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6 gennaio 2021, Milan vs Juventus 1-3




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - TORNA THEO, BALLOTTAGGIO SULLA DESTRA
Domani sera andrà in scena Milan-Juventus, valida per il sedicesimo turno di Serie A: fischio d'inizio alle 20:45 a San Siro, la partita andrà in onda su Sky. Entrambe le squadre dovranno far fronte a diverse assenze, Morata, Cuadrado e Alex Sandro out per gli ospiti, invece indisponibili Ibrahimovic, Tonali, Bennacer e Gabbia per i rossoneri. Nonostante la grande importanza del match mister Pioli ha dichiarato oggi in conferenza che non si tratta di una prova decisiva e che il tutto verrà preparato come sempre: anche quella di domani sarà la "solita" finale. Andiamo a vedere nel dettaglio le possibili scelte del tecnico rossonero.
BALLOTTAGGIO A DESTRA - Le scelte in attacco, come negli altri reparti, sono obbligate. O quasi: se Leo, Rebic e Calhanoglu sono intoccabili, a destra c'è un ballottaggio. Diaz e Castillejo si contendono la titolarità, con Samu attualmente in vantaggio sul talentino ex City e Real Madrid.
RADE E FRANCK - Bennacer infortunato, Tonali squalificato, la solita mediana a due non può che essere composta da Franck Kessie e Rade Krunic. Pioli in conferenza ha ovviamente confessato di avere anche un piano di riserva, ma il duo titolare sarà composto dall'ivoriano e dal bosniaco.
TORNA THEO - Fra le tante assenze una buona notizia: torna turbo Theo. Il francese, assente contro il Benevento per squalifica, tornerà da titolare sulla sinistra più carico che mai. Romagnoli, Kjaer e Calabria completano la linea difensiva che proteggerà il solito Gianluigi Donnarumma.
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Krunic, Kessie; Castillejo, Calhanoglu, Rebic; Leao.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 5 gennaio 2021)
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Il non fallo di Chalanoglu su Rabiot
a seguito del quale si è poi sviluppata
l'azione del gol di Calabria
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La faccia di #Bentancur dopo l'entrata assassina su #Castillejo per il quale andava
almeno ammonito e quindi espulso... eravamo 1-2 per i "Gobbi", avrebbe inciso e
tanto, il #MIilan spingeva alla ricerca del pari... Bentancur sa benissimo di aver fatto
un'entrata che lo manderà a farsi la doccia lasciando la sua squadra in 10...
ma lo sa solo lui, il sistema deciderà che può continuare... #ForzaMilan


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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 7 gennaio 2021)
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dal sito www.gazzetta.it

RUGGITO JUVE CON SUPER CHIESA: BATTE IL MILAN E RIAGGANCIA IL TRENO SCUDETTO
Doppietta dell'ex viola e tris di McKennie: ai rossoneri (primo k.o. dopo il lockdown) non basta il momentaneo pari di Calabria. Pirlo a -7 da Pioli
Prima o poi doveva succedere e tutto sommato avviene nella giornata più indolore possibile: il Milan ritrova contro la Juve il sapore acre della sconfitta dopo 27 partite di campionato utili consecutive, ma grazie al k.o. dell'Inter conserva il gradino più alto del podio in classifica. Piuttosto, adesso sarà molto interessante quantificare i benefici che questo 3-1 in casa della capolista porterà ai bianconeri. Che intanto tornano fra le prime quattro bellezze del torneo, con la gara col Napoli da recuperare. Le sensazioni tornano a essere buone e le prospettive pure.
SUPER CHIESA - Parte bene la Juve: palo colpito da Chiesa, che poi trova il vantaggio al 18' dopo una bella combinazione rifinita da Dybala. Poi reazione rossonera con due buone chance per Leao. Al 41' il pari del Milan (contestato dai bianconeri per un contatto tra Calhanoglu e Rabiot a inizio azione): Leao serve l'accorrente Calabria, che di destro trova l'angolo sotto l'incrocio dei pali. Nella ripresa parte meglio il Diavolo, ma la Juve cresce e trova il nuovo vantaggio al 62', ancora con un bel rasoterra di Chiesa che non dà scampo a Donnarumma. Complici le tante assenze, il Milan non riesce a reagire e la Juve trova il tris con McKennie, ben servito da Kulusevski.
ASSENZE PESANTI - Maldini prima della partita aveva saggiamente chiarito di non cercare alibi nelle assenze, in modo da non rischiare di offrirne ai giocatori, ma va riconosciuto che i nomi rimasti ai box, oltre a essere importanti numericamente - sette , lo sono anche nella sostanza. In ordine di reparto: Gabbia, Bennacer, Tonali, Krunic, Saelemaekers, Rebic, Ibrahimovic. L'elemento che più balza all'occhio è la strage in mediana, dove infatti accanto all'unico arruolabile, Kessie, Pioli è stato costretto ad avanzare Calabria, ovvero un terzino (Dalot al suo posto, nella sfida portoghese con Ronaldo). Sui lati del tridente Castillejo ha preso il posto di Saelemaekers e Hauge quello di Rebic, mentre Leao è stato nuovamente il vice Ibra. La Juve non ha dovuto dare fondo alla scatola dei cerotti come i rossoneri ma le assenze di Morata (chiara ormai da qualche giorno), e quelle dell'ultimo momento di Alex Sandro e Cuadrado (Covid) hanno inferto scossoni importanti all'impalcatura tattica di Pirlo. Risultato? Senza adattare uomini in nuove posizioni, il tecnico bianconero ha scelto Frabotta a sinistra con Danilo terzo centrale a destra. Al rientro Rabiot dopo la squalifica. In avanti, accanto a Ronaldo, un Dybala reduce da qualche linea di febbre ma scelta obbligata visto il k.o. di Morata. Il primo tempo è stato piuttosto divertente, anche perché quando le squadre si sono affacciate nelle aree altrui, sono riuscite quasi sempre a rendersi pericolose. Si è giocato tutto, o quasi, sull'abilità reciproca di dettare un pressing alto e, di conseguenza, sull'abilità di saperne uscire. Segno, se mai ancora ce ne fosse bisogno, che il Milan ormai è pienamente consapevole delle proprie qualità e convinzioni a prescindere dall'avversario. Quarantacinque minuti suddivisi abbastanza equamente in termini di occasioni reali, e che hanno portato le squadre al gol premiando - in entrambi i casi - una finestra dominante lunga diversi minuti. Fra i bianconeri non è riuscito a trovare la comfort zone Ronaldo, che ha sbattuto diverse volte su Kjaer, mentre Dybala si è acceso a intermittenza, ma quando lo ha fatto è stato una delizia per gli occhi. Come in occasione del meraviglioso tacco-assist per Chiesa (Hernandez però a un certo punto ha mollato la marcatura). E' stato soprattutto quest'ultimo a creare i pericoli maggiori per il Diavolo, partendo a destra ma anche centralmente. Sul versante opposto - Juve molto distratta in un paio di uscite scriteriate che hanno consegnato palla al Milan sulla trequarti - i lati del tridente non hanno punto granché e allora ci ha pensato Leao a capitalizzare ciò che gli è passato dai piedi. Un paio di conclusioni velenose e poi l'assist per Calabria che, al limite dell'incredulità, ha trovato un gol bellissimo con un piatto destro al "sette". Ci sarà però da discutere parecchio sulla dinamica che ha portato al pari rossonero, con un intervento di Calhanoglu su Rabiot che Irrati giudica regolare, e il Var pure. I dubbi sulla valutazione di Irrati però restano, e sono parecchi. Nella ripresa il coefficiente di spettacolarità è sceso parecchio, con le squadre che hanno replicato il tentativo di ingabbiamento dei primi 45. Dalle parti di Szczesny si è fatto vedere Dalot (parata non facile), ma è stato di nuovo Chiesa a infrangere l'inerzia del match con la sua seconda perla, un sinistro basso e angolatissimo impossibile da raggiungere per Donnarumma (e anche in questo caso è stata evidente la difficoltà di Hernandez nel provare a contrastare l'ex viola). Dopo il quarto d'ora Pirlo ha tolto proprio Chiesa (infortunatosi nell'azione del raddoppio) e Dybala, rimpiazzati da Kulusevski e McKennie. In pratica i cambi vincenti della Juve. Prima, però, i bianconeri hanno rischiato seriamente di restare in dieci, con un intervento di Bentancur, già ammonito, ai danni di Castillejo, sul quale Irrati ha sorvolato. Alla mezzora il colpo che ha mandato il Diavolo al tappeto: percussione di Kulusevski, che sfugge a Romagnoli, e assist comodo comodo per McKennie. A quel punto il Milan ha ancora provato a reagire - ottimo segno -, ma senza trovare lo spiraglio giusto. L'imbattibilità finisce, il primato in classifica no: si riparte da qui, e scusate se è poco.
Marco Pasotto


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - CALABRIA, PARTITA DI SOSTANZA. CALHA IN EVIDENZA. THEO: SERATA NO
G. Donnarumma 6,5: attento sulle uscite, buonissima parata su McKennie e incolpevole sui tre gol bianconeri, che arrivano per errori - gravi - degli altri compagni di reparto.
Dalot 5,5: sempre timido, dà segnali della sua presenza con un tiro ad inizio ripresa mandato in angolo. Ci si aspettava più intraprendenza da parte sua. A questo punto non conviene ridare fiducia a Conti? (dall'81' Maldini sv)
Kjaer 6: mette le pezze quando la Juve passa dalla sua parte. Non è aiutato tanto dalla fase difensiva quando i bianconeri riescono a sfondare la prima linea. (dall'81' Kalulu sv) Romagnoli 5: Dybala è una sorta di incubo per lui e anche questa sera gli impacchetta una magia davanti agli occhi, ovvero il tacco con cui apre la strada a Chiesa per lo 0-1.
Kulusevski lo punta e lo salta per fornire l'assist dell'1-3 a McKennie.
Theo Hernandez 5: ha due gol sulla coscienza, ovvero la doppietta di Chiesa. Nel primo molla la marcatura dando il via libera all'esterno bianconero all'uno contro uno contro Donnarumma. Sulla rete del raddoppio gli concede troppo facilmente l'interno al posto di portarlo sull'esterno. Una prestazione non buona, che dovrà riscattare subito contro il Torino.
Calabria 7: è il migliore del Milan. In primis perché si trova, dalla mattina alla sera, a giocare in un ruolo non suo. Poi segna il gol - e che gol - del pareggio e si comporta in maniera molto diligente al fianco di Kessie. Esce stremato. (dall'81' Conti sv)
Kessie 6: trova in Calabria un partner inaspettato e reagisce a diverse palle a metà. Ovviamente anche lui risente delle tante assenze che hanno colpito la squadra, tra infortuni e covid, ma non si arrende mai.
Castillejo 5,5: si mangia il gol dell'1-0 con un mancino che Szcezsny intuisce facilmente. Frabotta non è di certo Marcelo, ma non lo salta mai in maniera netta. (dall'89' Colombo sv)
Calhanoglu 6,5: è la calamita di tutti i palloni del Milan. Oltre a cantare, porta anche la croce. Calcia spesso verso la porta avversaria e ruba la palla a Rabiot che dà il via al gol del pareggio di Calabria.
Hauge 5: JP non riesce a tirar fuori le prestazioni che ci si aspetta da lui. In un big match dove c'era bisogno anche della sua spensieratezza, sembra quasi incatenato. Deve togliersi un po' di paura di dosso. (dal 67' Brahim Diaz 6: almeno porta un po' di brio e freschezza dentro una squadra oggettivamente stanca).
Leao 6,5: prova matura di Rafa, che impegna la difesa della Juventus, fornisce l'assist a Calabria per il pareggio e fa tante cose buone. Come tutti, paga il calo e le assenze. Prestazione incoraggiante.
All.: Pioli 6: prima o poi doveva arrivare la sconfitta, ma arriva giocando e con la consapevolezza di avere, davvero, mezza formazione titolare fuori. La Juve la vince sulla qualità dei cambi, non per altro.