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31 marzo 2018, Juventus vs Milan 3-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - DIECI CERTEZZE E UN DUBBIO OFFENSIVO, PER UNA PUNTAANCORA DA AFFILARE
Rientri importanti, pochi reduci da impegni probanti in Nazionale e morale altissimo per tentare di giocarsi al meglio una sfida durissima, contando su qualche pedina ri-tirata a lucido in vista di un complicato finale di stagione. Il Milan di Rino Gattuso è pronto ad affrontare il tabù "Allianz Stadium", quantomeno in campionato, con la formazione-tipo a completa disposizione, attendendo le ultime ore pre partita per risolvere l'ultimo dubbio per lo schieramento titolare di domani contro la Juventus: con 10/11 praticamente certi, ecco come scenderanno in campo i rossoneri a Torino.
IL TEMA-RITORNO - Dopo la sfida contro il Chievo Verona, in cui entrambi i giocatori non sono scesi in campo per smaltire gli acciacchi fisici accusati, Davide Calabria ed Alessio Romagnoli torneranno ad occupare le rispettive posizioni tra fascia destra e centro della difesa: insieme a loro, solita conferma per Leonardo Bonucci, pronto a una sentitissima sfida da grande ex, e Ricardo Rodriguez sulla fascia sinistra, nella linea a 4 difensiva davanti a Gigio Donnarumma.
IL SOLITO TRIO - Ke-Bi-Bo: sigla dalla quale, difficilmente ci si muove. Kessie, Biglia e Bonaventura sono ormai diventati i componenti costantemente scelti da Gattuso per comporre la linea a 3 di centrocampo: reduce da 180' giocati con la maglia della Nazionale argentina, l'ex Lazio si siederà nuovamente in cabina di regia, affiancato dall'ivoriano (75' su 180' giocati con la propria selezione) e dall'ex atalantino, mai schierato da Di Biagio nelle due amichevoli disputate.
IL DUBBIO - Se sulla presenza di Suso e Hakan Calhanoglu, tra esterno alto destro e sinistro, non c'è sostanzialmente questione, l'unico dubbio di formazione per Rino Gattuso arriva dalla punta centrale da schierare contro la squadra di Allegri: con Kalinic leggermente più defilato, a lottare per una maglia da titolare saranno André Silva e Patrick Cutrone, con il portoghese al momento sempre più favorito per partire dal 1'.
Questo, dunque, il probabile undici scelto da Gattuso per la sfida dell'"Allianz Stadium" contro la Juventus:
(4-3-3) - G.Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Biglia, Bonaventura; Suso, André Silva (Cutrone), Calhanoglu.


JUVENTUS STADIUM: PULMINO DELLO STAFF DEL MILAN COLPITO DA UNA SPRANGATA, NESSUN FERITO
Il pulmino dello staff del Milan è stato colpito da una sprangata nei pressi dell'Allianz Stadium. La collisione ha causato la rottura di un vetro del veicolo, per fortuna senza conseguenze e feriti.





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Prima della partita, al pullmino dello staff del Milan vengono infranti i vetri con una sprangata




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(Foto Curva Sud Milano)
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Il leone della Fossa sullo striscione della Curva Sud Milano in occasione del Cinquantenario della Fossa dei Leoni
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(by Simone Ach Conti)


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Minuto di silenzio in memoria di Emiliano Mondonico, scomparso il 29 marzo



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 1° aprile 2018)
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dal sito www.gazzetta.it

DYBALA, CUADRADO E KHEDIRA IN GOL, NON BASTA BONUCCI A GATTUSO
I bianconeri soffrono dopo il botta e risposta nel primo tempo tra l'argentino e l'ex, poi accelerano nella ripresa e scappano a +4 sul Napoli
Le grandi partite nascono dalle grandi storie. Juve-Milan è sempre un partitone perché ne hai tantissime da raccontare ogni volta . L’anno scorso il mani di De Sciglio al 95’. Quest’anno sembra che sia Leo Bonucci, che segna a Buffon tra Barzagli e Chiellini, a scrivere la vicenda dell’anno. Ma ecco che sbuca Juan Cuadrado. Il colombiano, ultima partita il 23 dicembre, strappa la convocazione all’ultimo secondo. E indirizza la partita col colpo di testa, non proprio la specialità della casa, che apre le porte al 3-1 finale.
CHE PESANTEZZA — Se quello di Dybala all’Olimpico finora era il candidato fortissimo al premio di gol-scudetto in caso di settima festa consecutiva, la testata di Cuadrado, nobilitata dal gol di Khedira, chiude una giornata fondamentale per la Juve. Che torna a +4 sul Napoli dopo una partita per lunghi tratti sofferta, contro un Milan che avrebbe meritato di più.
IN A BASTA, IN CHAMPIONS… — Perché a 4 giorni dal Real, il gioco della squadra di Allegri è brillante per i primi 8’, quelli che servono a uno scintillante Dybala per sbloccare la partita. Poi si passa da un piccolo cabotaggio a lunghi momenti di imbarazzo, in cui tutto passa dalla vena di Dybala. Lichtsteiner annaspa e regala il corner dell’1-1, il centrocampo viaggia a marce bassissime, Higuain fa il solletico a Romagnoli e Bonucci, la prima costruzione viaggia a due all’ora. Lo Stadium affronta lo spicchio finale di partita un po’ intimidito, anche perché Calhanoglu stampa sulla traversa un 2-1 che non sarebbe stato scandaloso in quel momento. Allegri la vince perché ha una qualità che tutti si sognano in Italia. E se non è Dybala è Douglas, che avvia l’azione del 2-1. Se non è Douglas è Khedira, per 74’ il peggiore in campo con Lichtsteiner, che poi fa assist e gol. Per dire che col Real servirà di più c’è tempo, intanto la Juve si cuce un altro pezzo di scudetto.
BRAVO RINO — Sì, perché il suo Milan dimostra una volta di più di essere squadra vera. Lo spettacolo è un’altra cosa, ma i rossoneri sono messi bene in campo, difendono di squadra e sanno ripartire con l’efficacia del triangolo destro Calabria-Kessie-Suso. Perché il Milan perde? Non ha grandi stoccatori, uomini in grado di fare male. A partire dai vari Silva e Kalinic, centravanti mai pericolosi. E perché Donnarumma ha smesso di fare i miracoli. Il sogno Champions passa dal derby di mercoledì. Ma il vero sollievo peri tifosi che stanno per prendere la A4 e tornare a Milano, è che il prossimo anno c’è un tecnico pronto a far tornare il Milan dove merita.
Jacopo Gerna


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - BONUCCI, GOL E PROVA DA LEADER. KESSIE DOMINANTE. JACK, UN ERRORE IMPORTANTE
G. Donnarumma 6: Higuain gli scalda le manone al 6’ con un destro violento e preciso, sul quale Gigio disinnesca. Dybala trova la traiettoria giusta, con la palla che gli rimbalza davanti e si insacca alla sua sinistra. Non può niente sui gol di Cuadrado e Khedira.
Calabria 6: parte così così, poi mette il turbo e si rende pericolosissimo con le sue discese. Suso lo premia a fasi alterne. Non molla il colpo finché ne ha.
Bonucci 6,5: nella sua partita, contro i fischi di un intero popolo, torna al gol in campionato con uno dei pezzi forte della casa, ovvero la rete da azione di calcio d’angolo. Lo Stadium si ammutolisce e lo insulta, lui esulta sotto la Sud. Higuain viene annullato.
Romagnoli 6: forse ha qualche pecca sul gol del 3-1, ma la sua partita è molto positiva. Primi 15 minuti, un po’ come tutta la squadra, in apnea. Poi catalizza quasi tutti i palloni aerei, con Higuain frustrato.   
Rodriguez 5,5: primo tempo dove vince il duello svizzero con Lichtsteiner, nel secondo quando entra Cuadrado soffre di più anche gravato dal giallo che rimedia nella prima frazione di gioco.
Kessie 6,5: dominante nel confronto con Matuidi. Corre come un pazzo, avvia tantissimi contropiedi. Non molla mai, rispetto a qualche tempo fa, migliora anche nella gestione dei palloni sporchi.
Biglia 5,5: dorme con Bonaventura su chi debba seguire Dybala, l’argentino ringrazia e spara indisturbato verso Donnarumma. Cresce a dismisura all’interno della partita. Peccato per il giallo che gli farà saltare il derby. (dal 75’ Montolivo 6: troppo poco tempo per incidere, anche perché entra quando la Juventus rialza il baricentro).
Bonaventura 5: incomprensione inaccettabile con Biglia su Dybala. Vai tu che lo prendo io e la Joya trova il mancino che spacca la partita. Spreca il colpo del 2-1, calciando alto da ottima posizione.
Suso 5,5: quando gli si chiede di incidere in partite come quella con la Juventus, lui dimostra che non ha ancora fatto il salto di qualità a livello mentale. Per carità, non è che sbagli grandi cose, ma è nelle decisioni che prende che deve migliorare, perché non sempre gli riescono le giocate di un bagaglio tecnico, forse, un po’ limitato.
André Silva 6: non è un killer dell’area di rigore, come dimostra la poca convinzione con la quale schiaccia il pallone che Calhanoglu gli dipinge sulla testa. Tuttavia si comprende la scelta di Gattuso di dargli una maglia da titolare, perché in fase di costruzione è prezioso nella circolazione veloce del pallone. (dal 65’ Kalinic 5,5: entra per dare sostanza all’attacco, dura come un cubetto di ghiaccio al sole d’estate).
Calhanoglu 6: partita di altissimo livello la sua. Disegna il corner da cui nasce il gol del pareggio di Bonucci e per poco non abbatte la traversa di Buffon con un destro terrificante, ma la palla sbatte sulla faccia interna della traversa ed esce. È la sliding door del match, anche perché l’azione del 2-1 della Juve nasce da un pallone che perde lui in fase offensiva e poi, stanco morto, non riesce a seguire Cuadrado che segna tutto solo. (dall’80 Cutrone sv: è la mossa della disperazione, ma entra quando è saltato il banco).
Gattuso 6,5: Milan di personalità allo Stadium, dove guarda negli occhi la Juventus e per diversi tratti del match, gli ruba le chiavi di casa. Se voleva delle risposte positive, stasera le ha avute nel complesso. Risultato bugiardo per quello che si è visto in campo.