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28 settembre 2017, Milan vs HNK Rijeka 3-2




dal sito www.editfiume.info

MILAN-RIJEKA, PILLOLE DI STORIA
Quello che a molti sarà sfuggito così di primo acchito, ma che sicuramente solo i più anziani sapranno, è che c’è stato un famoso calciatore fiumano ad aver indossato il rossonero del Milan. È Ezio Loik, mezz’ala destra di gran movimento: generoso e dotato di una spiccata resistenza fisica. Loik per l’epoca aveva polmoni per tutti, soprattutto per Valentino Mazzola, suo compagno di squadra prima a Venezia e poi a Torino. Sapeva costruire manovre pregevoli. Lo chiamavano “Elefante” per il suo procedere lento e possente. Per i tifosi lagunari era “l’uomo dei gol impossibili”.
Nato nel capoluogo del Quarnero all’epoca sotto reggenza italiana (dal 1924 al 1947 parte dell’Italia), nell’odierna Repubblica di Croazia, proveniente dal Leonida Fiume esordì 17.enne con la divisa della Fiumana nella stagione 1936-1937 disputando 41 gare in Serie C e siglando 12 reti. Trasferitosi al Milan, dopo tre convincenti stagioni coi rossoneri, arrivò nel 1940 al Venezia dove formò una temibile “coppia d’assi” con Valentino Mazzola, e nel successivo biennio contribuì a portare il club neroverde ai suoi apici ottenendo un terzo posto in Serie A nel 1941-1942 e vincendo, l’anno prima, la Coppa. Approdò poi al Torino insieme allo stesso Mazzola, acquistati dal presidente Ferruccio Novo per la cifra di un milione e 200mila lire oltre a due contropartite tecniche (Mezzadra e Petron). Con quello che diverrà il Grande Torino, nel corso degli anni Quaranta conquistò cinque scudetti e un’altra coppa nazionale prima di morire con i compagni di squadra nella tragedia di Superga. Con 70 gol totali in maglia granata si trova all’11.esimo posto della classifica dei marcatori del club piemontese, dietro a Franco Ossola (85).
Lanciato nel grande calcio nel Milan, Loik divenne un giocatore vero, completo, nel Venezia, allorché si trovò con Valentino Mazzola. Lui con il numero 8, l’altro con il numero 10, quando i numeri indicavano il ruolo e non come oggi. Così un bel 8 e un bel 10 arrivarono al Torino: mezzali tipiche, classiche, fortissime, complementari. A Loik il ruolo del faticatore, a Mazzola, che pure era il più fisico dei giocatori granata, il ruolo dell’inventore di gol, di riscosse. Però Loik sapeva anche segnare. Fu il cosiddetto giocatore di grande rendimento, di quelli che quando stanno in campo magari non li noti molto, ma quando non ci sono ti accorgi della loro assenza. Accettò subito il suo ruolo, arrivò in nazionale. Chi lo conobbe, lo ha anche descritto come un buono. Tre anni nel Milan non gli avevano messo in testa idee di grandezza. Aveva accettato il Venezia come un soldato accetta una destinazione al fronte. Curiosamente l’esordio in nazionale (5 aprile1942) arrivò contro la Croazia, partita dominata per 4-0. In azzurro totalizzò 9 presenze e 4 gol.
Rodolfo Ostromann nativo di Pola, che all’epoca faceva parte dell’Impero austro-ungarico, crebbe calcisticamente nelle giovanili del Grion Pola, prima di passare all’Edera dove rimase fino al 1924. Passò infatti in quell’anno al Milan, dove disputò 21 gare mettendo a segno diciotto reti. Il suo bilancio complessivo è di 73 partite e 34 gol. Nell’estate del 1928 venne ingaggiato dalla Triestina, dove giocò l’ultimo campionato di Divisione nazionale suddiviso in gironi: siglò 17 reti in 30 gare, risultando il miglior marcatore della sua squadra. Nella stagione successiva il campionato fu rivoluzionato con l’introduzione del girone unico: Ostromann, sempre con la Triestina, esordì ufficialmente il 6 ottobre 1929 nella gara Triestina-Torino 0-1 ma non fu però in grado di ripetere la prestazione dell’anno precedente.
In tempi moderni, tornando a Fiume, si ricorda Dario Smoje. Mezzo stopper e mezzo mediano: cresciuto nel Rijeka, esordisce nella massima divisione del campionato di calcio croato all’età di 16 anni: fisico prestante e discreta visione di gioco, viene notato subito dagli osservatori rossoneri. Passa a Milanello (un trasferimento con qualche lacuna che poi si trascinerà nelle aule di tribunale). Con la maglia rossonera Dario arriva a contare 6 gettoni di presenze. Poi è un graduale declino fino al ritorno in Patria e al più totale anonimato. Fra i croati con la maglia del Milan hanno lasciato un segno indelebile Zvonimir Boban e Dario Šimic. Ora tocca a Nikola Kalinic.



dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - TORNA MUSACCHIO, C'È L'ONNIPRESENTE KESSIE. BORINI PER RODRIGUEZ, DAVANTI ANDRÉ SILVA E CUTRONE
Turnover? Limitato. Anche contro il Rijeka e verso la conclusione di un lunghissimo tour di gare tra campionato ed Europa League, partito post sosta per le nazionali, Vincenzo Montella opterà per un cambiamento non radicale del suo Milan, chiamato a reagire dopo la sconfitta rimediata domenica a Genova contro la Sampdoria: solito 3-5-2 con più di una novità rispetto alla gara di Marassi, con Zapata e Biglia fuori dall'elenco dei convocati ed una giovanissima coppia d'attacco schierata in avanti.
RIECCO MUSACCHIO - Davanti a Gigio Donnarumma, la linea difensiva a 3 sarà composta da Mateo Musacchio (al ritorno dopo due panchine consecutive), Leonardo Bonucci (decima presenza in fila) e Alessio Romagnoli, in quello che dovrebbe figurare come terzetto titolare arretrato per la squadra rossonera.
TANTE NOVITA' A CENTROCAMPO - Ben 3, invece, le modifiche che Montella apporterà alla linea mediana a 5 rossonera: con Abate confermato sulla destra, sarà Fabio Borini ad agire sulla corsia di sinistra, consentendo un pizzico di riposo a Ricardo Rodriguez. In mezzo, le chiavi della squadra passeranno dai piedi di Biglia a quelli di Manuel Locatelli, con l'onnipresente Franck Kessie ed Hakan Calhanoglu ad agire rispettivamente in posizione di mezz'ala destra e sinistra.
TRA '95 E '98 - Giovanissima, invece, la coppia d'attacco anti-Rijeka: il tandem André Silva-Cutrone, migliori realizzatori rossoneri in Europa League, tornerà ad agire dal 1' dalla sfida dello scorso 24 agosto contro lo Shkendija, terminata 0-1 in favore dei ragazzi di Montella proprio con un gol dell'ex attaccante della Primavera.
Questa, dunque, la probabile formazione schierata domani da Vincenzo Montella nella sfida di Europa League contro il Rijeka:
3-5-2: G.Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessie, Locatelli, Calhanoglu, Borini; André Silva, Cutrone.





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Il biglietto della partita
(by Andrea Leva)




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(by Raul Marchesin)
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Fumogeni accesi e lanciati in campo
dal settore ospite nel secondo tempo
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Ricordato Stefano Borgonovo ad un anno dalla sua scomparsa


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Il gol vittoria di Patrick Cutrone




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 29 settembre 2017)
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dal sito www.gazzetta.it

CUTRONE DECIDE AL 94', MA CHE BRIVIDI
A San Siro Montella avanti con André Silva e Musacchio, ma nel finale i croati pareggiano con Acosty e Elez su rigore: serve la zampata dell'ex Primavera per centrare la seconda vittoria su due nel girone
L’Europa continua a essere territorio del Milan che vince con il brivido finale: sesta partita internazionale della stagione e sei vittorie rossonere, preliminari e playoff inclusi. Sei come i gol "stranieri" fin qui realizzati da André Silva, fermo in campionato ma mattatore di coppa. Anche se la notte mette in copertina il suo compagno di reparto Cutrone. Il Milan vince contro il Rijeka la seconda gara del girone, la prima casalinga, restando a punteggio pieno: ora, con animo più disteso, potrà dedicarsi al prossimo impegno contro la Roma, ancora qui a San Siro.
SOLITO ANDRÉ — Lo stadio ospitava oltre quattromila tifosi croati (qualche disordine nel pomeriggio in centro e poi fuori da San Siro: 7 fermati) ma a divertirsi sono quelli di casa. O meglio, all’inizio sono gli ospiti a crederci di più: il Rijeka gioca in avanti, senza paura, e in area prova a pungere. Lo fa due volte, la prima rendendosi pericoloso con Heber. Poi però è André Silva a spegnere subito l’entusiasmo con il gol del vantaggio rossonero: bella azione sulla fascia, sterzata su Zuparic e destro all’angolo di Sluga. Tutto il gruppo lo festeggia. Ora il Milan è più sciolto e controlla anche se a sbagliare il possibile secondo gol della serata è Puljic con un colpo di testa debolissimo che finisce tra le braccia di Gigio. Un destro a giro di Borini, fuori, e di nuovo André Silva: un bell’aggancio a centrocampo porta Bradaric al fallaccio e alla prima ammonizione.
CUTRONE GOL — La ripresa si apre con una novità nel Milan e con il solito Rijeka: nei rossoneri fuori Calhanoglu per una contusione al gluteo, dentro Bonaventura, mentre i croati cercano di proporsi in avanti, come all’inizio di primo tempo. E ancora tutto va come nei primi 45’: il Rijeka si affaccia e il Milan lo punisce, stavolta con Musacchio che appoggia di destro dietro Sluga dopo azione d’angolo e assist di Bonucci. I croati si fanno notare di nuovo: stavolta per il lancio di fumogeni da parte dei tifosi che costringe l’arbitro a interrompere la partita. In gara è Misic dalla distanza a mettersi in mostra: Donnarumma in angolo. Il Milan comanda senza gran dispendio di energie o, almeno, tenterebbe: la partita è riaperta a pochi minuti dalla fine da Acosty che in contropiede sorprende tutti, specie Bonucci e Gigio. Maxwell è una giovane-vecchia conoscenza della Serie A e di Montella, che lo accolse in un ritiro alla Fiorentina. E, clamorosamente, il Rijeka trova il pareggio nel finale su rigore, procurato da un fallo di Romagnoli su Crnic. Sul dischetto va Elez e Gigio può solo toccarla prima di vederla sfilare in rete. Ma non è finita qui: questo inizio di stagione è di Cutrone, c’è ancora l’uomo del destino rossonero a impedire la beffa a Montella e regalare la gioia finale a San Siro. Con fatica, ma il Milan va e vince 3 a 2. Bell’invito di Borini e Patrick che con il mancino buca Sulga. Un buon modo, comunque, per dimenticare Marassi.
Alessandra Gozzini


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE - CUTRONE-BORINI BRAVI A CREDERCI FINO IN FONDO. ANDRÉ SILVA E L’EUROPA, ARIA DI CASA. ROMAGNOLI, ERRORE DA MATITA ROSSA
Donnarumma 5,5: fino a 5’ dalla fine vive tutto sommato una serata tranquilla, controllando senza problemi due conclusioni da fuori di Misic. Poi, all’improvviso, anche la sua serata volge in negativo: sul gol di Acosty tarda leggermente il tempo d’uscita, andando in maniera poco convinta a contrastare l’ex esterno del Latina, intuendo ma non respingendo il non irreprensibile rigore di Elez.
Musacchio 6: dopo due panchine consecutive in campionato non parte benissimo, rischiando un disimpegno avventato in apertura di gara e commettendo un fallo su una ripartenza avversaria che poteva costargli il giallo. Il prosieguo della gara, tuttavia, va più che in discesa: dei tre difensori rossoneri risulta, e non per la prima volta, il migliore.
Bonucci 5 - Aveva ammesso di non essere soddisfatto del proprio attuale rendimento in rossonero: e anche la partita di stasera, come ulteriore conferma, ha mostrato ancora troppe lacune per un leader di carisma ed esperienza. Alterna buone aperture ed uscite ad errori in fase di disimpegno : lampante quello che permette ad Acosty, con rimpallo fortunoso, di riportare in partita il Rijeka. 
Romagnoli 5 - La sua gara sta tutta in un’ingenuità: l’errore sul rigore del pari concesso al Rijeka e trasformato da Elez rischia di condannare il Milan ad un imperdonabile e inatteso pareggio casalingo, dopo un vantaggio amministrato con fin troppa tranquillità fino a 10’ dal termine. A rendere meno amara la dormita sul pari croato ci pensa la connection Borini-Cutrone, ma il monito a mantenere ben più elevato il livello di concentrazione è servito ad altissimo volume: ulteriori errori da matita rossa simili risulteranno difficilmente tollerabili.
Abate 6 - Salva con tempismo fondamentale sul pericoloso cross di Kvizic in apertura di ripresa, disputando nel complesso una gara attenta.
Kessie 6 - Onnipresente in campo in questo avvio di stagione, disputa la sua classica gara di quantità in mezzo al campo, preservando la maggior quantità di energia possibile in vista della sfida alla Roma (dal 71’ Mauri: s.v.)
Locatelli 6,5 - Nel primo tempo gioca bene e a testa alta, cambiando in un paio di occasioni il fronte di gioco per la gioia degli invocatori al cambio di lato nel possesso di palla rossonero. Offre un buon contributo anche in fase di interdizione, salvando su un cross basso in avvio di gara: nella ripresa amministra, prima del black-out degli ultimi 10’. Concreto e poco impreciso: tra i migliori. 
Calhanoglu 5.5 - Dopo aver brillato a Vienna, con gol e doppio assist, il turco torna a non incidere, pareggiando il livello delle prestazioni offerte in campionato. Ancora troppo poco incisivo Hakan in fase di rifinitura, capace di mostrare paradossalmente cose migliori in fase di interdizione prima di chiudere al 45’ la sua gara per una forte contusione al gluteo. Rimandato. (Bonaventura 5.5 - Combina poco più rispetto all’ex Bayer: qualche movimento in più ad appoggiare la fase offensiva della squadra, proponendosi maggiormente, potrebbe portare certamente più pericoli agli avversari).
Borini 6,5 - Fino al 93’ disputa una gara tutto sommato anonima, fatta di tanta corsa sulla sinistra e di un timido tentativo verso la porta avversaria nel primo tempo spentosi abbondantemente sul fondo. La palla per il gol vittoria di Cutrone, tuttavia, vale oro, tre punti e mezzo voto in più: bravo a crederci fino in fondo.
Cutrone 7,5 - Giudicando le sue partite, ciò che emerge spesso è la capacità di sbagliare pochissimo in tutto ciò che fa: sponde, appoggi, movimenti e carattere. Nel corso della gara tenta di rendersi pericoloso come può, “spento” dalla non clamorosa produzione di occasioni rossonere: il guizzo vincente a tempo scaduto è da bomber veri. E da chi, a 18 anni, sta dimostrando una mentalità esemplare in campo e fuori, meritando tutto ciò che di bello ha vissuto in questo avvio di stagione. 
André Silva 7 - 4 gol con i primi 4 tiri nella fase a gironi di Europa League: il 5° finisce tra le braccia di Sluga, ma l’impressione è che il portoghese in Europa League si senta particolarmente ispirato. Bello l’assolo per il gol del vantaggio, intestardendosi nell’uno contro uno anche con la presenza di due uomini a rimorchio: nel resto della gara, si perde in qualche palla scaricata con eccessivo ritardo. Ma nel complesso, la prova non può che essere più che positiva: a quando, tra gestione e prestazioni, un rendimento simile anche in campionato? (Suso 82’ s.v.)