Henry Edward ST. JOHN-MILDMAY

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(dal sito www.geni.com)
  Henry Edward ST. JOHN-MILDMAY

Nato il 18.07.1877 a Londra (ENG), † il 04.12.1944 a Londra (ENG)

Giocatore e Dirigente, m ....., kg .....

Socio Fondatore del Milan Football and Cricket Club

DA GIOCATORE:

Stagioni al Milan: ..., dal 1899 al ....., partite amichevoli ?

Esordio nel Milan in gare amichevoli: .....

Totale presenze in gare amichevoli: ...

Reti segnate: ...

DA DIRIGENTE:

Stagioni al Milan: 6, dal 1899-00 al 1901-02 e dal 1904-05 al 1906-07




Studiò al Liceo Parini di Milano. Era avvocato ed anche esimio scacchista. Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale dovette lasciare l'Italia. Morì nel 1944 a Londra.




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Vecchi rossoneri in campo
(dal "Corriere dello Sport - La Bicicletta" del 3 gennaio 1901, per gentile concessione di Lorenzo Mondelli)



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(dalla "Domenica del Corriere")



di Victor Rafael Veronesi
13 dicembre 2022

Il primo storico del Milan fu l'avv. Enrico Edoardo Saint John Mildmay che nel 1909 racconta puntualmente la storia dei 10 anni del club al ristorante la Ferrata di Milano con Kilpin e uno dei Camperio* (che in quell'occasione ricevette una medaglia d'oro regalata dal club). Purtroppo, sebbene fosse socio senz'altro fino al 1935 (finanzia San Siro assieme a Pirelli ed altri soci della immobiliare Lampugnano) e tenesse dei diari precisi della sua vita e dei fatti di cronaca, l'unico superstite è quello del 1939 1940 dell'anno in cui fu costretto in quanto straniero a lasciare il paese e i suoi beni (la villa che aveva sul Garda e l'appartamento in via telesio Vennero sequestrati).
Il Mildmay faceva parte del cenacolo degli avvocati che si trovavano al ristorante di Piazza Fontana al 5, dell’hotel commercio a poetare in dialetto ed a fare grandi abbuffate. Non sappiamo dove sia finito quel materiale, o del materiale precedente, e se sia andato distrutto, ma è assai significativo che l'avv. Prisco sapesse qualcosa di via Monte di pietà, considerando che l'avv. e poi notaio Rinaldo Oscurati, citato nello statuto, avesse sede in via Monte di pietà e che in Monte di pietà e vie limitrofe (Palermo) risidessero dei soci come Valerio, Pedroni e Alfred Ormonde Edwards, il primo presidente. La zona, per inciso, non è casuale perché in prossimità si trovano le due chiese evangeliche e protestanti, una di queste in via solferino. Se del segretario Nathan Berra non si è riuscito a trovare alcunché, qualcosa potrebbe spuntare forse fuori se per caso qualcuno dei Trivulzio abbia incamerato delle memorie dei Giacobbe di Monza con cui erano imparentati, o di Elena Porro Lambertenghi, figlia di Giberto, secondo proprietario che dona la libreria di famiglia alla Ambrosiana, obbligando la veneranda a tradurre una collana di manuali sportivi francesi (obbligo che non viene rispettato dall'ente che sino ad ora pare non voler e non abbia voluto ricostruire il fondo pervenuto in regalo da eventuali ex libris e sostiene di non avere alcun inventario). La marchesina Porro alla morte del padre eredita parte del patrimonio e, dopo aver vissuto a Milano e a Firenze, muore negli anni 70 a Roma e di lei non si sa nulla. Altri possibili fondi legati al Milan, o la scarpa Radice, si potrebbero trovare presso i Radice Fossati, o della famiglie loro vicine in quanto una dei primi soci Gerolamo Radice (sepolto nella cappella di Brusuglio, già proprietario di un aereo, oltre che di un salone di automobili * ed un garage, oltre che essere un corridore nel 1909 di una gara del miglio con una Lancia) era membro di quella famiglia che possedeva il palazzo di corso Garibaldi che è oggi sede della Fondazione Pini (la sorella era la Bongiovanni Pini ed un fratello che aveva costruito un safari in una villa in erba, si suicidò proprio nel palazzo di famiglia). Dei soggetti vicini al Milan furono i notai Moretti e Brambilla. Moretti firma il rogito per la immobiliare Lampugnano, la società che dal 1925 al 1935 si occupa di costruire San Siro e che raduna dei soci del Milan Club. Non si sa quante carte e se altre carte siano state depositate in archivio di stato per il Milan e se vi fosse qualche atto legato alla fondazione del club. Ulisse Baruffini, autore di un volume legato ai 20 anni del club si fece seppellire con una spilletta del Milan, ma non tenne altro e verosimilmente ebbe accesso a del materiale fornito da altri soci. La ricerca di materiali chiedendo a famigliari dell'avv. Beltrami Mario è stata infruttuosa (un socio parente di Luca Beltrami e dei Beltrami Gadola). Chi potrebbe anche avere delle memorie sono i famigliari del socio Luigi Bianchi detto il nitsch, ma la famiglia non è stata mai collaborativa. Non si sa dove siano e se ci siano mai stati degli eredi del Rag. Giuseppe WIlmant che tenne fino al 1935 il ruolo di segretario dell' immobiliare Lampugnano ed era il factotum di allora per i Pirelli. Del Mildmay ho trovato i bisnipoti in Inghilterra (Mildmay muore nel 1944 ad Abbey Road) e purtroppo avevano un dettagliatissimo diario in b/n del 1939 1940 dove quest'uomo riferiva tutto quel che faceva, raccoglieva la stampa, la commentava, incollata delle foto. Mildmay era stato un giornalista della Domenica del Corriere (per cui nel 1904 intervista a Edison in USA), un traduttore, poeta (corrispondeva con Carducci), redattore per la vita internazionale (conosceva Ernesto Teodoro Moneta, il nobel per la pace, ed il figlio). Dico questo perché probabilmente aveva tenuto dei diari già da bambino e ragazzo, considerando anche la sia consuetudine con la scrittura. È quindi un peccato che nulla si sia conservato, venendo oltre che sequestrata, bombardata la casa in via Telesio nel 1943. Dimenticavo, i bombardamenti del 43 hanno anche cancellato molte memorie. La targa di Balonceri in casa Milan da quanto riferito dalla figlia Floria è stata tirata fuori dalle macerie, una delle poche memorie calcistiche e di vita conservate del padre e dal padre. Radice era, se non erro anche in Corso di Porta Venezia il redattore de il Football, il giornale della federazione di cui si conservano poche copie in Brera e riportano aneddoti di vita societaria. * discendono da loro quei Camperio della famiglia che poi ha rilevato il marchio Borsalino; ** spostato poi a Chiaravalle.




di Victor Rafael Veronesi
20 dicembre 2022

Mildmay nasce a Milano da una sorella dell'ingegnere elettrotecnico Gisbert Kapp e da un lord appartenente alla famiglia dei Mildmay Saint John (che si erano trasferiti in Lombardia nel XIX secolo per un vero e proprio scandalo legato al tradimento di un lord Rosebarry), da un imprenditore attivo nel settore ferroviario ed uno dei primi membri della camera di commercio britannica italiana (assieme ai Nathan, a Guglielmo Celli, a William Henry Shenton Steele di Lancaster).
Vive per alcuni anni tra la campagna lombarda ed una casa di fronte alla vecchia stazione di Milano. Studierà al liceo ginnasio Parini di Milano dove sarà compagno di classe di un figlio del Nobel per la pace Ernesto Teodoro moneta (che lo avvierà al giornalismo nella pubblicazione "La vita internazionale") ed allievo di uno dei migliori pupilli del Nobel per la letteratura Carducci, Alfredo Panzini, seguendone poi le orme come rimatore.
Fu uno dei primi membri fondatori del Milan ed uno dei primi ad allenarsi con il club. Accanto a questa passione portava innanzi anche quella per il nuoto, per il turismo (era un socio del tci come il padre) e per gli scacchi che praticava sin da ragazzo, vincendo delle gare indette dalla società milanese. Oltre a questi passatempi, in età adulta si sarebbe dato pure al tennis, iscrivendosi ad un circolo privato in via Telesio.
Tornando agli anni di formazione, va detto che il Mildmay dovette abbandonare Milano per gli studi per recarsi poi a Pavía e Genova, dove si iscriverà a legge e seguirà l'iter per diventare avvocato. Li troverà il tempo di tradurre senza censure, dall'inglese all'italiano, assieme al compagno di origini ferraresi - e di cultura ebraica - Gastone Cavalieri, il Ben Hur per la Bompiani, realizzando una edizione di successo, stampata più volte. Tale curatela che creo molto scandalo negli ambienti ecclesiastici gli permise anche di affermarsi come traduttore, arrivando anche ad aiutare scrittori come Gustavo Verona. Mentre ultimava gli studi iniziò a scrivere di scienze per la Domenica del Corriere (per cui intervisterà nel 1904 Thomas Alva Edison a Menlopark, negli Stati Uniti), a tradurre ed a far pubblicare alcune sue poesie che finiranno in una raccolta intitolata " rime e leggende" che verrà pubblicata in due edizioni ( fuori ed in commercio) dalla poligrafica di Milano nel 1904, ottenendo delle ottime recensioni (in cui veniva preso per uno straniero) , nonché dei complementi dallo stesso Carducci che accolse una copia di quel libro in maniera positiva ( nell'archivio del poeta c’è traccia di questa corrispondenza, cosi come di quella della sorella Mary con il poeta).
Tornato a Milano iniziò la sua carriera professionista aprendo uno studio in via san Paolo al 16 ed occupandosi sia di fare da legale rappresentante per alcune società (Liebig; la Darraq italiana, poi Alfa Romeo) ed associazioni (la camera di commercio britannica), nonché da avvocato, soprattutto per dei cittadini stranieri, conoscendo molte lingue tra cui il tedesco e l'inglese. Cominciò questa attività a ridosso dell'expo del 1906, difendendo molti cittadini esteri di passaggio da alcune malversazioni e pretese del comitato organizzatore. Nello stesso anno, assieme a luigi bianchi, un altro socio dell'A.C. Milan ed avvocato, è chiamato a fare gli interessi della Gramophone society che non vuole pagare i diritti di riproduzione musicale alla ricordi per i suoi ' nuovi' dischi. Per quanto perda quella causa, il Mildmay con il bianchi entreranno nella storia della legislazione del diritto d'autore. Nel 1910, il 5 gennaio , restando legato al Milan di cui era socio fondatore, partecipò alla cena del decennale , recitando accanto a Kilpin ed a Camperio, sedendo ad un tavolo del ristorante la ferrata, i primi traguardi del club e la sua storia.
Negli stessi anni dell'impegno lavorativo corrisponderà con la rivista "Law Notes" ed entrerà a far parte di un gruppo di avvocati che si trovavano ad un tavolo del ristorante dell'hotel commercio in piazza fontana a mangiare ed a comporre poesie dialettali, quel " cenacolo degli avvocati " fondato dal " brembano", dal ministro Bortolo Belotti (che curerà due edizioni pubblicate a ridosso del 1924 per ricostruire la storia del gruppo fino allo scoppio del primo conflitto mondiale), un sodalizio che dopo una prima scissione si ricostituirà nel 1931 alla Spaten (per poi continuare a vivere legata alla famiglia meneghina). Nel 1912 partecipò alla fondazione della soc. Scacchistica italiana a Viareggio, scrivendo per il suo bollettino (oltre che per altre riviste in cui diffondeva degli schemi di gioco) ed occupando poi dei ruoli di rappresentanza del sodalizio sia nazionali che locali, oltre che di coordinamento con la società internazionale cui si richiamerà anche negli anni più bui del fascismo, o nella polemica sugli scacchi autarchici - Italia (1935). Nel 1916 è, assieme al predetto Steele ed ad altre figure della comunitaria anglosassone e protestante italiana, presente tra gli invitati in un banchetto organizzato per la visita del ministro Runcimann (come lo sarà a quelle di Capel Cure).
Allo scoppio della prima guerra, avendo scelto la nazionalità britannica, non andrà sul fronte, ma si prodigherà tra il 1917 ed il 1919 per sostenere le azioni della lega italo britannica di Milano, prima tra le quali la istituzione ed il funzionamento del posto di ristoro per le truppe alleate della stazione del Musocco, un luogo importantissimo al punto che venne ripreso da una troupe francese del min della guerra e che ricevette in dono migliaia di cartoline con vedute del castello e del duomo di Milano da distribuire ai soldati dietro regalo dei Ricordi. Sempre negli stessi anni si avvicinò alla croce rossa italiana di cui fu membro.
Dopo la guerra il Mildmay continuò la sua carriera di avvocato e fece spesso da consigliere al Milan club, entrando anche dal 1925 al 1935 a far parte coi suoi finanziamenti della società immobiliare Lampugnano con cui il sodalizio gesti la costruzione e l'amministrazione di san siro e di ogni attività che si teneva al suo interno. Grazie anche a questi impegni nel campo dello sport, nel ventennio ricevette su proposta ministeriale i titoli di commendatore e di cavaliere (le pratiche si trovano tuttora in archivio di stato a Milano).
Si sposa con una carta Gerdie che si ritirera ' per molto tempo, durante soprattutto gli ultimi anni ed una malattia, in una villa che i Mildmay avevano sul Garda, a Gardole, l'ermitaggio, una villa da cui osservava lo scomodo vicino Gabriele d'annunzio.
Tra il 1939 ed il 1940 soffre inizialmente per gli amici e colleghi allontanati dalla professione per le leggi razziali ed in qualche modo comprende quel che gli sta per accedere, ovvero che da li a poco, come straniero e nemico di guerra , sarebbe stato cacciato dall'Italia.
E' una sensazione che pervade il suo ultimo diario, dove , oltre a raccontare di serate passate a teatro, o a incontrare vecchi amici come i Pirelli, incolla dei trafiletti che raccontano del crescente astio verso tutto quel che e straniero, incluso il caffe, oltre che dello scoppio del conflitto mondiale.
Requisite le sue proprietà, quali le sue quote azionarie e le sue residenze (tra cui la casa in via Telesio al 18), fuggi dall’Italia per recarsi a Londra dove mancherà nella sua casa di Abbey Road.