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3 dicembre 2020, Milan vs Celtic 4-2




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - PIOLI MESCOLA LE CARTE. SI RIVEDONO DALOT, GABBIA E KRUNIC. CAMBI ANCHE IN ATTACCO
Il ritorno di Stefano Pioli e il desiderio, forte, di chiudere il discorso qualificazione già domani, a San Siro. A Milano arriverà il Celtic già fuori dai giochi, un avversario che è stato sorteggiato come testa di serie del girone H ma che ha conquistato un solo punto in quattro gare. Gli scozzessi non vanno sottovalutati, ma è anche necessario dosare le forze in vista del lungo tour de force che attende i rossoneri.
TURNOVER IN DIFESA, SI RIVEDE KRUNIC - In difesa, oltre alla scontata presenza di Gigio Donnarumma, ci sarà il ritorno di Diogo Dalot, ormai definibile il terzino di coppa. Il duo centrale invece dovrebbe essere formato da Kjaer e Gabbia, con Romagnoli che potebbe godere di un turno di riposo. Sulla sinistra, come al solito, ci sarà Theo Hernandez. Davanti alla retroguardia in coppia con Kessie può arrivare una chance per Krunic. Bennacer è appena rientrato, mentre Tonali ha già giocato due gare consecutive dall'inizio.
TRA CONFERME E BALLOTTAGGI - Anche davanti, nonostante le assenze di Ibrahimovic e Leao, potrebbero esserci alcune modifiche allo schieramento visto controla Fiorentina. Dietro a Rebic, ancora centravanti, è in vantaggio il trio formato da Castillejo, Calhanoglu e Hauge. Brahim Diaz potrebbe giocarsi una maglia con il centrocampista turco, mentre Castillejo è favorito su Saelemaekers.
Di seguito la probabile formazione rossonera:
Milan (4-2-3-1): Donnarumma G.; Dalot, Kjaer, Gabbia, Theo Hernandez; Kessie, Krunic; Castillejo, Calhanoglu, Hauge; Rebic.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 3 dicembre 2020)




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(by Luigi La Rocca)


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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 4 dicembre 2020)
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dal sito www.gazzetta.it

POKER MILAN CON RIMONTA. IL SUCCESSO COL CELTIC VALE I SEDICESIMI
Scozzesi avanti con Rogic ed Edouard, poi Calhanoglu, Castillejo, Hauge e Brahim ribaltano il match. Unico neo: l'infortunio di Kjaer dopo 10'
Senza dubbio un po’ più complicata del previsto, ma la penultima serata della fase a gironi consegna al Milan nei minuti finali il verdetto più bello: qualificazione ai sedicesimi di finale con un turno di anticipo, grazie al 4-2 rifilato al Celtic e grazie al 2-1 del Lilla sullo Sparta Praga. Sì, tutto nei minuti finali, ovvero quando Brahim Diaz ha certificato i tre punti a San Siro realizzando il quarto gol, e quando la doppietta di Burak Yilmaz a Lilla ha piegato i cechi, che erano passati in vantaggio. Pioli non poteva festeggiare nel migliore dei modi il ritorno in panchina dopo i diciotto giorni di impedimenti dovuti al Covid.
FORMAZIONI — Turnover come da prassi europea per i rossoneri, che rispetto al consueto si sono presentati con Dalot e Gabbia in difesa, Krunic in mediana e Castillejo e Hauge sulla trequarti. In attesa del rientro di Ibra, che anche stavolta ha seguito i compagni da bordo campo, attacco affidato a Rebic. Di fronte al Diavolo un Celtic in crisi di nervi e di identità, sommerso dalle critiche, dalle polemiche e dalle voci che danno Lennon a un passo dall’esonero. D’altra parte gli scozzesi sono sprofondati a -11 dalla vetta occupata dai Rangers (con due partite in meno, però), sono appena stati eliminati – in casa - in Coppa di Lega e si sono ritrovati fuori dai giochi per i sedicesimi di Europa League già giovedì scorso, dopo il secondo k.o. con lo Sparta Praga.
RIMONTA - L’avvio rossonero è uno shock, perché nel giro di un quarto d’ora il Diavolo si ritrova sotto di due gol (e pure senza Kjaer, fuori per infortunio dopo undici minuti, rimpiazzato da Romagnoli), e per cause da imputare soltanto a se stesso. Una brutta galleria degli orrori difensivi in cui si vede purtroppo un po’ di tutto. Sulla prima rete scozzese è Krunic a consegnare palla a Rogic dopo aver sbagliato clamorosamente uno stop facile facile su appoggio di Donnarumma al limite dell’area. Sul secondo i rossoneri prima sbagliano l’uscita e poi tengono in gioco Edouard con una linea del fuorigioco che non funziona (Romagnoli sale, Dalot resta sulla mattonella e il pasticcio è servito). Un doppio schiaffo che per diversi minuti provoca sbandamenti e mina certezze, producendo errori banali negli appoggi e un giro palla nervoso e contratto. In altre parole, un Milan che non siamo (più) abituati a vedere ormai da tempo, se escludiamo la serataccia col Lilla. L’inizio della riscossa infatti non arriva dal gioco, ma da un episodio. E cioè una palla inattiva, ovvero una magnifica punizione di Calhanoglu. Passano soltanto due minuti ed è pari, questa volta sì, grazie a una bella azione corale che passa dai piedi di Calha, Hernandez, Rebic e arriva su quelli di Castillejo. A quel punto, passata la grande paura, i rossoneri si risistemano e riprendono a macinare gioco, rispedendo il Celtic nella propria metà campo. E per i primi 45 ci si può accontentare così.
POKER — Il pareggio però non può, non deve bastare se si vuole arrivare alla sfida di Praga di giovedì prossimo senza patemi eccessivi. Ci pensa Hauge a sistemare la partita sul binario giusto, inventandosi dal nulla un gol fantastico. Minuto numero 6, il norvegese parte come al solito largo a sinistra, accelera accentrandosi, evita l’intervento di ben quattro scozzesi e la piazza nell’angolino lontano. Applausi e felice déjà-vu: il Celtic, all’andata, per lui aveva significato il primo gol in maglia rossonera. Dopo il vantaggio il Milan commette l’errore di rintanarsi un po’ troppo, permettendo agli scozzesi di prendere campo e metri importanti. Soprattutto con l’inesauribile Frimpong, spina costantemente infilata nel fianco sinistro del Diavolo. Donnarumma per esempio.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - HAUGE, PROVA DA GRANDE GIOCATORE. GIGIO, ALTRI INTERVENTI DECISIVI. DISASTRO KRUNIC
G. Donnarumma 7: fa una super parata su McGregor, mentre sui gol di Rogic ed Edouard non può davvero metterci nemmeno mezza pezza. Alza il livello della parata sulla punizione di Christie che era violenta, precisa e ben indirizzata.
Dalot 5.5: tiene in gioco Edouard in occasione del raddoppio scozzese. Potrebbe osare di più con Laxalt nell’uno contro uno, ma non riesce ad esprimere la sua intraprendenza.
Kjaer sv: rimane in campo, purtroppo, per poco tempo visto che si fa male alla coscia destra. C’è apprensione per il suo infortunio. (dal 11’ Romagnoli 6.5: alla presenza numero 200 con la maglia del Milan, sfodera un’ottima gara con belle chiusure e leadership).
Gabbia 6.5: Edouard è un brutto cliente, gli prende le misure dopo lo 0-2 (sul quale non ha colpe) e non lo molla un attimo. Da centrale di destra sembra avere più confidenza per aprire il gioco.
Theo Hernandez 6.5: Frimpong non lo salta mai e quando accelera, fa paura. Come tutta la squadra, nei primi 15 minuti, fa incredibilmente fatica a trovare l’equilibrio in campo. Poi cresce in maniera importante. Mette dentro il cross basso che Castillejo trasforma nel secondo gol rossonero.
Kessie 6.5: il presidente non si sottrae alla lotta in mezzo al campo e dopo lo stordimento dei due gol iniziali, prende le chiavi della mediana e la comanda. (dal 61’ Bennacer 6: mette ordine in mezzo al campo dando sicurezza maggiore anche a Tonali).
Krunic 4: errore tremendo quando perde palla sullo 0-1 di Rogic e poi è co responsabile nel gol dello 0-2, dando un pallone sanguinoso. Esce, frastornato, a fine primo tempo. (dal 46’ Tonali 6.5: buon impatto sulla gara, dove riesce a prendere le zolle di Brown. Compie anche un bel salvataggio di tacco su uno degli ultimi assalti del Celtic).
Castillejo 7: sigla il gol del pareggio che rimette in piedi una partita che si stava facendo complicata. Ha ritmo nelle gambe, sfida e batte Laxalt nell’uno contro uno ed è dentro la partita fino alla fine.
Calhanoglu 7: la punizione dell’1-2 è un arcobaleno meraviglioso e beffardo, visto che si insacca sul palo di Barkas. Partecipa al gol del 2-2 premiando la sovrapposizione di Theo. (dal 61’ Brahim Diaz 6.5: chiude la partita con un tocco sotto morbidissimo a culmine di alcune giocate molto belle).
Hauge 7.5: un gol bellissimo, dove ne salta quattro e poi piazza sul palo lungo di Barkas. L’assist per il 4-2 di Diaz e un moto perpetuo sulla corsia mancina che dimostra come questo ragazzo abbia doti fisiche e tecniche importanti. Può e deve trovare ancora più spazio.
Rebic 6: fa, seppur involontariamente, la sponda per il gol del pareggio di Castillejo. Svaria tanto a cercare di creare spazi per i trequartisti e i centrocampisti che devono buttarsi negli spazi.
All. Pioli 6: sbaglia a non far riposare Kjaer, che si fa male e domani se ne saprà di più. La squadra parte malissimo, andando sotto 0-2 ma poi prende in mano la partita e il risultato ribaltandola. Un rientro felice, ma non felicissimo visto l’infortunio del danese.