Ritorno ai tabellini delle partite
 
< Partita precedente



12 marzo 2013, Barcellona vs Milan 4-0




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE BARCELLONA-MILAN
È il momento della stagione. Quella gara che può far cambiare la stagione da buona ad ottima. Eliminare dalla Champions League il Barcellona, questo Barcellona, sarebbe per il Milan attuale un impresa strepitosa. Un impresa che potrebbe far aprire scenari impensabili, sia per il futuro, perché potrebbe dare definitiva conferma alla bontà del progetto, dando anche fondi per il mercato che francamente non erano in previsione, sia sopratutto per il presente. Perché una volta nelle top eight può succedere davvero di tutto. Ma tra il dire ed il fare, ci sta in mezzo il mare, si sa. E in questo caso e' un vero e proprio oceano. Il Barcellona rimane la squadra più forte del mondo. Quella che raggruppa il maggior grado di talento in circolazione. Quella che senza ombra di dubbio ha il più forte e decisivo calciatore nel panorama internazionale.
Crisi o non crisi, i blaugrana, sopratutto in casa, fanno paura. Sono in grado di schiacciarti, annichilirti, farti venire il mal di testa a suon di tiki-take. Per questo, Allegri e i suoi ragazzi, dovranno essere bravi ad interpretare in modo corretto la partita. Arrivare al Nou Camp piazzando il pullman davanti alla porta, per difendere il 2-0 della gara di andata, potrebbe essere controproducente. Subire un gol in avvio, manderebbe in confusione la squadra. Il Milan deve invece interpretare la gara come all'andata. Chiudere più spazi possibili, inibire le fonti di gioco, pressare e ripartire ad ogni palla rubata. Segnare un gol sarebbe quasi un ipoteca sul passaggio del turno.
In ogni caso, non si può non valutare la crisi di gioco e risultati che sta attraversando il Barcellona. Tralasciando la gara di sabato con il Deportivo, ultimo in classifica arrivato come vittima super sacrificale al Camp Nou, la squadra di Tito Vilanova subiva gol da 13 gare consecutive. Non succedeva da quasi 40 anni. Anche con lo stesso Depor, con l'attenuante della mancanza di Messi e Iniesta, risparmiati per domani, il Barca ha tenuto aperta la gara sull'1-0 sino ai minuti finali, quando e' entrato Messi a chiuderla sul 2-0 finale. un altro Barca avrebbe chiuso la pratica nel primo tempo. Dopo la sconfitta a Milano, sono arrivate due pesantissime sconfitte con il nemico storico di sempre, il Real Madrid. Due "Clasicos" persi in meno di una settimana, sono due travate anche per gli extraterrestri.
La sensazione e' che il gioco blaugrana stia diventando prevedibile. Quasi sterile, con le squadre che sanno chiudersi bene.
Un altra pecca che si sta evidenziando e' la Messi-dipendenza. Sembra assurdo dirlo, per una squadra che riesce ad unire talenti quali Xavi, Iniesta, Fabregas, Dani Alves, Villa, Sanchez, ma è così. Se non si accende e segna Messi, tutto diventa più complicato. Tutto questo sembra essere acuito dall'assenza dell'allenatore. Se Tito Vilanova era un gran secondo per Guardiola, e qualcuno dice che fosse lui il grande artefice tattico del grande Barca del neo allenatore del Bayern, lo stesso non si può dire per Jordi Roura. Scelto per amicizia e per militanza nel club, ma che tatticamente è abbastanza mediocre. La mancanza di Tito pesa. Pesa non averlo fisicamente in settimana a livello di carisma e a livello tattico pesa, sopratutto, durante le gare. Perché, si, potrà anche intervenire via Skype o via telefono da New York, ma non sarà mai, giocoforza, la stessa cosa. È brutto dirlo, ma il Barcellona sta pagando la sua eccessiva bontà. Ma nonostante tutto questa squadra non è al suo canto del cigno. È ancora in grado di rilanciarsi e effettuare la clamorosa remuntada. Per questo, per la bolgia che ci sarà domani, per l'orgoglio dei blaugrana, le percentuali del passaggio del turno sono ancora abbastanza equidistribuite. Basti pensare che il buon Leo Messi, arrivato a 52 reti stagionali, 2 in più di tutto il Milan in serie A, ha segnato sabato sera nella diciassettesima gara consecutiva in Liga. Numeri che fanno tornare per terra qualsiasi sogno di gloria prematuro.
Allegri ha invece luci ed ombre su cui ragionare. Genova ha portato in dote tre punti fondamentali che hanno rafforzato la posizione del Milan in campionato. Rispetto al girone di ritorno, sono 11 punti in più. Sono 44 dall'ottava giornata in poi, come nessun altro in A. E dato rincuorante, e' la seconda gara di fila in cui il Milan non prende gol, cosa che in trasferta non succedeva da parecchio tempo.
Ma le ombre si addensano sullo stato fisico di qualche pedina importante. La gara maschia, a volte anche fin troppo, di Marassi si porta dietro un paio di strascichi. Primo su tutti Pazzini, uscito anzitempo per un entrata killer di Portanova. Si parla di forte contusione che avrebbe provocato una micro frattura. Ci sono poi Mexes e Boateng, alle prese con problemi, seppur lievi, a livello muscolare. Qui la sensazione e' che ci sia stata una dose di prevenzione proprio per la gara di domani. Nonostante questo, e un po' di normale e sana pressione addosso per la gara d domani, l'ambiente Milan e' sereno. Conscio dei suoi mezzi e sopratutto conscio del fatto che dopo quella dell'andata serve un ulteriore impresa. E questo gruppo, almeno a livello di spirito, sembra pronto a farla.
Andando a spulciare i precedenti si scopre che il Barca dovrà fare qualcosa che non ha mai fatto. Infatti, con nessuno dei risultati già fatti con noi al Camp Nou, passerebbe il turno. Il bilancio del Barca nelle 6 gare casalinghe contro il Milan è di 3 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta. Il Milan ha pareggiato 2-2 e perso 3-1 nella stagione scorsa. Prima di questo doppio confronto, aveva pareggiato 0-0 nella semifinale i ritorno di Champions 2005/2006. Ambrosini è l'unico giocatore ad aver preso parte alla sola vittoria del Milan al Camp Nou il 26 settembre 2000.
Roura e Vilanova stanno preparando qualche novità tattica. Non tanto a livello di uomini, quanto più di schemi. In settimana si è tanto parlato del celebre 3-3-4. Di base è facile credere che si andranno a schierare con il classico 4-3-3. Tuttavia è altrettanto probabile credere che si riverseranno in avanti sin da subito per aprire la gara agli albori della stessa. I due esterni si alzeranno parecchio, diventando vere e proprie ali, lasciando di fatto dietro solo due centrali, aiutati magari dall'uomo davanti alla difesa. Andando con ordine. In porta ci sarà Valdes.
Davanti a lui, i due centrali saranno Piquè e Pujol, emntre esterni agiranno Alves e Alba. A centrocampo, torna Xavi dal 1'. Con lui, senza dubbio Iniesta, con Busquets, favorito su Song, Mascherano e Fabregas, fischiato all'uscita dal campo nell'ultima gara in Liga. Davanti, con Messi, spazio a Pedro e ad uno tra Villa e Alexis Sanchez, con lo spagnolo ad oggi favorito sul cileno. Tello, giovane seconda punta della cantera, sarà una arma possibile a gara in corsa
Allegri, dal canto suo, ha pochi dubbi. Confermata l'assenza di Pazzini, il suo unico nodo da sciogliere è la punta centrale. Mexes e Boateng paiono recuperati, ma anche qui è meglio aspettare fino a domani sera.
In porta ci sarà Abbiati. Davanti a lui, linea a 4 con Abate, Mexes, Zapata e Constant. Qualora Mexes desse forfait, pronto Yepes. Centrocampo a tre, con Flamini, favorito su Muntari, ad accompagnare Ambrosini e Montolivo. Boateng agirà con ogni probabilità da ala destra, anche se di fatto sarà un centrocampista aggiunto, e stessa cosa farà a sinistra El Shaarawy. Come punta centrale, Niang favorito su Bojan e Robinho per partire dal 1'.
Ad arbitrare la supersfida sarà l'ungherese Viktor Kassai. Due precedenti fortunati con entrambe le squadre: Kassai ha arbitrato la finale di del 2011 (vinta dal Barça contro lo United) e l'andata degli ottavi tra Milan e Arsenal dello scorso anno, terminata con un netto 4-0 per i rossoneri. Sarà un aspetto fondamentale. Ricordiamo bene la scorsa stagione con gli errori dell'arbitro Kujpers, penalizzarono il Milan al Camp Nou, portando dritti dritti i catalani in semifinale. E negli ultimi anni, quando i blaugrana sono stati in difficoltà, un aiuto, volontario o inconsapevole che fosse, è sempre arrivato in soccorso.
E abbiamo visto, in Manchester-Real Madrid, come gli errori della terna arbitrale, diventata ormai una sestina, possano modificare pesantemente gli equilibri di una partita a questi livelli.
Il Camp Nou sarà tutto esaurito, e ci si aspetta una coreografia da urlo dei supporters blaugrana. Uno stadio che sarà senza dubbio un fattore della gara. Cosi' come il campo, piu' veloce e piu' largo rispetto al Meazza.
Motivi, questi, che hanno alimentato la convinzione, sfociata anche in pericolosa spavalderia, da parte di tutto l'ambiente catalano. Dalle foto trionfanti di Messi, con la scritta "ai quarti" in mano, passando per dichiarazioni certe e stra certe. Senza dubbio potranno caricare ambiente e giocatori. Ma qualcuno a Milanello, le sta, precauzionalmente, segnando e riferendo tutte ai giocatori. Anche cosi' si prepara una sfida del genere.
In ogni caso, comunque andrà a finire, sarà una grande partita. E dev'essere un onore ed un privilegio per Allegri e i suoi ragazzi esserci arrivati. Sarà "remuntada" contro un sogno insperato. Sarà Barcellona-Milan: 90 minuti di passione.
Forza Ragazzi!





cliccare sull'immagine per ingrandire

La formazione rossonera



cliccare sull'immagine per ingrandire

Intervento di Boateng su Iniesta
(dal sito www.gazzetta.it)
cliccare sull'immagine per ingrandire

Messi in azione, seguito da Constant
(dal sito www.gazzetta.it)



cliccare sull'immagine per ingrandire

Il palo colpito da Niang
cliccare sull'immagine per ingrandire

Rovesciata senza esito di El Shaarawy





Lionel Messi in gol
(dal sito www.gazzetta.it)



cliccare sull'immagine per ingrandire

Stephan El Shaarawy
(dal sito www.gazzetta.it)
cliccare sull'immagine per ingrandire

Niang in azione
(dal sito www.gazzetta.it)




Paolo "049" al Camp Nou per Barcellona vs Milan 4-0
cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire


cliccare sull'immagine per ingrandire cliccare sull'immagine per ingrandire






Il "Corriere dello Sport" del 13 marzo 2013


"TuttoSport" del 13 marzo 2013




Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 13 marzo 2013
Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire


Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire Cliccare sull'immagine per ingrandire




dal sito www.gazzetta.it

CHAMPIONS, BARCELLONA-MILAN 4-0: MESSI DA PAURA, ROSSONERI FUORI DALLA COPPA
Straordinario l'argentino, che con una doppietta nel primo tempo annulla lo 0-2 dell'andata. Poi il Guaje fa 3-0 nella ripresa, prima del gol del terzino nel recupero. Gol divorato da Niang sullo 0-1
BARCELLONA, 12 marzo 2013 - Villa soffocato dall'abbraccio di Messi e Dani Alves. Reuters Con il senno di poi si potrebbe affermare: era già tutto previsto. Il mostruoso Lionel Messi due volte, David Villa e Jordi Alba mortificano l'incubo. Due gol di vantaggio non sono bastati; la "remuntada", anzi di più, è fatta. Il Barcellona batte il Milan 4-0 e passa ai quarti di Champions. I blaugrana centrano l'obiettivo con la partita scontata, fatta di pressing e possesso palla a 100 all'ora. Il dio del pallone Messi va già in gol al 5', ma sono i rossoneri a lasciare libero il passaggio sprecando con Niang sul palo il pareggio al 38'; azione che scatena il raddoppio del feroce argentino.
LA PULCE IMPAZZITA - A che serve la pretattica quando hai di fronte un monumento del calcio? Allegri scioglie le riserve già alla vigilia, puntando sull'acerbo Niang al centro del tridente e preferendo Constant e Flamini a De Sciglio e Muntari. Jordi Roura risolve solo alla vigilia i suoi enigmi: Mascherano invece di Puyol e Villa al posto di Sanchez. Poi solo certezze; sfacciate e insopportabili. Come la partenza dei blaugrana: forte, accerchiante, poderosa. Parola d'ordine: chiudere in fretta la pratica. Così al 5' Xavi disegna al limite una linea geometrica che Messi trasforma in fisica pura: tracciante che Abbiati nemmeno vede. Che partenza! Roba da stendere un toro. Al 9' si affaccia il Milan, ma il diagonale di El Shaarawy è troppo morbido per ferire. Che sofferenza. Il Barcellona è una corazzata che si incunea e che al 13' manca il 2-0 con Iniesta: tiro che Abbiati devia sulla traversa, poi Messi di tsta conclude sull'esterno della rete. Ma che disastro la difesa rossonera. Al 16' accade di tutto: Abate e Constant non si capiscono, ma i rossoneri si salvano. Al 17' Abbiati devia in angolo un siluro di Xavi. Ma è innegabile: il Milan è terrorizzato. Nemmeno il "palla lunga e pedalare" riesce ai rossoneri schiacciati in fazzoletti di terra. Se poi (al 24') Ambrosini riesce a trovare un varco davanti a Valdes ignorato da Niang ed El Shaarawy allora te le cerchi.
BOA VICINO AL GOL - Una scodellata al 5' dal limite di Muntari alta di poco, certifica però che il Barça se la dovrà sudare. Il Milan interpreta bene la gara. E la gabbia? Il leone attende al varco; lo circondano in 4 o 5, pronti a stringerlo e murarlo. Al 10', però, Messi trova un varco e dalla lunetta mira il primo palo, ma rimpalla su Zapata. L'affanno in fase difensiva talvolta è evidente, ma appena possono i rossoneri scatenano il contropiede, unica arma per ferire i catalani. Un po' come al 16', quando El Shaarawy trova la palla giusta ma se l'allunga in area favorendo l'intervento di Puyol che mette in angolo. Da cui il cross dalla bandierina che mette a referto la nitida occasione capitata a Boateng, colpo al volo che sfiora il palo alla sinistra di Valdes. Il Milan gioca corto ed esalta spirito di sacrificio, esaltata dalla fase difensiva di El Shaarawy e Montolivo.
DAL PALO AL BIS - E loro macinano gioco; corrono come palline impazzite che sanno però dove andare. Piqué, Xavi, Iniesta, Messi: movimento elettronico. Gente saggia che sa quando rallentare con il consueto possesso palla da esaurimento nervoso. Verrebbe voglia di scendere in campo e urlare al Milan di correre. Quasi lo avessero sentito, Mexes al 34' serve El Shaarawy che si accentra in area e impegna Valdes. Al 38' sembra fatta: contropiede pazzesco, Niang che si invola verso l'infinito sfruttando un erroraccio di Mascherano. Niang è solo davanti a Valdes, ma la palla va sul palo. E quando sbagli gol così ti segni il futuro. La ripartenza del Barcellona è atomica e Messi al 39' fa il bis: botta ancora una volta imparabile su assist di Iniesta.
ANCHE VILLA - Che fare in simili frangenti? Giocare, correre, attaccare. Serve solo questo. Fate come Messi, per esempio, che al 3' della ripresa cattura la palla e se la porta in area fra i birilli: il diagonale finisce tra le braccia di Abbiati. I catalani giocano leggeri, sembrano volare. Il Milan ci prova in tutti i modi ma sbaglia molto. L'affanno partecipa a tutta la manovra e in mancanza di un genio tutto si complica. Non per il Barcellona che al 10' urla al mondo il 3-0: azione di Xavi (c'è sempre) che trova in area Villa, Constant va a vuoto e il Guaje batte Abbiati di sinistro. Fine del mondo. Che fa Allegri? Al 15' toglie lo stanco Ambrosini e l'affranto Niang per Muntari e Robinho. Remuntada? Intanto Lionel (ci piace chiamarlo così) aggiunge pagine di storia: magico sinistro al 17' dal limite che sfiora la traversa. Sarebbe stato un altro gol mostruoso.
BIP BIP - Eppure la qualificazione ha la forma di un gol; di una semplice rete. Si getta in attacco il Milan, ma sempre con furia disordinata, con la speranza di cogliere buchi, distrazioni. Allegri prova con il "canterano" Bojan per Flamini; Roura lancia Sanchez per Villa. L'ex al 37' con una prodezza mette in mezzo per Boateng che va a sbattere su Busquets. Ma non c'è spazio per i miracoli: è la serata del Barcellona e della sua immensità. Al 47', addirittura, Jordi Alba sguscia sulla sinistra in contropiede avviato da Sanchez, penetra in area e infila il 4-0. I rossoneri l'occasione l'hanno avuta e l'hanno frantumata. Passano i migliori. Quelli ritornati in fretta con i loro "bip bip" sul loro pianeta lontano anni luce.
Gaetano De Stefano


dal sito www.milannews.it

MONTO E ABATE TENGONO VIVO IL FUOCHERELLO ROSSONERO. RIMPIANTO BOJAN, PESA IL PALO DI NIANG
LE PAGELLE di Pietro Mazzara
Abbiati 6: nel primo tempo tiene il Milan in partita, ma può poco e niente sulla furia blaugrana.
Constant 5: tanta, troppa fatica a contenere Dani Alves e soci sulla corsia mancina. Pesa l'errore in anticipo che ha portato al 3-0 di Villa.
Mexes 5.5: sfortunato sul secondo gol di Messi, con la palla che gli passa in mezzo alle gambe. Compie qualche buon recupero, ma non basta per contenere un Barça stellare.
Zapata 5: meno preciso del compagno di reparto, cerca di tenere botta come può.
Abate 6: forse il migliore dei rossoneri, sia in fase difensiva che in quella offensiva. Tra gli ultimi a mollare nel secondo tempo.
Montolivo 6: è difficile gestire il pallone in situazioni così critiche, lui ci prova e in qualche occasione ci riesce. Nella ripresa è uno dei pochi a ragionare
Ambrosini 5: parte bene in fase di contenimento, ma sbaglia il tempo dell'uscita su Iniesta, dando il là all'azione del 2-0. Nella ripresa va in grande difficoltà e Allegri lo sostituisce (Dal 60' Muntari 5.5: entra in una situazione di punteggio non certo agevole, difficile fare miracoli)
Flamini 5: corre tantissimo ma spesso a vuoto e, come tanti altri, non riesce a servire palloni precisi. (Dal 76' Bojan 6: dai suoi piedi scaturisce l'azione più pericolosa del secondo tempo, forse poteva entrare prima...)
El Shaarawy 5.5: ha una discreta occasione ma non riesce a buttarla dentro. Si sacrifica come al solito, provando a dare tutto come al solito. Cala nel secondo tempo.
Niang 5: esordisce dal primo minuto come centravanti, contro un avversario certamente non facile. Ha una chance di platino sull'1-0 ma colpisce il palo: un errore che pesa su questa eliminazione. (Dal 60' Robinho 5.5: parte bene appena entrato e meriterebbe la sufficienza, ma trasforma una punizione della speranza in beffa e 4-0 finale)
Boateng 5.5: ha l'arduo compito di retrocedere in aiuto e poi attaccare, ma non è certamente brillante.
Allegri 5.5: non azzecca tutte le scelte, ma contro questo Barcellona c'era ben poco da fare. L'unico rammarico è aver visto un motivato Bojan solo nell'ultimo quarto d'ora.