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21 ottobre 2018, Internazionale vs Milan 1-0




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 9 ottobre 2018)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 15 ottobre 2018)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 16 ottobre 2018)
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Intervista a Giancarlo Cappelli, "Il Barone"
(dal "Corriere della Sera" del 16 ottobre 2018)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 17 ottobre 2018)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 18 ottobre 2018)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 19 ottobre 2018)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 20 ottobre 2018)
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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 21 ottobre 2018)
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Si avvicina il derby, riviviamolo attraverso le splendide memorabilia rossonerazzurre dell'amico Gabriele Castelli
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dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - GATTUSO TRONA AI TITOLARISSIMI, INCOGNITA ROMAGNOLI
La vittoria contro il Sassuolo ha aperto una settimana positiva per il Milan che, dopo il brivido inziale, è riuscito a rimettere in piedi la partita contro l’Olympiakos, rimontando e archiviando la prima partita interna europea con una vittoria. Ora, la squadra di Gennaro Gattuso è determinata a proseguire sulla strada già tracciata, andando alla ricerca della terza vittoria in sette giorni contro il Chievo, nella partita di domani pomeriggio.
RITORNANO I TITOLARI – Dopo il limitato turnover per la partita di giovedì di Europa League, Mister Gennaro Gattuso torna ad affidarsi ai titolarissimi. In difesa, infatti, Mateo Musacchio tornerà al proprio posto nella difesa a quattro davanti alla porta di Gigio Donnarumma. Sempre nel reparto arretrato potrebbe avvenire la riconferma di Abate che, dopo la buona prestazione di Reggio Emilia Partirà, avrebbe l’occasione di confermarsi. Partirà, nuovamente, dal primo minuto anche Franck Kessie, dopo aver lasciato spazio a Bakayoko nel match contro l’Olympiakos. Confermato, infine, anche l’attacco rispetto all’ultima partita di campionato. Dopo le due presenze dal primo minuto consecutive, infatti, Samu Castillejo tornerà a sedersi in panchina. Al suo posto, spazio ad Hakan Calhanoglu. Il fantasista turco del Milan ha risposto in maniera decisamente positiva alle parole di Gattuso dopo la bella prestazione della squadra contro il Sassuolo, rendendosi protagonista della rimonta europea di giovedì.
INCOGNITA ROMAGNOLI – Riguarda la difesa l’unica incognita di formazione in vista della partita contro il Chievo. Nel corso dell’allenamento odierno di rifinitura, infatti, Alessio Romagnoli ha accusato un leggero problema fisico. Le condizioni del capitano rossonero verranno valutate nella mattina di domani. Nel caso in cui il nativo di Anzio non dovesse essere della partita, sarebbe pronto Cristian Zapata che, così, avrebbe l’opportunità di partire dal primo minuto per la seconda partita consecutiva, dopo quella di Europa League contro l’Olympiakos.
Questa, dunque, la probabile formazione del Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Musacchio, Romagnoli/Zapata, Rodriguez; Kessie, Biglia, Bonaventura; Suso, Higuain, Calhanoglu.





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La fanzine della Curva Sud Milano
per il derby
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La Curva Sud Milano in corteo verso San Siro
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La Curva Sud Milano in corteo verso San Siro


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Simone Ach Conti con la fidanzata
la mattina pre derby
(by Simone Ach Conti)
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Herbert Ultrà e Black Devil
(by Simone Ach Conti)
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Herbert Ultrà e Black Devil
(by Simone Ach Conti)


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Il Milan Club Benevento
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Il Milan Club Benevento


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L'unica nota positiva della serata, oltre ovviamente agli amici, è che casualmente... ve l’abbiamo "sgamata" un'altra volta,
rispondendovi di conseguenza e dandovi l’ennesima lezione!!! "A TRUVAA I PARENT A MILAN SE VA CUNT PIEN I MAN"
(by Foggy da - facebook)



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(by Simone Ach Conti)
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(by Simone Ach Conti)
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(by Simone Ach Conti)
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(by Simone Ach Conti)


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Old Clan con il Barone
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La coreografia della Curva Sud




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(by Michele Fiscante
del Milan Club Benevento)


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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 22 ottobre 2018)
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dal sito www.gazzetta.it

GOL DI ICARDI SU PAPERA DI DONNARUMMA
I nerazzurri colpiscono un palo con De Vrij e comandano il gioco per praticamente tutta la gara, ma il muro rossonero crolla solo al 92' per un erroraccio di Gigio
Ogni volta un po' più in là. Ogni volta al limite. Ogni volta. Inizia a essere un vizio. L'Inter colpisce ancora nel recupero. Colpisce ancora sull'asse Vecino-Icardi. Ancora di testa. Stavolta non rimonta, sentenzia. Si porta a casa il derby all'ultima azione offensiva, quando i titoli di coda sembravano già essere partiti (e qualche macchina dal parcheggio pure). Decide Icardi, Maurito, il capitano, il "nueve": il killer venuto da un altro calcio, in cui i centravanti li vedevi due volte in 90', quando segnavano e quando esultavano. L'Inter infila così la settima, e soprattutto si tiene il trono cittadino: Spalletti esulta come raramente si era visto, la "mourinhizzazione" continua. Il Milan crolla sul cross da destra di Vecino che trova centrali e Donnarumma forse rilassati anzitempo: punizione pesante, dopo una gara difensivamente buona. Ma anche una gara molto difensiva.
LA CALMA — Un'ora prima del match si alza su Milano, zona San Siro, un vento clamoroso che lascia presagire tempesta. All'ingresso delle squadra in campo le due curve regalano un botta e risposta acceso con enormi coreografie. I due centravanti argentini si incrociano a centrocampo con l'aria di due pistoleri prima del duello finale. I 78mila di San Siro sono tutti lì, carichi. Poi si parte e… niente. La clamorosa energia di due settimane di attesa dello scontro fra superpotenze sembra scaricarsi in due duelli a sciabolate di Nainggolan e Biglia. L'Inter costruisce, il Milan presidia, al 90' il pari è risultato logico, ma non quest'anno, non con i nerazzurri in formato Cesarini.
INTER AI PUNTI — Intendiamoci, la squadra di Spalletti fa di più per guadagnarsi i tre punti. Soprattutto nel primo tempo lo "0" nei gol segnati le va stretto. Icardi timbra già al 12', su cross di Brozovic: a centro area però Vecino la sfiora e in quel momento il numero 9 nerazzurro è in fuorigioco. Il Milan, nel dubbio, pareggerà il contro dei gol irregolari, con Musacchio in fuorigioco sul tocco di Romagnoli al 43'. Niente da fare per i pali: vince l'Inter. Al 33' azione da corner, Perisic la rimette in mezzo, De Vrij gira verso la porta e trova il legno. Resterà l'occasione più clamorosa, nonostante il predominio continui nella ripresa. Donnarumma, però, trema più per un retropassaggio di Biglia che per i tentativi dei rivali. Il gol finale è il premio per una squadra che non molla mai, come Brozovic fasciato, ma sempre in tackle. I piani di Spalletti non avevano fatto concessioni alla Champions: Vecino è titolare e fra i più attivi, pur divorandosi un gol a fine primo tempo, Vrsaljko a destra controlla la fascia e prova qualche cross. I piani di Spalletti vengono parzialmente sconvolti al 30', quando il Ninja getta la spugna. Nainggolan si infortuna 10' prima in un contrasto con Biglia: l'ex laziale allunga la gamba, l'ex romanista gli pesta il piede, escono malconci entrambi. Poi un nuovo incrocio, meno cruento, ma con il belga che si fa male: entra Borja Valero. Metterà legna, sbaglierà un po', ma è recuperato alla causa.
MILAN FINO AL 90' — Il Milan per l'occasione importante sale di livello difensivo: la squadra di Gattuso si assesta su di un 4-5-1 ordinato e compatto, che prova ad aggredire subito i portatori di palla avversari. Parte forte, poi con i primi due tiri del match, poi ripiega per lo più si difende, pareggiando solo il conto dei gol annullati. Per ripartire si affida principalmente a Calhanoglu, meno braccato di Suso, mentre Higuain vive una serata da Icardi, con pochi palloni toccati e qualche ripiegamento difensivo. Cutrone entra tardi e non si vede, la disattenzione finale, quasi un contropiede subito, è inspiegabile. Con questa Inter, poi…
Valerio Clari


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - GIGIO, MA DOVE VAI? MUSACCHIO VANIFICA UNA GRANDE PROVA. CALHANOGLU IMPALPABILE
G. Donnarumma 4: dove va sul cross di Vecino? Icardi viene perso da Higuain ma lui sul traversone dell’uruguagio resta a metà e Icardi segna a porta vuota a tempo scaduto.
Calabria 6,5: una partita di altissimo livello quella di Davide, che non fa mai passare Perisic sulla sua banda di competenza. Esce nel recupero. (dal 91’ Abate sv).
Musacchio 4: vanifica una partita da mostro con l’errore che manda all’inferno il Milan, perdendo Icardi sul cross di Vecino. Fino a quel momento, era stato praticamente perfetto.
Romagnoli 5,5: il voto scende inevitabilmente perché permette a Vecino di crossare con troppa facilità. Anche lui, come Musacchio, fino a quel momento era stato quasi perfetto.
Rodriguez 6: fa una buona prova, spingendo di più rispetto a Calabria e offrendo sempre ai compagni di squadra una valida alternativa nel giro palla.
Kessie 6: condizionato dalla botta alla caviglia, si vede che gioca con il freno a mano tirato. Tuttavia tiene bene botta in fase difensiva finché ne ha. (dall’84’ Bakayoko sv).
Biglia 6,5: prestazione di grande spessore di Lucas, che a parte il retropassaggio nello specchio della porta a Donnarumma, è un catalizzatore totale di palloni. Si becca un giallo per uno scontro con Nainggolan, ma è il belga che gli entra male sulla caviglia.
Bonaventura 5,5: non si accede mai per come sa. Troppo contratto e poco propositivo. Nella ripresa prova a fare qualcosa di più, ma senza ricamare nessuna delle sue giocate tipiche.
Suso 6: conferma la teoria che se la davanti non ci mette qualcosa lui, si fa poco. Con il Calhanoglu di questo periodo che è la brutta copia di quello dello scorso anno, cerca di mettere alla frusta Asamoah. Più combattivo anche in fase difensiva.
Higuain 5,5: poveraccio, non gli arriva un pallone degno di tale nome anche perché la squadra è lenta, prevedibile e non riesce a creare occasioni da gol. Lui prova a dare una mano anche dietro cercando una connessione con la palla, ma spesso il Milan va a 56k.
Calhanoglu 5: continua il suo momento no. Anche nel derby non azzecca una scelta che sia una, sia in fase conclusiva sia d’impostazione e non salta mai l’uomo. (dal 71’ Cutrone 5,5: entra per il turco, ma Gattuso gli fa fare l’esterno. Prova a metterci del suo, ma anche lui non può fare granché con l'atteggiamento della squadra).
Allenatore: Gattuso 5: la partita che gioca il suo Milan è tutto il contrario di quello che va provando e predicando a Milanello. Ritmo basso, imprecisioni varie, mai un’azione con quattro passaggi puliti. L’Inter schiaccia il Milan e anche sulla gestione tattica della partita, con il Milan rimasto col 4-3-3, lascia qualche dubbio.