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10 aprile 2021, Parma vs Milan 1-3




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - SI RIVEDE L'ATTACCO TIPO, PIOLI RITROVA DIVERSI GIOCATORI
La corsa Champions entra nella fase calda: mancano nove giornate al termine di questa stagione di Serie A, il Milan si batterà per difendere il secondo posto. E potrà farlo, ci viene da dire finalmente, con la maggior parte della rosa a disposizione. L'emergenza infortuni sembra essere alle spalle, per la sfida di domani pomeriggio alle 18:00 contro il Parma, visibile dai tifosi su Sky, Mister Pioli ritrova Mandzukic, Leao e Diaz. Andiamo a vedere nel dettaglio le possibili scelte del tecnico rossonero:
ATTACCO TIPO - Ibrahimovic punta centrale, dietro di lui Rebic, Calhanoglu e Saelemaekers. Questo è stato l'attacco tipo schierato negli ultimi mesi da Mister Pioli, che finalmente ritrova tutti i suoi giocatori offensivi più importanti. Infatti tornano a disposizione Leao, Diaz e Mandzukic, che insieme ad Hauge e Castillejo danno la possibilità all'allenatore rossonero di poter intervenire in diversi modi durante il corso della partita.
INTOCCABILI - Kessie e Bennacer, quando sono disponibili entrambi non ci sono dubbi: sono loro i titolari. Franck non è praticamente mai mancato, Ismael è al ritorno da un lungo infortunio e sta ancora cercando la miglior condizione possibile, ma Pioli ha fiducia in una delle migliori coppie di mediani del campionato. Tonali, Meite e Krunic scalpitano in panchina pronti a subentrare per aiutare la squadra.
IL DUBBIO A DESTRA - Gigio Donnarumma tra i pali, sarà ancora il capitano in assenza di Romagnoli, Theo a sinistra, Kjaer e Tomori al centro. In difese quattro posti su cinque hanno i loro padroni indiscussi, gli unici dubbi sono sullo slot lasciato libero da Davide Calabria. Il terzino italiano non è poi così lontano dal recupero, nel frattempo sembra che il ballottaggio tra Dalot e Kalulu veda il giovane francese in netto vantaggio.
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Kalulu, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Kessie; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.





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Michele Caci del Milan Club Mazara del Vallo (TP) fuori dallo stadio Tardini di Parma




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(da Spazio Milan)
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Stefano Pioli nella conferenza stampa
prepartita di Parma Vs Milan (da Milan TV)


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Luca Rosia in tribuna stampa del Tardini
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(dal "Corriere della Sera" dell'11 aprile 2021)
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(da "Repubblica" dell'11 aprile 2021)



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(da "La Stampa" dell'11 aprile 2021)




dal sito www.gazzetta.it

TRIS AL PARMA, IL MILAN FUORI CASA È UNA SENTENZA. MA IL ROSSO A IBRA MACCHIA LA GIORNATA
I rossoneri strappano tre punti d’oro in chiave Champions (gol di Rebic, Kessie e Leao) nonostante l’inferiorità numerica per oltre mezzora e conservano il secondo posto. Emiliani sempre più nei guai
Se potesse giocarsi un bonus per cambiare in corsa il regolamento del campionato, Pioli sceglierebbe senz’altro di giocare tutte le partite restanti in trasferta. Dove il suo Milan è un carro armato: i tre punti arrivano anche a Parma – lontano da San Siro ora sono 40 sui 63 totali – e consentono ai rossoneri di proteggere, in qualunque modo vadano le concorrenti, il secondo posto in solitaria. Una vittoria fondamentale in chiave Champions.
Al Tardini finisce 3-1 con gol di Rebic, Kessie, Gagliolo e Leao, un risultato che inguaia ancora più pesantemente gli emiliani ma una partita che in qualche modo inguaia anche il Milan: Ibra viene espulso (rosso diretto) dopo un’ora di gioco per qualche parola di troppo all’arbitro e rischia di restare fuori le prossime due partite. La nota di merito per i rossoneri – che si trasforma in demerito per il Parma – è aver portato a casa il successo nonostante oltre mezzora in dieci.
LE SCELTE — Finalmente Pioli ha potuto portarne dodici in panchina. “Veri” s’intende, senza pescare nella cesta della Primavera. Merito dei recuperi simultanei di Leao, Diaz e Mandzukic (ultima apparizione il 18 febbraio), che hanno restituito al tecnico svariate opzioni in attacco. Dal primo minuto, dietro Ibra, sono partiti i tre attesi: Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic (ultima da titolare oltre un mese fa). In mediana confermata la coppia di riferimento Bennacer-Kessie e in difesa Kalulu è stato preferito a Dalot, con Tomori ormai partner fisso di Kjaer al centro. D’Aversa davanti ha confermato il tridente di Benevento, anche perché di alternative ce n’erano pochine. E quindi la lieta (e giovane) novella Man a destra, Pellè al centro e un Gervinho in cerca di riscatto a sinistra. Al centro della mediana è tornato Kurtic e in difesa accanto a Bani l’ha spuntata Gagliolo.
ARIETE — L’impianto rossonero di base è rimasto il 4-2-3-1 ma tatticamente una cosa è stata chiara fin dai primi scorci: Pioli ha chiesto a Rebic di stare particolarmente vicino a Ibrahimovic e di assecondarne i movimenti. Una sorta di sdoppiamento per il croato, chiamato comunque a curare anche la fascia. Ibra, dal canto suo, ha gravitato qualche metro indietro rispetto al consueto. Senza limitarsi a qualche sconfinamento a ritroso per farsi consegnare palla, ma restando più o meno fisso sulla trequarti a galleggiare fra le linee. Più numero 10 che numero 11 insomma. Mosse che hanno pagato. Eccome. In entrambi i gol il Milan ha sfondato centralmente usando come ariete lo svedese, che ha spalancato il portone ai compagni. Sul primo gol (minuto 8) ha messo giù un pallone complicato girato da Bennacer, ha fintato il tiro mandando fuori un tempo un avversario e l’ha messa a centro area sui piedi di Rebic, che ha completato una giocata fantastica liberandosi benissimo per un destro nel sette. Sul secondo (minuto 44) l’azione è stata ancora più bella: tre tocchi veloci nello stretto – Hernandez-Ibra-Hernandez - e palla sulla corsa a Kessie, che ha infilato comodamente Sepe. Due azioni in cui il Milan si è imposto sia dal punto di vista tecnico, sia grazie a un ventaglio di soluzioni piuttosto ampio. Ma va detto che il Milan non è stato impeccabile tecnicamente lungo i primi 45, con parecchi errori, anche in situazioni semplici, dalla mediana in su. Il Parma però non è praticamente mai riuscito ad approfittarne. Qualche sgasata, qualche fiammata estemporanea, soprattutto sulla sinistra con un paio di cross velenosi nell’area rossonera, ma nessun vero pericolo per Donnarumma. Gli emiliani nel primo tempo non hanno funzionato in nessun reparto: difesa portata a spasso sui gol, mediana senza spunto e senza spinta, attacco del tutto non pervenuto (con Gervinho che si è confermato lontanissimo da una condizione accettabile).
DOPPIO GUAI — La ripresa è iniziata col primo squillo gialloblù, che ha chiamato Donnarumma a un doppio intervento complicato prima su Conti e poi, in difficoltà crescente, su Pellè da distanza (molto) ravvicinata. Uno squillo ma certo non un assedio. Il Diavolo la vita se l’è complicata da solo quando Ibra al quarto d’ora, per ragioni che solo lui conosce, deve aver detto qualcosa di poco ortodosso all’arbitro Maresca (in casa Milan però assicurano il contrario): rosso diretto e Milan in dieci senza il suo condottiero. Pioli a quel punto è passato al 4-4-1 con Rebic punta e Calhanoglu largo. Una botta che si è fatta sentire parecchio. Il Parma ha conquistato subito campo e metri e sei minuti dopo ha accorciato: sponda di Pellè per l’inserimento di Gagliolo, che si è infilato tra Hernandez e Kjaer e ha anticipato Donnarumma. Un guaio doppio, perché nell’azione Gigio si è fatto male a un polso e ha giocato il resto della partita pesantemente fasciato. L’inerzia della partita ovviamente non è cambiata, ma il Parma ha condotto assalti confusionari, senza criterio tattico, con una quantità industriale di cross poco ragionati e quindi facili da neutralizzare per i difensori rossoneri. Ci ha provato Cornelius un paio di volte, facendo scorrere qualche brivido al Diavolo, ma come nel primo tempo Donnarumma non è stato chiamato realmente agli straordinari. La gara si è chiusa definitivamente nel recupero con il gol di Leao (e annessa esultanza polemica senz’altro evitabile), che ha tolto ai rossoneri i patemi degli ultimi giri di lancetta.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - REBIC-KESSIE, GOL BELLI E IMPORTANTI. IBRA, UN ROSSO CHE METTE IN DIFFICOLTÀ. BENTORNATO RAFA
G. Donnarumma 6,5: doppia parata clamorosa su Conti e poi su Pellé. Gagliolo lo anticipa per il gol che riapre la partita. Gioca la parte finale della gara con un dolore al polso dato dal contatto proprio del difensore del Parma in occasione del gol.
Kalulu 6: buona prova nel primo tempo, quando accompagna spesso Saelemaekers in sovrapposizione. Pioli lo toglie quando il Milan rimane in 10 ma è un giocatore che sta crescendo in affidabilità. (dal 77’ Gabbia 6: entra bene nell’assalto finale del Parma, mettendo centimetri e letture).
Kjaer 6,5: tiene a bada Pellé e comanda la difesa durante il tentativo del Parma di pervenire al pareggio. Leader lucido nei momenti topici.
Tomori 6,5: primo tempo, con Kjaer, dominante e si concede anche una bella scorribanda offensiva. Sull’azione del gol del Parma, che riapre la partita, non ha grosse responsabilità. Attentissimo nel finale.
Theo Hernandez 6: un passo in avanti rispetto a sette giorni fa. Alza il livello d’attenzione nel finale, quando c’è bisogno davvero di tutti per chiudere gli spazi. Offre a Kessie l’assist del gol dello 0-2.
Kessie 7: arriva a quota 10 gol stagionali a conclusione di un’azione da manuale. Torna presidenziale in mezzo al campo. Unica pecca quando perde Pellé che fa la sponda per il gol di Gagliolo, ma gliela si può perdonare visto il risultato finale.
Bennacer 6,5: la sua partita va divisa nella fase pre espulsione di Ibra e i minuti dopo il rosso dello svedese. Trottola in mezzo alle maglie del Parma, si butta negli spazi e gestisce le transizioni intermedie. Si sacrifica finché non c’è bisogno di più centimetri. (dal 72' Meite 6: 20 minuti di lotta).
Saelemaekers 6: parte a razzo, buttandosi a turno con Rebic nello spazio lasciato vuoto da Ibrahimovic come gli chiede Pioli. Non è l’Alexis di inizio stagione, perché gli manca ancora lo spunto, ma quando gioca con la testa è sempre utile. (dal 72’ Dalot 6,5: entra molto bene in partita, prima da quarto di centrocampo e poi da terzino. Offre a Leao l’assist del gol del definitivo 1-3).
Calhanoglu 5,5: rispetto alle gare con la nazionale, non trova ancora il ritmo delle sue giocate. Era partito bene, poi si è un po’ spento alla distanza. (dal 77’ Krunic sv).
Rebic 7: mette in crisi Conti e realizza un gol dei suoi. Ibra esce dal cono centrale, lui si butta nello spazio, raccoglie l’assist dello svedese e dopo aver fatto il perno, spacca l’incrocio di Sepe. Si sacrifica da prima punta dopo il rosso a Zlatan. (dall’84’ Leao 6,5: ritrova finalmente il gol dopo mesi di digiuno, che è quello che mette in ghiaccio la partita).
Ibrahimovic 5,5: la sua prova, fino all’espulsione di Maresca, è da 7. Poi inizia un dialogo con il permalosissimo arbitro di Parma-Milan che lo caccia e lo fa quando manca mezz’ora alla fine della partita, lasciando la squadra in 10. Ora bisognerà vedere quanto calcherà la mano il direttore di gara.
All. Pioli 7: il Milan parte forte, fortissimo. Tambureggia e sciorina gioco nella metà campo del Parma, a conferma che se i giocatori stanno bene, sanno benissimo cosa fare. Ibra lascia in 10 la squadra, lui la ridisegna mettendo centimetri e viene premiato anche dal duo Dalot-Leao.