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dal sito www.ilgiornale.it
4 aprile 2012


TIFO ROSSONERO SABOTATO DA UNO SCIOPERO FRANCESE
Come se non bastasse Leo Messi. I tifosi del Milan in trasferta hanno dovuto affrontare un altro nemico, per di più inatteso: il sindacato dei controllori di volo francesi. Così la visita al Camp Nou di Barcellona si è trasformata in un'odissea interminabile. Diversi i voli per la Spagna partiti in ritardo o addirittura cancellati ieri a Milano e Roma. Tutto per colpa dello sciopero dei lavoratori delle torri di controllo di Orgy e degli altri aeroporti transalpini. Una protesta inattesa. E tremendamente fatale a diversi supporters rossoneri. Dei 2500 attesi nel settore ospiti del Camp Nou solo duemila si sono presentati effettivamente allo stadio. Già nella giornata di lunedì lo sciopero ha complicato la vita a chi era diretto in Spagna. Così persino il Milan ha dovuto rimandare l'atterraggio in Catalogna per ore. Molti tifosi hanno fiutato il pericolo e si sono arrangiati alla meno peggio. Chi organizzando pullman all'ultimo momento, chi partendo con auto private. Soldi buttati per il volo, ma la voglia di esserci era evidentemente più forte degli imprevisti. E poi, dopo gli 89 euro (!) versati nelle casse del Barcellona per il tagliando, per alcuni era anche una questione di principio.
Mentre i tifosi invadevano le Ramblas, quasi tutti in maglietta rossa come da coreografia («Saremo una squadra di diavoli: rossi come il fuoco, neri come la paura che incuteremo ai nostri avversari», recita lo slogan ideato dal fondatore del Milan Kilpin in bella vista sul dorso della t-shirt disegnata apposta per l'evento dai ragazzi della Curva Sud), Adriano Galliani faceva visita alla sede del Mundo Deportivo, il quotidiano sportivo per eccellenza da queste parti. L'a.d. rossonero ne ha approfittato per ribadire l'incedibilità di Thiago Silva. Forse i messaggi lanciati da Milano non erano giunti a bersaglio: «Il brasiliano per noi è un giocatore troppo importante, non lo possiamo vendere».
Galliani poi è tornato sulla querelle del campo di San Siro, messo sotto accusa dal Barcellona dopo la sfida d'andata. «Al Meazza c'è un terreno brutto perch´ ci giocano Inter e Milan, ma i primi danneggiati siamo noi. Spero che i nerazzurri siano d'accordo per fare un campo in parte naturale e in parte sintetico. Le lamentele del Barça? All'andata abbiamo chiesto di bagnare il campo, ma quando ci siamo resi conto che era scivoloso abbiamo deciso di non farlo, non abbiamo fatto nulla per danneggiare i catalani, i primi danneggiati da quel campo siamo noi».
Tutt'altra cosa il manto del Camp Nou, perfetto come un prato inglese. Un verde che ieri faceva contrasto con gli spalti quasi completamente a tinte blaugrana. "Sempre junts" ("Sempre insieme"), era la scritta composta dai 21mila tifosi organizzati del Barcellona. Uno spettacolo nello spettacolo che ha richiesto ai sostenitori di casa lo sforzo inusuale di presentarsi allo stadio con un'ora di anticipo sul calcio d'inizio. A dir il vero nulla rispetto ai fastidi sopportati dai loro rivali italiani.