< STAGIONE 2009-10
 


Dal sito www.ilmiomilan.it
28 giugno 2009

GALLIANI DRIBBLA IL FLOP ABBONAMENTI: "I TIFOSI PIÙ EVOLUTI CAPIRANNO..."
"E' tempo di massimo rigore, ma il Milan non si cede..."

Il Workshop in Sardegna ha rappresentato l'occasione giusta per fare il punto della situazione in casa Milan. Un chiarimento più che mai necessario dopo il tremendo inizio di mercato dei rossoneri, tra la cessione di Kakà e i passi a vuoto con le trattative per Cissokho e Dzeko. E' stato naturalmente Adriano Galliani a metterci la faccia, come sempre. E a spiegare con grande sincerità il momento del Diavolo:
"E' il tempo del massimo rigore e della responsabilità - ha esordito l'amministratore delegato milanista - perché in un anno l’Italia vale la metà secondo gli indici di Borsa, e Berlusconi e la Fininvest che per 23 anni han no immesso tanto denaro fresco per ripianare le perdite al 24esimo hanno deciso di riposarsi. Lo impone lo stato dell’economia. Stiamo allestendo una squadra con un occhio al bilancio e uno alla competitività che resterà altissima".
Competitività che Galliani prova a trasmettere ai tifosi facendo qualche nome:
"Abbiamo rinnovato per un anno con Favalli. Pato ha ancora 3 anni di con tratto, lo allungheremo e gli aumenteremo qualcosa, ma niente follie. Oggi è il momento di esultare per Davide Di Gennaro, attaccante dell’ 88 che abbiamo vinto alle buste. Andrà in prima squadra assieme ad Albertazzi, Zigoni, Strasser, Ikande, Oluamadi. Vedrete che buon lavoro farà Leonardo. E il ds del settore giovanile sarà Mauro Pederzoli del Torino".
Il rischio che il malumore dei tifosi si trasferisca sulla campagna abbonamenti è grande, ma il dirigente rossonero ha la risposta pronta: "I più evoluti hanno capito il momento e anche se la campagna abbonamenti è partita in sordina tutti si renderanno conto che stiamo ben operando. Il Milan aveva alcune esigenze di bilancio che ha risolto una volta per tutte. Mi auguro che in futuro non si debba più vendere un giocatore per questi motivi". E guai a parlargli di cessione della società: "Il Milan non è in vendita. Nè le quote di minoranza, nè il pacchetto di controllo".
Galliani chiude dedicando un intervento piuttosto piccato all'intero sistema calcio italiano:
"Comunque finché in Spagna ci sono i geni che inventano le leggi per acquistare i campionissimi e finché in Italia ci sono lobby come il sindacato calciatori che impediscono di cambiare tre extracomunitari invece di due, dobbiamo stringere i denti. Ma qualcosa si muoverà. La Lega di A pre sieduta da Beretta è una realtà e indietro non si torna. Sugli stadi Abete ha detto in Senato che non sa che cosa pensano i presidenti club e ci scriverà per saperlo. Allargo le braccia e vado a fare il bagno".
Beh, con le splendide acque della Sardegna a due passi...