Gianluigi LENTINI
"Easy Rider"

< GIOCATORI
  Ritorna all'Home Page

Cliccare sull'immagine per ingrandire

(Archivio Magliarossonera.it)



Scheda statistiche giocatore
  Gianluigi LENTINI

Nato il 27.03.1969 a Carmagnola (TO)

Ala ambidestra (C), m 1.79, kg 72

Stagioni al Milan: 4, dal 1992-93 al 1995-96

Soprannomi: “Easy Rider”, “Gigi”

Proveniente dal Torino


Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Coppa Italia
il 26.08.1992: Milan vs Ternana 4-0

Ultima partita ufficiale giocata con il Milan il 05.05.1996: Sampdoria vs Milan 3-0 (Campionato)

Penultima partita amichevole giocata con il Milan il 28.10.1997: Milan vs All Stars 5-1 (Addio al calcio di Franco Baresi)

Ultima partita amichevole giocata con il Milan il 07.10.2002: Dinamo '90 vs Milan '90 1-3 (Addio al calcio di Zvonimir Boban)

Totale presenze in gare ufficiali: 96

Reti segnate: 16

Palmares rossonero: 3 Scudetti (1992-93, 1993-94, 1995-96), 2 Supercoppe Italiane (1992, 1994), 1 Coppa dei Campioni (1994)

Esordio in Nazionale Italiana il 13.02.1991: Italia vs Belgio 0-0

Esordio assoluto in Serie A il 23.11.1986: Brescia vs Torino 2-0

Ultima partita giocata in Nazionale Italiana: nel 1993

Totale presenze in Nazionale Italiana: 13

Reti segnate in Nazionale Italiana: 0

Palmares personale: 1 Mitropa Cup (1990-91, Torino)




Ha giocato anche con l'Ancona (B), il Torino (A e B), l 'Atalanta (A), il Cosenza (B), il Canelli (Eccell.), la Saviglianese (Eccell.), la Nicese (Eccell.).

"Protagonista delle ultime due estati calcistiche italiane: prima per il suo trasferimento miliardario dal Torino, poi per lo spaventoso incidente automobilistico, dal quale si sta riprendendo in anticipo sui tempi previsti. Arrigo Sacchi lo aspetta con molta attenzione." (Da Figurine "Calciatori '94" AIC)

"Qualche giorno prima del 30 giugno 1992 (giorno in cui Lentini firmò il contratto con il Milan non prima di aver tentennato per l'ennesima volta, l'ultima al casello di Milano, quando fece fermare la macchina con a bordo il suo procuratore Claudio Pasqualin che penò le proverbiali sette camice per convincerlo), venne prelevato da Torino con un elicottero del Presidente Silvio Berlusconi e fu portato nella Villa di Arcore dove gli venne fatta un'offerta in termini economici impossibile da rifiutare.
Il suo trasferimento in rossonero (avvenuto per una cifra ragguardevole, diciotto miliardi e mezzo dichiarati, oltre l'ingaggio per quattro anni) scatenò le ire dei tifosi granata (che vedevano in lui l'erede di Gigi Meroni); "Se Lentini se ne va bruceremo la città", il coro più gettonato assieme a "Borsano vendi tuo figlio" contro il Presidente Gian Mauro Borsano e la vicenda finì anche in Tribunale. Molto buona la sua prima stagione in rossonero (diventò ben presto un idolo della Curva Sud che gli dedicò anche una pezza, "Let's go Gigi"), condita anche con dei bellissimi gol, tra cui due in rovesciata (al Pescara ed al Napoli), uno all'Inter all'incrocio dei pali, uno alla Fiorentina con un tocco delizioso a scavalcare il portiere. Nella partita di andata a San Siro contro il Torino fu bersagliato con cori di scherno dal settore granata ("Lentini puttana, l'hai fatto per la grana"), ed uscendo dal campo fece un gesto agitando le braccia, come ad incitare i tifosi quasi in segno di sfida (lui che era rimasto torinista dentro).
Il suo più grande rimpianto con la maglia del Milan, per sua stessa ammissione, fu la finale di Champions League persa al termine della stagione a Monaco di Baviera contro l'Olympique Marseille. Il 3 agosto 1993, reduce da un torneo estivo disputato a Genova, fu vittima sulla Torino-Piacenza di un grave incidente stradale a bordo del suo Porche giallo che purtroppo ne pregiudicò la carriera. Poche presenze nella stagione 1993-94 (assisterà da spettatore alla vittoriosa finale di Champions League ad Atene contro il Barcellona), così come nella stagione 1994-95, quando il suo rapporto con Fabio Capello (che lo fece entrare solo pochi attimi prima del gol di Kluivert nella finale di Champions League persa a Vienna contro l'Ajax) si deteriorò. Quel giorno, di fatto, si concluse la sua carriera calcistica ad alti livelli. Anche nella sua ultima stagione in rossonero, quella del 1995-96, culminata con un altro scudetto, Gigi venne utilizzato con il contagocce, cosicché venne dirottato all'Atalanta di Mondonico, il tecnico che lo valorizzò. A Bergamo però rimase solo un anno, poi tornò nel suo Toro ma l'ambiente non era quello che aveva lasciato; si trasferì a Cosenza, dove rimase per tre anni sfiorando una storica promozione in Serie A. Varie presenze infine in Eccellenza e Promozione Piemontese, ritirandosi al termine a vita privata." (Colombo Labate)



"L'esperienza al Milan è stata meravigliosa, pazzesco vincere lo Scudetto. In campo davo tutto e andavo a cento all'ora, poi quella maledetta sera e l'incidente, un tunnel buio senza fine. Ho dovuto ricominciare da zero, parlavo come un bambino. Se non avessi picchiato con l'auto e battuto forte la testa sarei stato una bestia per tanti anni ancora.
Mi sentivo un leone, nei test nessuno aveva i miei valori in quel Milan in quanto a velocità, potenza, tecnica, resistenza"
(Gianluigi Lentini)



Dal sito www.wikipedia.it

Ala ambidestra, la sua maggiore qualità è la progressione palla al piede, che lo rende spesso pericoloso sulla fascia; a questo unisce una buona tecnica ed una grande potenza fisica, oltre che una buona capacità a trovare la rete.

CLUB
Ala vecchio stile, cresce e si afferma nel Torino allenato da Emiliano Mondonico, con una parentesi di una stagione all'Ancona. Con i granata raggiunge la finale di Coppa Uefa ed il terzo posto in campionato nel 1991/1992.
Nel 1992 Milan e Juventus si contendono il cartellino del giocatore, che alla fine viene acquistato, tra il clamore del tifo granata (in rivolta verso la società e lo stesso giocatore) e della stampa (il cartellino fu pagato 18,5 miliardi di lire, una cifra record per l'epoca, inoltre vi furono indagini giudiziare per il presunto pagamento di altri 10 miliardi fuori bilancio[1]), dal Milan.
Il primo anno è buono, poi nell'agosto 1993, al rientro da una partita amichevole, è coinvolto in un grave incidente automobilistico lungo l'Autostrada Torino-Piacenza (ha sostituito una gomma forata con il "ruotino", ma continua a correre, si schianta a quasi 200 km all'ora e si salva per miracolo). Tornerà in campo verso la fine della stagione 1993/1994 senza però recuperare la stima dell'allenatore Fabio Capello.
Verso la fine della stagione successiva, dopo una preparazione specifica, torna in campo nelle ultime giornate di campionato, ma Capello non lo schiera tra i titolari nella finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax a Vienna. Vincono gli olandesi contro un Milan privo di Dejan Savicevic (fermato da un infortunio alla vigilia della partita) e con Lentini in buona forma, ma tenuto in panchina.
Nel 1996 passa all'Atalanta e, rigenerato da Mondonico, tecnico capace di gestirlo, si mette in evidenza con una buona forma fisica, realizzando 4 gol in 31 partite, contribuendo all'ottimo campionato della squadra che vedeva in rosa, tra gli altri, Filippo Inzaghi e Domenico Morfeo.
L'anno dopo torna al Torino, col quale, nella stagione 1998/1999, viene promosso dalla Serie B alla Serie A, risultando determinante per la causa granata.
Nel gennaio del 2001 passa al Cosenza allenato da Mutti con cui sfiora subito la promozione in serie A persa soltanto nella parte finale della stagione. In quell'annata realizza (a tempo scaduto) un gol strepitoso in un'emozionante Cosenza-Treviso 3-2[2]. Nel 2003 il Cosenza subisce la retrocessione d'ufficio dalla B alla D; della compagine silana diventa il capitano, sia in serie B, sia nei Dilettanti, dove preferisce declassarsi pur di continuare ad indossare la maglia rossoblu e la fascia di capitano della squadra cosentina; per questo motivo è amatissimo e stimato dai tifosi della città calabrese. Con il Cosenza in quattro stagioni mette a segno 9 reti in 84 gettoni di presenza.
Nel 2004 si trasferisce al Canelli, piccolo club piemontese militante in Eccellenza. Con lui in squadra c'è anche l'amico Diego Fuser e insieme l'anno dopo (2005/2006) trascinano la squadra alla promozione in serie D, grazie anche al contributo di Lentini che firma 19 reti in 29 presenze. L'anno dopo in D, realizza 12 gol in 25 partite in una stagione sofferta per la sua squadra che conclude il campionato con la retrocessione dopo gli spareggi playout (contro il Vado).
Dopo il gravissimo incidente d'auto del 1993, in cui rischiò la vita, è stato protagonista di un nuovo scontro, questa volta meno grave. Con il suo scooter Lentini il 6 settembre 2006 si è scontrato contro un'auto mentre stava andando ad allenarsi[3]. Nella caduta si è lesionato il tendine di un ginocchio ed è stato operato.
Rinnova il contratto con il Canelli anche per la successiva stagione di Eccellenza, nonostante per tutta l'estate del 2007 si parla con insistenza di una sua partecipazione all'Isola dei Famosi.
Dalla stagione 2008/2009 sempre insieme a Diego Fuser, altro buon ex professionista, indossa la maglia rossoblu della Saviglianese[4], squadra che milita in Promozione piemontese.

NAZIONALE
Ha vestito per 13 volte la maglia della nazionale maggiore. Ha esordito in azzurro il 13 febbraio 1991 a Terni nell'amichevole Italia-Belgio 0-0, quando vestiva ancora la maglia del Torino. Ha collezionato anche 2 presenze con l'Under 21 esordendo il 29-11-1989.





Clicca sull'immagine per ingrandire

8 luglio 1992, manifestazione dei tifosi granata
contro la cessione di Lentini al Milan
(da "L'Unità")
Clicca sull'immagine per ingrandire

8 luglio 1992, ancora manifestazioni anti Borsano
per la cessione di Lentini al Milan
(da "L'Unità")



Clicca sull'immagine per ingrandire

Estate 1992, Gianluigi Lentini nella sede del Milan con la Maglia Rossonera





L'arrivo di Lentini al Milan in copertina di "Forza Milan!"


Stagione 1993-94



Cliccare per ingrandire

Gianluigi Lentini, 1992-93
(per gentile concessione di Riccardo Gaggero)
Cliccare per ingrandire

Gianluigi Lentini, 1992-93





4 ottobre 1992, Fiorentina vs Milan 3-7: Gigi Lentini, autore del secondo gol rossonero, in azione








In Nazionale


"Corinthian Microstars" di Gianluigi Lentini


Dal sito www.berlusconisilvio.com

CASO LENTINI
La vicenda riguarda l'acquisto, da parte della società rossonera, dell'attaccante Gianluigi Lentini, proveniente dal Torino.
Nel contratto ufficiale depositato alla Lega Calcio si indicava come cifra di pagamento 18 miliardi e mezzo delle vecchie lire, ma secondo il capo di imputazione altri 10 miliardi 'in nero' sarebbero stati pagati all'allora presidente della società granata Gianmauro Borsano. Circostanza ammessa dallo stesso Borsano e poi verificata attraverso lo svolgimento di rogatorie con la Svizzera.
La causa durò diversi anni: L'accusa accertò che di fatto ci fu il pagamento di 6 miliardi in nero nelle tasche delle presidente Borsano.
Il 5 novembre 2002 la scandalosa assoluzione: Il reato va in prescrizione in virtù delle nuove normative sul falso in bilancio.
L'avvocato difensore di Berlusconi Ennio Amodio (uno dei tanti) pronunciò queste parole dopo la lettura della sentenza:
"I giudici debbono applicare le leggi anche quando possono apparire sgradite o discutibili, l'eccezione dell'accusa mirava a far rivivere il vecchio sistema e a cancellare la nuova legge sul falso in bilancio. Ma la risposta del Tribunale è stata perentoria: spetta al Parlamento legiferare".
Traduzione: "NOI FACCIAMO LE LEGGI. LE POSSIAMO FARE COME VOGLIAMO PERCHE' NOI SIAMO LA MAGGIORANZA. VOI MAGISTRATI LE METTETE IN ATTO. MA NON ROMPETE I COGLIONI"
Questa storia, se fosse avvenuta in un qualunque paese civile, avrebbe provocato un'ondata di scandali mai vista e una serie di arresti eccellenti a ripetizione. In Italia invece niente: I mezzi informativi (sopratutto televisivi) hanno praticamente messo a tacere il fatto GRAVISSIMO che il 5 novembre il presidente del consiglio Silvio Berlusconi (e il suo braccio destro Galliani) è stato prosciolto dall'accusa di falso in bilancio in virtù di una legge da lui stesso promulgata pochi mesi prima!!! In virtù delle vecchie normative sul falso in bilancio Berlusconi e Galliani sarebbero stati condannati: con le nuove leggi delle Casa delle Libertà (di falsificare i bilanci) niente di tutto questo è successo!
Mi sorge una domanda: se Berlusconi avesse commesso questi reati a casa del suo amichetto del cuore George W. Bush dove sarebbe adesso??? Probabilmente vedrebbe il sole a strisce in qualche cella d'oltreoceano!




Dal sito www.raisport.rai.it
5 novembre 2002

PROSCIOLTI PER PRESCRIZIONE
Processo Lentini: respinta l'eccezione su falso in bilancio. Proscioglimento per Berlusconi, Galliani e Berruti
La seconda sezione penale del tribunale di Milano ha respinto l'eccezione di legittimità costituzionale della legge sul falso in bilancio, presentata dal Pm Gherardo Colombo al processo per l'acquisto da parte del Milan del calciatore Lentini

Tutti gli imputati - Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e Massimo Maria Berruti - sono stati prosciolti, per intervenuta prescrizione.
La vicenda riguarda l'acquisto, da parte della società rossonera, dell'attaccante Gianluigi Lentini, proveniente dal Torino.
Nel contratto ufficiale depositato alla Lega Calcio si indicava come cifra di pagamento 18 miliardi e mezzo delle vecchie lire, ma secondo il capo di imputazione altri 10 miliardi 'in nero' sarebbero stati pagati all'allora presidente della società granata Gianmauro Borsano. Circostanza ammessa dallo stesso Borsano e poi verificata attraverso lo svolgimento di rogatorie con la Svizzera.
Nella causa Berlusconi era coinvolto come presidente del Milan, Galliani come amministratore delegato e l'avv. Berruti nella veste di estensore del contratto. Ricostruiti i passaggi della trattativa, la procura della repubblica di Milano contestò il reato di falso in bilancio (per i primi due come amministratori della società rossonera, per Berruti come concorrente esterno). Per quanto riguarda la posizione processuale di Borsano, l'ex presidente del Torino non fu inquisito a Milano, ma a Torino doveva aveva altre pendenze (tra cui la bancarotta) e dove ha poi patteggiato.
Lo stesso pubblico ministero Gherardo Colombo ha chiesto l'applicazione della prescrizione, dopo che il tribunale ha respinto la sua eccezione di incostituzionalità della normativa varata nel marzo scorso in materia di falso in bilancio. I difensori, invece, hanno chiesto l'assoluzione nel merito per mancanza dell'elemento soggettivo del reato, quindi perché il fatto non costituisce reato.






Gigi Lentini con la maglia della Nicese
(dal sito www.adnicese.it)
Clicca sull'immagine per ingrandire

Gigi Lentini con il Milan Glorie, 2015



Clicca sull'immagine per ingrandire

(dalla "Gazzetta dello Sport" del 9 dicembre 2018)



Clicca sull'immagine per ingrandire

E' costato 18,5 miliardi di lire. E oggi non ci paghi nemmeno la commissione per la mamma di Rabiot : "Sbagliai a dire che non volevo lasciare il Toro, era vero ma non dovevo dirlo, mi avevano già venduto e non lo sapevo, così sono passato per traditore . Berlusconi mi mandò a prendere due volte con l'elicottero, e la prima volta gli dissi no in faccia, a casa sua. Sono stato il giocatore che ha un po' cambiato il modo di parlare di calcio: il mio passaggio in rossonero costò una cifra assurda per quegli anni. Ancora ricordo il giorno del trasferimento e quella muraglia umana.io ero in macchina, ma dovetti scappare via. Io non andai là per i soldi. Il Toro non poteva fare a meno di vendermi, quei miliardi servivano a Borsano. E comunque, il primo scudetto nel Milan fu meraviglioso. Se non avessi picchiato con l'auto e battuto forte la testa, sarei stato una bestia per tanti anni ancora. Mi sentivo un leone, nei test nessuno aveva i miei valori in quel Milan in quanto a velocità, potenza, tecnica, resistenza. Subito dopo l'incidente, parlavo come un bambino. Avevo i riflessi lenti e non me ne accorgevo. Anche in campo, quando tornai, ero lento, ma ogni cosa poi andò a posto. Ero sicuro che avrei giocato la finale di Coppa dei Campioni 1995, Milan-Ajax a Vienna. Invece Capello mi tenne fuori e lui non dà mai spiegazioni. Crollò tutto. Persi la voglia. E quella sera è finita la mia carriera ". In realtà lui torna prepotentemente nell'Atalanta di Mondonico : è lo splendido trio d'attacco con lui, Domenico Morfeo e il piccolo Superpippo Inzaghi che fa sfracelli . Lui torna al Torino dove è rimasto il suo cuore. Lo riporta in serie A e ci va vicino col Cosenza . Oggi fa l'apicoltore e produce miele: c'è la sua faccia anche sui vasetti. Oltre al miele, ha promosso, con l'associazione Angeli di Ninfa, un progetto di inclusione per ragazzi autistici, ospitato nella sua azienda. (21 agosto 2022, Fonte: "La Repubblica", "Sky", "Corriere" e "Spazio Milan" - foto: Zona Cesarini)