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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Stagione trionfale per il Milan che bissa il successo del precedente campionato vincendo il suo 3° titolo nazionale. Dopo aver eliminato i concittadini dell' U.S. Milanese, i rossoneri accedono al girone finale con Torino e Andrea Doria. Il titolo è raggiunto con un doppio pareggio con i granata e una doppia vittoria sui genovesi. Ancora grandi soddisfazioni nel torneo "Palla Dapples": l'anno solare chiude con il trofeo ancora in mano al Milan.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita e le prime vittorie"), dicembre 2004
Il 1907 è l'anno della riconferma milanista. Dopo le qualificazioni, al girone finale arrivano col Milan il Torino e l'Andrea Doria; la classifica finale è la seguente: Milan 6, Torino 5, Andrea Doria 1. Ancora una volta i rossoneri vincono, come nel 1901, il titolo a Genova battendo nell'ultima partita in programma i doriani per 2-0, il 7 aprile 1907. Ma la partita che decide il campionato è quella disputata 15 giorni prima sul campo milanista di Porta Monforte: il pareggio (2-2) col Torino, ottenuto con grande fatica dal Milan, si rivela decisivo.
Capitanati da Kilpin, i rossoneri sono campioni d'Italia per la terza volta, con questa formazione: Radice; Meschia, Moda; Bosshard, Colombo A., Piazza; Trerè I, Kilpin, Widmer, Imhoff, Madler.
Oltre all'onnipresente capitano, tra gli stranieri in squadra ci sono un tedesco e tre svizzeri; il football della vicina Confederazione e, in modo particolare, del Canton Ticino comincia a gravitare su Milano, portando con sé un ulteriore bagaglio d'esperienza. Il "Milan inglese" lascia dunque posto al "Milan svizzero"; la specializzazione nel ruolo è ancora molto scarsa; prendendo infatti in visione le tre formazioni vincenti, notiamo che Kilpin è centromediano nel 1901, terzino nel 1906 e mezzala nel 1907, Attilio Trerè è portiere nel 1906 e addirittura centromediano nel 1907. Nonostante l'importanza che noi oggi attribuiamo a queste lontane vicende, non bisogna enfatizzare questi avvenimenti. Il pubblico delle partite di football a Milano, Genova e Torino consisteva in qualche centinaio di persone al massimo e il movimento sportivo riguardava pochi appassionati; le società si autofinanziavano con le quote degli iscritti al club (anche i giocatori pagavano per giocare), gli introiti di una partita importante si aggiravano sulle 200-250 lire, i biglietti d'ingresso alla partita costavano una lira. I "footballers" dovevano provvedere alla loro divisa da gioco, col risultato che le maglie della squadra, fatto salvo il principio del rispetto dei colori sociali, risultavano in "stile fantasia", l'una diversa dall'altra. Nonostante le difficoltà economiche, l'inesperienza organizzativa, i campi da gioco terrificanti e i faticosissimi trasferimenti, il football continuava comunque a lievitare.


dal sito www.acmilan.com
Il Milan replica il successo del precedente campionato e conquista il suo terzo titolo nazionale, il 7 aprile 1907 sul campo dell'Andrea Doria sconfitta 2-0. Il titolo è raggiunto con un doppio pareggio con il Torino e una doppia vittoria con l'Andrea Doria. Se negli anni precedenti la squadra si caratterizzava per una predominanza britannica sia in società sia in campo, in questi anni il Milan si distingue per la maggioranza svizzera dei membri del club.


dal sito www.ilveromilanista.it - di Stefano Rossi
STAGIONE 1906/1907: IL TERZO SCUDETTO
Altra stagione magica per i rossoneri. Il Milan ripete il successo dell'anno precedente (senza polemiche stavolta) aggiudicandosi il campionato per la terza volta nella sua giovane storia. Lo schieramento, come già accaduto negli anni precedenti in alcune occasioni, risulta profondamente riveduto e corretto. Per i nostri trisnonni non c'era davvero problema di ruolo, l'importante era scendere in campo. E così vediamo che il portiere Attilio Trerè passa con nonchalance dai pali al ruolo di centromediano, Kilpin da terzino si trasforma in interno. Alessandro Trerè da ala sinistra diventa ala destra, e Widmer da interno sinistro a centravanti per dare spazio all'accoppiata Imhoff-Madler. I mutamenti per le linee interne non impediscono alla squadra presieduta sempre da Alfred Edwards di spadroneggiare dall'inizio di stagione. La partenza è decisamente scoppiettante perché i rossoneri vincono per 5-0 a Vicenza acquisendo il diritto di partecipare alla fase finale della Coppa Federale Ginnastica che si disputerà in chiusura d'annata, adesso c'è il campionato e stavolta le formazioni iscritte sono sei. Nel girone lombardo si ripete il duello fra Milan e U.S. Milanese e per i rossoneri è quasi una passeggiata: 6-0 in casa, 1-0 in trasferta. C'è dunque il girone finale da disputarsi con Torino e Andrea Doria confermando la formula che prevede che la squadra campione venga espressa da un girone cosiddetto all'italiana. Il 10 marzo 1907 il primo impegno dei milanisti a Torino si chiude in parità (1-1) mentre una settimana dopo l'Andrea Doria è travolta per 5-0 a Milano. Il Torino chiude in parità (2-2) anche la seconda sfida con i rossoneri che, a loro volta, superano nuovamente (2-0) l'Andrea Dorio a Genova. Visto che il Torino, non era andato oltre lo 0-0 in una delle due partite con l'Andrea Doria, il successo finale va di nuovo al Milan.
Subito dopo la conquista del terzo scudetto Herbert Kilpin decide di rinunciare alla carriera agonistica. Il trentasettenne capitano rossonero capisce che è giunto per lui il momento di lasciare, la sua lealtà gli impedisce di fingere anche se il Presidente Edwards fa pressioni su di lui, lo vorrebbe in squadra almeno per un altro paio di stagioni. Complice il campionato successivo non disputato, dopo otto stagioni rossonere, ventitre presenze in campionato e sette reti all'attivo, Kilpin chiude. Prima di trionfare in campionato il Milan aveva messo le mani su due altri importanti trofei, la Coppa Chiasso, che si era disputata in Svizzera, e la Coppa Lombardia.
Aveva pure riconfermato la sua superiorità nel Trofeo "Palla Dapples" eliminando la U.S. Milanese, l'Ausonia (altra formazione cittadina) e il Torino. Il finale di stagione è in sintonia con il resto di questa annata magica per i colori rossoneri. Arriva infatti il successo nella Coppa Federale (in autunno era stato eliminato il Vicenza) in virtù della vittoria sui liguri dell'Andrea Doria. Il Milan nella stagione 1906/1907 presenta una divisa a strette bande verticali rossonere, pantaloncini a mezzagamba bianchi, calzettoni neri con bordo rosso.


dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1906-1907, ANCORA SUL TETTO D'ITALIA
UN MILAN STELLARE SALE PER LA TERZA VOLTA SUL TRONO D'ITALIA: IHMOFF, KILPIN, TRERE' E MADLER SEGNANO A RAFFICA, I ROSSONERI ANCORA CAMPIONI. E ARRIVANO ANCHE I SUCCESSI IN DAPPLES, SPENSLEY E CAMPIONATO GINNASTICO. IL CAPITANO VIVE UNA STAGIONE SPLENDIDA.

E' UN MILAN IRRESISTIBILE, dal gioco indiavolato e convincente. Rivinta per l'ennesima volta la Palla Dapples, i rossoneri Campioni d'Italia in carica si preparano per il nuovo campionato. La commissione tecnica è presieduta da Daniele Angeloni I, ex rossonero del primo scudetto, ora allenatore. Capitan Kilpin è sempre lì, leader indiscusso e campione insostituibile a 37 anni suonati. La rosa perde diverse pedine pregiate, a causa degli spostamenti per lavoro che portavano i giocatori -non ancora professionisti- come Giger, Heuberger e Malvano. In compenso arriva il bomber svizzero Ihmoff e Kilpin si reinventa centravanti: nonostante l'età, il capitano è sempre il più grintoso dei suoi, lotta e corre come un ragazzino e, soprattutto, tiene sempre un rendimento altissimo, imbarazzante per gli avversari: un Kilpin in versione bomber, per non farsi mancare niente! I rossoneri superano alla grande l'eliminatoria milanese e vincono il girone finale dimostrando spirito di squadra, combattività notevole ed uno straordinario potenziale offensivo: è il terzo scudetto dell'era pionieristica, l'ennesimo assolo che capitan Kilpin si regala dopo aver costruito un'altra squadra vincente. L'ennesimo sigillo di una squadra che è già nell'elite dell'universo pallonaro nazionale.

ANCORA CAMPIONI. In porta Kilpin mette il giovane Radice, portiere della seconda squadra. Spostandosi in attacco, libera in difesa un posto per l'eccellente Meschia, in coppia col grande Guido Moda. Attilio Trerè si piazza nel mezzo, in regia, dove giostrava Giger; con lui, sempre il forte Bosshard e un nuovo, Gian Guido Piazza. L'attacco schiera Trerè II, Kilpin, Widmer, Ihmoff e Madler, uno svizzero già rossonero 5 stagioni prima. Si comincia, col derby nell'eliminatoria provinciale con l'US Milanese. Il Milan dilaga. Capitan Kilpin, scatenato, traccia la rotta con una splendida doppietta; il bomber elvetico Ihmoff lo imita in tutto e per tutto, presentandosi alla grande ai nuovi tifosi. Chiude i conti l'astuto Widmer, già protagonista del precedente scudetto, col definitivo 6-0. Il ritorno, il 10 febbraio, è rinviato per neve. Il recupero termina 1-0 per il Milan sul campo avverso, prodezza del Capitano. Il girone finale parte in casa del Torino, con un pareggio (1-1, Trerè) al quale segue un 5-0 roboante sull'Andrea Doria: marcature aperte da Madler, che entusiasma i tifosi con una doppietta: nessuno, forse, lo ricordava così forte. Il solito Ihmoff mette in mostra altre due perle, salendo a quota 4 gol in 4 gare; il sigillo finale è ovviamente griffato da Kilpin, sempre più trascinatore, fuoriclasse, bomberissimo. Ancora il Torino mette i bastoni tra le ruote (2-2, con 2 rigori di Trerè I), ma il Milan è troppo forte e si laurea campione vincendo 2-0 a Genova sul campo dell'Andrea Doria: apre Trerè I, chiude Madler. La classifica dice Milan 6 punti, Torino 5, Doria 1: è il terzo scudetto, Kilpin fiero festeggia coi suoi ragazzi l'ennesimo trionfo del club rossonero. E non finisce qui, perchè la corazzata milanese vince anche Coppa Spensley e campionato della Federazione di Ginnastica. A fine stagione, prime amichevoli all'estero, in Svizzera.

PROTAGONISTI. Portiere dello scudetto è Gerolamo Radice (classe 1883), che prende il ruolo di Trerè II (passato in attacco) dimostrandosi estroso ed efficace. A fine carriera metterà in palio la celebre "Scarpa Radice", un trofeo in oro che il Milan vincerà e ritirerà in suo onore. Difesa imperniata sempre sull'elegante Guido Moda, titolare inamovibile. Al suo fianco viene valorizzata la sua riserva, Andrea Meschia, con Kilpin che si sposta in attacco. Meschia e Moda giocano tutte le sei partite del torneo, come Radice. Attilio Trerè (6 presenze) tiene le redini del centrocampo, al fianco di Piazza (classe 1887, futuro fondatore del Legnano) e Bosshard, ancora ai grandi livelli dell'anno prima; Bosshard, probabilmente, ha vestito anche la gloriosa maglia della Nazionale svizzera. Alessandro Trerè è l'ispiratore del reparto avanzato, e si scopre anche finalizzatore concretissimo: 4 gol in 6 gare per lui. Attacco che trova in Hans Walter Ihmoff un bomber straordinario. Ihmoff è nato a Basilea nel 1886, ed ha grandi doti realizzative: è un protagonista assoluto del trionfo in campionato, grazie a 5 reti in 6 partite. Herbert Kilpin, a 37 anni, vive una stagione stellare, paradossalmente la migliore della sua carriera incredibile: gioca tutte le 6 gare e segna la bellezza di 4 reti. Inizia con una doppietta nel 6-0 all'US Milanese, si ripete decidendo con un gol la gara di ritorno, crocifigge l'Andrea Doria nel girone e da un contributo fenomenale con i suoi movimenti e la sua esperienza: nel tempo ha affinato la tecnica, ed ora è un attaccante prolifico e in grado di integrarsi con elevato profitto ai compagni più potenti fisicamente. Come appunto Ihmoff, o Widmer, un altro bravissimo nel gioco di squadra. 6 gare anche per lui, e 1 gol. Johann Ferdinand Madler, di Stoccarda, è stato il primo tedesco in rossonero (1902) ed ora è tornato da protagonista: 4 partite, 3 gol: doppietta apri partita con la Doria, rete scudetto per archiviare il ritorno a genova. Madler è purtroppo spesso via per lavoro, e dopo questo torneo giocherà solo un'altra partita col Milan, nel 1909. In rosa ci sono anche Attilio Colombo, Camillo Parisini, Vittorio Pedroni e Gustav Hauser: un ragazzino di 15 anni che Kilpin ha voluto con se in prima squadra, ma che purtroppo non manterrà tutte le promesse. (Pubblicato da RG METAL '88)




Ecco la foto del Milan al suo terzo titolo nazionale. La squadra è rappresentata "in formazione".
Dall'alto a sinistra: Angeloni (D.T. ed ex giocatore), Nathan (Vice Presidente), Meschia, Radice (portiere e futuro dirigente del Milan, nonché organizzatore della "Scarpa Radice"), Moda ed il Presidente Alfred Edward. Al centro Bosshard, Alessandro Trerè e Piazza.
Seduti: S. Trerè, Herbert Kilpin (capitano), Widmer (con il pallone), Imhoff e Madler
(Enrico Tosi, Milano)



Un articolo de "La Gazzetta dello Sport", che prevede il Milan
come favorito per la vittoria del suo terzo scudetto


La Gazzetta dello Sport dà notizia del Milan Campione d'Italia 1906-07  



ANGELONI I DANIELE - IL PRIMO ALLENATORE
Angeloni I Daniele, nasce a Bergamo il 26.8.1875. Esordisce in gare ufficiali con il Milan all'età di 25 anni il 14 aprile 1901 nel derby con la Mediolanum 2-0 vinto per 2-0. Al termine della carriera rossonera Angeloni disputerà 10 gare ufficiali senza nessuna rete all'attivo. Nella Stagione 1906-07, che coincide con la vittoria del terzo scudetto, assume la conduzione tecnica della squadra sino al termine della stagione per poi ricoprire il ruolo di dirigente sino alla Stagione 1907-08. L' esordio da allenatore del Milan avviene il 13 gennaio 1907, al termine dell'annata totalizzerà sei presenze totali sulla panchina milanista. Assieme al fratello Francesco è tra i soci fondatori. Del nucleo italiano è sicuramente il più tecnicamente dotato e preparato tanto da giocare per cinque stagioni. Muore a Milano il 1 novembre 1957 e riposa oggi al Cimitero Monumentale del capoluogo lombardo.



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Ragione sociale Milan Football and Cricket Club (M.F.B.C.C.)



Daniele Angeloni I
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
scelta di Herbert Kilpin ("rosso perchè saremo dei diavoli e nero perchè dovremo metter paura a tutti")
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Fiaschetteria Toscana - via Berchet, 1 - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Alfred Ormond Edwards
Vice-presidente Edward Nathan Berra
Segretario Cesare Stabilini, poi Giorgio Muggiani
AREA TECNICA
Allenatore Daniele Angeloni I
SQUADRA
Capitano Herbert Kilpin
Campo sportivo Campo Milan Porta Monforte (ingresso Via Pasquale Sottocorno) - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Alfred Bosshard, Attilio Colombo, Gustav Hauser, Hans Walter Imhoff, Herbert Kilpin (cap.), Johann Ferdinand Madler, Andrea Meschia, Guido Moda I, Camillo Parisini, Vittorio Pedroni II, Gian Guido Piazza, Gerolamo Radice, Sandro Trerè I, Attilio Trerè II, Ernst Widmer
Palmares Campione d'Italia (3° Titolo Nazionale)
Medaglia del Titolo Nazionale
Coppa Spensley
Coppa triennale Federazione Italiana di Ginnastica
Coppa d'Onore "Città di Venezia"
Coppa Reyer San Marco di Venezia (Il Milan si aggiudica definitivamente il trofeo)
Medaglia Gare Biennali Giuochi
6 Palle Dapples
Coppa Lombardia (Il Milan si aggiudica definitivamente la prima Coppa Casteggio)
Coppa Chiasso
Medaglia d'Oro Ausonia

Targa di Bronzo "Gazzetta dello Sport"