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7 luglio 2020, Milan vs Juventus 4-2




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - CALHANOGLU CE LA FA, JACK IN VANTAGGIO SU PAQUETÀ. IBRA ANCORA TITOLARE
Archiviata la Lazio, superata con un netto 3-0 all'Olimpico, il Milan si appresta a sfidare la Juventus, attesa domani sera a San Siro. Stefano Pioli sembra propenso a confermare la formazione di sabato, valutando con attenzione le condizioni di Hakan Calhanoglu, ripresosi dalla contrattura al polpaccio sinistro rimediata a Roma.
BLOCCO DIFENSIVO - Donnarumma, Conti, Kjaer, Romagnoli e Theo Hernandez. Non ci sono dubbi per il tecnico rossonero che, in questo campionato, ha cambiato soltanto nella trasferta di Ferrara, tra l'altro unico passo falso dal post lockdown. Difficile rinunciare a questo Kjaer, Romagnoli e Theo Hernandez sono due pilastri e Conti sembra aver definitivamente scalato le gerarchie a destra. Davanti al quartetto difensivo ci sarà, come al solito, il duo Kessie-Bennacer.
CALHANOGLU E NON SOLO - I principali dubbi della vigilia erano rivolti alle condizioni di Hakan Calhanoglu, uscito malconcio dall'Olimpico. Il turco ha recuperato in tempo di record e dovrebbe partire dall'inizio anche contro la Juventus. Conferme anche per Saelemaekers, mentre Bonaventura è in ballottaggio con Paquetà (il marchigiano è in vantaggio sul brasiliano). Ibrahimovic è destinato ancora una volta a partire titolare, mentre Rebic si siederà in panchina pronto a fare staffetta con lo svedese, non ancora pronto per giocare tutta la partita.
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Conti, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemaekers, Bonaventura (Paquetà), Calhanoglu; Ibrahimovic.





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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 6 luglio 2020)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 7 luglio 2020)
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Martedì 7 luglio 2020, Milan vs Juventus 4-2 ai tempi del Covid-19. Ribaltati!
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Striscione dei Black Devil esposto all'esterno di San Siro prima della partita
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Nuccia Malvestiti dell'A.I.M.C. che "saluta"
il pullman juventino mentre lascia San Siro




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(da Ac Milan - facebook)


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Il gol di Cristiano Ronaldo
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(da acmilan.com)
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(da EuroSport)


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(da Spazio Milan)
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(da acmilan.com)
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(da fanpage.it)


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"Nella partita vinta contra la Juve, a un certo punto ho detto qualcosa a Higuain. Non mi piacciono quelli come lui che,
grandi e grossi, a ogni contatto restano a terra per tre minuti. Idem Bernardeschi. Anche Ibra prende un sacco di botte
ma si rialza subito e senza un lamento. Altri piangono troppo. Insomma, dico qualcosa a Higuain e Szczesny mi fa:
"Perdi 2-0, non fare il fenomeno". Non gli rispondo. Normalmente avrei replicato, perché un'altra cosa che non mi piace
è quando mi sottovalutano. Ma stavolta non ho aperto bocca. A Szczesny ho risposto in un altro modo (col gol del 4-2).
Questa è la mia forza nella testa: chi mi attacca, mi carica" (Ante Rebic)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 luglio 2020)
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dal sito www.gazzetta.it

MILAN, CLAMOROSA RIMONTA: VA SOTTO 0-2, POI DOMINA LA JUVE E FIRMA IL POKER
Bianconeri in controllo per 60’, poi un rigore assegnato con la Var apre le porte al ribaltone. A segno Rabiot, Ronaldo, Ibra, Kessie, Leao e Rebic
Sei minuti. Una volta, contro il Liverpool, sono stati fatali. Questa volta hanno fatto gioire i tifosi del Milan. Certo, le situazioni non sono paragonabili. Non era una finale di Champions League e una partita con la Juve in questo momento del campionato non conta molto, ma il Milan si prende la soddisfazione di bloccare i bianconeri che avevano il match point scudetto dopo la sconfitta della Lazio a Lecce. Consolida la sua posizione, un posto in Europa League è il massimo che possa permettersi in questo momento. Vincere in rimonta con i campioni d’Italia, battuti dopo Roma e Lazio, non è male. E sai che soddisfazione per Ibrahimovic vedere Cristiano Ronaldo uscire dal campo con una faccia lunga così.
EQUILIBRIO — La Juve parte forte, poi si calma, il Milan fa fatica a ripartire. Almeno fino a metà del primo tempo, quando il senso di inferiorità cala e i rossoneri cominciano a farsi avanti. Tanto che dopo aver rischiato, soprattutto su un calcio di punizione e su alcune iniziative di Cristiano Ronaldo, finiscono all’attacco, con un gol in fuorigioco di Zlatan Ibrahimovic lanciato da Theo Hernandez. Ecco, Hernandez: nelle partite post lockdown (e anche nell’ultima prima della chiusura), sembrava in calo, ma è in rapida ripresa. E Zlatan, da regista offensivo, fa male comunque. Lascia la profondità a Rebic nella squadra superoffensiva scelta da Pioli e si rende sempre pericoloso.
UNO-DUE JUVE  — All’inizio del secondo tempo ricompare Calhanoglu e prova a proporsi in avanti. Però Rabiot salta proprio Theo, trova Romagnoli impreparato e porta in vantaggio la Juve dopo tre minuti con un sinistro spettacolare. Così il discontinuo francese sempre sotto osservazione sembra mettere il sigillo sullo scudetto. E dopo tre minuti è Cristiano Ronaldo a raddoppiare, approfittando di un pasticcio combinato dai due centrali Romagnoli e Kjaer. Per il portoghese è il trentesimo gol stagionale, per il Milan una mazzata. Rebic agisce da esterno, strappa e trova Calhanoglu, ma non basta.
LA SVOLTA — Basta invece il croato quando si ritrova in mezzo all’area a chiudere una delle solite fughe di Theo. Petto di Rebic, braccio di Bonucci: Guida va al Var e assegna il rigore al Milan: a mezzora dalla fine, Ibrahimovic accorcia le distanze e raggiunge Sheva per numero di gol in Serie A (127). Intanto Saelemaekers ha lasciato spazio a Rafael Leao, ed è lui a recuperare il pallone che con l’uno-due Ibra-Kessie riporta il match in parità. Zlatan esce di scena lasciando il posto a Bonaventura, ma non lascia la scena il suo pupillo Rafael Leao, che sfrutta un perfetto contropiede di Rebic per portare il Milan in vantaggio. Pochi minuti e partita rovesciata, con tanti cambi di Sarri. La Juve prova a tornare in vantaggio, aveva il match point scudetto a portata di mano dopo il risultato di Lecce e non vuole farselo sfuggire. La partita diventa più che vivace: il Milan sfiora il quarto gol con Rafa Leao, poi Donnarumma evita il pareggio di Rugani, ma a un quarto d’ora dalla fine si corre più di prima.
FOLLIA ALEX SANDRO — E a dieci minuti dalla fine, è Bonaventura a sfruttare un erroraccio di Alex Sandro, appena entrato e a mettere in mezzo per Rebic, che non perdona: Milan Juve 4-2. La Juve prova a reagire, nonostante i quattro gol presi in pochi minuti. Non molla, ci provano da fuori Alex Sandro e Bentancur. Cristiano Ronaldo pressa, ma è un cavaliere solitario. Ma a pochi minuti dalla fine la porta diventa molto più stretta. Segna Cristiano Ronaldo in fuorigioco netto, quando le speranze dei bianconeri sono sfumate da un pezzo. Il Milan grandi imprese tira dritto, Pioli è saldo al comando della truppa nonostante il vento tedesco che soffia sempre più forte.
Alessandra Bocci


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - IBRA, KESSIE, REBIC, LEAO DA URLO. GIGIO, UNA PARATA ATOMICA. PIOLI LE AZZECCA TUTTE
G. Donnarumma 7,5: la sua partita, che dà la svolta, è nella parata su Rugani sul 3-2, con un riflesso strepitoso in 0.54 secondi per andare a terra e togliere la palla dalla porta. Una parata mostruosa che cancella il gioiello di Rabiot e Cristiano Ronaldo.
Conti 7: sta dando continuità di prestazione. Attendo e disciplinato, si sovrappone spesso anche se il lato forte, per i terzini, è quello di Theo. Ringhia contro i bianconeri e si prende un giallo per proteste dove si evince la sua garra quando afferma, ad avversari e arbitro: “I fischi non a chiamata”. (dall’82’ Calabria sv).
Kjaer 6: mezzo punto in più rispetto a Romagnoli solo perché è co-colpevole del secondo gol. Poi ci mette la faccia prendendo una serie di pallonate che, tuttavia, stoppano i tiri della Juve. Ottime letture su Cristiano Ronaldo.
Romagnoli 5,5: sui due gol della Juventus, c’è sempre lui. Su quello di Rabiot gli concede il corridoio interno aprendogli la linea di tiro, mentre su quello di Ronaldo c’è un errore di comunicazione con Kjaer che li fa scontrare.
Theo Hernandez 6,5: è entrato in modalità diesel: primo tempo timido su Cuadrado, poi – dopo essersi preso un tunnel da Rabiot sul gol – si sveglia e inizia a martellare la corsia sinistra radendo al suolo il lato destro bianconero.
Kessie 7,5: è suo il gol del 2-2, con una serpentina inaspettata e una conclusione sporca che va in gol. Si attacca alle caviglie di Pjanic e gli fa perdere la bussola. Preziosissimo quando fa densità per chiudere gli spazi ai fraseggi bianconeri.
Bennacer 7: torna il giallo dopo tempo immemore, ma la sua regia continua ad essere sostanziosa e qualitativa. Non teme il duello fisico con Bentancur ed è una zanzara che pizzica la mediana juventina. E quando attiva il mancino, crea sempre.
Saelemaekers 6: non poteva essere una partita facile, perché la Juventus ha giocatori che vanno alle sue stesse frequenze con Danilo che limita. Ma lui ha sempre i voltaggi alti. (dal 59’ Leao 7,5: ribalta la partita con un gol bellissimo ed è entrato con lo spirito giusto, quello che gli vorremmo sempre vedere in campo. Compone il numero del papà per dedicargli il gol e diventa imprendibile per i difensori della Juventus).
Paquetà 6: un primo tempo dove compromette la sua permanenza in campo con un cartellino giallo ingenuo su Bentancur. Fa parecchia densità e trova anche un paio di colpi del suo repertorio, con una palla illuminata per Ibra, con lo svedese in offside. (dal 45’ Calhanoglu 6,5: entra molto bene, incide con presenza – non solo scenica – nella produzione offensiva della squadra. Aveva 45 minuti nel polpaccio e Pioli ha scelto quelli giusti in cui buttarlo dentro).
Rebic 7,5: primo tempo da ectoplasma. Secondo da satanasso. Si procura il rigore che apre la rimonta, manda al bar Cuadrado negli spazi aperti e poi trova il gol numero 10 in campionato che mette in banca la partita. Prestazione in crescendo per un giocatore che sta esplodendo. (dall’82’ Krunic sv).
Ibrahimovic 7,5: benvenuti ad IbraWorld. Voleva essere l’arbitro del campionato, impallina Lazio e Juve dagli undici metri risultando decisivo. La sua presenza in campo e fuori è totale per questo gruppo. E la condizione fisica sta crescendo sempre più. (dal 67’ Bonaventura 6,5: entrare al posto di Ibra non è facile, Jack lo fa con i tempi e i ritmi giusti. Entra nel quarto gol milanista).
All. Pioli 8:  dall’inferno alla gloria, grazie ai suoi cambi. La vince lui, con le sue scelte, con le sue idee e con una squadra che sta facendo benissimo e che non molla mai. Scopre una panchina lunga che prima, forse, non pensava di avere.