
All’epoca c’era sempre quell’alea di fitto mistero che avvolgeva le formazioni dell’est. L’Europa dall’altra parte del muro
era per molti aspetti un universo ancora poco conosciuto e tutto da scoprire, nel calcio come nel sociale. Il Legia Varsavia
si rivelò un osso duro. Il Milan, che a quei tempi era uno squadrone, dovette sudare le proverbiali sette camicie per eliminare
la squadra del mitico Deyna, riuscendovi solo ai tempi supplementari della gara di ritorno. Dopo qualche tempo il Mondiale di
Germania avrebbe chiarito che quello polacco era un calcio in netta ascesa e all’avanguardia sia dal punto di vista tecnico che
tattico. La foto, raffigurante un aspro duello aereo tra Schnellinger, Deyna e Benetti, si riferisce alla gara d’andata giocata
nel monumentale stadio di Varsavia in un luminoso pomeriggio d’autunno e terminata sull’1-1 (by Corrado Izzo) |