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Dal sito www.corriere.it
28 febbraio 2011

AFGHANISTAN: UCCISO UFFICIALE ITALIANO LA VITTIMA È IL TENENTE MASSIMO RANZANI
Esplode una bomba che colpisce un blindato Lince, feriti gravemente altri 4 soldati del quinto reggimento alpini

MILANO - Ancora un altro militare morto in Afghanistan. Il tenente Massimo Ranzani, 37 anni, originario di Ferrara, appartenente al quinto reggimento alpini di stanza a Vipiteno, è morto e altri quattro soldati sono rimasti feriti gravemente nell'ovest dell'Afghanistan a seguito dell'esplosione di una bomba. I 4 feriti non sono in pericolo di vita. I talebani hanno rivendicato l'attacco. In un comunicato di due righe pubblicato sulla loro pagina web gli insorti hanno reso noto che «una mina terrestre collocata da un mujaheddin nell'area di Company del distretto di Adar Sang ha sventrato un automezzo in pattugliamento dell'Isaf», la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza sotto comando Nato.
L'ATTENTATO - Un ordigno improvvisato ha colpito un veicolo blindato Lince del quinto reggimento alpini nei pressi di Shindand, nell'ovest dell'Afghanistan. A bordo del veicolo c'era una pattuglia di rientro da un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. I militari sono stati evacuati presso l'ospedale militare (Role 2) della base »Shaft« di Shindand, sede del comando della Task Force Center». L'utilizzo degli ordigni improvvisati, nonostante gli importanti progressi svolti dagli uomini della missione Nato per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dagli «insurgent» e, nel 30% dei casi, colpisce vittime civili.
NAPOLITANO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con «profonda commozione la notizia del gravissimo attentato perpetrato a Shindand, in Afghanistan, contro il contingente italiano impegnato nella missione internazionale Isaf» ha espresso i suoi «sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti».
BERLUSCONI - «È un tormento, un calvario e tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medioevale sia uno sforzo che andrà in porto» ha detto invece il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier ha quindi precisato: «dobbiamo andare avanti».
LA RUSSA - Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha spiegato che il blindato stava effettuando un trasferimento insieme ad altri mezzi e a un'ambulanza e si trovava a 25 chilometri a nord di Shindand, nella zona ovest del paese. «Il mezzo era dotato di un sistema dissuasore elettronico - ha spiegato il ministro - che impedisce l'accensione dell'ordigno a distanza. Ma evidentemente è stato azionato a mano o con una frequenza non coperta. Ancora una volta i nostri ragazzi pagano un tributo altissimo di sangue al loro impegno per liberare l'Afghanistan e consegnarlo alle legittime autorità. Pagano un prezzo tremendo alla volontà della comunità internazionale di contrastare con ogni mezzo il terrorismo per consentire alle nostre nazioni di essere più serene e tranquille».
LA VITTIMA - Massimo Ranzani abitava a Santa Maria Maddalena, nel comune di Occhiobello in provincia di Rovigo, dove aveva la residenza con i genitori, il papà Mario di 62 anni e la mamma Ione di 58.