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22 ottobre 2013, Milan vs Barcellona 1-1




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE MILAN-BARCELLONA
Ancora tu ? Ma non dovevamo vederci piu’ ? Battisti commenterebbe così il settimo incontro tra Milan e Barcellona nel giro di due anni e mezzo, ormai abbinate fisse in fase di sorteggio.
La squadra di Allegri ha affrontato prima Guardiola nei gironi ed ai quarti di finale, poi Vilanova agli ottavi e ora si appresta ad affrontare il terzo allenatore diverso, Gerardo Martino, ancora nel girone eliminatorio.
Il tecnico livornese può vantare un discreto score in queste gare. Ha infatti vinto in un occasione, pareggiato in due, di cui una al Camp Nou ed una a San Siro, e perso in tre incontri, uno dei quali, il 2-3 del girone 2011, era ormai una partita ininfluente e quindi affrontata dai due club in modo spensierato.
La squadra del Tata Martino è autore del migliore avvio di stagione della storia del Barcellona, nonostante la battuta d’arresto di sabato in casa dell’Osasuna. Prima di quella sfida, infatti, i blaugrana avevano messo assieme ben 10 vittorie consecutive, 8 in campionato e 2 in Champions, oltre all’aver già messo in bacheca un trofeo, la SuperCoppa di Spagna.
Stessa cosa non si può dire del Milan di Allegri, che come di consueto è partito parecchio in sordina. Nonostante questo, la vittoria di Sabato sera ai danni dell’Udinese, ha fatto respirare molto in quel di Milanello. La classifica è ora un po’ meno disastrosa, e c’è la convinzione che con il rientro dell’emergenza assenti ed il contestuale miglioramento della condizione fisica, la squadra saprà racimolare migliori prestazioni e quindi migliori risultati per risalire la classifica. Una classifica che non è da risalire, ma da gestire, in Champions, dove la vittoria sul Celtic ed il pareggio ad Amsterdam, il Milan è saldo al secondo posto del girone H. Ma è necessario continuare con la strada intrapresa.
A partire da domani, dove nel caso di un risultato positivo, il Milan potrebbe già mettere basi importanti ai fini del passaggio agli ottavi di finale, considerando che probabilmente Celtic ed Ajax andranno a togliersi punti reciprocamente.
Il Barcellona di Martino è tuttavia una squadra diversa da quella che ci siamo abituati a vedere in questi anni. Addio al tiki taka e spazio al pragmatismo. Addirittura in questa stagione a Barcellona si sono quasi scandalizzati perché per la prima volta dal 2008 il Barcellona ha lasciato piu’ possesso palla all’avversario, in una gara comunque vinta 4-0. Vita difficile per il primo allenatore dopo tanto tempo che non sia ne olandese ne catalano, le due scuole che hanno fatto del Barcellona quello che è. Visto con scetticismo, è riuscito già a convincere lo spogliatoio che sia quello giusto. E anche critica e pubblico si stanno lentamente abituando.
Meno possesso fine a se stesso, meno palle in verticale, ma possesso orizzontale e punte cercate in modo diverso dal calcio “guardiolano”.
I dubbi legati a questa squadra restano tuttavia quelli degli scorsi anni. Se dal centrocampo in su, nessuna squadra regge il confronto di forza, talento e classe, è dietro che i problemi restano. Piquè-Bartra, con il vecchio Pujol appena rientrato da mesi e mesi di assenza, non sembrano bastare. Soprattutto perchèi due esterni, Alves e Alba, sono tutto tranne che difensori. È qui che il club blaugrana dovrà intervenire. Non è un caso che abbiano concupito per mesi Thiago Silva per migliorare, e non poco, la loro difesa.
Una partita, che, almeno a San Siro non vede moltissimi precedenti. I 6 più recenti hanno visto uscire tutti e tre i risultati.
l’ultimo precedente a livello ufficiale in competizioni europee risale alla stagione scorsa, col 2-0 firmato Boateng-Muntari. Nella stagione precedente, 0-0 ai quarti di finale di andata e 2-3 per i blaugrana nella quinta giornata del girone, con gol di Boateng e Ibrahimovic per il Milan, e di Messi e Xavi, con autorete di Van Bommel ad aprire la sfida. Prima di queste sfide ravvicinate, bisogna risalire fino alla stagione 2005/2006. Al “Meazza” i catalani si imposero di misura grazie a un sinistro del francese Giuly. Scavando nella memoria, si ritorna anche al 2004/2005, quando il Diavolo incontrò il Barça nel girone. La gara d’andata, giocata al “Meazza”, terminò con il punteggio di 1-0: decise Shevchenko. Un precedente nella fase a gruppi anche nella Champions 2000/2001, quando il Milan di Zaccheroni pareggiò per 3-3 contro i blaugrana a Milano.
In generale, comunque, Il bilancio casalingo del Milan contro il Barcellona è in perfetta parità e parla di 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.
Qualche altro numero:
Il bilancio in trasferta del Barcellona contro squadre italiane è di 6 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte, mentre quello casalingo del Milan contro le spagnole è di 12 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte. Parlando di numeri, emerge un dato importante per quel che riguarda il Milan.
Andando ad osservare le ultime 10 gare casalinghe in champions, il Milan ha mantenuto inviolata la rete in ben 7 occasioni, affrontando anche, tra le altre, due volte il Barcellona e una volta l’Arsenal. I gol subiti in queste 10 gare sono 5. Ma se si vanno a togliere i gol subiti nelle “ultime” gare del girone, quelle in cui il Milan era già qualificato e schierava seconde linee, si scoprirà che solo il Malaga è riuscito a segnare a Milano in gare “che contano” negli ultimi due anni e mezzo di Champions. Un dato che certamente rincuora il Milan in vista di questa difficile partita.
Vediamo ora le probabili formazioni.
Martino nella gara settimanale a Pamplona ha fatto riposare 4 titolari come Piquè, Alves, Sanchez e Messi, entrato solo nella mezz’ora finale. Proprio il 10 argentino potrebbe essere un dubbio della vigilia. E’ reduce da un infortunio muscolare e sabato sera ci sarà il Clasico con il Real Madrid. Alla fine probabilmente giocherà, ma un dubbietto fino all’ultimo lo teniamo. Per il resto, squadra quasi fatta.
Spazio a Valdes in porta. Davanti a lui linea a 4 con Dan Alves, Piquè, Bartra e Adriano. Centrocampo classico con Busquets, Xavi ed Iniesta. Davanti maglie da titolare per Neymar, all’esordio assoluto in Italia, Sanchez, che dovrebbe vincere il ballottaggio con Pedro e Fabregas, e Messi.
Per quanto riguarda il Milan, Allegri recupera De Jong e Mexes, ma deve rinunciare a Balotelli. Problemini anche per Zapata dopo la gara di Sbato. Probabilmente quindi sarà Silvestre a fare coppia con Mexes, davanti ad Amelia, che sostituisce Abbiati infortunato. Sulle corsie, spazio ad Abate e Constant.
Centrocampo a tre con DeJong davanti alla difesa e le due mezz’ali che saranno Montolivo e Muntari, in vantaggio su Poli. In avanti spazio all’ottimo Birsa, assieme a Robinho e Matri, che vuole sbloccarsi a tutti i costi. Per Kaka ancora panchina, in attesa di ritrovare una forma migliore.
L’arbitro della sfida sarà il tedesco Brych, diventato famoso per il macroscopico errore in Hoffenheim-Bayer Leverkusen, quando ha convalidato un gol con palla entrata da un buco sull’esterno della rete. Evidentemente la designazione era stata fatta prima del fattaccio, altrimenti non ci sarebbe spiegazione.
San Siro sarà finalmente gremito. Tutto esaurito per lo stadio milanese, che non si vedeva proprio da Milan-Barcellona dello scorso anno. inutile dire quanto sia importante il sostegno del pubblico a questa squadra, che ha bisogno di certezze, entusiasmo e punti fermi. Sarebbe bello che non si dovesse aspettare il Barcellona di turno per riempire il proprio stadio, ma tant’è.
Come dicevamo in precedenza, partita importantissima anche sotto il punto di vista della classifica. Nell’altra gara del girone, l’Ajax, che attualmente ha 1 punto, sarà di scena al Celtic Park. La speranza e la sensazione è che le due squadre andranno a togliersi punti vicendevolmente nelle prossime gare. Ciò vorrebbe dire che, facendo punti dove le altre due non ne faranno con ogni probabilità, la qualificazione sarebbe più vicina. Quasi ad un passo.
Un passo, distinguibile tra un milione, è quello di Ricardo Kaka, che dopo il secondo esordio, prima in maglia Milan e poi a San Siro, torna con la squadra rossonera anche in Champions. sarà un emozione particolare, di nuovo, per lui e per il pubblico. Lui che quella Champions l’ha vinta da mattatore, ora deve aiutare, anche subentrando, la squadra ad andare avanti.
4 anni fa l’impresa era vincere la coppa. Ora, l’imperativo è fermare questo Barcellona.





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Il biglietto della partita
(by Andrea Leva)



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La coreografia della Curva Sud
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La coreografia della Curva Sud



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La coreografia della Curva Sud
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Coreografia di Milan Barcellona
(grazie a Mauro del M.C. Savona)



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La coreografia della Curva Sud
(per gentile concessione di Pietro Mazzara)
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Maglia Rossonera a San Siro per Milan vs Barcellona 1-1
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La formazione rossonera
(per gentile concessione del M.C. Inossidabili)



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La rete del vantaggio di Robinho
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Ricardo Kakà in azione



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Ricardo Kakà
(dal sito www.gazzetta.it)
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Robinho esulta dopo il suo gol
(dal sito www.gazzetta.it)



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La rete del pareggio di Messi
(dal sito www.gazzetta.it)
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Muntari interviene su Leo Messi
(dal sito www.gazzetta.it)






Il gol di Robinho


Il pareggio di Messi




Foto gentilmente concesse dal M.C. Inossidabili
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La "Gazzetta dello Sport" del 23 ottobre 2013


Il "Corriere dello Sport" del 23 ottobre 2013




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 23 ottobre 2013
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dal sito www.gazzetta.it

MILAN-BARCELLONA 1-1: KAKÀ MANDA IN GOL ROBINHO, POI MESSI SPEGNE S. SIRO
Grande avvio dei rossoneri, in gol con Robinho servito da Ricky. Il miglior giocatore del mondo pareggia al 23'. Poi meglio i catalani, ma i rossoneri meritano il pareggio. Balotelli entra e non incide
MILANO, 22 ottobre 2013 - Fra tutte le sfide tra Milan e Barcellona quella del 22 ottobre 2013 non passerà di certo alla storia. L’1-1 finale, che accontenta tutti, rispecchia la trama di una partita poco spettacolare, accesa dal gol di Robinho e spenta dalla replica di Messi. Un match però che riporta il grande pubblico a San Siro ritrova in Kakà un protagonista.
DIVERSI TRIDENTI - La partita a scacchi tra Allegri e Martino non concede spazi a fantasie tattiche. Da una parte c’è il tridente light del Milan contro quello pesante, nel senso più tecnico del termine, del Barcellona. Il tecnico rossonero si affida a un mix atipico, figlio dell’emergenza. Vale a dire Kakà defilato a sinistra con Robinho e Birsa. Di ben altro spessore quello blaugrana: il 60 per cento di Messi, che già basta e avanza, con Sanchez e Neymar. Allegri si scrolla di dosso il dubbio di centrocampo puntando su Muntari e gioco forza fra i pali lancia Amelia, non potendo contare su Gabriel fuori dalla lista Uefa.
BRASILE - ARGENTINA - Il Milan, spinto da oltre 70mila tifosi, parte bene. Pressa, corre. Nei primi quattro minuti non permette al Barcellona di superare la sua metà campo. Al 7’ potrebbe cogliere il massimo da un’idea di Kakà che allarga al limite per Robinho; il brasiliano ha gli spazi aperti ma preferisce scatenare Muntari che segna, ma in netto fuorigioco. L’azione precede quella del gol. Al 9’ Mascherano commette una leggerezza imperdonabile. Nella zona c’è Kakà che recupera e serve la palla perfetta a Robinho tutto solo davanti a Valdes: impossibile non segnare un vantaggio meritato. Lampi rossoneri che rievocano serate memorabili. Ed è proprio Kakà, illuminato a tratti, a riproporli. Ma dall’altra parte c’è il Barcellona e tutta la sua magistrale capacità di gestire la manovra. La capacità di tenere palla, di addormentare il gioco con tocchi monotoni, trasformati in movimenti esplosivi anche sotto tono, fanno la differenza e piano piano lo spirito catalano viene a galla. Al 19’ Messi conclude sull’esterno della rete; al 20’ mette in mezzo dalla sinistra un pallone che Amelia addomestica. Ma quando al 24’ Lionel riceve in area e con un movimento cosmico sinistro-destro, fra gambe e tacchetti, infila nell’angolino dove Amelia non può arrivare, allora si comprende quanto monumentale sia l’argentino. Il Milan cerca di non farsi impressionare, esaltando le doti di Montolivo, guardiano del centrocampo e abile a far ripartire la squadra, ma è evidente il gap quando occorre far girare la palla e cogliere l’attimo giusto. Eppure al 28’ Mexes non sfrutta come dovrebbe l’uscita a vuoto di Valdes schiacciando di testa a lato. Poi è tanto Barça. Come al 37’: il tocco morbido di Sanchez è parato a terra da Amelia, oppure come al 43’ quando Zapata ci mette anima e corpo per impedire a Messi di raddoppiare a due passi da Amelia. Infine al 46’allorché Messi (quello del 60%) lancia Neymar il cui diagonale sfiora il palo alla sinistra del portiere rossonero.
BALO NON BALLA - La ripresa, questione di qualità, propone 6 minuti di assolo blaugrana, ma l’accento al 7’ lo mette Robinho, non per una prodezza, bensì per l’incredibile errore sotto porta: la palla servita da Muntari che gli passa tra le gambe e si perde sul fondo. Il miracolo al 9’ lo fa Amelia smanacciando a terra il tiro ravvicinato e un po’ sporco di Iniesta. Il Milan ci mette cuore. Al 12’ Montolivo avvia un’azione al limite con Kakà che incerto se tirare o meno perde attimo a e palla. Segnale evidente che il brasiliano non ne ha più. Ti aspetti che sia lui a cedere il posto a Balotelli al 19’, e invece è Robinho a lasciare il terreno di gioco. L’ingresso di Mario regala bollicine. Constant ci prova senza fortuna da lontano; Kakà, al 23’, su suggerimento di Balotelli, non imprime forza al sinistro, graziando Valdes. Al 25’è invece Adriano, lanciato da una magia di Messi, a graziare il Milan concludendo a lato a tu per tu con Amelia. Kakà, applaudito e soddisfatto, cede il posto a Emanuelson. Spazio anche a Fabregas (out Sanchez) e Pedro (per Neymar) tra i catalani, mentre Poli rileva Birsa, nel momento di minore tensione della gara, che potrebbe toccare però l’apice se Muntari al 37’ non arrivasse traballante al tiro davanti a Valdes in quella che si potrebbe definire un’occasione della vita. Da sottolineare la palla sradicata da Montolivo a Busquets. E’ l’ultima azione degna di nota: il Milan sale a 5 punti, saldamente al secondo posto, alle spalle del Barça che mantiene 2 lunghezze di vantaggio: fra due settimane appuntamento al Camp Nou.
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

KAKÀ, MONTOLIVO E DE JONG DA APPLAUSI. ALLEGRI IMBRIGLIA IL BARÇA NELLA MIGLIOR PARTITA DELLA STAGIONE
LE PAGELLE di Antonio Vitiello
Amelia 6,5: rientra in porta dopo tempo immemore e gestisce bene tutti i retropassaggi che gli arrivano. Ottima la scelta di tempo sul colpo da futsal di Iniesta che sembrava poter essere vincente.
Abate 6,5: gli tocca in consegna Neymar e il compito non è dei più semplici. Tiene molto bene il duello a velocità supersonica con l’ex Santos.
Zapata 6,5: tra i due centrali è quello che regala più sicurezza e meno brividi. Chiude bene nel primo tempo su Messi che stava cercando il varco per battere a rete. In ripresa.
Mexes 6: anche lui, come Zapata, chiude al meglio di spazi centrali agli attaccanti del Barcellona. Tuttavia ha sul groppone quel pallone dal quale nasce l’azione del pareggio del Barcellona.
Constant 5,5: nella sua zona agiscono Messi e Sanchez che non sono due bruttissimi clienti. A volte è troppo pasticcione nei controlli di palla e contro un avversario così non te lo puoi permettere.
Montolivo 7: prestazione di assoluta sostanza da parte del capitano che è ovunque, sia in attacco che in difesa. Recupera una quantità infinita di palloni e si concede anche qualche colpo di classe contro i marziani.
De Jong 7: diga insormontabile in mezzo al campo. Sia Xavi che Iniesta ci sbattono spesso contro e anche Messi gli gira al largo. Insieme a Montolivo compongono una coppia di difficile sostituzione.
Muntari 6: solidità e legna contro i giocolieri che provano a fargli girare la testa. Lui non ha paura di usare il randello quando serve.
Birsa 5: doveva essere l’uomo di raccordo tra centrocampo e attacco ma difficilmente becca il pallone (dal 80’ Poli: sv)
Kakà 7: colpo sorpresa di Allegri che lo manda in campo in una posizione inedita. Lui si adatta, lotta, fa anche il terzino. Con Robinho si inventa un’azione pazzesca che porta il compagno di reparto al gol. Esce stremato ma si vede che ha un altro passo (dal 71’ Emanuelson 6: diligente nel mantenere la posizione)
Robinho 6,5: tiene in scacco la difesa del Barcellona con il suo movimento costante e continuo.  Da applausi l’azione che porta in vantaggio il Milan. Sulla valutazione di una partita ottima pesa l’errore marchiano del secondo tempo dove non trova l’impatto col pallone per il 2-1 (dal 64’ Balotelli 6: non si rende pericoloso ma lotta insieme ai compagni)
Allegri 6,5: prepara la partita come meglio non potrebbe. Imbriglia il Barcellona con un atipico 4-1-4-1 senza centravanti puro e non dà punti di riferimento ai catalani. La scelta di Kakà dal primo minuto è vincente. Se questo è il vero Milan, allora qualcosa di buono può uscire da questa stagione.