Giovanni LORENZINI

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(dalla "Gazzetta dello Sport")
  Giovanni LORENZINI

Nato l'01.01.1886 a ....., † il 24.07.1940 a Milano

Dirigente e Presidente (Consiglio di Reggenza)

DA DIRIGENTE:

Stagioni al Milan: 1, 1935-36

DA PRESIDENTE:

Stagioni al Milan: 2, da maggio 1936 al 21 ottobre 1936 (Consiglio di Reggenza con Pietro Annoni e Rino Valdameri)

Palmares rossonero: -




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(dalla "Gazzetta dello Sport", 1936)
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Lettera del 2 novembre 1938



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La morte di Giovanni Lorenzini
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 25 luglio 1940)



Dal sito www.treccani.it

LORENZINI GIOVANNI
Nacque a Milano il 1 gennaio 1886 da Pietro e da Luisa Mariani. Nel 1918 si laureò nella scuola di chimica industriale a cui G. Oddo aveva da poco dato vita nell'Università di Pavia. Nello stesso anno fondò a Milano l'Istituto biochimico italiano (IBI), finalizzato alla ricerca e alla produzione nel settore farmaceutico, in particolare in quello delle vitamine.
Tra i primi a intuirne le prospettive di sviluppo sul piano scientifico e su quello applicativo, indirizzò l'Istituto allo studio e alla realizzazione dei metodi di estrazione, dosaggio e stabilizzazione delle vitamine, imponendosi ben presto all'attenzione degli ambienti chimici e medici e allacciando stretti rapporti di collaborazione con noti esponenti del mondo accademico.
Nel 1921 fu cooptato come membro della Société de chimie biologique di Parigi e nel 1923 della Société de thérapeutique della stessa città; a Pavia, ove nel 1926 ottenne il diploma di ufficiale sanitario, fu in contatto con E. Centanni, noto studioso dei fenomeni immunitari. Conseguita nel 1928 la libera docenza in chimica biologica e poco dopo anche quella in patologia medica e metodologia clinica, il L. fu chiamato a tenere lezioni su argomenti vitaminologici nei corsi di perfezionamento in clinica pediatrica presso l'Università di Napoli e nel 1930 fu nominato membro della sezione di biologia del Consiglio nazionale delle ricerche; nel 1932 il ministero dell'Educazione nazionale lo chiamò a far parte della commissione per la libera docenza in chimica biologica.
Sotto la guida del L., l'IBI realizzò i primi impianti italiani per la sintesi della vitamina C e per la produzione dell'insulina e conobbe un'imponente espansione all'estero con la nascita e lo sviluppo di istituti consociati - tra i quali particolarmente importanti furono l'Instituto bioquímico español di Barcellona, il Biochemisches Institut di Berna, l'Instituto Lorenzini di San Paolo del Brasile - e di una capillare rete di rappresentanze e filiali in ogni parte del mondo, dall'India al Messico, dall'Africa agli Stati Uniti.
Tra i primi in Italia ad avviare ricerche a livello sperimentale in un settore ancora quasi inesplorato, ebbe il merito di introdurre in clinica i concetti di patogenesi, terapia e farmacologia in campo vitaminologico. Tra i suoi numerosi lavori sull'argomento si ricordano i primi saggi volti a vincere un certo scetticismo diffuso (Metodo biologico di ricerca e dosaggio delle vitamine, Milano 1922; Valore biologico delle vitamine, ibid. 1923) e l'ampia monografia costituente la completa e obiettiva messa a punto dell'allora discussa materia (Théorie des vitamines et ses applications, Paris 1925, presentata da C. Richet, la cui traduzione italiana uscì a Roma nel 1928, Teoria delle vitamine e sue applicazioni); gli studi sul reale contenuto vitaminico degli alimenti condotti in particolare con l'accurato dosaggio delle vitamine isolate, necessario per utilizzarne la "potenza" per una terapia "razionale" (Gli alimenti ritenuti vitaminici; anche quelli tipici, non sempre lo sono, in Il Policlinico, sezione pratica, XXXII [1925], pp. 557-559); il tentativo di una razionale classificazione delle vitamine, con interessanti considerazioni critiche circa la non scontata corrispondenza tra definizione dottrinale e applicabilità clinica per la complessità delle varie sindromi (Classification critique des vitamines, in La Presse médicale, LII [1927], pp. 166 s.); le riflessioni sull'estrema difficoltà di tutte le ricerche sulle caratteristiche delle vitamine: costituzione, proprietà fisico-chimiche, significato biologico, azioni fisiologiche, valore patogeno della carenza, proprietà farmacodinamiche e curative (Indirizzi di realizzazione nel campo della vitaminologia. Dieci lezioni sulle vitamine, Milano 1929; Ricerche sulle provitamine C, in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, X [1938], pp. 131-138; L'azione delle vitamine B1 e C sulla glicemia, ibid., XII [1940], pp. 135-172); la messa a punto di una geniale tecnica per rendere idrosolubili le vitamine liposolubili (Come si possono ottenere soluzioni acquose ad alto titolo di vitamine liposolubili, ibid., IX [1937], pp. 3-18). Studioso della patologia conseguente a disvitaminosi o ad avitaminosi, il L. realizzò il primo prodotto italiano polivitaminico e pubblicò articoli specialistici universalmente apprezzati sul terzo volume del Trattato italiano di medicina interna, edito a Milano nel 1931 (Le avitaminosi: preliminari e dottrina, pp. 703-729) e sull'opera di vasta mole, scritta in collaborazione con G. Bergami e altri, Vitamine e sindromi da avitaminosi, Varese 1940 (Introduzione allo studio delle vitamine, pp. 1-20; Generalità sulle avitaminosi, pp. 195-226; Sprue, morbo celiaco, anemia perniciosa, anemia megalocitica tropicale, pp. 363-380; Sindromi varie da deficienze vitaminiche miste e parziali, pp. 396-419). Tra le varie pubblicazioni del L. sull'impiego terapeutico dei regimi dietetici e delle vitamine si possono ricordare: La cura dietetica dell'anemia perniciosa, in Rass. clinico-scientifica, VI (1928), pp. 31-34; Lezioni sull'alimentazione, Milano 1934; Nouveaux aspects dans la clinique des déficiences vitaminiques, in Paris médical, XCIX (1936), pp. 539-552; Le vitamine nel 1937. Dalla vitaminopenia alla vitaminomania, in Rass. clinico-scientifica, XV (1937), pp. 195-201, 243-251, 289-300. Nel settore della patologia medica il L. recò ancora interessanti contributi alle conoscenze sui rapporti tra vitamine e genesi delle neoplasie (Avitaminosi, neoplasia epiteliale e genesi del cancro, ibid., IV [1926], pp. 154 s.), sull'endocrinologia (Gli attivatori dell'insulina, ibid., III [1925], pp. 11 s.; L'isolamento dell'ormone sessuale maschile, ibid., VIII [1930], pp. 461 s.; Ancora sull'isolamento dell'ormone sessuale maschile, ibid., IX [1931], pp. 309-312; L'hormone testiculaire, in La Presse médicale, XL [1932], pp. 476-478), sulla tossicologia (Sur la tolérance expérimentale du plomb colloïdal, in Comptes rendus hebdomadaires de la Société de biologie, LXXX [1928], pp. 1576-1578; Il piombo colloidale nelle prove tossicologiche, in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, I [1929], pp. 13-26; L'ergosterismo, in Rass. clinico-scientifica, IX [1931], pp. 11-15), sul ricambio idrico (L'economia idrica dell'organismo umano, ibid., VII [1929], pp. 317-319), sulla patogenesi delle malattie batteriche (Autolisi batterica e attivazione delle difese organiche, ibid., XIII [1935], pp. 209-213) e sulla malaria (Avventure e disavventure del mercurio quale antimalarico, ibid., XIV [1936], pp. 15-23; Nuovi orientamenti di profilassi e terapia antimalarica, ibid., XVI [1938], pp. 115-120, 169-184). Grazie alla sua tenace opera di organizzatore e sostenitore fu pubblicato il sopra citato Trattato italiano di medicina interna, al quale collaborarono circa 30 professori universitari di varie discipline e che rappresentò per anni una sicura guida per medici e studenti.
Il L. fondò due periodici medici: nel 1923 la Rassegna clinico-scientifica, mensile di dottrina, pratica medica e cultura storica, organo ufficiale dell'IBI, di cui fu direttore e che ebbe anche un'edizione brasiliana diretta da J. Castro; nel 1928 l'Archivio dell'Istituto biochimico italiano. Per lunghi anni, inoltre, fu redattore capo del Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale.
Insignito nel 1932 della medaglia d'oro della R. Accademia d'Italia, ricevette nel 1938 la laurea in medicina honoris causa dall'Università federale di Rio de Janeiro, mentre l'ospedale Darcy Vargas della medesima città intitolò al suo nome il padiglione pediatrico.
Il L. morì a Milano, in un incidente automobilistico, il 24 luglio 1940.
Per onorarne la memoria, il 7 dic. 1941 fu fondato l'Istituto italiano di vitaminologia intitolato al suo nome e il 23 ott. 1969 fu costituita la Fondazione Giovanni Lorenzini, con lo scopo di promuovere iniziative di ricerca e divulgazione in campo scientifico. Con le stesse finalità nel 1984 è sorta a Houston la Giovanni Lorenzini Medical Foundation.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dalla Fondazione Giovanni Lorenzini, Settimo Milanese, e dallo stabilimento dell'IBI di Aprilia (Latina). Necr., in Arch. dell'Istituto biochimico italiano, XII (1940), ff. 3-4; in Giorn. veneto di scienze mediche, XIV (1940), pp. 512 s.; Minerva medica, XXXI (1940), parte varia, p. 196; Pediatria, XLVIII (1940), p. 656; Il Policlinico, sez. pratica, XLVII (1940), p. 1336; Rass. di fisiopatologia clinica e terapeutica, XII (1940), pp. 383 s.; Rass. clinico-scientifica, XVIII (1940), pp. 283 s.; Riv. italiana di endocrino- e neurochirurgia, VI (1940), pp. 67 s.; Istituto di vitaminologia Giovanni Lorenzini, in Rivista di biologia, XXXIII (1942), pp. 310-313; G. Buogo, Eroi del pensiero nella scienza e nella tecnica, Sapri 1963, pp. 145, 209, 307 s., 317 s., 326, 366; V.A. Sironi, Le officine della salute. Storia del farmaco e della sua industria in Italia, Roma-Bari 1992, pp. 117, 142.