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9 maggio 2010, Genoa vs Milan 1-0




dal sito www.milannews.it

GENOA-MILAN A PORTE CHIUSE: DECISIVA LA PRESSIONE DELLA DIGOS
8 maggio 2010
23:35 - Secondo quanto trapela da Genova, il questore del capoluogo ligure avrebbe deciso di ordinare le porte chiuse per la partita di domani pomeriggio dopo aver letto con attenzione il dossier presentato dalla Digos sui pericoli che si sarebbero potuti correre visto che, a distanza di 15 anni dalla morte di Vincenzo Spagnuolo, i tifosi genoani erano pronti a regolare i conti.
23:12 - Il prefetto di Genova Francesco Musolino, per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, ha deciso di far giocare senza pubblico la partita di domani a Marassi. Il prefetto ha firmato un'ordinanza in base all'articolo 2 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza vietando così sia ai milanisti che ai genoani di poter assistere alla sfida tra Genoa e Milan di domani pomeriggio.

9 maggio 2010 - Anche se Genoa-Milan si gioca a porte chiuse, i tifosi genoani hanno comunque deciso di confermare il corteo contro l'arrivo dei tifosi rossoneri a Genova, che la tifoseria organizzata aveva organizzato negli scorsi giorni. Corteo che è partito alle 13 dalla stazione di Brignole per poi raggiungere lo stadio Luigi Ferraris di Marassi.


dal sito www.gazzetta.it

NESTA E PATO TRA I CONVOCATI
8 maggio 2010 - Il tecnico del Milan, Leonardo, ha convocato 23 giocatori per la sfida di domani in casa del Genoa. In elenco ci sono anche Nesta e Pato, al rientro dopo i lunghi infortuni con cui hanno dovuto fare i conti. Indisponibili Beckham, Kaladze e Oddo, squalificato Ambrosini. Questo l'elenco dei convocati: Abbiati, Dida, Roma, Abate, Albertazzi, Antonini, Bonera, Favalli, Jankulovski, Nesta, Thiago Silva, Onyewu, Zambrotta, Flamini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Borriello, Huntelaar, Inzaghi, Mancini, Pato, Ronaldinho.





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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 9 maggio 2010)



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Lo stadio "Marassi" a porte chiuse
(per gentile concessione di Luca Serafini)





Le due squadre in campo. Dietro, gli spalti vuoti
(da "Forza Milan!", giugno 2010)



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Ronaldinho in azione, pressato da Sokratis Papastathopoulos



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La "Gazzetta dello Sport" del 10 maggio 2010

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Il "Corriere dello Sport" del 10 maggio 2010




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(da "Leggo Milano" del 10 maggio 2010)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" del 10 maggio 2010)




dal sito www.gazzetta.it

IL MILAN CROLLA A GENOVA. MA IL TERZO POSTO E' SUO
A Marassi si gioca a porte chiuse per decisione del prefetto, ma i rossoblù mettono sotto la squadra di Leonardo e passano con un gol di Sculli. Rossoneri inguardabili, ma il pari di Palermo promuove i rossoneri alla fase a gironi della Champions
GENOVA, 9 maggio 2010 - Vuoto e surreale come il Milan, Marassi è testimone dell'impresa del Genoa che supera i rossoneri con il minimo sforzo. Nitida e rumorosa è l'esultanza di Sculli al 57' quando di testa batte Dida. Alla formazione di Leonardo resta la timida soddisfazione del terzo posto aritmetico che vale l'accesso diretto alla fase a gironi di Champions, grazie al pari di Palermo. A 15 anni di distanza dall'uccisione del tifoso rossoblù Claudio Spagnolo (era il 29 gennaio 1995) il prefetto del capoluogo ligure opta per la partita a porte chiuse, ma questo non proibisce ai liguri di regalare una bella prestazione contro un Milan di rara bruttezza e e in dieci negli ultimi minuti per l'espulsione di Flamini.
TRIDENTI - Il Luigi Ferraris senza tifosi è infatti più triste di un campetto di periferia. Un palcoscenico indegno per Genoa e Milan, che si adeguano nel primo tempo al desolante scenario. Senza la spinta di Gian Piero Gasperini, fermato da giudice sportivo, Luca Chiappino, allenatore della Primavera, schiera il consolidato 3-4-3, con la variante Zapater per Milanetto. Leonardo deve rinunciare allo squalificato Ambrosini, ma ritrova una pedina importante come Pato nel tridente. Lancia Abate in difesa e opta per il 4-3-3, dove gli esterni sono Gattuso e Flamini.
QUESTIONE DI MILLIMETRI - Assente dal 21 marzo, Pato non lascia però segni indelebili, eccezion fatta per un gol di testa annullato da Damato per un fuorigioco millimetrico. Il resto è poca roba: molto gioco di fascia del Genoa che fa a pugni con la difesa rossonera, reattività limitata dei rossoneri che fanno girare troppo lentamente la palla, permettendo così ai liguri di arretrare e coprire gli spazi. La squada di casa si affida ai piedi buoni di Palacio, Juric e Zapater che godono spesso di inspiegabile libertà. Sul fronte opposto Borriello combatte su tutti i palloni, mentre Ronaldinho e Pato giochicchiano senza creare nulla di concreto. E alla ricerca di un migliore in campo, la scelta cade sui difensori Bocchetti e Thiago Silva: gli implacabili.
SCULLI FA I FATTI - Ma ci vorrebbe ben altro per far decollare una gara così anemica. La novità all'inizio della ripresa è Fatic al posto di Papastathopoulos. La mossa obbliga Criscito ad arretrare in difesa. Fondamentale, perché il Milan spinge di più e cerca il gol con più convinzione. Ronaldinho, dopo il primo tempo anonimo, regala le uniche due perle degne di nota: due passaggi da antologia, entrambi per Borriello che per due volte deve fare i conti con Amelia. Ma a fare i fatti è il Genoa che passa al 12', subito dopo la sostituzione di Gattuso con Seedorf. Da un cross dalla bandierina, Sculli trova il varco fra due rossoneri e infila di testa alla sinistra di Dida.
CUORE GENOA - In affanno e obbligato ad attaccare, il Milan rischia di prendere anche il secondo gol, se non fosse la traversa a dire di no ad Acquafresca dopo un bolide dal limite al 12'. Col terzo posto che traballa, Leonardo cerca di rivitalizzare l'attacco togliendo Pato per Huntelaar, mentre Chiappino rimpiazza Acquafresca per Suazo. Esce anche l'acciaccato Antonini per Zambrotta, ma non è vitamina per la squadra che nonostante il passivo non ci mette il cuore. Lo capisci dal colpo di testa di Huntelaar che spreca clamorosamente a un metro dal gol; lo realizzi quando Flamini si fa ammonire per la seconda volta per un fallaccio al 40' e lascia i compagni in dieci. Lo sintetizzi negli inutli scambi accademici davanti ad Amelia tra Seedorf e Huntelaar e nell'indolente esibizione di Ronaldinho. Non succese invece aI rossoblù, perché i tifosi loro ce l'hanno nell'anima. Vittoria strameritata.
Riccardo Pratesi


dal sito www.milannews.it

LE PAGELLE
Dida 6: Le conclusioni genoane non gli procurano particolari grattacapi. Difficile ma non impossibile provare almeno a sfiorare il colpo di testa di Sculli. Roba d’altri tempi
Abate 5,5: Tra i meno peggiori nella deriva della ripresa, offre la solita cospicua razione di appoggio alla manovra offensiva, ma colleziona l’ennesimo zero alla voce “Traversoni”
Thiago Silva 7: Continua a non sbagliarne una: menomale che c’è lui…
Favalli 6: Se Thiago non ne sbaglia una, a onor del vero, lui ne sbaglia pochissime, complice soprattutto una condizione atletica che non consente troppi sforzi
Antonini 5,5: Il Milan vanta due terzini che hanno entusiasmo e fiato da vendere, ma non riescono a sfornare un solo cross decente
Gattuso 6: Resta in campo per un’ora, dispensando chiusure a destra e a manca. Quasi perfetto come schermo al reparto arretrato, per tutti i 57’ che Leonardo gli concede. Poi il brasiliano lo richiama a sé: dopo 4 secondi Sculli fa gol e il centrocampo rossonero svanisce come una bolla di sapone. Il Genoa C.F.C. sentitamente ringrazia (57’ Seedorf 4,5: Era prevedibile che il suo ingresso al posto dell’ottimo Gattuso offrisse maggior libertà ai mediani liguri, ma era insospettabile che, con una orrenda serie di palle perse, lui contribuisse alla disfatta. O no?)
Pirlo 6: Il campo pesante avrebbe potuto alterare in maniera molto più vistosa la prestazione. Invece il bresciano riesce a rimanere a galla quasi fino alla fine, offrendo una gara ordinata anche se priva di acuta
Flamini 5: Tra i tre mediani è quello che ci capisce meno di tutti. Esce di scena col trascorrere dei minuti, salvo finire sotto la doccia con una manciata di minuti di anticipo, per uno dei falli che ha portato con sé dalla Premier
Pato 5: Leo gli concede un’ora al rientro da un infortunio fastidioso ed anche troppo lungo. La condizione è quella che è; il campo pesante e le attenzioni dei difensori genoani fanno il resto (62’ Huntelaar 5: A sei minuti dal triplice fischio, gli capita sulla fronte – proprio come all’Old Trafford – una ghiotta occasione per rendere meno amaro questo pomeriggio. La alza sopra la traversa. Proprio come all’Old Trafford)
Borriello 4: In questo strano pomeriggio, forse più che nell’intero arco della stagione, possiamo dire che se vedesse la porta come lotta e sgomita, su palloni irraggiungibili per tanti suoi colleghi, sarebbe tra i migliori centravanti in assoluto. Invece siamo di nuovo qui, a commentare una prova generosa condita da almeno tre errori che un attaccante del suo calibro non può permettersi. Sciagurato
Ronaldinho 5,5: Non un pomeriggio esaltante per R80, marcato molto da vicino dai rossoblu e mai direttamente pericoloso. Malgrado tutto, inventa dal nulla almeno due assist capolavoro che Borriello getta alle ortiche
Leonardo 5: Dopo un’ora di gioco richiama a sé un indomito Gattuso, buttando nella mischia Seedorf. E’ la mossa che cambia la partita, ma a favore di Zapater e compagni, che da quel momento in poi, segnano e comandano. Menomale che c’è Miccoli…