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12 aprile 2015, Milan vs Sampdoria 1-1




dal sito www.attualita.it

DESTRO, UN GOL PER DUE OBIETTIVI: SFATARE UN TABÙ E GUADAGNARSI LA CONFERMA AL MILAN
Riscatto o meno, Mattia Destro gioca. Perché Filippo Inzaghi è soddisfatto del suo rendimento, aldilà dei pochi gol messi a segno. Perché l'ex Siena rimane il centravanti di riferimento in rosa. E perché una punta, là in mezzo, serve a prescindere. Destro, dunque, partirà dal primo minuto anche contro la Sampdoria, inseguendo una rete pesante per la classifica e per il suo morale. Ma anche per spezzare una particolare maledizione.
TABU' - Come evidenzia stamane La Gazzetta dello Sport, il Milan non vince una partita grazie a un gol di un suo numero nove dal 13 maggio 2012: Milan-Novara 2-1, ultima gara e ultimo sigillo di Inzaghi. Da allora, i vari Pato, Matri, Torres e lo stesso Destro, con la nove sulle spalle, hanno segnato pochissimo e solo in match conclusi con pareggi o sconfitte rossonere. Insomma, è il momento di svoltare. Anche perché, sottolinea la rosea, lo score di Mattia in primavera (quindi nelle ultime nove giornate) è buono: 6 gol col Siena nel 2011-12, 2 in cinque presenze con la Roma nel 2012-13, 4 sempre in cinque match con i giallorossi nel 2013-14.
OBIETTIVI - E le motivazioni non gli mancano di certo. Destro, infatti, ha un doppio obiettivo: tornare in azzurro (conta di esserci a giugno in Croazia, Conte permettendo) e, soprattutto, essere riscattato dal Milan. Ma, nonostante la stima di Inzaghi, per meritarsi l'investimento di circa 16.5 milioni, deve dimostrare di essere decisivo sotto porta. A Mattia, dunque, non resta che spezzare la maledizione della maglia numero nove.





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Contestazione in Curva Sud
(dal sito www.gazzetta.it)




Maglia Rossonera a San Siro per Milan vs Sampdoria 1-1
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Foto della contestazione in Curva Sud, tratte dal sito www.sportmediaset.it
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Il gol del vantaggio doriano
(dal sito www.gazzetta.it)
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La delusione dei rossoneri
(dal sito www.gazzetta.it)


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Menez in azione
(dal sito www.gazzetta.it)
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Destro esce dolorante per infortunio
(dal sito www.gazzetta.it)


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De Jong festeggiato da Antonelli dopo il gol del pareggio
(dal sito www.gazzetta.it)
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Van Ginkel in azione
(dal sito www.gazzetta.it)



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(dal sito www.acmilan.com)
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(dal sito www.acmilan.com)



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(dal sito www.acmilan.com)
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(per gentile concessione di Luigi La Rocca)



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Un'occasione fallita da Cerci
(dal sito www.gazzetta.it)




Foto gentilmente concesse dal Milan Club Inossidabili
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Foto della contestazione in Curva Sud, tratte dal sito www.gazzetta.it
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Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 13 aprile 2015

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dal sito www.gazzetta.it

MILAN-SAMPDORIA 1-1: DE JONG REPLICA A SORIANO, MIHAJLOVIC RESTA A +7 SU INZAGHI
Blucerchiati avanti grazie al gol del centrocampista su magia di Eto'o, poi la rimonta dei rossoneri che sfiorano anche il successo colpendo un clamoroso palo con Suso. Ma Pippo resta lontano dall'Europa League
MILANO, 12 aprile 2015 - Non c'è due senza tre? Non per il Milan di Inzaghi che "cicca" per la terza volta l'appuntamento col tris di vittorie consecutive, bloccato per lunghi tratti dal pragmatismo di una Sampdoria ordinata e volitiva e dice quasi addio alle speranze di una folle rincorsa europea. La Champions è impensabile, l'Europa League rischia di diventarlo presto. Finisce 1-1 a San Siro, in una partita strana, dove ci si mettono pure gli inconvenienti tecnici a spezzare il ritmo. Il pari firmato da Soriano e De Jong tutto sommato fotografa bene la gara. La forza della Samp la vedi quando Eder si fa 60 metri di rincorsa su Cerci dopo una banale palla persa. O quando poco prima è Eto'o a fare un fallo tattico su Destro, bloccando una pericolosa ripartenza rossonera. Piedi fini al servizio della causa. E infatti il giocattolo di Mihajlovic funziona, anche se Okaka come gingillo non diverte quanto Muriel, e Soriano trequartista è più un'alchimia tattica che un omaggio alla lunga tradizione di numeri dieci di casa nostra. Questione di qualità del prodotto. La stessa che a lunghi tratti manca al Milan inzaghiano, dai cross di Abate all'impostazione dell'azione da dietro. Poca roba.
BLACKOUT — Non è un caso allora che il primo squillo sia colorato di blucerchiato, con Eto'o all'11': Diego Lopez para bene a terra. Il Milan fatica in fase di costruzione, ma poco dopo dalle macerie del gioco ricava una buona chance per Van Ginkel (rasoterra dal limite deviato in angolo da Viviano). A irritare l'ormai scorbutico pubblico di San Siro ci pensano i ghirigori solitari di Cerci o Menez, di rado produttivi e spesso inutili. Meglio allora il calcio pane e salame di Mihajlovic, con Okaka sportellatore ad aprire varchi per Eder ed Eto'o. Il camerunese sente aria di derby e ci prova spesso da fuori, come al 22' quando la sua conclusione a giro mette i brividi a Diego Lopez. Il peccato originale doriano è che quando il pallone lo gestisce la classe operaia, da De Silvestri a compagnia, il paradiso resta una vana speranza. Lo spettacolo è quello che è e al 37' San Siro si ribella: salta una centralina, parziale blackout sugli spalti e in campo. La Curva Sud prende subito lo spunto e fa partire il coro: "Galliani paga la bolletta". In tilt va anche Cerci, che quando si riprende (con visibilità ridotta, ma più che accettabile) si divora almeno due potenziali occasioni da gol prima dell'intervallo.
RIPRESA —Si continua a viaggiare a vista o meglio a sprazzi. Quando torna la luce, all'8', Eder su punizione chiama Diego Lopez alla parata più complicata della serata. Al 13' la partita si sblocca, perché il Milan fa harakiri: una serie di scempi che porta al gol di Soriano. La galleria degli orrori registra il tacco con cui Menez avvia il contropiede della Samp, la flemmatica contrapposizione di Mexes a Eto'o (con splendido tunnel-assist del camerunese) e l'incomprensibile disposizione difensiva di Abate, Paletta e Antonelli, rei di lasciare un'autostrada a Soriano. Diego Lopez s'inchina al numero 21 avversario e poi allarga le braccia. Inzaghi cerca di correre ai ripari affidandosi a Suso e soprattutto sostituendo un fischiatissimo Cerci. Poco dopo Mihajlovic toglie l'autore del gol per rinforzare la mediana con Duncan. Proprio il ghanese è lo sfortunato protagonista del pari rossonero al 29', quando il muro blucerchiato sembrava abbastanza solido da reggere agli sparuti attacchi avversari. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, De Jong gira alla cieca verso la porta, Duncan ci mette il piede e inganna Viviano. Manca un quarto d'ora più recupero e il Milan ci crede, anche se a Destro cede il ginocchio in un contrasto con Mesbah: esce tra le lacrime per un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio, gli esami diranno quanto è grave. Entra Pazzini, ma la Samp si prende paura. E Suso al 38' per poco non la punisce. Il sinistro a giro dello spagnolo ex Liverpool è una perla, ma il palo gli toglie la sua prima copertina in rossonero. La Samp resta a +7 sui rossoneri e recrimina per l'autogol quando la vittoria sembrava vicina, il Milan non cade in casa ma il pari ha però il sapore amaro di un'occasione mancata per provare la rimonta impossibile.
Marco Guidi


dal sito www.milannews.it

DE JONG SALVA IL MILAN. CERCI IL PEGGIORE
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Diego Lopez 6 : primo tempo di normale amministrazione, nel secondo sventa una punizione di Eder che stava per insaccarsi sul suo palo. Incolpevole sulla stoccata di Soriano che porta avanti la Samp.
Abate 5: quando mette giù la testa e parte non si sa mai come va a finire l'azione. Cross sbilenchi o sempre sull'avversario che gli chiude la linea. (Dal 25' st De Sciglio 6: rientra bene dopo tanto tempo fuori)
Paletta 5.5: concorso di colpa sul gol di Soriano dove, insieme ad Abate, non riesce a evitare che il filtrante di Eto'o arrivi a destinazione.
Mexes 6.5: sicuramente meglio rispetto a Paletta, soprattutto in fase di costruzione, Eto'o lo scherza facendogli un tunnel pazzesco in occasione del gol di Soriano.
Antonelli 6: dei due terzini è quello che riesce ad essere più preciso in fase di rifinitura. Dietro tiene botta finché ne ha.
Van Ginkel 6,5: altra prova sufficiente dell'olandese che è l'unico ad avere una parvenza di cosa voglia dire costruire la manovra.
De Jong 6: la sua partita non è stata certamente di grande qualità, ha il merito di trovare il destro che Duncan mette alle spalle di Viviano per il pareggio del Milan. Chiude la porta in faccia a Muriel con il colombiano lanciato in campo aperto.
Bonaventura 5.5: rientrato in extremis dal problema al ginocchio, gestisce bene alcuni palloni, ma da lui ci si aspetta qualcosa di più.
Cerci 4.5: partita al di sotto delle aspettative. Dopo il gol di Palermo ci si sarebbe aspettati una prova migliore, invece sbaglia ogni scelta, ogni tiro e ogni passaggio. Esce al 15' del secondo tempo tra i fischi di San Siro (dal 15' st Suso 6: rispetto a Cerci fornisce meno corsa ma più sostanza. Colpisce un palo clamoroso che avrebbe meritato miglior sorte)
Destro 5.5: avrebbe sulla testa il gol dell'1-0, ma la mette in bocca a Viviano. Nella ripresa inciampa al momento di calciare in porta su assistere di Menez. Esce per un infortunio al ginocchio che non sembra promettere nulla di buono (dal 32' St Pazzini sv)
Menez 5: ha sulla coscienza la ripartenza dalla quale nasce il gol della Samp. Poi prova ad accendersi, ma non trova mai la giocata giusta.