Ernesto GRILLO
"El Grigio"

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Scheda statistiche giocatore
 

Ernesto GRILLO

Nato il 01.10.1929 a Buenos Aires (ARG), † il 18.06.1998 a Bernal (Buenos Aires) (ARG)

Centrocampista (C), m 1.70, kg 74

Stagioni al Milan: 3, dal 1957-58 al 1959-60

Soprannomi: “El Grigio”, “El Diablo”, "El Pelado”, “El Diablo Rojo de Avellaneda”

Proveniente dall'Independiente

Esordio nel Milan in gare amichevoli il 28.06.1957: Milan vs Bellinzona 8-1

Esordio nel Milan in gare ufficiali e in Campionato (Serie A) l'08.09.1957: L.R. Vicenza vs Milan 1-1

Ultima partita ufficiale giocata con il Milan il 15.05.1960: Juventus vs Milan 3-1

Ultima partita amichevole giocata con il Milan il 25.05.1960: Milan vs Stella Rossa Belgrado 2-0

Totale presenze in gare ufficiali: 96

Reti segnate: 30

Palmares rossonero: 1 Scudetto (1958-59), 1 Campionato "Cadetti" (1958-59), 1 Finale di Coppa dei Campioni (1958: Real Madrid vs Milan 3-2 d.t.s.)

Esordio nel Campionato Argentino (A) il 24.04.1949: Boca Jrs vs Independiente 0-2

Ultima partita giocata nel Campionato Argentino (A) il 18.07.1965: Atlanta
vs Boca Jrs 0-1

Palmares personale: 3 Campionati d'Argentina (1962, 1964, 1965, Boca Juniors)

Esordio in Nazionale Argentina il 14.05.1953: Argentina
vs Inghilterra 3-1

Totale presenze in Nazionale Argentina: 23

Reti segnate in Nazionale Argentina: 4




Ha giocato anche con l'Independente de Avellaneda (A) ed il Boca Juniors (A).

"Stella dei "diavoli rossi" dell'Independiente, approda al Milan nel 1957 e non delude, dopo un primo torneo altalenante. Interno di raffinate doti tecniche, ha fantasia e piedi da campione. Vince uno scudetto e contribuisce a scrivere alcune tra le pagine più spettacolari del Milan fine anni Cinquanta, per poi tornare a Boca Juniors." (Da "Calcio 2000", novembre 2000)



"Ci sono tre anni di Milan, a fine carriera, per questo fuoriclasse autentico che sbarca in Italia nell'autunno del 1957. Viene dall'Independiente, club storico di Buenos Ayres: in Argentina è stato anche nazionale. Ma il suo impatto con la Milano dell'epoca non è semplicissimo: il clima è infelice, le prime partite vanno male e i tifosi, già nostalgici del trio "Gre-No-Li" (è rimasto solo il "barone" Liedholm) e resi di gusti difficili dal tricolore conquistato la stagione precedente, inizialmente non stravedono per lui. Decide, però, di tener duro e al secondo campionato arriverà un nuovo scudetto, assieme a nove gol e a giocate al tempo stesso fantasiose e potenti. Numero 10 genuino, lascia il Diavolo quando sta per spuntare la stella di Rivera: torna in patria, dove gioca nel Boca Juniors fino a tardissima età." (Dal "Dizionario del calcio Italiano", Baldini&Castoldi Editori, 2000)




dal sito www.clarin.com

UNA FIGURA INOLVIDABLE: ATRAVESABA UN POZO DEPRESIVO DESDE HACE UN AÑO
Murió Ernesto Grillo, una leyenda del fútbol. Brilló en Independiente y en Boca y pasó a la historia con un golazo en la Selección contra Inglaterra
En su casa de Bernal, a los 68 años, murió Ernesto Grillo, uno de los mayores ídolos del fútbol argentino de todos los tiempos. Acuciado por los problemas económicos y la ingratitud, hace un año se recluyó y entró en un estado depresivo, que culminó ayer cuando se dejó morir de pena.Un solo gol lo proyectó a la leyenda: el que le convirtió a los ingleses con la camiseta argentina el 14 de mayo de 1953, en la cancha de River . Y fue tan grande la significación que en homenaje a ese gol se instituyó en esa fecha el Día del Futbolista Argentino.Ernesto Grillo fue un jugador excepcional. Pero donde alcanzó su máximo nivel fue como ser humano. Su modestia superaba lo imaginable. Siempre estuvo lejos del ruido, a pesar que en su tiempo de esplendor logró superar la barrera de la idolatría. Cuando dejó de jugar se dedicó a formar jóvenes en las inferiores de Boca. Y fue un MAESTRO. Con mayúsculas. Porque sus enseñanzas iban más allá del fútbol, ese que dominó como pocos con una habilidad impresionante. Fue un MAESTRO de la vida para muchas generaciones de jóvenes que formó en La Candela.Ernesto Grillo había nacido en el barrio de la Boca, donde comenzó a jugar en el potrero de Coronel Salvadores y Carlos F. Melo. Pero su primer club fue River. Eran tiempos de La Máquina. Jugaba de 10. Carlos Peucelle lo ubicó de puntero derecho. Según su confesión la raya me ahogaba y pedí el pase. Peucelle se portó muy bien conmigo y fui a Independiente.Con la casaca roja debutó en primera en 1949 (Independiente 2-Boca 0). En los primeros años de la década del 50 se conformó en el club de Avellaneda una de las delanteras más brillantes que dio el fútbol nacional: Micheli, Cecconato, Lacasia (después Bonelli), Grillo y Cruz. Era un placer verlos jugar. Y pese a integrar la leyenda de nuestro fútbol, jamás fueron campeones.En 1957, Independiente lo vendió al MilAn. Junto con Tito Cucchiaroni, con el uruguayo Juan Schiaffino y el brasileño Altafini fueron las estrellas del campeón de la Liga italiana 58-59. También en esa temporada MilAn jugó la final de la Copa Europea de campeones con el fabuloso Real Madrid de Di Stéfano y Puskas. Su equipo perdió por 3 a 2, en tiempo suplmentario, a pesar de que un gol de Grillo había puesto el 2 a 1 parcial.Alberto J. Armando lo repatrió para Boca en 1960. Fue campeón en 1962, 1964 y 1965. Recordaba Grillo: Yo jugaba de punta, como siempre. Valentín más arriba, Rojitas un poco más atrás, Menéndez de 8, Gonzalito en media cancha con Rattín, atrás Marzolini. Un gran equipo aquel.En 1966, a los 37 años, dejó el fútbol. Cuatro años después, inició su trabajo como forjador de jóvenes. Potente, Randazzo, Ponce, Trobbiani, Córdoba, Ruggeri, Mouzo, Tarantini, Enzo Ferrero, Vidallé, Perotti... Son apenas algunos de los nombres que pasaron por sus manos en los primeros años. El 31 de diciembre de 1986, cuando esperaba el telegrama para que le renovaran el contrato, recibió sólo silencio. Fue su gran decepción. Siguió trabajando hasta junio de 1990. Pero ya no fue lo mismo. Comenzaron las enfermedades y la angustia, que concluyó ayer.Por decisión de sus familiares sus restos no serán velados. Recibirán sepultura hoy en una ceremonia privada.






(Archivio Magliarossonera.it)


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Permesso di soggiorno in Brasile di Ernesto Grillo, 1951
(by Luigi La Rocca)
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Permesso di soggiorno in Brasile di Ernesto Grillo, 1956
(by Luigi La Rocca)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 2 giugno 1957)



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Arrivo di Grillo al Milan
(dal "Corriere dello Sport", estate 1957)
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(dal "Corriere dello Sport", estate 1957)





(dal "Corriere dello Sport", estate 1957)
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Proteste argentine per la cessione al Milan di Grillo
(dal "Corriere dello Sport", estate 1957)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 25 agosto 1957)


Foto autografata di Ernesto Grillo in maglia rossonera
(Foto Archivio Luigi La Rocca)



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Giunto al Milan nel 1957, Grillo vi trovò un altro argentino, Cucchiaroni, il quale divenne fin da subito un punto di riferimento per lui. Diversi anni dopo, invitato da un cronista a raccontare un aneddoto sul periodo italiano della sua carriera, "El Grigio" non esitò molto: "Ero appena arrivato al Milan, nelle cui file già giocava il mio amico e connazionale "Tito" Cucchiaroni. Gli allenamenti avvenivano all'Arena, ma di tanto in tanto anche su altri campi in provincia. Una mattina, alla fine del turno di esercizi, Viani disse senza rivolgersi personalmente a nessuno di noi: "Bene, giocheremo nel pomeriggio". Rimasi un pò pensieroso, cercando di spiegarmi la frase, poi ricorsi al mio amico Cucchiaroni: "Dimmi un pò Tito. Dove rimane il campo pomeriggio?" La risata di Cucchiaroni mi fece comprendere la gaffe, avevo creduto che il termine "pomeriggio" si riferisse a un campo di allenamento e non alla seconda parte della giornata..." (Lucia Ravenda)





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(da "Il Milan Racconta")







(Archivio Magliarossonera.it)





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In allenamento
(Archivio Magliarossonera.it)



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Fino ad oggi, il miglior argentino a vestire la maglia rossonera è stato quasi certamente Ernesto Grillo. Autentico campione, forte di fisico, tecnica e temperamento, dotato di dribbling stretto, scatto felino e determinazione eccezionale, "El Grigio" ha mostrato ampiamente queste doti nelle tre stagioni disputate al Milan, coadiuvato da grandi compagni di squadra e di reparto come Liedholm, Schiaffino, Cucchiaroni, Danova, Galli, Altafini, Bean e altri campioni. I suoi principali risultati in rossonero sono stati la finale di Coppa dei Campioni, il primo anno, e la vittoria nel successivo Campionato, quando tra l'altro realizzò una famosa doppietta nel confronto diretto contro la Juventus a Torino,
in una memorabile partita, disputata con il pubblico fino ai bordi del campo. Nell'immagine, la smorfia di Grillo, caratteristica dei grandi goleadores sudamericani, nell'attimo di battere il portiere, in questo caso Bugatti, la prima rete di Milan-Napoli 6-1 dell'8 febbraio 1958 (Lucia Ravenda)



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La rete di Grillo al Real Madrid in finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles nel 1958
(Foto Archivio Luigi La Rocca)



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(dalla rivista "Il Football", 1959-60)



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15 maggio 1960, Juventus vs Milan 3-1: Grillo e Danova a colloquio con Sivori
(per gentile concessione di Ermanno Vittorio)





Con la maglia del Boca Juniors
(dal sito www.deportivodigital.com)


Ernesto Grillo in Nazionale





(da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 30 maggio 1960)
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Grillo con la suocera e la moglie, 1958
(da "Il Calcio Illustrato")



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(da "Revista do Esporte" n.172, 1962)
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(da "Lo Sport Illustrato")



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La "Gazzetta dello Sport" del 19 giugno 1998, è morto Ernesto Grillo



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La scomparsa di Ernesto Grillo su "Forza Milan!", luglio 1998