Vitor Borba Ferreira RIVALDO
"Extraterrestre"

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(da "Forza Milan!")


Scheda statistiche giocatore
  Vitor Borba Ferreira RIVALDO

Nato il 19.04.1972 a Recife (BRA)

Attaccante (A), m 1.86, kg 75

Stagioni al Milan: 2, dal 2002-03 al 2003-04

Soprannomi: “Extraterrestre”, “Apollo 11”, “Riva”

Proveniente dal Barcellona

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 18.08.2002: Milan vs Juventus 3-1 d.c.r. (Trofeo L. Berlusconi)

Esordio nel Milan in gare ufficiali e nelle Coppe Europee il 28.08.2002: Slovan Liberec vs Milan 2-1 (Champions League)

Esordio nel Milan in Serie A il 14.09.2002: Modena vs Milan 0-3

Ultima partita giocata con il Milan l'01.10.2003: Celta Vigo vs Milan 0-0 (Champions League)

Totale presenze in gare ufficiali: 40

Reti segnate: 8

Palmares rossonero: 1 Champions League (2003), 1 Coppa Italia (2003), 1 Supercoppa Europea (2003)

Esordio in Nazionale Brasiliana: nel 1995

Totale presenze in Nazionale Brasiliana: 64

Reti segnate in Nazionale Brasiliana: 35

Palmares personale: 1 Campionato brasiliano (1994, Palmeiras), 2 Campionati paulista (1994, 1996, Palmeiras), 1 Supercoppa Europea (1997, Barcellona), 1 Campionato Spagnolo, Barcellona), 1 Coppa del Re (1998, Barcellona), 3 Campionati greci (2004-05, 2005-06, 2006-07, Olympiakos Pireo), 2 Coppe di Grecia (2005, 2006, Olympiakos Pireo), 1 Campionato uzbeko (2008-09, Bunyodkor), 1 FIFA World Player (1999), 1 Pallone d'Oro (1999), Campione del Mondo (Giappone-Corea 2002, Nazionale Brasiliana), 1 Confederations Cup (1997, Nazionale Brasiliana), 1 Coppa America (1997, Nazionale Brasiliana)




Ha giocato anche con il Santa Cruz (*), il Mogi Mirim (*), il Corinthians (A), il Palmeiras (A), il Deportivo (A), il Barcellona (A), il Cruzeiro (A), l'Olympiakos Pireo (A), l'AEK Atene (A), il Bunyodkor (A).

Ha deposto la firma sul contratto che lo lega al Milan 3 anni dopo una estenuante trattativa durata quasi una settimana sabato 27 luglio alle ore 23.15 davanti al Direttore Generale del Milan Ariedo Braida, volato in Brasile per chiudere l'affare.



Dal sito www.wikipedia.it

Rivaldo ha giocato indifferentemente come trequartista, ala sinistra o di seconda punta. Dotato di tecnica sopraffina, specialista nei calci di rigore con un innato fiuto per il gol. Possiede inoltre una buona visione del campo, un'estrema precisione nei passaggi e un tiro potente ed estremamente preciso. Il suo colpo preferito è la "rabona".

CARRIERA
Debuttò nella squadra del Paulista a 16 anni nel 1989, passando poi al Santa Cruz e al Mogi Mirim. Nel 1993 Rivaldo firma un contratto con il Corinthians, e debutta con la maglia della nazionale segnando il gol decisivo in amichevole contro il Messico. Nell'anno successivo, il 1994, si trasferisce al Palmeiras vincendo il campionato.
Dopo aver raggiunto le semifinali alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, si trasferisce in Spagna, al Deportivo La Coruna. L'anno successivo si accasa al Barcellona, dove rimarrà per 5 stagioni, vincendo due volte consecutive il campionato spagnolo, una Copa del Re e una Supercoppa europea.
Nel 1998 disputa il Mondiale, giungendo alla finale di Parigi contro la Francia, in cui il Brasile fu battuto per 3-0.
Con la nazionale vinse anche la Coppa America del 1999.
Nell'estate del 2002, a 30 anni, Rivaldo disputa e vince, con la nazionale, il Mondiale di calcio in Giappone e Corea del Sud segnando 5 gol. Fece scalpore quando, nel bel mezzo della partita Brasile-Turchia del 3 giugno 2002, nel momento in cui doveva battere un calcio d'angolo il giocatore Hakan Unsal gli tirò una pallonata su uno stinco, Rivaldo si portò le mani al volto e cominciò a fingere di essere stato colpito in piena faccia, buttandosi addirittura a terra, cosa che portò l'arbitro ad espellere il giocatore turco. La partita venne vinta dal Brasile per 2-1, ma il 6 giugno 2002 arrivò una multa a Rivaldo per $7,350. Il giocatore ammise di aver finto ma disse di non pentirsi aggiungendo inoltre che aveva finto per rendere la partita più intensa.
Nello stesso anno firma un contratto triennale con il Milan vincendo la Champions League. Accolto come un campione a Milano, disputa una stagione nel complesso deludente per i suoi standard abituali e all'inizio di quella successiva è chiuso da Kaká e da Ancelotti, che non lo fa giocare. Si congeda dai rossoneri in smoking, prima di Milan-Lecce 3-0, lasciando in lacrime il campo. Nel novembre del 2003 decide di rescindere il contratto con la società italiana e di tornare in Brasile per giocare con il Cruzeiro.
Nel luglio 2004, a 32 anni, va in Grecia per indossare la casacca dell'Olympiakos Pireo, squadra nella quale, dichiara di volere terminare la carriera, tornando ai livelli di un tempo. Tuttavia, entrato in contrasto con la dirigenza per il rinnovo del contratto, alla fine della stagione 2006/2007, e dopo 3 stagioni di militanza nel club, decide clamorosamente di firmare con i rivali storici dell'AEK Atene per due anni. Il 17 luglio 2008 lascia l'AEK per trasferirsi al PFC Bunyodkor, squadra della massima divisione uzbeka.




Dal sito www.sportal.it
29 luglio 2002

RIVALDO DODICESIMO BRASILIANO IN ROSSONERO
Rivaldo, che giovedì arriverà in Italia per la presentazione ufficiale, è il dodicesimo calciatore brasiliano ingaggiato dal Milan nella sua storia.
Il primo fu Elisio Gabardo, centrocampista che vestì la maglia rossonera nella seconda metà degli Anni 30, mentre quello che ha lasciato il segno più profondo è stato Josè Altafini.
L'attaccante di Piracicaba, che giocò anche con la nazionale azzurra in qualità di oriundo, tra il 1958 e il 1965 segnò 161 reti (120 in gare di campionato) conquistando due scudetti (1958/89 e 1961/62) e una Coppa dei Campioni (1962/63).

Josè Altafini, 1958-65, 205 presenze, 120 gol in serie A
Angelo Benedicto Sormani, 1965-70, 134 presenze, 45 gol in serie A
Amarildo, 1963-67, 107 presenze, 32 gol in serie A
Leonardo, 1997-2001, 96 presenze, 22 gol in serie A
Serginho, 1999-2002, 72 presenze, 10 gol in serie A
Dino Sani, 1961-64, 63 presenze, 14 gol in serie A
Elisio Gabardo, 1935-38, 62 presenze, 9 gol in serie A
Vicente Arnoni, 1935/36, 1937/38, 48 presenze, 10 gol in serie A
Roque Junior, 2000-02, 40 presenze, 0 gol in serie A
Andrè Cruz, 1997-99, 13 presenze, 1 gol in serie A
Emanuele Del Vecchio, 1962/63, 9 presenze, 3 gol in serie A






(Archivio Magliarossonra.it)






La sua maglia n.11
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Ariedo Braida con Rivaldo, nuovo acquisto per la stagione 2002-03






(Archivio Magliarossonera.it)


Stagione 2002-03, Rivaldo saluta il pubblico di San Siro


Con la maglia della Nazionale Brasiliana



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Rivaldo in azione, stagione 2002-03


Stagione 2002-03





Rivaldo in copertina di "Forza Milan!"


L'arrivo...e la partenza di Rivaldo sulla "Gazzetta dello Sport"



Dal sito www.acmilan.com
26 settembre 2003

CIAO PENTACAMPIONE!
L'emozione dei giorni dell'arrivo al Milan di Rivaldo resta. Tutta intera, piena, forte. 28 luglio 2002, era proprio fatta: Rivaldo al Milan!. Il presidente Berlusconi si era tenuto informato di ora in ora sulla trattativa ed era soddisfatto e gratificato, Adriano Galliani emozionato fin sull'orlo della commozione. Un fuoriclasse indiscusso al Milan, un pentacampione tutto rossonero. Poi sono successe tante cose. Ricordarle significa fare cronaca: il rodaggio iniziale, le inevitabili tossine post-mondiale, le ripercussioni di un serio problema familiare. Pur avendo attorno a se molte situazioni difficili da gestire, Riva è riuscito a segnare 8 gol in 38 partite ufficiali, fra cui i gol pesanti e decisivi contro Udinese e Piacenza (6 punti in classifica invece di 2) e la griffe di Mosca sulla qualificazione ai quarti di finale di Champions League. Poi gli assist: per Serginho nel derby di andata in campionato, per Inzaghi nella finale di ritorno di coppa Italia, tanti altri. Adesso il saluto. Chissà cosa sarebbe accaduto se il colpo di tacco di Modena fosse stato convalidato e se il pallonetto di Milan-Como non fosse finito sulla traversa. Incompiute? No, magie: verranno ricordate per sempre nelle sigle anche se non sono entrate nel tabellino. Comunque sia, sgombrare il campo è doveroso e onesto: il Milan ha sinceramente tifato per Rivaldo. Nessuna congiura e nessuna vittima. Probabilmente era scritto. Il grande club e il grande campione si salutano con una punta di rimpianto ma anche e soprattutto con sincera amicizia. Possono continuare a guardarsi negli occhi: il Milan ha rispettato l'orgoglio di Rivaldo; Rivaldo lascia dopo la stagione delle tre coppe, dopo Manchester, dopo una stagione, anche grazie a lui, da Milan.




Dal sito www.acmilan.com
29 settembre 2003

CUORE DI RIVA
Non è retorica e non è melodramma. E' cronaca. Ci sono cose che accadono solo al Milan. Carlo Ancelotti che il giorno dell'addio a San Siro segna la sua prima doppietta rossonera e poi vince, unico al mondo, la coppa con le orecchie conquistata da giocatore con gli stessi colori. Paolo Maldini che alza la coppa in Inghilterra da capitano 40 anni dopo papà. Tra queste cose, in questa società, ci sta perfettamente che un campione riflessivo e orgoglioso vada dove lo porta il cuore e torni su una decisione ormai presa e annunciata: Rivaldo. Circondato dagli affetti, ha ceduto. Sono stati bravi tutti nel Milan: i dirigenti, i compagni di squadra, lo staff tecnico, i tifosi. Tutti hanno massaggiato e ammorbidito il cuore di Riva. Incredibile: ieri dopo la partita, rilasciava interviste in italiano. Era come se si fosse tolto un peso, come se parlando e sfogandosi fosse entrato del tutto in sintonia con il suo Milan. Che il 29 settembre 2003 sostituisca il 28 luglio 2002 come giorno effettivo dell'arrivo al Milan del fuoriclasse brasiliano? Fuor di retorica, tracce di Rivaldo ci sono state anche nella scorsa stagione: tra mille difficoltà 8 gol di cui alcuni decisivi e assist pesanti nei momenti chiave della stagione. Comunque sia, se è vero che tutto è bene ciò che finisce bene, sarebbe bellissimo chiudere questi giorni intensi non solo con la stretta di mano di oggi in via Turati. Ma anche con un gol in Champions. Oppure...




Dal sito www.amicigiornaleopinione.191.it
di Alessandro Da Rold

IL FENOMENO E L'EXTRATERRESTRE
No, non sono due nuovi personaggi della Disney e neppure due protagonisti di un film di George Lucas. Sono i soprannomi di due calciatori brasiliani, forse i migliori che la macchina calcio ha sfornato negli ultimi dieci anni. Il Fenomeno è Ronaldo, all'anagrafe Luis Nazario da Lima nato a Bento Ribeiro e approdato all'Inter nel 1997, da una manciata di giorni al Real Madrid. L'altro, l'Extraterrestre, è Vito Borba Ferreira di Recife, detto Rivaldo al Milan da quasi un mese. Plurivittoriosi in patria e nel mondo, i due "milanesi" di adozione hanno vinto praticamente tutto: pallone d'oro, campionato del mondo e varie coppe e coppette. Un "duo" calcisticamente devastante che ha mostrato al mondo la sua bravura in occasione dei mondiali di Corea e Giappone. Otto gol per Ronaldo e cinque per Rivaldo. Calcolando che in una coppa del mondo il massimo delle partite da giocare sono sette, i due sono riusciti insieme a fare quasi due gol a partita. Insieme dicevamo, ma solo nella Selecao, mai in un club. Anzi il loro cammino è sempre stato parallelo come due treni in corsa su binari appena distanti e sempre vicini a intersecarsi. Nel '97 i due si succedono a Barcellona: è come un passaggio di testimone. Ronaldo corre in Italia alla corte di Massimo Moratti e della sua Inter e intanto Rivaldo diventa blaugrana.
Passano cinque anni e la storia si ripete. Il palcoscenico questa volta è Milano, la città della Madonnina dove Inter e Milan si sfidano da più di un secolo. Le vie si invertono ancora una volta. Ronaldo torna in Spagna, questa volta a Madrid e Rivaldo raggiunge l'Italia e diventa rossonero. Due campioni. Due calciatori con un bagaglio tecnico illimitato, ma tatticamente molto diversi. L'ex numero nove dell'Inter è una prima punta che ama partire da dietro per sfruttare al meglio la sua rapidità e poi concludere a rete con eleganza. Il numero undici del Milan è un mancino trequartista, capace di qualunque cosa con il pallone tra i piedi. Le immagini delle loro gesta restano scolpite nel tempo. Ed è così che vengono alla mente i mille dribbling di Ronnie e le spettacolari rovesciate di Rivaldo. Diversi nel calcio come nella vita. Ronaldo arrivato a Milano nel 1997 è stato subito ribattezzato il Fenomeno. L'emblema del calcio di oggi: sorrisi e milioni. In cinque anni in Italia però di sorrisi c'è ne sono stati ben pochi: due scudetti sfiorati, una coppa Uefa e due anni di calvario per i legamenti del ginocchio destro. Uomo simbolo della multinazionale Nike, con cui ha stipulato un contratto a vita, il nuovo attaccante del Real Madrid è costantemente seguito da tutti i giornali del mondo che ne raccontano tutte le indiscrezioni; dalle più liete alle più torbide. Si parla di lui per la bella fidanzata Suzana, ma anche per i festini brasiliani di sesso e cocaina nella Milano bene. Tutti, però, lo adorano e i milanesi lo coccolano anche nei momenti più difficili. Quest'estate però tutto si incrina. Il Fenomeno vuole andarsene e il passaggio a Madrid anche se difficile e tortuoso alla fine arriva. Il tenero Ronaldo sembra cambiare volto e il popolo interista lo fischia come mai era successo in questi anni. Il nuovo capitolo "Un po' di Brasile a Milano" è firmato dall'Extraterrestre Rivaldo. La musica sembra cambiata. Il trequartista di Recife è una persona più riservata, silenziosa, dall'espressione ermetica che nulla lascia intendere. Rilascia poche interviste e ha l'aria di chi vuole parlare più con i fatti che con le parole. Si sa che è sposato e ha due figli (Rivaldinho e Tamyris). Ha trovato casa a S. Siro vicino ai suoi compagni di squadra e sembra ormai di casa al Ristorante Picanha in Piazzale Lotto. Ora i tavoli del ristorante brasiliano sono tutti per l'Extraterrestre, un tempo lo erano per il Fenomeno. Fenomeno chi?




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(da app ufficiale AC Milan)