levratto e Bodini.
A complicare le cose, Allemandi (Inter) prende a schiaffi Banchero (Genova) e viene espulso. Ad un goal di Meazza (Inter) risponde Levratto (Genova). Si va al riposo sul 3-1 per i liguri.
Nella ripresa Meazza, con due reti riacciuffa il pareggio. A nove minuti dal termine l'arbitro Carraro di Padova assegna un rigore al Genova. Il pubblico rumoreggia...e nessuno del Genova vuol battere il rigore. Anche loro hanno negli occhi il disastro e la tribuna abbattuta è li ormai svuotata e presenta macchie di sangue e brandelli di vestiti. Lo specialista Levratto si rifiuta categoricamente. Alla fine si fa avanti, riluttante, Banchero ( ala sinistra e secondo bomber dopo Levratto, del Genova). Tiro forte ma fuori. C'è chi giura che sia stato fatto di proposito (alcuni suoi compagni applaudono l'errore)...le squadre avrebbero preferito il rinvio della partita. L'Ambrosiana così vince il titolo ed per il Genova...incomincerà un lunghissimo periodo nero!



dal sito www.wikipedia.org
AVVENIMENTI
Nell'estate del 1929, l'allora presidente della FIGC Leandro Arpinati optò per l'istituzione del Campionato a Girone Unico, che per molti paesi europei era già una consuetudine da anni, mentre per l'Italia, rimasta un po' indietro per salvaguardare gli interessi dei club più piccoli (che con una divisione del genere sarebbero quasi sicuramente scomparsi), era un'assoluta novità.
Vennero selezionate le prime otto squadre dei due gironi in cui era stato diviso il Campionato 1928-29, vinto dal Bologna. A Milano, il 23 giugno, fu organizzato uno spareggio per decretare quale squadra tra il Napoli e la Lazio, le quali avevano terminato il campionato appaiate all'ottavo posto nel girone B, sarebbe stata la sedicesima partecipante. Finì 2-2: inizialmente si programmò un nuovo spareggio che, però, non venne neppure disputato, visto che la Federazione scelse di allargare il numero delle squadre a 18, salvando anche la Triestina dalla Serie B.
Il primo campionato di Serie A partì dunque il 6 ottobre e vide, a cavallo tra il 1929 e il 1930, il Genova e la Juventus al comando. Fu però l'Ambrosiana a vincere in rimonta il girone d'andata: alle sue spalle, la sorpresa Alessandria, che mollò la presa alla distanza. Le inseguitrici Genova e Juventus non staccarono i milanesi per tutto il girone di ritorno, ma alla fine si arresero, battute negli scontri diretti: il primo campionato lo vinse dunque l'odierna Inter, condotta al successo dal capocannoniere Giuseppe Meazza (31 reti).
Il Genoa all'epoca, disponeva di un formidabile attacco guidato da Banchero e Levratto, famoso sfondatore di reti, e si classificò al secondo posto a due soli punti dall'Ambrosiana. Gli scontri diretti furono decisivi per l'assegnazione del titolo. Nella gara di andata il portiere De Prà dovette lasciare il campo dopo solo 15 minuti per infortunio e non essendo possibili le sostituzioni il Genoa continuò la partita con in porta il jolly Moruzzi.
Al ritorno alla terz'ultima giornata la gara iniziò dopo che una tribuna aveva ceduto al peso del folto pubblico causando molti feriti. Dopo essersi portati in vantaggio fino al 3 a 1 i rossoblu vennero raggiunti sul 3 a 3 dall'ennesima prodezza di Meazza. A cinque minuti dalla fine Banchero sbagliò un rigore, che Levratto non volle tirare, forse distratto dalla folla minacciosa che si era raggruppata ai lati e dietro la porta milanese.
Retrocessero in Serie B la Cremonese, con largo anticipo, e il Padova, che perse per 8-0 la partita decisiva contro la Roma.




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Ragione sociale Milan Football Club (M.F.C.)
Mario Benazzoli,
presidente rossonero 1929-30
dopo Luigi Ravasco
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Via Meravigli, 7 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Luigi Ravasco, poi Mario Benazzoli
Direttore Sportivo Anteo Carapezzi
AREA TECNICA
Allenatore Engelbert Koenig
SQUADRA
Capitano Alessandro Schienoni
Campo sportivo Stadio San Siro - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Pietro Bonfiglio, Gennaro Bonsanto, Guglielmo Borgo I, Giuseppe Carmignato, Vinicio Colombo, Dario Compiani, Luigi Giunta, Fernando Lancioni, Emilio Manazza, Giuseppe Marchi, Luigi Oscar Moroni, Luigi Perversi, Francesco Pomi, Rocco Ranelli, Luigi Rizzatti, Giulio Rossi, Giuseppe Santagostino, Alessandro Schienoni (cap.), Roberto Sternisa, Mariano Tansini, Giuseppe Torriani, Guglielmo Zanasi, Jozsef Zilisy
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