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26 gennaio 2016, Alessandria vs Milan 0-1



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QUANDO CONTRO IL MILAN TUTTO ERA A MISURA D’UOMO
Altri tempi, altro calcio, altre abitudini, altre regole. Nell’apprendere che la partita d’andata della semifinale della Tim Cup, alias Coppa Italia, che mette di fronte la sorprendente, stupefacente, esaltante Alessandria e il grande e titolato Milan, verrà disputata in campo ,diciamo così, neutro, il Comunale di Torino, non per chissà quale punizione, ma solo perché lo stadio di Alessandria non è consono con le vigenti normative calcistiche e di sicurezza ad ospitare cotanto avvenimento, mi fa pensare quanto invece il mitico Moccagatta era non solo in grado di essere teatro legittimo ed austero di certe partite, ma addirittura elemento deterrente della forza di qualsiasi avversario dei Grigi. Uno tra questi proprio il grande Milan che molte volte venne ospitato e messo in difficoltà dall’undici alessandrino non tanto in virtù della propria forza quanto del peso che il pubblico del Moccagatta era capace di esercitare sulla formazione avversaria. Mi tornano alla mente ,anche perché vissute direttamente dagli spalti, le tre partite di campionato dell’ultima serie A che ha visto partecipare l’Alessandria.
Una vittoria per 3 a 1 con tripletta grigia dell’argentino Tacchi ,una sconfitta per 1 a 2 con doppietta rossonera di Altafini ed un pareggio per 0 a 0. Al di là del risultato apparentemente poco significativo , mi è rimasta particolarmente nella memoria proprio questa partita. Come in molti sostengono, spesso lo 0 a 0 è il risultato che meglio di ogni altro definisce in positivo l’andamento di una gara perché figlio di un’ espressione tattica di equilibrio. Così fu.L’Alessandria era appena tornata nella massima serie, I rossoneri erano i campioni d’Italia con un grande seguito di tifosi e con una formazione di grande qualità dove i capisaldi erano Cesare Maldini, Liedholm e l’argentino Grillo ,oltre i soliti numerosi nazionali , più un certo Schiaffino che per fortuna dei Grigi quel giorno era infortunato! L’Alessandria dopo le prime due partite era imbattuta, vittoria casalinga contro la Fiorentina e pareggio a Torino con i granata.
C’era speranza ed un entusiasmo tutto particolare. Era settembre e sugli spalti del Moccagatta erano 22.000 gli spettatori, moltissimi dei quali in fresca ed immacolata camicia bianca perché a quei tempi si andava allo stadio anche vestiti in modo elegante. Non servivano tornelli, termine neppure catalogato nei dizionari dell’epoca ,men che meno il congegno elettronico per stabilire se il pallone avrebbe o no oltrepassato la linea di porta. L’arbitro indossava un’ austera divisa nera, da vero giudice, con camicia bianca e spesso ostentava un vezzoso fazzolettino di pizzo nel taschino al posto degli attuali cartellini gialli e rossi. Le partite duravano sempre e solo 90 minuti ,non c’era la possibilità di sostituire i giocatori, non c’era l’esigenza di équipe di direttori di gara per vedere quello che succedeva. Il Milan era stato imbrigliato dalla tattica difensiva chiamata “catenaccio” che l’Alessandria sapeva applicare molto bene. Quando dagli spalti si percepiva che il Milan potesse prendere il sopravvento partiva l’incitamento di tutto il pubblica di casa che con il suo ritmato, intenso, emozionante “FORZA GRIGI” intimoriva gli avversari e contribuiva ad aiutare i propri beniamini in difficoltà.
Era il valore aggiunto dello stadio Moccagatta! Valore rimasto imperituro da sempre al di là degli avversari ,delle categorie e delle prestazioni. Quel giorno soltanto in tre occasioni il Milan avrebbe potuto fare gol ,ma due volte i legni della porta e una il giovanissimo portiere esordiente Nobili non lo hanno permesso. I Grigi con una grinta encomiabile sono sempre riusciti a gestire la partita dove lo spirito di gruppo,l’ abnegazione e la volontà riuscivano a tener botto alla maggior classe e tecnica dei milanisti. Ineccepibile l’arbitraggio di quello che poi sarebbe diventato un’icona dei direttori di gara: Concetto Lo Bello. Non c’era ancora né la diretta radiofonica né ovviamente quella televisiva. Alla radio mandavano in onda solo il secondo tempo della partita più importante della giornata e Alessandria –Milan non era stata considerata tale. Così chi non era presente avrebbe dovuto aspettare circa due ore per conoscere dai notiziari il risultato della gara.In compenso c’erano però già gli sponsor ,pochi ma importanti. Per le partite di calcio ce n’era uno ,la Stock di Trieste che ti invitava a brindare con il suo brandy se la squadra del cuore aveva vinto o a consolarti sempre con il suo prodotto se aveva perso. Il pareggio non era stranamente contemplato! Bei tempi davvero, belle emozioni, ogni evento una scoperta. Tutto a misura d’uomo, pochi ed educati sfottò, molta correttezza, tanta serenità. All’uscita dallo stadio idee contrastanti, discussioni civili e tutto finiva lì.
Percezioni discordanti su di un fallo da rigore? La moviola non esisteva e la sentenza indiscutibile era per tutti quella dell’arbitro. Ritornando alla semifinale della Tim Cup che ci apprestiamo a vivere con un emozione particolare vuoi per l’importanza dell’ evento, vuoi per la differenza di categorie di appartenenza delle due squadre sicuramente ci riporterà un po’ indietro nel tempo pur con così tante innovazioni e cambiamenti. I tifosi delle due squadre la vivranno con l’entusiasmo e il pathos tipico di una partita così particolare ed importante. La televisione di Stato porterà nelle case di chi allo stadio non potrà andare le immagini in diretta dell’avvenimento. Le “nuove” tifoserie si confronteranno auguriamoci con civiltà ed educazione.E come si diceva una volta più di ora:”Che vinca il migliore!” Peccato però ,se devo essere sincero, che lo spettacolo non vada in onda nel suo teatro più giusto: il Moccagatta!
Marcello Marcellini




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ALESSANDRIA-MILAN NON È UNA NOVITÀ
Il Milan Football and Cricket Club nasce a Milano nel dicembre 1899. La data è controversa: la società dice 16 dicembre ma ricerche approfondite dicono il 13. Di sicuro si conosce il posto, la Fiaschetteria Toscana di via Berchet a Milanoed i protagonisti dell’evento un gruppo di appassionati di football italiani ed inglesi capitanati da Helbert Kilpin. Protagonista del calcio nazionale sin dai primi anni di vita, la squadra rossonera ebbe un lungo periodo di appannamento e ritornò in auge negli anni ’50 con il trio svedese del Gre-No-Li (Gren, Nordahl, Liedholm) che raccolse quattro scudetti nel decennio e due vittorie nella Coppa Latina, in quegli anni unico torneo simil Coppa dei Campioni che raccoglieva le squadre campioni dei paesi di lingua neolatina.
L’epopea del Milan di Rocco e poi quella di Sacchi–Capello-Ancelotti è ancora nella mente e negli occhi degli appassionati di calcio, non solo milanisti. Per i numerosi milanisti di Alessandria si presenta un gigantesco conflitto di interessi con questa sfida ma il cuore grigiorossonero in questa occasione sarà solamente grigio.
La prima sfida si è giocata 101 anni fa, il 17 gennaio 1915 al Velodromo Sempione. Fu una aspra partita che secondo alcuni giornali fu meritatamente vinta dalla squadra più forte malgrado le violenze degli avversari, secondo altri vinta immeritatamente dal Milan grazie all’arbitro che aveva voluto favorire i diretti rivali del Torino …  sembra di leggere i giornali di oggi.

17.01.1915 Milano, Velodromo Sempione – 2ª giornata
Milan – Alessandria 2-1 (1-0)
Reti: 22. rig. Pizzi (I) Amilcare [M], 63. Morandi Ernesto [M], 89. Torricelli [A].
MilanFbbc: Barbieri Luigi., Sala Marco, Pizzi (I) Amilcare, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Morandi Ernesto, Ferrario Romolo, Brevedan, Trerè (II) Attilio, Van Hege. All.: Commissione Tecnica
Alessandria: Fillide, Milano (II) Felice, Ticozzelli, Savojardo, Carcano, Lazoli (I) Carlo, Torricelli, Della Casa, Grillo Edoardo, Poggi Domenico, Bosio Luigi. All.: Smith George Arthur
Arbitro: Laugeri del Torino.
Spettatori: 4.000

Il ritorno, in Piazza d’Armi Vecchia, giocata un mese dopo la data prevista causa maltempo, finisce con uno 0-0 che esclude i Grigi dal girone finale. Ad Alessandria la cosa viene presa male: escono manifesti listati a lutto, non mancano gli ex-dirigenti che dicono: se c’ero io le cose erano diverse, non vogliono vincere e tutte quelle frasi che si sentono anche cent’anni dopo…

28.03.1915 Alessandria, Piazza d’Armi Vecchia – 5ª giornata
Alessandria – Milan 0-0
Alessandria: Porrati, Milano (II) Felice, Ticozzelli, Lazoli (I) Carlo, Carcano, Smith, Torricelli, Della Casa, Grillo Edoardo, Poggi Domenico, Baloncieri. All.: Smith George Arthur
Milan Fbbc: Barbieri Luigi, Sala Marco, Greppi, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Morandi Ernesto, Ferrario Romolo, Van Hege, Pizzi (I) Amilcare, Bozzi. All.: Commissione Tecnica Arbitro: Portigliatti (Torino).
Recupero della gara rinviata il 28.02.1915
Espulso Torricelli [A]
Inizio gara ore 15.00

Di queste due partite d’obbligo citare due giocatori, Erminio Brevedan e Felice Milano, uno rossonero, l’altro grigio, che sarebbero caduti rispettivamente il 20 luglio e l’ 11 novembre dello stesso anno nell’orrenda mattanza della Grande Guerra.
Finita la Guerra si torna a pensare al pallone. Il campionato è diventato elefantiaco e solo nella seconda fase cominciano gli incontri interessanti: c’è la prima vittoria grigia con doppietta di Baloncieri, già giovanissimo protagonista nel 1915.

29.02.1920 Alessandria, Campo degli Orti – 5ª giornata
Alessandria – Milan 2-0 (1-0)
Reti: 35. Baloncieri [A], 53. Baloncieri [A].
Alessandria: Porrati, Papa (I) Francesco, Ticozzelli, Ricci (II) Ernesto, Carcano, Lazoli (I) Carlo, Capra (II) Giuseppe, Baloncieri, Papa (III) Venerino, Papa (II) Nicola, Bay (I) Primo. All.: Carcano
Milan Fbbc Binda, Azaghi, Bronzini, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Varese, Ferrario Romolo, Colombo Emilio, Roghi, Mariani Edoardo All.: Moda (I) Guido
Arbitro: Gama Malcher dell’Internazionale

Da qui in poi per un intero decennio ad Alessandria vincevano i Grigi, a Milano i Rossoneri con qualche occasionale pareggio.
Per assistere ad una vittoria esterna bisogna attendere la Serie A, undicesima giornata di andata. Palcoscenico lo stadio di San Siro inaugurato due anni prima. Una rete segnata da Carlo Cattaneo al 40' decide l’incontro.L’Alessandria è una grande squadra che arriverà sesta alal fine del torneo.

22.12.1929 Milano, San Siro – 11ª giornata
Milan – Alessandria 0-1 (0-1)
Rete: 40. Cattaneo [A].
Milan Fc: Compiani, Colombo Vinicio, Schienoni, Marchi, Borgo (I) Guglielmo, Pomi, Manazza, Giunta, Moroni, Sternisa, Tansini. All.: Koenig.
Alessandria: Balossino, Costa, Gallino, Lauro, Gandini, Bertolini, Cattaneo, Marchina, Avalle, Ferrari G., Borelli. All.: Carcano.
Arbitro: Dani (Genova).

Due anni dopo la replica dei Diavoli: al campo del Littorio, ancora undicesima giornata, ancora mese di dicembre, due gol di Romani portano in parità il conto delle vittorie esterne.

11.12.1932 Alessandria, Littorio – 11ª giornata
Alessandria – Milan 0-2 (0-2)
Reti: 2. Romani [M], 5. Romani [M].
Alessandria: Mosele, Lombardo, Fenoglio, Avalle, Costenaro, Barale, Cornara, Scagliotti, Notti, Marchina, Borelli. All.: Molnar
Milan Fc: Compiani, Perversi, Bonizzoni, Moroni, Biffi, Pomi, Arcari (III) Pietro Sante, Moretti, Romani, Magnozzi, Kossovel. All.: Banas.
Arbitro: Bertoli (Vicenza).
Rigore sbagliato da Borelli [A].

Da ricordare il 6-1 del 1936 (per gli amanti della cabala esattamente 80 prima della semifinale di Coppa Italia) con un mostruoso 5-0 all’intervallo.

26.01.1936 Alessandria, Littorio – 16ª giornata
Alessandria – Milan 6-1 (5-0)
Reti: 4. Gastaldi [A], 12. Busani [A], 20. aut. Bonizzoni [A], 30. Svageli [A], 42. Svageli [A], 60. Barale [A], 67. Romani [M].
Alessandria: Ceresa, Lombardo, Borelli, Barale, Parodi, Milano, Busani, Robotti, Svageli, Celoria, Gastaldi. All.: Soutschek.
Milan Fc: Zorzan, Perversi, Bonizzoni, Rigotti (II) Carlo, Bortoletti, Bertolotti, Arcari (III) Pietro Sante, Moretti, Romani, Zidarich (I) Mario, Arnoni. All.: Baloncieri.
Arbitro: Salvagno (Trieste).

Il ritorno dei Grigi in A nel dopoguerra vede un bel successo al Moccagatta(dedicato allo scomparso presidente pochi mesi prima) per 4-1.

08.06.1947 Alessandria, Giuseppe Moccagatta – 34ª giornata
Alessandria – Milan 4-1 (2-1)
Reti: 13. Sotgiu [A], 14. Sotgiu [A], 18. Antonini I [M], 57. Lushta [A], 62. Sotgiu [A].
Alessandria: Diamante, Pietrasanta, Rava, Arezzi, Tortarolo, Coscia, Rosso Angelo, Pietruzzi, Giorgino, Lushta, Sotgiu. All.: Kovacs
Milan Ac: Rossetti, Cerri, Clocchiatti, Bonomi, Foglia, Tognon, Gimona, Antonini I, Puricelli, Tosolini, Carapellese. All.: Bigogno.
Arbitro: Gemini (Roma).

La sfida segue le sorti dell’Alessandria: fuori dalla serie A non ci si incontra più. L’ultima partita di campionato è sfortunata per i mandrogni: perdono 3-1 con una sfortunata deviazione di Pedroni e Filini che si infortuna e lascia la squadra in dieci per un’ora.

07.02.1960 Milano, San Siro – 18ª giornata
Milan – Alessandria 3-1 (2-0)
Reti: 16. aut. Pedroni [M], 26. Galli [M], 63. Altafini [M], 86. Rivera [A].
Milan Ac: Ghezzi, Fontana, Maldini Cesare, Occhetta, Salvadore, Schiaffino, Bean, Galli Carlo, Altafini, Grillo, Bettini Sergio. All.: Bonizzoni – D.T.: Viani.
Alessandria: Stefani, Nardi, Giacomazzi, Forin, Pedroni, Girardo, Filini, Rivera, Migliavacca, Tacchi, Regeni. All.: Pedroni – Robotti.
Arbitro: Francescon (Padova).

Il bilancio complessivo vede l’Alessandria in vantaggio sul Milan per 16 vittorie a 15 con 14 pareggi con i rossoneri avanti come gol segnati (78-69). 14-4 per i Grigi in casa 11-2 per i milanesi sul loro terreno.

LE STATISTICHE
Il giocatore più presente nelle partite tra Alessandria e Milan è Renato Cattaneo in campo ben 22 volte. Avalle e Perversi ne hanno totalizzate 19,Gandini, Pomi e Schienoni 16.
Capocannoniere è ancora lui: Renato Cattaneo che ha messo a segno 10 gol tallonato da Altafini con 9 ed Elvio Banchero con 6.
In cinque partite un giocatore ha segnato almeno 3 gol, in altre 15 si è registrata una doppietta. Doppi ex: malgrado i numerosi giocati che hanno vestito entrambe le maglie solo tre giocatori hanno giocato nelle due metà campo: 3 volte Rivera (2 in grigio), 2 volte ciascuno Sergio Bettini e Venerino Papa.
Tre allenatori hanno diretto entrambe le squadre (ma nessuno ha giocato la sfida): Adolfo Baloncieri, Hector Puricelli e Giuseppe Marchioro in stretto ordine cronologico.




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Milan vs Alessandria nel 1915
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Alessandria vs Milan 4-3 del 1925
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Alessandria vs Milan 4-3 del 1925
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Milan vs Alessandria 1927-28, il mitico Luigi Bertolini in azione
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Milan vs Alessandria 0-1, campionato 1929-30
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Biglietto di Milan vs Alessandria del 1933-34
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Milan vs Alessandria 4-1 del 1936-37
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Alessandria vs Milan 4-1 del 1946-47
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Alessandria vs Milan 2-2 del 1947-48
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Alessandria vs Milan 2-2 del 1947-48
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Alessandria vs Milan 1-2, campionato 1958-59
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Francisco Ramon Lojacono con Rivera nel 1968
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Amichevole Alessandria vs Milan del 1971-72,
Di Pucchio posa con Pierino Prati
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Biglietto di Alessandria vs Milan del 1982
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CORSI E RICORSI. A VOLTE LA STORIA TI GIOCA BRUTTI TIRI
Pensate un po' che combinazione: oggi - 26 gennaio 2015 - si gioca la semifinale di Tim Cup tra l'Alessandria e il Milan.
Ebbene, il giorno 26 gennaio 1936 allo stadio "Littorio" di Alessandria i Grigi sconfissero proprio il Milan con il clamoroso risultato di 6-1. Molto attenta la collega Mimma Caligaris de "Il Piccolo" a farlo notare.
Alcune fasi delle sfide tra Alessandria e Milan negli anni Trenta.
Il campionato 1935-36 si presentò con la stessa fisionomia degli ultimi disputati, soprattutto perché emigrarono altrove giocatori del valore di Mosele e Fenoglio. Per fortuna la campagna acquisti condotta con vera sagacia e acume tecnico, portò nei nuovi acquisti Ceresa e Busani due pedine che risulteranno preziosissime. L'inizio del torneo per i colori grigi non fu certo dei più confortanti: subito sconfitti nella prima giornata a Milano dai rossoneri allenati da Baloncieri, incapparono poi in un pareggio casalingo alla seconda giornata contro la modesta Sampierdarenese per capitolare ancora, la domenica successiva, a Palermo. Per fortuna la ripresa non si fece attendere troppo e anzi Fiorentina, Roma, Palermo, Genoa, Bari, Lazio e Juventus lascirono le penne sul terreno del "Littorio" così come il Milan, che fu appunto sconfitto con un sonoro e rotondo 6-1 con due reti dell'esordiente Svageli.
Al termine dell'accanito torneo l'undici mandrogno si classificò all'ottavo posto(una posizione contesa nientemeno che da Milan, Napoli e Genoa terminate tutte a pari punti) confermando ancora una volta la bontà di una scuola che pareva non doversi mai inaridire. Il finale di stagione registrò una notevole impresa da parte dell'undici alessandrino, che si guadagnò il diritto a disputare la partita di finalissima per l'aggiudicazione della Coppa Italia. Contro i granata del Torino però le speranze dei Grigi andarono purtroppo a picco, e la sconfitta segnò un punteggio (5-1) troppo severo per la formazione capitanata da Lombardo.

Il tabellino
Alessandria US - Milan FC 6 - 1 (5 - 0)
Reti: 4. Gastaldi S.[A], 12. Busani U.[A], 30. Svageli P.[A], 42. Svageli P.[A], 60. Barale O.[A] 20. aut. Bonizzoni [Mi] , 67. Romani [Mi]
Alessandria US: Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Robotti Luciano, Svageli Pietro, Celoria Mario, Gastaldi Settimo. All.: Soutschek.
Milan Fc: Zorzan, Perversi, Bonizzoni, Rigotti (II) Carlo, Bortoletti, Bertolotti, Arcari (III) Pietro Sante, Moretti, Romani, Zidarich (I) Mario, Arnoni. All.: Baloncieri.
Arbitro: Salvagno (Trieste).




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26 gennaio 1936, Alessandria vs Milan 6-1: alcune immagini della partita
(dal sito www.museogrigio.it)
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Alessandria vs Milan nelle figurine
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Le due sciarpe dedicate all'evento
(per gentile concessione di Andrea Leva)




dal sito www.milannews.it

PROBABILE FORMAZIONE - MIHA CAMBIA INTERPRETI CON NOVITÀ IN TUTTI I RUOLI: LE ULTIME
Sarà un Milan un po’ diverso rispetto a quello delle ultime uscite quello che Sinisa Mihajlovic dovrebbe disegnare per la semifinale d’andata di coppa Italia contro l’Alessandria. Il tecnico serbo, che ha lasciato fuori dalla lista dei convocati Giacomo Bonaventura, potrebbe cambiare alcune pedine soprattutto a centrocampo e in attacco, mentre in difesa le scelte sono pressoché obbligate.
EMERGENZA – Partendo proprio dal reparto arretrato, tra i pali ci sarà Christian Abbiati e la linea a quattro davanti alla sua porta sarà composta da uno tra De Sciglio ed Abate, Zapata, Romagnoli e Antonelli. In panchina si rivede Stefan Simic, fermato prima che il suo trasferimento all’Hajduk diventasse effettivo.
BOA ESTERNO – Con Bonaventura non convocato, il centrocampo milanista vedrà una composizione del tutto inedita nei suoi uomini. Honda dovrà fare gli straordinari giocando nuovamente largo a destra mentre sulla banda opposta ci sarà Kevin-Prince Boateng. La cerniera di mezzo, invece, vedrà il ritorno di Poli dal primo minuto al cui fianco agirà uno tra José Mauri e Montolivo. In attacco, infine, spazio alla coppia composta da Balotelli e Luiz Adriano.
Questa, dunque, la probabile formazione rossonera:
Abbiati; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, Poli, José Mauri, Boateng; Luiz Adriano, Balotelli.





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Presentazione della partita



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Il Gruppo MFBC Herbert Kilpin a Torino per Alessandria vs Milan
(by Giacomo Stucchi)



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La Curva Sud in protesta senza striscioni
(by John Biagini)
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La Curva Sud in protesta senza striscioni
(by John Biagini)



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Foto Avanguardia e Non Omologati




Foto gentilmente concesse da Luigi La Rocca
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Foto gentilmente concesse da Giovanni Labate
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Foto tratte dal sito www.acmilan.com
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Foto gentilmente concesse da Paolo 049
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Balotelli segna su rigore il gol-vittoria
(dal sito www.gazzetta.it)
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Andrea Poli in azione
(dal sito www.gazzetta.it)



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Balotelli in azione
(dal sito www.gazzetta.it)
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Stacco di testa di Luiz Adriano
(dal sito www.gazzetta.it)



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Un intervento di Abbiati
(dal sito www.gazzetta.it)
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Niang colpisce il palo e sfiora il 2-0 per i rossoneri
(dal sito www.gazzetta.it)




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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)




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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 27 gennaio 2016)




dal sito www.gazzetta.it

BALOTELLI GOL SU RIGORE, FINALE DI COPPA ITALIA PIÙ VICINA
I rossoneri giocano una brutta partita a Torino, ma la spuntano grazie a un penalty trasformato da Mario. Honda e Niang divorano il bis
Morero, Bocalon e i loro compagni un giorno racconteranno ai nipotini che la loro Alessandria, squadra di Lega Pro, arrivò in semifinale di Coppa Italia portando ventimila tifosi allo stadio di Torino. In attesa della gara di ritorno, alla loro bella favola mancheranno due elementi: il risultato positivo e l'onore di aver affrontato un grande avversario. Il Milan, che vince 1-0 all'Olimpico grazie a un rigore di Balotelli, è tutt'altro che grande: la vittoria è il minimo che potesse aspettarsi Mihajlovic. Per il resto, in vista del derby con l'Inter, è quasi tutto da dimenticare.
LIMITI — I tifosi arrivati da Alessandria ci pensano da soli a riscaldare un'atmosfera altrimenti gelida: la loro squadra fa quel che può, tiene bene il campo, in modo ordinato, e quando ne ha la forza azzarda un pressing che serve a tenere distante il Milan dall'area avversaria, ma nel primo tempo arriva al tiro una sola volta su azione. Le due categorie di differenza, obiettivamente, non si vedono: per un problema di atteggiamento dei rossoneri, tutt'altro che indiavolati, e per gli uomini che sono in campo. Luiz Adriano ha dimenticato in Cina la sua generosità e resta spesso immobile davanti: Balotelli sbaglia molto, quasi tutto, ma almeno entra in tutte le (pochissime) azioni pericolose del Milan, compresa quella del rigore.
PROBLEMI — A centrocampo José Mauri non fa nulla per nascondere perché finora non ha mai giocato neppure un minuto in campionato, perdendo anche due palloni banali; non ha la dinamicità (né tante altre cose) di Gattuso, cui è stato paragonato all'arrivo in rossonero, né sicuramente i piedi del regista e Miha lo sostituisce per disperazione al 63'. Poli, già a disagio nel 4-4-2, lo è ancor di più se schierato accanto a un mediano; Boateng, già lontano dalla miglior condizione, a sinistra si rivela inutile, tanto che a volte si scambia la posizione con Balotelli pur di entrare in partita (senza riuscirci). Le cose migliori le producono De Sciglio e Honda a destra, ma Mario, sui loro suggerimenti, prima regala un "liscio" degno di Mai Dire Gol, poi si divora un'occasione colossale provando il pallonetto solo davanti al portiere, ma calciando a lato. Si fa perdonare, almeno in parte, trasformando il rigore dell'1-0 causato da un ingenuo fallo di Morero su Antonelli al 43'.
SPAVENTO — Il secondo tempo si apre con un altro errore colossale: Honda, liberato da Balotelli, calcia con sufficienza addosso a Sabato con la porta quasi spalancata. Niang, subentrato a Mario, lo imiterà nel finale colpendo il palo come a Barcellona, quasi tre anni fa. È il pericoloso segnale di un Milan deconcentrato che, infatti, quando entra l'eroe di coppa Bocalon, comincia persino a tremare. L'attaccante scuola Inter, cui era riuscito il colpaccio con Genoa e Spezia, prova a farsi beffe anche del Diavolo, ma stavolta non trova la porta. Ma il punto non è che Abbiati è rimasto imbattuto. Il punto è che il Milan ha abbassato il baricentro e concesso l'iniziativa a un avversario che pure non aveva Rivera, ma solo il nipote di Boniperti.
Ivan Palumbo


dal sito www.milannews.it

PAGELLE - UN BRUTTO MILAN VINCE DI RIGORE: ANTONELLI IL MIGLIORE, HONDA E NIANG: CHE ERRORI!
Abbiati 6: non è che debba fare grandi interventi, ma è sempre attento.
De Sciglio 5.5: spinge tantissimo, attento in fase difensiva e il binario con Honda sembra funzionare. Poi però cala bruscamente.
Zapata 6: fa il suo senza, eccellere e senza fare danni.
Romagnoli 6: duella spesso con Marconi, dandole e prendendole. Potrebbe dare maggior qualità alla fuoriuscita dell'azione dalle retrovie.
Antonelli 7: letteralmente imprendibile. Fa impazzire il suo diretto avversario, salta l'uomo con una facilità disarmante e si procura il rigore che sblocca la partita.
Honda 6: il voto poteva essere più alto se avesse tramutato in gol l'assist di Balotelli a inizio ripresa. Sceglie spesso la verticalizzazione e crea sempre problemi al suo marcatore.
Poli 6: fa tanto filtro a centrocampo, coprendo dove José Mauri non arriva. Spara addosso a Vannucchi una gran palla proprio del compagno di reparto, nella ripresa gli annullano un gol.
José Mauri 5.5: rispolverato titolare dopo mesi di naftalina, alterna cose positive ad altre un po' meno. Paga un avvio di ripresa poco brillante. (dal 63' Montolivo 6: mette ordine, e non è poco).
Boateng 5: inconcludente, non combina praticamente nulla negli 84 minuti giocati. Non bene alla sua prima da titolare. (Dall'84' Kucka sv)
Luiz Adriano 5.5: rimane in campo per tutta la partita e si sbatte tantissimo. Tuttavia non è efficace in area di rigore alessandrina.
Balotelli 5.5: segna il gol partita e, forse, meriterebbe la sufficienza anche per l'assist che fornisce ad Honda in avvio di ripresa. Tuttavia il suo atteggiamento nel corso della prima frazione di gioco - dove si divora un gol a freddo - è piuttosto indisponente. (Dal 71' Niang 5.5: spara sul palo l'occasione che poteva mettere in ghiaccio la qualificazione).