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30 marzo 2008, Milan vs Atalanta 1-2




dal sito www.gazzetta.it

BONERA RECUERABILE PER L'ATALANTA
25 marzo 2008 -Dopo i due giorni di riposo concessi da Ancelotti il Milan ha ripreso la preparazione a Milanello. In trasferta i nazionali impegnati in Europa, compresi Paloschi e Gourcuff convocati dalle selezioni Under 21 di Italia e Francia. Ancelotti ha fatto svolgere un intenso allenamento tattico per la fase offensiva e difensiva. Hanno lavorato a parte Cafu, Bonera e Inzaghi. Il brasiliano si è allenato nella vasca di sabbia mentre gli altri due hanno effettuato della corsa continua lungo il perimetro del campo. Soltanto Bonera sembra in grado di recuperare per la gara di domenica contro l'Atalanta. Neppure Kakà ci sarà: il brasiliano, che ha saltato l'impegno del Brasile a Londra contro la Svezia, ha proseguito il lavoro di recupero e fisioterapia in palestra.

KAKA' INTENSIFICA IL LAVORO
29 marzo 2008 - Rifinitura pomeridiana per il Milan. Kakà, migliora anche se ha continuato ad allenarsi a parte: il brasiliano, intorno alle 14.00, è uscito sul campo dove si è impegnato, sotto gli occhi attenti di due preparatori, nella corsa, anche a ritmi sostenuti, e negli allunghi. In palestra Cafu, Jankulovski, Emerson, Serginho e Inzaghi. Questi i 18 convocati del Milan per domani. Dida, Kalac, Bonera, Favalli, Kaladze, Maldini, Nesta, Oddo, Simic, Ambrosini, Brocchi, Gattuso, Gourcuff, Pirlo, Seedorf, Gilardino, Paloschi, Pato.





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Il match program della partita





Alberto Paloschi al tiro
(dal sito www.acmilan.com)


Il minuto di silenzio per la morte di un tifoso del Parma
(dal sito www.acmilan.com)



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Istantanea della partita: 1-2
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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(da "L'Unità" del 31 marzo 2008)



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(dal "Corriere dello Sport" del 31 marzo 2008)
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(dal "Guerin Sportivo" n.14 dell'1-7 aprile 2008)




dal sito www.gazzetta.it

L'ATALANTA SGRETOLA IL MILAN
I rossoneri cedono ancora in casa, battuti 2-1 dai bergamaschi. Nel primo tempo gol di Floccari e Langella. All'85' accorcia Maldini e al 90' Pirlo si fa parare un rigore da Coppola dopo l'espulsione di Nesta
MILANO, 30 marzo 2008 - Questa volta la sbandata è micidiale. Di quelle che non ammettono più scuse. Il Milan incassa l'ottava sconfitta in campionato, quarta a San Siro. Caso ormai patologico di una squadra, smembrata e senza cuore, a pezzi fisicamente. Capace di raggranellare solo 19 punti su 52 tra le propria mura. Andamento da retrocessione. Onore alla bella Atalanta che vince 2-1 con autorità e un gioco frizzante. Per nulla intimoriti, i nerazzurri addomesticano a loro favore la partita, dominando e segnando nel primo tempo con Floccari e Langella. Nella ripresa, al 40', Maldini accorcia, e al 45' Pirlo si fa parare da Coppola il rigore del pari. Mazzata che allontana ulteriormente il Milan dalla zona Champions, scavalcato anche dall'Udinese e raggiunto dalla Samp.
SUBITO K.O. - L'operazione San Siro, riparte dalla coppia Pato-Gilardino con Seedorf alle loro spalle, in assenza di Kakà. L'anima del brasiliano manca da morire a questa squadra che in casa non sa più vincere. La difesa è rocciosa, parrebbe. Oddo, Nesta, Maldini e Favalli. Parrebbe, perché il primo tempo contro l'Atalanta è terrificante. Per i rossoneri ovviamente. I nerazzurri dimostrano di essere un ottimo gruppo affiatato e amalgamato. E' l'impronta di Luigi del Neri, oggi squalificato. La squadra di Doni gioca a memoria. Controlla bene in difesa e poi riparte magnificamente sfruttando bene le sgroppate di Tissone e Ferreira Pinto sulle fasce e la connessione a banda larga tra Doni e Floccari.
LEZIONE - Prendesse esempio dagli avversari questo Milan, incapace di reagire, di creare un'azione degna di rilievo. Pato gioca, si danna, ma sbaglia troppo. senza parlare di Seedorf che non ne azzecca uno. Spompati, senza idee. Insomma, il Milan di questa stagione. I nerazzurri vanno in pressing sui portatori di palla, raddoppiano, a volte triplicano impedendo ai rossoneri di creare gioco. Gilardino? Poco o niente. Il più pericoloso fra i rossoneri è Gattuso. Scontato quindi il copione in cui l'Atalanta indossa i panni di avvoltoio. Al 32' Ferreira Pinto vola sulla destra e mette dentro dove Floccari vince il duello con Oddo, trattenendolo però per la maglia; l'attaccante tira a colpo sicuro, ma Kalac respinge. La punta riprende e infila sul primo palo. Vantaggio giusto, anzi, giustissimo.
ATALANTA MICIDIALE - Poi da veterani amministrano, perché capiscono che il Milan non c'è. Allora al 42', dopo l'ennesimo errore di Seedorf, Floccari se ne va, gabbando Nesta che neanche lo vede, lo scarta a sinistra e lancia Langella, beffando anche Oddo; il rasoterra sul primo palo è imparabile. Raddoppio strameritato. Ci starebbe anche il 3-0, ma Ferreira Pinto spreca a lato il capolavoro di Langella, bravo a servirgli palla dalla sinistra.
INGUARDABILE - E fischiato. Il Milan inizia la ripresa con Kaladze al posto di Favalli e Paloschi per Gilardino. Il piccolo bomber dà subito il suo contributo velocizzando l'azione. Da un suo tiro respinto da Coppola, Seedorf va in gol, annullato per un fuorigioco dell'olandese. Subito dopo Coppola respinge un diagonale di Gattuso. Ma l'errore più evidente è quello di Pato che tocca debolmente sul grande invito di Paloschi. E' il 7'. Annotazione necessaria perché è a questo punto che si ferma la grande reazione del Milan. La musica non cambia. Nel contropiede, infatti, l'Atalanta fa danni e al 12' potrebbe addirittura mettere una pietra sopra la partita se Doni, solo davanti a Kalac non alzasse troppo oltre la traversa. Ancelotti cambia ancora: Brocchi per Oddo. Mossa che obbliga Gattuso ad arretrare e fare il terzino. Poi è solo notte fonda. A uno a uno tutti i rossoneri si dileguano, mentre i nerazzurri non cambiano registro gestendo il gioco con il piglio della grande squadra. Una lezione di calcio, a cui il Milan risponde con chi di certo non ne ha bisogno: Paolo Maldini, bravo di testa a battere Coppola. Il finale è tensione e follia totale. Nesta viene espulso per proteste e Pirlo, al 45', si fa parare il rigore dal bravo Coppola.
Gaetano De Stefano

ANCELOTTI FA AUTOCRITICA: "GLI APPELLI SONO FINITI"
Duro il tecnico del Milan dopo il k.o. con l'Atalanta. Con la squadra: "E' una partita da cancellare". Con Brighi: "E' stato perfettamente in linea con la nostra prestazione". Galliani rincara la dose: "Non commento le partite decise dagli arbitri"
MILANO, 30 marzo 2008 - E sabato prossimo c'è Milan-Cagliari. Roba da incrociare le dita. Perché San Siro, ormai, è terra di conquista. L'ottava sconfitta, quarta fra le mura amiche, fa un male insopportabile, Coincide infatti con le vittorie di Udinese e Sampdoria, altre pretendenti al quarto posto. La Fiorentina è sempre a quattro lunghezze; ma è lecito sperare in casa rossonera dopo l'ennesima débacle?
GALLIANI FURIOSO - La rabbia monta. Ma non solo per le cattive esibizioni della squadra. Oggi tra gli imputati c'è anche Christian Brighi da Cesena. Adriano Galliani è furioso: "Non commento le partite decise dagli arbitri", tuona l'a.d. rossonero. Secondo il dirigente del Milan il fischietto ha sbagliato nel giudicare almeno tre episodi decisivi nella sconfitta contro l'Atalanta. "Siccome ho rivisto bene - prosegue Galliani - dico che il fallo su Oddo (in occasione del vantaggio di Floccari, ndr) lo hanno visto tutti, Seedorf (in occasione dell'1-2 all'inizio della ripresa, ndr) era tenuto nettissimamente in gioco da Langella, e il gol (del possibile 2-2, ndr) di Ambrosini era regolare".
BRIGHI GIU' COME IL MILAN - Carlo Ancelotti la pensa allo stesso modo, usando però un sottile humour. "Gli episodi? dice il tecnico -. L'arbitro è stato perfettamente in linea con la prestazione del Milan". Insomma, disastrosa. Ma Ancelotti, fa anche autocritica tecnica. "Siamo incappati nel solito errore delle partite casalinghe, inizio blando e troppa sufficienza". Amarissimo, con l'espressione di chi non sa più che pesce prendere. Approfondisce: "Siamo stati disattenti; è successo come contro la Samp. Eravamo quasi riusciti a rimontare, ma poi diventa tutto più complicato. Anche il nostro secondo tempo non è stato buono, una partita tutta da cancellare".
QUANTO MANCA KAKA' - Sui singoli parla poco. "Pato in ombra? Ha 18 anni e lo dobbiamo prendere per quello che è: ama svariare, non stare sempre lì in area, è un grande talento". Cerca di cavare un ragno dal buco: "Per quel che riguarda noi bisogna cambiare qualcosa, non si può andare avanti così. Cosa? Lo valuteremo in settimana, sperando di poter recuperare Kakà". Ammette infatti: "I centrocampisti non sono brillantissimi, abbiamo pagato la poca presenza di Emerson. So quello che possono fare i giocatori e che non stanno facendo adesso. Manca un po' di equilibrio. Ci dispiace tantissimo perché dal punto di vista professionale non poter giocare la Champions, per tanti giocatori che hanno vinto tanto, non sarebbe una cosa piacevole".
SPERANZE - E se ne va non prima di dare lezioni di ottimismo: "Aspettiamo sabato, anche se non abbiamo più prove di appello, dobbiamo cambiare subito direzione e qualcosa per riuscirci la faremo", dice. Perché la speranza è l'ultima a morire.