Franco BERGAMASCHI
"Lulù"

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(Archivio Magliarossonera.it)


Scheda statistiche giocatore
  Franco BERGAMASCHI

Nato il 09.02.1951 a Verona

Centrocampista (C), m 1.75, kg 65

Stagioni al Milan: 3, 1973-74 e dal 1975-76 al 1976-77 (a ottobre 1976 ceduto al Foggia) (di cui 2 con partite ufficiali, 1973-74 e 1975-76)

Soprannome: “Lulù”

Proveniente dall'Hellas Verona

Esordio nel Milan in gare ufficiali e nelle Coppe Europee il 19.09.1973: Milan vs Dinamo Zagreb 3-1 (Coppa delle Coppe)

Ultima partita giocata nel Milan il 26.06.1976: Milan vs Fiorentina 1-1 (Coppa Italia)

Totale presenze in gare ufficiali: 43

Reti segnate: 3

Palmares rossonero: 1 finale di Coppa delle Coppe contro il Magdeburgo (1974), 1 finale di Supercoppa Europea contro l'Ajax (1974)

Esordio assoluto in Serie A il 22.11.1970: Verona vs Varese 1-1

Esordio in Nazionale Giovanile il 10.11.1971: Italia vs Francia 3-1

Totale presenze in Nazionale Giovanile: 3

Reti segnate in Nazionale Giovanile: 0

Esordio in Nazionale B il 22.10.1972: Italia vs Svizzera 1-1

Totale presenze in Nazionale B: 2

Reti segnate in Nazionale B: 0




Ha giocato anche con l'Hellas Verona (A, B), il Genoa (B), il Foggia (A), il Cesena (B), il Rimini (B), il Treviso (C1), il Modena (C1), il Pescantina (Int.).

"Se un giocatore ti fa sempre gol, o gioca da Dio quando ti incontra, compralo. E' una legge non scritta - e quasi sempre fallimentare - del calcio. Questa ala destra, cresciuta nel Verona, sembra Cruijff quel giorno maledetto del '73 in cui il Milan scende al Bentegodi all'ultima giornata, perde 5-3 e regala lo scudetto alla Juventus. Detto e fatto: l'anno dopo è in rossonero, dove in due stagioni totalizza cinque deprimenti presenze. Un paio di campionati a Foggia dimostrano che, almeno a quei livelli, il giocatore c'è. Nel '78 il gradito ritorno nella natia Verona." (Da "Dizionario del calcio italiano", di Marco Sappino, Baldini & Castoldi Editori, 2000)

"Ala destra di manovra, più portata al passaggio che alla conclusione a rete. Al Milan è più quello che ha tolto, protagonista della "Fatal Verona", che costò il titolo 1972-73 ai rossoneri, di quello che ha dato, due stagioni mediocri, con un gol." (Da "La Grande Storia del Milan", Gazsport 2005)

"Franco Bergamaschi giocò nella squadra della propria città in due periodi diversi: dal 1970 al 1973, all'inizio della propria carriera e dal 1978 al 1980 al termine. Entrambe furono esperienze molto positive che gli consentirono di conquistare fama, Nazionale Under 21 e B, e le attenzioni del Milan nel primo caso, e di disputare due buoni campionati nel secondo. Generosa mezzala sempre votata a portar palla in velocità, venne mirabilmente riciclato dal mister Veneranda come attaccante aggiunto nel campionato di serie B 1979-80." (Dal sito hellastory.net)

Nel gennaio 2003 RAISPORT ha mandato in onda un servizio su Franco Bergamaschi. Ancora oggi è dispiaciuto di non aver saputo sfruttare l'occasione capitatagli, forse per via del suo carattere, asseritamene alquanto timido ed introverso.
Attualmente Franco Bergamaschi fa parte del settore tecnico delle giovanili dell'Hellas Verona.





(da "Dizionario del calcio Italiano", di Marco Sappino, Baldini & Castoldi Editori, 2000)





Ai tempi del Verona
(dal sito hellastory.net)



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(Archivio Magliarossonera.it)
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Stagione 1973-74



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Stagione 1973-74
(da "La nostra Serie A negli Anni '70")
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Stagione 1973-74
(per gentile concessione di Renato Orsingher)





16 dicembre 1973, Milan vs Hellas Verona 2-1: il gol di Franco Bergamaschi




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Copertina di "Forza Milan!" di agosto-settembre 1973 con i nuovi acquisti rossoneri:
da sinistra, Ottavio Bianchi, Alessandro Turini, Franco Bergamaschi e Pierluigi Pizzaballa



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Articolo su Franco Bergamaschi
(da "Intrepido" n.8 del 1973)



Dal sito www.indiscreto.it
(Articolo pubblicato su "Il Manifesto" del 10 luglio 2003)

La strada di Bergamaschi e Coulthard stile Supersex
Siccome non possiamo limitarci a segnalare reperti, ma dobbiamo anche individuare tendenze, eccovene una: la redazione sportiva del Corsera si sta piccardizzando. Lei, Gaia Forcolina Piccardi, in questi giorni è in ferie. Per il nostro sommo disdoro. Ma il suo spirito aleggia fra i colleghi, e contagia persino gli ultimi arrivati. Come Paolo Tomaselli, volenteroso stagista che ha firmato un pezzo per l'edizione di domenica.
La storia non era male: essa riguardava infatti l'ex giocatore milanista Franco Bergamaschi (uno dei reduci di Verona-Milan 5-3) che oggi vive facendo il casellante sull'A4 Milano-Venezia. Sul modo in cui è stata raccontata, invece, lasciamo giudicare voi: «Questa, in fondo, è la storia di un'inversione a U meno brusca e definitiva di un 5-3 fatalmente decisivo per uno scudetto e dell'estate che cambiò una vita. (...) Oggi, a trent'anni da quell'estate, Franco Bergamaschi sta seduto di fronte ai ricordi come davanti a una risposta fuori tempo massimo. Il pallone è lontano dal casello autostradale di Sommacampagna dove "el bocia" (come lo chiamava Rocco) lavora dal `90. Da San Siro alla A4 la strada può essere lunga e tortuosa più di quanto non si creda, anche se certo non fatale». E sicuramente Bergamaschi, leggendo quest'ultimo passaggio, non avrà resistito all'impulso di toccarsi i fatalissimi.
Del resto, qualcosa i colleghi di Forcolina devono pur inventarsi per supplire alle sue trovate. E così provvedono a rallegrare quelle pagine anche i titolisti, con sommari che per nettezza di significato paiono scritti dalla Sibilla Cumana. Quello pubblicato lo scorso sabato, a corredo di un articolo sul caso-Catania, era uno stupendo esempio di pensiero anti-antinomico: ovvero, una formula logica che dice al tempo stesso una cosa e il suo contrario. Il sommario recitava infatti: «Con una nuova ordinanza Zingales intima di non variare la sentenza a favore degli etnei». Ciò che i titolisti intendevano dire è che «la sentenza pronunciata in favore del Catania non deve essere variata»; ma per come la frase è formulata, essa significa anche che «la sentenza non va variata a favore del Catania». Bastava scrivere «non variare la sentenza favorevole agli etnei», e ogni equivoco si sarebbe dissolto. Ma allora, come avrebbero fatto a scacciare la noia in quella redazione orfana di Forcolina?
Nell'ultimo numero di Sportweek si poteva ammirare un fotoromanzo che aveva come protagonisti il pilota della McLaren, David Coulthard, e la fidanzata Simone Abdelnour. Un prodotto memorabile, nel quale spiccavano, oltre ai marchi, i testi scritti da tal Tiziana Jelo: degni dei fotoromanzi della serie Supersex, interpretati dal mitico Gabriel Pontello (ai lettori di sesso maschile: non fate finta d'ignorare, branco di onanisti). Da tripla «X» la sequenza in cui lui mette una mano sulla coscia di lei: «Lei: Esci con un pilota? Scordati i preliminari: vogliono essere sempre veloci... Lui: Adesso inserisco la quarta... (...) Lei: Sentito che curve? Lui: Devo spiegare a Ron e a Kimi che alla curva dopo il rettilineo dei box la macchina tende ad allargarsi. Lei: Ehi, cosa tocchi? Non allargarti! Lui: Gli farò ritoccare l'assetto di gara. Lei: Adesso basta, si cambia: pit-stop! Lui: Domenica lo farò in meno di sette secondi. Solo Schumi è più rapido. Però quella volta ha rischiato di andare a fuoco... Lei: Caspita! Il mascellone si è infiammato!». Mancava solo la formula magica del vecchio Gabriel: Ifix-Txchn-Txchn.
Titolo a doppio, triplo e quadruplo senso pubblicato domenica da Tuttosport: «Ronaldo si fa senza Salas». Ma di qualità superiore sono due performance non sportive collezionate da Repubblica. Martedì, nella pagina di presentazione del libro abbinato questa settimana al quotidiano (Cavalli Selvaggi), Irene Bignardi ha storpiato 10 volte su 10 il nome dell'autore, McCarthy: da Cormac a Corman. Il giorno prima, estremamente efficace il titolo che sintetizzava l'augurio-esortazione indirizzato dal papa ai giovani durante l'Angelus: «Ragazzi, fate vacanze caste». Mancava un sottotitolo che desse conto della risposta: «Grazie, altrettanto».
Pippo Russo



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Franco "Lulù" Bergamaschi abbracciato
da Andrea Mandorlini, tecnico del Verona
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Intervista a Franco Bergamasci dal sito "Storie di Calcio"