dal sito www.gazzetta.it
INTER, L'INCUBO DIAVOLO CANCELLA IL SOGNO TRIPLETE: TRE SCHIAFFI NEL DERBY E MILAN IN FINALE
Il Milan schianta i nerazzurri 3-0 nel secondo round dopo l'1-1 dell'andata: Jovic ne fa due, la chiude Reijnders. I rossoneri concludono la stagione da imbattuti contro i cugini
Chissà se una dozzina d'anni fa, scrutando le stelle dalla sua macchina scassata, s’era immaginato anche la notte della vita. Luka Jovic rifila due gol all’Inter e manda il Milan in finale di Coppa Italia dopo sette anni dall’ultima volta. A segno anche Reijnders per il 3-0 finale. Fino a due mesi fa il serbo entrava e usciva dall’infermeria, oggi è diventato l’uomo derby di Conceiçao. L’allenatore capace di aprire una breccia verso la finale di Roma dopo aver incassato schiaffi quasi tutto l'anno. Un grazie alla sua indole da combattente e un altro al suo numero 9, capace di riequilibrare il destino dopo mesi travagliati. Suo padre si chiama Milan, lui sognava di vestire rossonero. Stasera s’è conquistato un posto nella storia.
L'INTER CREA — Lo spartito del derby sembra avere note nerazzurre. L’Inter, scesa in campo con Martinez, Taremi e Asllani, tiene le redini del gioco con mani sicure dettando ordine dalla metà campo in avanti. Mkhitaryan gioca di fino, Dimarco e Darmian affondano, Bisseck giganteggia su Leao e la difesa a tre di Conceiçao vacilla, dando l’impressione di dover alzare gli scudi per poter tenere giù il ponte levatoio per tutta la gara. Nella prima mezz’ora l’Inter confeziona tre palle gol: la prima con Darmian al 9’ - diagonale destro a lato di poco, lasciato solo da Theo - la seconda con una traversa di Dimarco (21’) e l’ultima, la più invitante, con un esterno destro di Lautaro finito altissimo. Il Toro ha tirato fuori la bacchetta per replicare la magia di Monaco, quel tocco di fino da dentro l’area capace di ammutolire l’Allianz, ma stavolta niente incantesimo.
MA IL MILAN VINCE — Il Milan gioca d’astuzia come il più lesto dei serpenti a sonagli. Si arrocca, sibila appena, spreca un paio di contropiede con Leao - stoppato due volte da Asllani e Bisseck - e alla fine morde. Alla mezz’ora Jovic sbuca da sotto i sassi e incorna in rete un bel cross dalla destra di Jimenez, l’Harvey Dent del Milan: brillante quando c’è da attaccare, ombroso in fase difensiva. Il serbo anticipa Darmian e sigla il suo terzo gol ai nerazzurri dopo quelli realizzati con Fiorentina ed Eintracht (quest’ultimo a San Siro). Arriverà anche il quarto. Al 49’, sugli sviluppi di un angolo di Theo, la punta si infila il mantello di man of the match e segna di rapina da dentro l’area, pungendo Martinez con il sinistro. È la rivincita di un attaccante che fino a gennaio non aveva giocato neanche 90' in tre partite. Conceiçao l’ha tirato fuori da un armadio impolverato e gli ha sussurrato “vai, ora gioca e segna”. Missione compiuta. Quattro gol nell’ultimo mese. Tre di questi decisivi.
BESTIA NERA — Lo spartito cambia colori col passare dei minuti. L’assedio dell’Inter si traduce con un colpo di testa di De Vrij al 69’ - gran parata di Maignan - e un paio di affondi senza guizzi, ma il Milan cala il tris: all’85’ Reijnders raccoglie un filtrante di Leao e chiude la gara tra gli "olè" della curva sud. Quindicesimo gol stagionale. Mai così tanti in carriera. Il Triplete nerazzurro sfuma sotto la pioggia, mentre la kryptonite di Inzaghi continua ad essere rossonera. L’Inter chiude l’annata senza vincere neanche un derby su cinque tentativi: due pareggi e tre sconfitte. Conceiçao ha soffiato ai nerazzurri la Supercoppa e la finale di Coppa Italia, mentre il Milan si è rimesso in carreggiata dopo i sei derby persi di fila tra il 2023 e il 2024. In finale sfiderà una tra Empoli e Bologna, vittorioso 3-0 al Castellani (sfida in programma domani sera). Jovic infine, felice come quell’adolescente che dormiva di fronte al centro sportivo della Dinamo Zagabria prima di allenarsi, esce tra gli applausi a 10’ dalla fine. “Questa notte è ancora nostra”, cantava Antonello Venditti. Luka ha capito cosa vuol dire.
Francesco Pietrella
dal sito www.milannews.it
LE PAGELLE - INTER-MILAN 0-3, LE PAGELLE: JOVIC E REIJNDERS SERVONO IL TRIPLETE
Inter-Milan 0-3, pagelle e voti. Una serata da urlo per i rossoneri, che eliminano l’Inter e si prendono con grande merito la finale di Coppa Italia del prossimo 14 maggio all’Olimpico di Roma contro una tra Bologna ed Empoli.
MAIGNAN 7: paratona al minuto numero 68’ su de Vrij, con un riflesso felino. Molto attento nelle uscite, con una ritrovata dominanza dell’area di rigore. Bravo, come sempre, nella gestione del pallone con i piedi.
TOMORI 7: Gabbia guida, lui esegue i movimenti della linea alla perfezione, salendo al comando del compagno. Impeccabile nel corpo a corpo.
GABBIA 7: partitone di Matteo, che guida benissimo la linea difensiva riuscendo a tenerla alta come richiesto da Conceiçao fin dai primi secondi. Non molla mai Taremi quando gli transita nella sua zona così come Lautaro fa fatica nel corpo a corpo. Esce per un colpo al collo. (dal 59’ THIAW 6.5: entra benissimo).
PAVLOVIC 6.5: non è pulitissimo, ma molto efficacie in tanti momenti della partita. Spazza quando deve spazzare, manda sempre sulla laterale Taremi o chi passa nella sua area di competenza. Cerca di farsi sentire anche in avanti sulle palle alte.
JIMENEZ 7: Pulisic, in diverse occasioni, non gli crea lo spazio per correre o gli ruba il pallone. Bravo a tenere Dimarco per tutto il primo tempo e poi disegna il cross perfetto, sul quale Jovic sblocca il derby. Vince il duello con Dimarco e poi con Zalewski, dimostrando ulteriormente personalità e presenza nella gara.
FOFANA 7: è bravo nell’intercettare tanti palloni in zolle potenzialmente calde per il Milan. Spalla ideale di Jimenez quando l’Inter attacca a sinistra. Monumentale in tutto il secondo tempo, dove è un polipo a 1000 tentacoli e quando serve, ci mette anche il corpo in ogni suo centimetro.
REIJNDERS 7.5: guida diverse transizioni offensive, anche se l’intasamento centrale e la staticità dei compagni non gli offrono grandi opzioni. È bravissimo nel far saltare fuori Bastoni dalla linea difensiva interista in occasione del gol di Jovic. Con la sua giocata, saltano tutte le scalate nerazzurre con Luka che può colpire di testa sostanzialmente solo. Gasa il San Siro milanista con diverse serpentine che portano, anche, al giallo di Calhanoglu. Cala il triplete su assist di Leao.
THEO HERNANDEZ 7: prestazione di grande maturità del francese, che sceglie bene quando scendere e quando gestire il pallone. Si fa vedere spesso come opzione di passaggio e dimostra una calma serafica nella gestione della diffida. Decisivo anche nell’azione che porta al gol di Reijnders. (dall’88’ BARTESAGHI sv).
PULISIC 6: appare carico di stanchezza, ma nonostante questo ci mette un cuore grande così nel fare densità in mezzo al campo, schermando tante linee di passaggio verso Dimarco. (dal 78’ LOFTUS-CHEEK sv)
LEAO 7: costantemente raddoppiato, nel primo tempo non riesce quasi mai a mettersi frontale alla porta per scaricare i suoi cavalli sul campo. Nell’unica occasione limpida in cui può correre, sceglie una traccia che porta Asllani a disinnescarlo. Sale un po’ nel secondo tempo, dove si sbatte molto anche in fase di non possesso. Ha energie per spingere fino alla fine. Mette la firma con l’assist per il gol di Reijnders. (dall’88’ JOAO FELIX sv).
JOVIC 8: fa un lavoro sporco importante, mettendo giù palloni complicati e badando al sodo lasciando gli orpelli in soffitta. Apre e chiude l’azione che porta al gol del vantaggio del Milan dove si fa trovare pronto a inzuccare il cross di Jimenez, anticipando Darmian e non lasciando spazio di reazione a Martinez. In avvio di ripresa, su angolo, è un falco nel prendersi il ribalzo e fare 0-2. Non sbaglia praticamente nulla con la palla al piede, in una delle migliori notti della sua vita. (dal 78’ ABRAHAM sv)
All. Conceiçao 7.5: la prepara benissimo, ingabbiando l'Inter e dimostrando di averla preparata in maniera perfetta. Premiata la scelta di confermare Jovic da titolare, con il serbo che ne piazza due. Ora tutti a Roma.
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