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22 febbraio 2015, Milan vs Cesena 2-0




dal sito www.attualita.it

IL MILAN E IL LEITMOTIV DELLA PARTITA DELLA SVOLTA: INZAGHI SPERA ANCORA NELL'OBIETTIVO
"Tutti noi milanisti abbiamo voglia di ripartire. Abbiamo un'altra grande occasione e spero che sia la partita della svolta. Credo che solo una vittoria, con una buona prestazione, ci può far ripartire. Il campionato è ancora lungo e, vincendo, potremmo ritrovare l'entusiasmo. Speriamo che sia la volta buona". Queste le parole con cui Inzaghi ha esordito nella conferenza stampa odierna, alla vigilia della sfida interna contro il Cesena. Il tecnico piacentino continua quindi a spingere sul tema de "la partita della svolta", sperando che la sua squadra riesca ad invertire un trend assolutamente negativo. Dal 21 ottobre, data di Verona-Milan, i rossoneri hanno vinto soltanto tre partite: con un ritmo tale, senza la buona partenza, l'undici milanista ora navigherebbe in piena zona retrocessione.
RESTA L'OBIETTIVO - Nonostante la stagione abbia ormai poco da dire, Inzaghi giustamente prova a salvare il salvabile, provando ad evidenziare una sorta di obiettivo:"Per salvare la stagione bisogna tornare a giocare da Milan, facendo un buon calcio. -Ha sostenuto SuperPippo - Io devo pensare partita dopo partita. Dobbiamo ritrovare coraggio e fiducia. Dobbiamo vincere una partita in maniera bella e giusta. Ci sono ancora tante partite e bisogna far finire questo trend negativo. Abbiamo degli obiettivi che passano da una lunga serie di risultati positivi". L'Europa League dista cinque punti, ma per colmarli o avvicinarli, bisogna vincere, e farlo più volte. Il termine ultimo appello è stato già abusato, ma la gara di domani ne rappresenta pienamente il concetto.
BLOCCO MENTALE - Il tecnico piacentino si è lamentato per le critiche mosse al suo gruppo, non tanto per le prestazioni ma per il lavoro svolto in allenamento. C'è da giurarsi che un uomo maniacale come Inzaghi curi al meglio ogni aspetto della preparazione alla partita, dando e pretendendo il massimo. Il vero problema non è tanto l'ammontare del lavoro, ma il blocco psicologico della squadra. Oltre ad esserci lacune tecniche ci sono anche difetti di personalità: i giocatori si smarriscono alla prima difficoltà, partono timorosi, impauriti, facendosi spesso avvinghiare dall'avversario. A questo Pippo non è ancora riuscito a dare rimedio. Per riuscire a risalire dal guado, oltre al gioco si dovrà trovare quel coraggio e quella spensieratezza che hanno abbandonato il Milan da tanti mesi a questa parte.





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Ruud Gullit in visita a Casa Milan
(dal sito www.acmilan.com)
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Ruud Gullit presente a San Siro
(dal sito www.acmilan.com)


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Serginho e Gullit, presenti a Milan vs Cesena




Foto gentilmente concesse dal Milan CLub BNL di Roma
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Maglia Rossonera a San Siro per Milan vs Cesena 2-0
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Mariolina Paronuzzi e Colombo Labate
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(by Mauro Busnati)
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(by Mauro Busnati)




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"Jack" Bonaventura esulta dopo aver siglato il primo gol del Milan
(dal sito www.gazzetta.it)
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Bonaventura dopo il gol


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"Jack" Bonaventura dopo il gol festeggiato dai compagni
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La sostituzione di Bonaventura, applaudito da San Siro


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Menez in azione
(dal sito www.gazzetta.it)
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Pazzini mette a segno il rigore che chiude la partita
(dal sito www.gazzetta.it)




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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 23 febbraio 2015

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dal sito www.gazzetta.it

MILAN-CESENA 2-0, INZAGHI RINGRAZIA BONAVENTURA E PAZZINI
I rossoneri conquistano tre punti d'oro col gol dell'ex Atalanta e del Pazzo - nel finale - su rigore. Romagnoli pericolosi con De Feudis ma Abbiati è super e Di Carlo resta penultimo
MILANO, 22 febbraio 2015 - Il paziente Milan dà leggeri segni di ripresa, per eventuale guarigione completa ripassare fra una settimana a Verona, in casa del Chievo. Dalla seduta psicanalitica di gruppo con il Cesena, il Diavolo in crisi di identità esce con un 2-0 forse poco esaltante, ma che restituisce fiducia ed autostima ai rossoneri e al suo allenatore. Sul lettino del dottor Cesena - mai vittorioso in 12 gare in A a San Siro - si accomodano a turno Bonaventura, Pazzini e naturalmente Pippo Inzaghi. Qualche capello bianco in più, ma soprattutto tre punti d’oro che ridanno ossigeno al suo Milan, salito a 33 punti in classifica.
APPROCCIO - Il problema è nella testa, andava ripetendo ultimamente Inzaghi, e in effetti i segni della ripresa rossonera si vedono già all’inizio del match: ritmo piuttosto alto, pressione in mezzo e soprattutto un atteggiamento coraggioso. Il Milan in balia dell’avversario visto una settimana fa a San Siro contro l’Empoli sembra un ricordo, quanto meno nelle intenzioni. Pronti via, San Siro esulta al 1’: tiro di Montolivo dal limite, Leali respinge corto e male, Poli mette la palla in rete. Tutto come nei sogni di Pippo ("andare in vantaggio subito sarebbe una buona medicina", aveva detto alla vigilia), poi il fischio di Tommasi che annulla giustamente (sul tiro di Montolivo Destro è in fuorigioco e disturba la visuale del portiere bianconero) riporta tutti sulla terra. Frustrato? Macché, il Diavolo non si scompone: concede poco o nulla (il primo tiro in porta del Cesena arriva al 17’ con Defrel), poi si lascia guidare dalle fiammate di Menez. È da una sua accelerazione al 22’ che nasce il gol del vantaggio: il francese sfreccia sulla sinistra e serve Bonaventura al limite. Destro preciso, 1-0. Tra i mille traumi da superare per il paziente Milan, c’è anche quello del vantaggio con rimonta subita e partita persa o pareggiata (chiedere a Fiorentina, Inter, Sassuolo, Torino, Lazio ed Empoli per dettagli), ma la banda Pippo non si scompone. E il miracolo di Abbiati sulla conclusione al volo di De Feudis al terzo minuto di recupero del primo tempo suona tanto di segno del destino.
CENTRAVANTI - Il trauma del centravanti, invece, resta ancora da risolvere a metà: Destro la vede poco o niente, e il suo tiro a giro da fuori che finisce in tribuna a inizio ripresa è il preludio alla sostituzione con Pazzini. Che ci prova un paio di volte (di testa e con un diagonale che finisce sull’esterno della rete), sempre imbeccato da un Menez in giornata di grazia. Poi, finalmente, trova il gol che chiuderà la gara, su rigore a 2’ dalla fine (fallo di Carbonero su Antonelli). Per i rossoneri è la prima rete arrivata dalla panchina in questo campionato.
LA CURA - La luce in fondo al tunnel, a questo Milan in cerca di identità, l’hanno portata comunque Menez e Bonaventura (buona la sua prova da trequartista), che avevano sfiorato il gol durante la ripresa per due volte prima del sigillo di Pazzini. Jack si porta a casa una quasi-doppietta (palo all’8' su assist del francese), Menez un coast to coast da applausi, al 26’, quando prende palla al limite della propria area, scarta un paio di bianconeri e si invola fino alla porta del Cesena: tiro fuori, con Bonaventura libero e pronto a colpire. Eccesso di egoismo, sarà per la prossima seduta.
Marco Fallisi


dal sito www.milannews.it

E' JACK-DIPENDENZA, ABBIATI SUPER E BENE BOCCHETTI. SPENTO DESTRO
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 7: pressoché inoperoso per quasi tutta la partita, salva il vantaggio rossonero con una super parata, al tramonto dle primo tempo, sul destro al volo di De Feudis.
Bonera 6: rientra dall’inizio dopo un periodo mediamente lungo di stop e nei 90 minuti, regge bene. Un po’ impreciso in fase di cross.
Rami 6: il corpo a corpo con Djuric è nelle sue corde, sfiora il gol del 3-0 nel finale.
Bocchetti 6.5: pronti, via e salva su Djuric chiudendo in angolo la conclusione della punta bianconera. Anche nella ripresa gestisce bene il reparto difensivo.
Antonelli 5.5: lieve passo indietro rispetto alle ultime uscite. Non arriva con costanza sul fondo e, quando lo fa, non crossa in maniera pulita.
Poli 6: corre come un dannato in mezzo al campo, gli viene annullato un gol e fornisce il solito grande apporto di cuore e polmoni.
De Jong 6: compie almeno tre interventi duri ma puliti. Si fa dare tanto il pallone in fase d’impostazione. Cresciuto rispetto a settimana scorsa.
Montolivo 6: rientrava dopo 20 giorni di stop e, seppur perdendo qualche pallone di troppo, c’è sempre il suo zampino nelle migliori geometrie della squadra. (dall’80’ van Ginkel sv).
Bonaventura 7: nettamente il migliore in campo. Giocatore del quale questo Milan non può fare a meno. Sblocca la partita con un bel destro secco, colpisce il palo ed è il punto di riferimento dei compagni in campo.
Destro 5: ci si aspettava molto di più da lui in questa sfida. Netto passo indietro rispetto alla partita con l’Empoli, ma non gli è mai arrivata una palla. (dal 63’ Pazzini 6: una torsione di testa che avrebbe meritato miglior fortuna, un destro potente che si spegne sull’esterno della rete ed un rigore che gli regala la prima gioia in campionato).
Menez 6: va a sprazzi. Quando si accende, crea lo scompiglio. Apparecchia due volte per Bonaventura, ma sbaglia spesso la scelta dell’ultimo passaggio. (dall’88 Cerci sv).
Inzaghi 6: il suo Milan torna alla vittoria contro un avversario che si è consegnato alla manovra rossonera. Abbiati salva la baracca nel primo tempo. Nella ripresa, il Milan abbassa il ritmo rischiando di tenere in partita gli avversari. Squadra più quadrata con il 4-3-1-2.