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30 novembre 2012, Catania vs Milan 1-3




dal sito www.milanday.it

PREPARTITA - di Marco Rizzo
IL PRE CATANIA-MILAN
L'agognata svolta. Hanno lavorato tutti dietro a Milan-Juventus. La società ha dapprima preparato da oltre un mese tutto l'avvicinamento alla gara, poi, tramite il Presidente Berlusconi e Galliani, ha caricato i giocatori nella vigilia, dando sicurezza e serenità. L'allenatore ha saputo resistere alle difficoltà, ha trovato un modulo di gioco e finalmente gli uomini giusti per portarlo avanti. I giocatori stessi, hanno finalmente tirato fuori orgoglio e personalità. Hanno messo in soffitta paure e timori e sono scesi in campo attenti, concentrati e sportivamente cattivi.
Il risultato, una volta concatenatesi tutte le componenti, non poteva che essere quello importantissimo di Domenica sera. E poco conta come sia arrivato, perché la prestazione generale è stata finalmente convincente, di livello. Nessuno ha demeritato e tanti si sono messi in fila per ricevere i propri elogi.
Da De Sciglio e Constant, quasi perfetti sulle fasce, a capitan Montolivo, passando per un solido De Jong, un carismatico Nocerino, un ritrovato Mexes, il solito El Shaarawy, finendo con un finalmente frizzante Robinho.
Ma ora, per la squadra di Allegri arriva il difficile. Confermarsi sarà fondamentale nel processo di crescita di questa squadra, e inanellare un altro risultato importante sarebbe una spinta verso i piani alti della classifica non indifferente, considerando l'inizio di stagione. Il Milan ora ha 2-3 gare alla sua portata, per poter tornare a sperare in un piazzamento europeo, obiettivo dichiarato della Società.
Ma la riconferma passa dal Massimino e dal Catania di Maran, squadra tutt'altro che materasso, soprattutto tra le mura amiche.
Infatti il trend dei catanesi parla chiaro: vicini alla perfezione in casa, ampiamente da rivedere in trasferta.
I numeri lo dicono ampiamente : 5 vittorie, un pareggio con il Napoli e la sconfitta discussa con la Juventus, in cui il Catania meritava ampiamente di piu'. 16 punti, su 19 totali, ottenuti in Sicilia. Tra le vittorie spicca il 4-0 rifilato alla Lazio.
13 gol segnati, stesso score della Juve in casa, 1 gol in meno del Napoli e 2 in meno di Roma e Fiorentina, e solo 5 subiti, alla pari della Juventus e peggio solo della Fiorentina, che in casa ne ha subiti solamente 3.
Numeri casalinghi da scudetto, quindi. I problemi arrivano quando la squadra esce dal suo mondo dorato. Sarà per poca personalità, sarà per il tipo di gioco, sarà che manca l'apporto del grandioso tifo catanese, ma fuori casa la squadra di Rolando Maran soffre molto. Ultimamente i rossazzurri sono un po' in flessione. In casa col Chievo hanno ottenuto una importante vittoria per 2-1, ma senza convincere del tutto. La sconfitta nell'importante Derby nell'ultimo turno di campionato è stata netta e totale, e qualche critica se l'è portata appresso. A questo vanno aggiunte alcune assenze importanti, per squalifica e infortunio. La squadra resta, tuttavia, assolutamente insidiosa e competitiva, e se saprà perfezionarsi fuori casa potrà davvero stupire nella parte sinistra della classifica.
Del resto è la medesima formazione allenata alla grande da Montella un anno fa. In estate i cambiamenti sono stati ben pochi e non hanno intaccato quello che è l'undici titolare. Un 4-3-3 che prende dai tanti giocatori argentini in rosa le caratteristiche peculiari : tecnica e temperamento. Il Catania gioca infatti un calcio dinamico e intenso, sempre propositivo, che fa dell'imprevedibilità e della velocità dei propri attaccanti il punto di forza. Lodi e Almiron sono, poi, sapienti direttori di un orchestra che funziona molto bene. Da loro passano tutti i palloni, quasi mai giocati con banalità. Gli inserimenti in zona gol dei centrocampisti e la grande capacità sui calci piazzati sono le altre due caratteristiche da tenere in severa considerazione quando si affrontano gli etnei.
Catania grande in casa, si diceva. Negli anni, da quando i siciliani sono tornati in serie A nella stagione 2006-2007, è sempre stata una costante importante sulla quale costruire le salvezze tranquille alla quale è andata incontro. Nonostante questo, il Milan vanta una striscia di imbattibilità al Cibali pressoché totale dal ritorno in serie A di 6 anni fa dei padroni di casa, e se anche si va indietro negli anni, l'ultima vittoria interna risale al lontano 1963.
Lo scorso anno la gara terminò 1-1 ma con moltissime polemiche. Dopo il vantaggio di Robinho, e il pareggio di Spolli su calcio d'angolo, gli errori arbitrali si sono concentrati tutti sui rossoneri. Un gol-non gol di Robinho molto discusso, a poche settimane da quello ben più celebre di Muntari, un rigore dubbio e due volte i giocatori milanisti fermati in maniera errata dal guardalinee.
Prima di questa gara il Milan aveva fatto filotto con tre 0-2 consecutivi. Nella stagione 2010-2011 con i gol di Ibrahimovic e Robinho, l'anno precedente con la sorprendente doppietta di Huntelaar a tempo scaduto, mentre nel 2008-2009 con i gol di Kaka e Inzaghi.
Prima di questi tre precedenti, due 1-1 consecutivi. Il primo, nel 2006-2007, giocato nel neutro di Bologna, e con i gol di Seedorf e Spinesi, a pochi giorni dalla finale di Atene. Il secondo, l'anno successivo, con i gol di Pato e ancora Spinesi. Emerge lampante la curiosa successione dei risultati. In ben 6 precedenti non ci si è mai discostati dallo 0-2 o dall'1-1.
Rolando Maran avrà più di qualche problema nell'assemblare l'undici titolare per la gara di domani.
Tante, infatti, sono le assenze. Gomez e Spolli saranno out per infortunio, mentre Izco, Capuano, Biagianti e Sciacca saranno certamente fuori per infortunio. Da valutare, invece, la situazione Bergessio. L'attaccante potrebbe recuperare, ma si dovrà decidere se farlo partire dall'inizio.
Davanti ad Andujar il dubbio riguarda il sostituto di Spolli da affiancare Legrottaglie. Bellusci e Rolin se la giocano, con il primo favorito. Completano il reparto gli esterni titolari, Marchese a sinistra ed Alvarez a destra.
In mezzo al campo Lodi sarà in cabina di regia, con Almiron alla sua destra. Grandi dubbi invece sul terzo centrocampista. Ricchiuti, Salifu e Castro sono in corsa per una maglia, con il primo in vantaggio.
Anche davanti le incertezze rimangono. Sicuro titolare sarà Barrientos, mentre per gli altri tanto dipenderà dalla presenza di Gonzalo Bergessio. Se non ci fosse, Morimoto sarebbe in vantaggio sull'inesperto Doukarà. Il ballottaggio per completare il reparto offensivo è lo stesso del centrocampo: Salifu, Ricchiuti e Castro, con quest'ultimo favorito.
Non è escluso che alla fine Maran possa optare per il 3-5-2 che spesso adottava Montella l'anno passato. In tal caso aggiungerebbe un centrale, e andrebbe a giocare davanti con i soli Barrientos e Bergessio.
In casa Milan arriva invece qualche buona notizia. Se da una parte dispiace per la squalifica di Mario Yepes, dall'altra c'è grande soddisfazione per il recupero di Mexes ed Ambrosini per la gara di domani. Probabilmente anche Luca Antonini potrebbe essere tra i convocati, mentre per Bonera, Abate, Muntari e Pato bisognerà aspettare ancora un po'. Ma sono tutti sulla via del recupero.
In porta conferma per Amelia, dato che Abbiati sarà ancora out. Davanti a lui, De Sciglio e Constant sulle fasce, con Mexes e probabilmente Zapata, in vantaggio su Acerbi, centrali. A centrocampo non si andrà troppo distanti da quella che è stata la formazione di Napoli, Bruxelles e nella gara di domenica con la Juve. Quindi conferma per Montolivo, Nocerino e De Jong, con Ambrosini outsider che all'ultimo potrebbe togliere una maglia all'olandese. I dubbi arrivano in avanti. Allegri dovrebbe confermare il trio dell'ultima gara, con Robinho, Boateng ed El Shaarawy a non dare punti di riferimento in avanti. Ma Bojan e Pazzini rimangono in corsa per una maglia da titolare.
La missione in casa Milan è chiara, ribadita anche oggi stesso da Galliani e Berlusconi : continuare nella strada intrapresa e portarsi, con un filotto di risultati, a ridosso del terzo/quarto posto, in vista dello scontro diretto che chiuderà l'anno calcistico con la Roma all'Olimpico. Poi a Gennaio si ragionerà sul da farsi.
Il Catania in casa sua sarà un ostacolo duro, ma se c'è un momento ideale per affrontare gli etnei è questo, in cui hanno molte assenze e arrivano da qualche passo falso. Un risultato che non sia la vittoria, per questo, sarebbe davvero un passo indietro nel processo di crescita e di risalita di questa squadra.
E allora. Forza Ragazzi!





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Il tifo rossonero a Catania



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(grazie a Paolo 049)
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(grazie al Milan Club Seregno)
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(grazie al Milan Club Seregno)




Il Milan Club Seregno a Catania per Catania vs Milan 1-3
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Constant, Robinho ed El Shaarawy
sotto la curva occupata dai tifosi rossoneri
(grazie a Paolo 049)
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Il settore milanista





Stephan El Shaarawy in azione
(dal sito www.gazzetta.it)





El Shaarawy festeggiato da Robinho
(dal sito www.gazzetta.it)





L'esultanza di El Shaarawy, ancora una volta protagonista
(dal sito www.gazzetta.it)




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VIDEO
(da "Forza Milan" - facebook)






La "Gazzetta dello Sport" del 1° dicembre 2012


Il "Corriere dello Sport" del 1° dicembre 2012



Alcune pagine della "Gazzetta dello Sport" del 1° dicembre 2012
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dal sito www.gazzetta.it

IL MILAN FARAONICO TORNA GRANDE. RABBIA CATANIA: 1-1 IN FUORIGIOCO
Vince 3-1, terzo successo consecutivo, rimontando il gol di Legrottaglie con El Shaarawy e Boateng. Anche se infuiscono l'espulsione di Barrientos e il pari irregolare dell'azzurro
CATANIA, 30 novembre 2012 - C'è di tutto nel 3-1 in rimonta del Milan a Catania. La rabbia dei siciliani, penalizzati dall'ennesimo errore di un guardalinee, che non vede il netto fuorigioco di El Shaarawy sull'1-1. L'ingenuità dei siciliani, con Barrientos che si fa buttare fuori come un sedicenne isterico. Ma soprattutto la ritrovata forza del Milan, che si appoggia a certezze Faraoniche e nuove (toh, il Boa) per raddrizzare una partita che si era messa male dopo 45' proprio brutti. Per la prima volta ci sono due vittorie consecutive, tre considerando la Champions. E così funziona la serie avviata dalle visite berlusconiane a Milanello, che a poco a poco sta restituendo ad Allegri una classifica consona. Soprattutto colpisce la capacità ora di indirizzare la gara, senza subire gli eventi. Difficile analizzare la partita in casa Catania: tutto bene fino all'espulsione e al gol irregolare. Concedere nulla al Milan per 45' senza diversi giocatori importanti è comunque una buona base.
SCELTE FORZATE - A Maran mancano due insostituibili, Gomez e Spolli, e un altro tassello prezioso come Izco. Recupera Bergessio, debutta dal 1' Salifu, mediano difensivo del 1992. Chiaro il piano partita: 4-1-4-1, due linee compatte per difendere e ripartire. Allegri va con Boateng centravanti, Robinho ed El Shaarawy ai lati. Il centrocampo è quello che ha ben fatto con la Juve, in difesa Acerbi fa rimpiangere lo squalificato Yepes.
SOLITA DISATTENZIONE - Parte bene il Milan. Palla che gira rapidamente, effetto flipper che muove la difesa del Catania, Boateng che spesso arretra per dare campo ai tagli del Faraone e di Robinho. Proprio Boateng stuzzica Andujar col sinistro. Ma Il problema per i rossoneri è quello di prendere gol alla prima palla inattiva contro. Corner concesso da un positivo De Sciglio per chiudere su Castro, la parabola di Lodi è degna del Palladio, Legrottaglie arriva di slancio da dietro e impatta la palla che ha appena scavalcato Acerbi. Nulla da fare per Amelia. E soliti interrogativi sulla marcatura a zona in queste situazioni. Si mette nel migliore dei modi per il Catania, diretto in difesa da un Legrottaglie che quando è ben protetto è ancora tra i migliori interpreti del ruolo. El Shaarawy è servito male, Boateng va a sprazzi, Robinho non ne azzecca una. Il risultato, con de Jong sempre scolastico e l'unico sfogo dato dalle avanzate di De Sciglio a destra, è il nulla creato dal Milan. Anzi, è il Catania ad avere una situazione pericolosa, nata da una dormita di Acerbi e Constant. Non ci siamo.
PITU, MA CHE FAI? - Il Milan, che colpevolmente riparte con gli stessi undici, trova un grande aiuto da Barrientos. Il Pitu, talento purissimo e intelligenza calcistica da affinare, rifila un calcio a Nocerino che gli vale il secondo, sacrosanto, giallo. Una follìa per un professionista a certi livelli. E un sospetto per i tifosi dopo il tweet di sfogo dopo Catania-Chievo, con la volontà di andar via per una panchina non accettata. Maran è costretto a ridisegnare la squadra: 4-4-1-1.
BANDIERINE MALEDETTE - Il tempo di capire cosa farà Allegri per rivitalizzare un brutto Milan, che arriva l'ennesimo errore arbitrale di una stagione fin qui poco fortunata. Sul cross di Boateng il tocco di Robinho, forse non del tutto voluto, libera El Shaarawy davanti ad Andujar. Il Faraone segna, ma la posizione di fuorigioco è evidente. Non è il primo torto ai danni del Catania, penalizzato al Massimino con la Juve (annullato gol regolare a Bergessio e concesso quello ai bianconeri con Bendtner in fuorigioco) e in altre situazioni, come con l'Inter a S. Siro.
CHI SI RIVEDE! - Il Milan, galvanizzato dal gol, ritrova anche un giocatore che sembrava perso. Il 2-1 infatti è una perla di Boateng, che inventa il gran destro dal limite. Primo raggio di sole nella grigissima stagione del Boa, fin qui lontano anni luce dal valore aggiunto della scorsa stagione. Peccato che poi lo stesso Prince rovini tutto nel finale con un'entrata scomposta che gli vale il rosso. Sanzione forse severa, ma perché entrare così al 90' e a partita chiusa?
NULLA DA FARE - Il Catania in 8' ha subìto un'espulsione (giusta) e due gol, di cui uno irregolare. Abbastanza per ammazzare squadre anche più forti. La squadra di Maran deve dare campo. Il Milan fa possesso palla e manca più volte il gol della sicurezza. Le più clamorose col Faraone, uno solitamente bravissimo a fare anche i gol facili, e Robinho, che invece non è nuovo a certi errori da calcetto del lunedì. Almeno due i gol clamorosi divorati da Binho. Nel conto manca anche un rigore, negato a Nocerino. Poco male, perché ci pensa El Shaarawy nel recupero a chiuderla col destro a giro sul secondo palo. Rete da campione. La striscia del Milan continua. E per il Faraone siamo già alla dozzina (di reti in A). Più che sporca, di classe purissima però. i tifosi dopo il tweet di sfogo dopo Catania-Chievo, con la volontà di andar via per una panchina non accettata. Maran è costretto a ridisegnare la squadra: 4-4-1-1.
Jacopo Gerna


dal sito www.milannews.it

UN MILAN A DUE FACCE SUPERA IL CATANIA. EL SHAARAWY QUOTA 12, DE SCIGLIO SALVATUTTO. LA MAGIA DEL BOA REGALA I TRE PUNTI, MA QUEL FALLO...
LE PAGELLE di Matteo Calcagni
Amelia 6: non può nulla sul colpo di testa di Legrottaglie, per il resto normalissima amministrazione.
De Sciglio 7: nel primo tempo, quando balla la difesa, ci pensa lui a metterci una pezza. Salva per due volte il risultato ed è sempre preciso ed attento nella gestione del pallone. Attento e sicuro come al solito.
Mexes 6: non è dominante come contro la Juventus, ma dimostra autocontrollo di fronte al forsennato pressing iniziale dei rossoazzurri. Nella ripresa si fa tutto più facile e lui si destreggia con tranquillità.
Acerbi 5.5: sbaglia il tempo sul calcio d'angolo trasformato in gol da Legrottaglie, poi palesa un esagerato affanno nell'uscire palla al piede. Anche lui migliora nella ripresa, districandosi con meno frenesia e più attenzione.
Constant 6.5: tiene bene la posizione, ma in un'occasione è troppo lezioso e rischia. Nel complesso però si mostra sempre sicuro. Davanti si fa vedere poco, ma serve ad El Shaarawy la palla del 3-1.
Montolivo 6: non era al meglio sul piano fisico e si vede. Ha il merito di metterci comunque l'anima fino all'uscita dal campo. (Emanuelson 6: entra per offrire nuova linfa alla mediana ed efficienza offensiva. Fa il suo e prende anche un palo)
De Jong 6: nel primo tempo sbaglia tanti passaggi, anche se riesce a recuperare qualche pallone prezioso. Anche lui migliora nei secondi quarantacinque minuti.
Nocerino 6.5: partita a due facce come quella di tanti altri compagni di squadra. Difficoltà nella prima metà, scioltezza e qualità nella seconda. A sprazzi rimette i panni dell'incursore, ma non trova la via del gol.
Robinho 5.5: regala ad El Shaarawy l'assist del pari, ma poi riesce nell'impresa di fallire due enormi occasioni da gol. (Ambrosini: sv)
Boateng 6: ritrova il gol nel momento più opportuno, portando i suoi in vantaggio con una magia da fuori area. Nel finale commette una grave ingenuità, a prescindere dall'interpretazione arbitrale: una scivolata che si poteva evitare.
El Shaarawy 8: nel primo tempo fatica come tutti, poi rialza la testa, segna due gol (uno d'autore), sfiorando anche la tripletta. Difficile fare meglio. Si porta il Milan sulle spalle con l'undicesima e la dodicesima rete in campionato.
Allegri 6.5: molto energico in panchina, si dispera quando i suoi sprecano ghiotte occasioni da gol. Interpreta bene la gara, decidendo di puntare sulla continuità e sul blocco delle ultime partite.