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11 marzo 2021, Manchester United vs Milan 1-1




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - ALL'OLD TRAFFORD IN EMERGENZA. MEITÈ E DIAZ LE NOVITÀ
Manchester United-Milan, sfida dal sapore di Champions ma che sarà valida per l'andata degli ottavi di finale di Europa League. Domani pomeriggio alle ore 18.55 italiane i rossoneri scenderanno in campo all'Old Trafford per affrontare i Red Devils di Solskjaer. Purtroppo le defezioni a cui deve far fronte mister Pioli sono tante: Ibrahimovic, Mandzukic, Rebic, Calhanoglu, Bennacer e Theo sono indisponibili, mentre capitan Romagnoli è in forte dubbio a causa di un pestone rimediato nel match di domenica contro il Verona. L'allenatore rossonero dovrà fare scelte praticamente obbligate.
TORNA DIAZ - La punta sarà Rafael Leao, non ci sono alternative. Dietro di lui il tridente sarà composto, da destra a sinistra, da Saelemaekers, Diaz e Krunic. Pioli spera che il bosniaco possa dare continuità all'ottima prestazione fornita in campionato contro l'Hellas, condita da un gran gol su punizione. Pronto a subentrare dalla panchina c'è Samu Castillejo.
MEITE E KESSIE - Centrocampo muscolare per contrastare la grande fisicità degli inglesi, mister Pioli si affida a Soualiho Meite e Franck Kessie. L'ivoriano è ormai un perno insostituibile della squadra e sarà lui a dover guidare i compagni. Sandro Tonali è pronto ad entrare dalla panchina per dare una mano.
CONTINUITÀ A TOMORI - Complice anche il pestone subito da Alessio Romagnoli in campionato, il capitano è in forte dubbio, la coppia di centrali sarà Kjaer e Tomori: per l'ex Chelsea sarà sicuramente una sfida particolare. Sulle fasce gli stessi di Verona, a sinistra Dalot, Theo è a Milano per un problema gastrointestinale, a destra il solito Davide Calabria. Tra i pali ci sarà come sempre Gigio Donnarumma.
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Kjaer, Dalot; Meite, Kessie; Saelemaekers, Diaz, Krunic; Leao.





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dal sito www.gazzetta.it

MILAN, CUORE E TESTA: UNITED RIPRESO AL 92'. ORA I QUARTI SONO POSSIBILI
Kiaer nel recupero firma un pari fondamentale in vista del ritorno. Il Manchester era passato con l’ex atalantino Diallo. Per i rossoneri altra iniezione di fiducia
L’urlo liberatorio arriva quando il cronometro ha già superato il novantesimo e restituisce un senso di giustizia al match: a Old Trafford finisce 1-1, con il Milan che riagguanta il Manchester United proprio ai titoli di cosa, e lo fa meritatamente. L’uno a zero sarebbe stato un’ingiustizia in una partita che i rossoneri hanno giocato bene, a tratti anche molto bene. Sicuramente meglio dello United. A segno l’ex atalantino Diallo, su amnesia collettiva rossonera, e Kjaer, il grande saggio della difesa e dello spogliatoio, che ha messo in buca di testa un angolo di Krunic. Tutto ovviamente aperto in vista della sfida di ritorno, ma da questo primo round esce senz’altro meglio il Milan per entusiasmo e convinzione. Se era una prova per diventare davvero grandi, i rossoneri hanno confermato di essere su una strada molto, molto confortante. Perché, molto semplicemente, come dice Pioli, questo Milan si è dimostrato all’altezza di questo Manchester.
QUANTI ASSENTI — In queste settimane devastate da assenze a ripetizione, a Pioli occorre una certa fantasia per capire l’undici migliore da schierare. Sarebbe bello potersi limitare a semplici calcoli sui minutaggi per gestire al meglio l’alternanza fra campionato e coppa. Ma non è possibile con otto giocatori indisponibili. Due, Hernandez e Rebic, pareva potessero partire per Manchester, ma non ce l’hanno fatta. Romagnoli invece è salito sull’aereo ma non è andato nemmeno in panchina. Così il tecnico è stato obbligato a chiamare anche un Primavera, il 2001 Tonin, fra i 19 convocati. In difesa l’ex Dalot ha sostituito Theo e Tomori si è piazzato accanto a Kjaer. In mediana la diga Meité-Kessie e davanti Krunic è stato allargato a sinistra con Diaz dietro a Leao. Anche Solskjaer nelle ultime ore ha sottolineato gli assenti, alcuni dei quali pesanti. Su tutti Rashford, guaio alla caviglia rimediato nel derby col City, mentre Cavani si è accomodato direttamente in tribuna, accanto ai “soliti” Pogba, Mata, De Gea e Van de Beek. Attacco affidato a Martial, supportato da Greenwood, la vecchia conoscenza e anima della squadra Bruno Fernandes, e James.
CONVINZIONE — Il primo tempo conferma che il Milan è guarito dai mali che lo avevano afflitto a febbraio. Mali della mente, che stavolta ha permesso ai rossoneri un’interpretazione libera da affanni e timori. A dispetto di un monumento del pallone come l’Old Trafford e di un avversario tecnicamente più attrezzato. Maggiori virtù che sono rimaste pura teoria perché il Milan ha palleggiato meglio, si è mosso meglio, ha capito meglio quali strade percorrere. Con un avviso immediato ai naviganti di casa: pressing alto, senza paura, fino al limite dell’area inglese, giusto per mettere le cose in chiaro. Il fatto è che spesso il Milan con questo atteggiamento ha recuperato palloni prima ancora che lo United riuscisse a uscire. Cosa che ha messo i rossi in difficoltà, tecnica e mentale. Ad aumentare ulteriormente la convinzione del Milan e la preoccupazione del Manchester sono stati anche i due gol annullati nei primi 11 minuti: il primo a Leao per fuorigioco, il secondo a Kessie per un tocco col braccio scovato dal Var prima del magnifico destro al volo. Un’azione che ha evidenziato la grande svagatezza della fase difensiva inglese: Kessie è stato innescato direttamente da fallo laterale ed è entrato nel burro fra Matic e McTominay. L’inerzia del match è rimasta grosso modo la stessa: Milan corale, veloce nelle giocate, abile nei cambi di campo, capace di costruire azioni con 7-8 giocatori alla volta; United compassato, senza idee, con Fernandes disinnescato a turno da Krunic e Kessie, Greenwood senza slancio e Martial poco servito. Alla mezzora Saelemaekers ha spaventato Henderson con uno spunto personale, ma al minuto 38 il terrore vero l’ha provato il Milan: angolo di Telles, spizzata di Fernandes e Maguire, in totale solitudine, ha incredibilmente appoggiato sul palo a pochi centimetri dalla porta spalancata, con Donnarumma fuori causa. Unbelievable, incredibile, ha sillabato sconsolato Solskjaer. Come dargli torto.
KESSIE TREQUARTISTA — La ripresa è iniziata con Diallo al posto di Martial (Greenwood centravanti, l’ex atalantino largo a destra) e la mossa ha dato subito frutti amari per il Milan. Cinque giri di lancetta soltanto e Bruno Fernandes, lasciato colpevolmente solo, ha pennellato per Diallo, dimenticato da Tomori: colpo di testa vincente agevolato dalla posizione di Donnarumma, che si è ritrovato in un’inutile terra di mezzo. Tutto troppo agevole, così. Il Milan ha patito il colpo, ma solo per pochi minuti. Poi la sfida ha ripreso – in parte – il canovaccio del primo tempo, col Milan alto e coraggioso e con una mossa tattica tutta nuova: fuori Diaz, dentro Castillejo, Kessie al centro della trequarti (con Tonali accanto a Meité). Al quarto d’ora l’ivoriano ha scaldato i guanti a Henderson, dopo venti minuti ci ha provato Krunic di testa ma, come nei primi 45, il pericolo più grande è arrivato per la porta rossonera: cross di Greenwood, ciabattata inguardabile a porta aperta di James, perso da Calabria. Un altro errore madornale. Come quello dell’arbitro sloveno Vincic, che a una manciata di minuti dalla fine non ha mostrato un sacrosanto secondo giallo a McTominay, graziandolo. Ci ha pensato il Milan, allora, ad aiutarsi da solo. Minuto 92, angolo di Krunic, testa di Kjaer, il guanto destro di Henderson piegato e palla in porta. Giusto così.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - KJAER E KESSIE IMPERIALI. MEITE UN MURO
G. Donnarumma 6: attento su Martial nel primo tempo, decisivo nello spizzare con la punta delle dita il colpo di testa di Bruno Fernandes che poi Maguire manda sul palo. Beffato dalla torsione di Diallo.
Calabria 7: ennesima prova di quantità e qualità di Davide, che fino a quando rimane in campo, commette solo una sbavatura su James, ma l’attaccante dello United grazia il Milan. Disegna un cross bellissimo che Krunic spedisce sulle tribune della East Stand, ma il suo rendimento è quasi scontato ormai. (dal 74’ Kalulu 6: entra al posto di Davide e si butta dentro fino alla fine).
Kjaer 7,5: prende Martial e lo mette al suo posto, spegnendogli la luce su ogni pallone. Anticipa, stoppa, imposta, lancia. Fa tutto e poi trova, nel finale, il gol del meritatissimo pareggio, il primo con la maglia del Milan, che cambia le carte in tavola del discorso qualificazione, con un colpo di testa bello e preciso.
Tomori 6,5: la prestazione globale è importante, perché è sempre dentro la partita. Due errori: il primo sul cross di Telles che Marial gira verso la porta di Donnarumma e poi quello in combinata con Dalot nella marcatura di Diallo per l’1-0 United. Ma è lui a recuperare il pallone che dà il via all’azione dell’angolo del pareggio.
Dalot 6: il voto in sé scende a causa dell’errore sul gol di Diallo, che è il suo uomo di riferimento. Ma nel complesso, ara la fascia sinistra e rompe la marcatura di Wan-Bissaka su Krunic tagliandogli sempre alle spalle.
Kessie 7,5: l’arbitro e il Var gli annullano un gol bellissimo che grida vendetta. È il gemello di Kjaer in mezzo al campo, visto che non solo fa il mediano nei due di centrocampo, ma poi si trova a fare anche il trequartista centrale e il centravanti quando Leao va a cercare aria sulla fascia. Mostruoso.
Meite 7: dà continuità alla prestazione di Verona con una gara attenta, dove non sbaglia un passaggio né una lettura. Un giocatore che, se gioca così, può essere certamente utile alla squadra. in crescita sia come fiducia sia come intensità nelle partite.
Saelemaekers 6,5: il rapporto bifasico con Calabria è uno dei fattori di equilibrio del Milan. E lo fa bene. Scalda le mani ad Henderson con un mancino centrale, si becca un giallo inutile a 20 metri dalla porta del Milan, ma ci mette tanto cuore e ritmo. (dal 69’ Castillejo 6: prova tutto sommato sufficiente di Samu, che si fa trovare pronto nel momento in cui il Milan punta al pareggio).
Brahim Diaz 6: sente aria di derby e si vede. Parte così così, poi si accende e trova passaggi educati per i compagni. Deve trovare un po’ di più di rapidità d’esecuzione in porta, perché ha i tempi nelle gambe per poter far bene. (dal 69’ Tonali 6,5: entra bene anche perché Pioli gli consegna direttamente la cabina di regia della squadra, spostando Kessie nella posizione di trequartista. È lucido, non le manda a dire a McTominay e Telles e dimostra sangue freddo nel giocare in uno stadio così e con il Milan sotto, dà tranquillità).
Krunic 6,5: crea un triangolo interessante con Brahim e Dalot nei movimenti che fanno andare in crisi la parte destra dello United. Ha gamba, è in fiducia e sta bene anche nel cercare le conclusioni in porta. Su di lui, manca il secondo giallo a McTominay. Disegna l'angolo che Kjaer trasforma nel meritatissimo pareggio.
Leao 6: sarà un voto che farà discutere parecchio, ma come spesso accade, un episodio ribalta un’intera prestazione. Da centravanti fa fatica, nel finale liscia un pallone d’oro che Kessie gli aveva apparecchiato in mezzo a tre avversari. Ma nell’unico momento in cui riesce a prendere il pallone a sinistra, con 30 metri di campo da sfruttare, ne salta tre e trova l’angolo del pareggio di Kjaer. Un premio per non aver mollato di testa.
All. Pioli 7: il Milan va ad Old Trafford e domina il gioco. Lo United va in vantaggio sfruttando l’unica sbavatura della sua difesa, ma Kjaer rimette le cose a posto. Impressionante la qualità delle scelte dei suoi giocatori in fase di possesso e il pressing che hanno portato senza palla. Con qualche titolare in più, soprattutto in attacco, questa partita non sarebbe finita 1-1.