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31 agosto 2008, Milan vs Bologna 1-2




dal sito www.acmilan.com

ANCELOTTI IMITA MOURINHO. E SHEVA: "MAI STATO PRINCIPE"
Il tecnico prima tace la formazione, poi cede "Perché non voglio essere da meno". In porta parte Abbiati. Contro il Bologna out anche Gattuso e Nesta. Shevchenko annuncia il 76 e dice: "Non mi vedevo con nessun altra maglia"
CARNAGO (Varese), 30 agosto 2008 - Lui con le anticipazioni ci va cauto. "La formazione non l'ho ancora fatta. Magari chi anticipa troppo rischia poi di commettere qualche errore", ha detto Carlo Ancelotti alla vigilia della partita tra il Milan e il Bologna. Poi però cede, sull'onda dell'operato del nuovo tecnico nerazzurro, che invece ha snocciolato la formazione dell'Inter per nove undicesimi: "Perché non voglio essere da meno di Mourinho", ha detto con un sorriso. I nomi: "Giocheranno Abbiati, Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski, Flamini, Pirlo, Ambrosini e Seedorf". Intanto alle assenze già note, si è aggiunta quella di Gattuso. Come ha annunciato il medico sociale Massimo Manara: "Rino ha avuto un problema nel corso dell'amichevole con la Nazionale. Nel corso di questa settimana si è allenato, ma non è ancora al 100%. Risponderà alla convocazione dell'Italia che sarà impegnata per le qualificazioni per i Mondiali 2010, ma non sarà a disposizione per il Bologna".
BOLOGNA PRIMO ATTO - "Tutti quelli che lavorano per il Milan devono pensare che si deve vincere lo scudetto. Non siamo certo contenti se arriviamo secondi. Io sono carico, non vedo l'ora di cominciare", dice Ancelotti alla vigilia della sfida casalinga con il Bologna, in programma domani. "Abbiamo rinforzato tutti i reparti e per questo siamo competitivi. Durante la preparazione ci sono mancati tutti gli attaccanti, abbiamo lavorato soprattutto sulla difesa. Domani non mi aspetto un Milan che possa giocare a briglia sciolta, perché non ci sono ancora tutti gli automatismi. In campo andrà comunque una squadra molto aggressiva". Il mercato ha consegnato ad Ancelotti un attacco ricchissimo. Il reparto offensivo comprende Inzaghi, Kaká, Pato, Ronaldinho, Shevchenko, Borriello e Seedorf. "Abbiamo 7 attaccanti, la gestione non sarà semplice perché qualcuno dovrà sempre restare fuori. Confido molto nelle qualità dei giocatori: se dovessi fare tutto da solo, sarebbe un problema. Sarà una gestione possibile perché ci sarà la complicità dei giocatori", dice Ancelotti.
NEW ENTRY - Il nome che stuzzica più la fantasia dei tifosi è quello di Ronaldinho: "Lui - dice il tecnico - deve capire come gioca la squadra. Ci sono normali step di inserimento. Ancora non c'è l'affiatamento che ci sarà tra 2-3 mesi. C'è tanta attesa attorno a lui". L'allenatore spende qualche parola anche per Pato, criticato pubblicamente dal c.t. brasiliano Carlos Dunga: "Certe cose potevano essere dette a quattro occhi".
PARLA SHEVA - Infine Andriy Shevchenko di nuovo al Milan, dopo le due stagioni inglesi. Secondo Mourinho l'ucraino ha sfondato perché dai rossoneri è stato "trattato come un principe". Oggi la replica del diretto interessato nella conferenza stampa di presentazione. "Non sono mai stato trattato come un principe, come sapete ho avuto problemi anche qui al Milan, li ho superati con il lavoro e i sacrifici - spiega l'attaccante ucraino -, io auguro a Mourinho di far bene come ha sempre fatto in tutte le squadre che ha allenato. Ora sono molto contento di essere tornato a casa. Adesso la cosa più importante per me è tornare a giocare, ne ho una gran voglia". Qualche grande ex rossonero (da Costacurta a Boban) non sono convinti del ritorno di Sheva. "So che sarà difficile, ma ho scelto con il cuore, non mi vedevo con nessun altra maglia in Italia con tutto il rispetto per le altre squadre, lo so che sarà dura riconquistare i tifosi, ma farò di tutto per farcela", ha dichiarato Shevchenko che ha poi rivelato: "Giocherò con la maglia numero 76". Al fianco di Sheva, Philippe Senderos (maglia 24): "Sono molto contento di essere qui, mi è stata data una grande opportunità - spiega l'ex difensore dell'Arsenal - e adesso voglio dimostrare in campo di meritarmela. Arrivo da una grande squadra come l'Arsenal, ma il Milan credo sia la più grande".
NEWS DALL'INFERMERIA - Nesta "ha iniziato a correre sul tappeto speciale che possediamo qui a Milanello dando risposte positive e stiamo aumentando i carichi di lavoro a poco a poco. I tempi di recupero però non sono ancora definiti". Poi su Senderos ("Scarsa condizione fisica, non giocherà nemmeno con la Svizzera"), Borriello ("Possiamo sperare di vederlo in campo nel corso dell'amichevole che il Milan giocherà a Lugano il 10 settembre") e infine Kakà: "Ricky ha fatto dei progressi incredibili - ha spiegato il medico Manara - e l'idea è quella che la prossima settimana possa rientrare a lavorare con la squadra. Non risponderà alla convocazione in Nazionale per poter proseguire la preparazione".





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Match program della partita



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Il biglietto della partita (a sinistra, fronte; a destra, retro)



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La Curva Sud per l'esordio in Serie A con il Bologna
(dal sito www.brigaterossonere.net)





Ronaldinho a colloquio con Capitan Maldini
(dal sito www.virgilio.it)


Andriy Shevchenko di nuovo nella panchina rossonera
(dal sito www.virgilio.it)





Pippo Inzaghi in azione
(dal sito www.virgilio.it)


Zambrotta contrasta Di Vaio
(dal sito www.virgilio.it)





Clarence Seedorf
(dal sito www.acmilan.com)


Ronaldinho in azione
(dal sito www.acmilan.com)





La rete di Massimo Ambrosini
(Reuters)
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Pato e Ronaldinho a colloquio





L'esultanza dei rossoneri dopo il gol di Ambrosini
(dal sito www.acmilan.com)


Andriy Shevchenko
(dal sito www.acmilan.com)





Ancora Ronnie in azione
(dal sito www.acmilan.com)


Andrea Pirlo
(dal sito www.acmilan.com)




Maglia Rossonera a San Siro per Milan vs Bologna 1-2
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(da "L'Unità" del 1° settembre 2008)




dal sito www.gazzetta.it

RONALDINHO NON BASTA. IL BOLOGNA SBANCA SAN SIRO
Il brasiliano dà spettacolo, ma i rossoblù non si fanno incantare e battono il Milan 2-1. Nel primo tempo, al gol di Di Vaio replica Ambrosini. Nella ripresa, dopo i numeri dell'ex Barça, arriva la perla di Valiani
MILANO, 31 agosto 2008 - Il Bologna sbanca San Siro e rovina la festa ai tifosi del Milan accorsi in migliaia per vedere all'opera Ronaldinho. Il fuoriclasse padroneggia, ma i rossoblu vincono 2-1, in un certo senso meritatamente, evidenziando un cinismo invidiabile: quattro occasioni, due gol. Marco Di Vaio apre le danze, Ambrosini pareggia, ma poi ci pensa Valiani a costringere alla resa i rossoneri.
TALENTI E OPERAI - Non l'avrebbe mai immaginata una partenza così Carlo Ancelotti che schiera il doppio trequartista, con molto senso brasiliano del calcio. Vale a dire Seedorf e Ronaldinho alle spalle di Inzaghi. La classe e l'improvvisazione collegate all'istinto del gol. In questo Milan che deve fare a meno di sua maestà Kakà, di Nesta, Gattuso, Borriello e Senderos, ci si aggrappa all'estro, mentre Arrigoni bada al sodo con un modulo variabile: 4-2-3-1 in fase offensiva, 4-5-1 in quella difensiva.
DI VAIO SUPER - Manovra avvolgente quella del Bologna che mostra di avere poco rispetto dei nomi roboanti. I rossoblù chiudono bene, complice anche la scarsa mobilità del Milan che insiste troppo centralmente senza sfruttare le fasce. I guizzi di Ronaldinho non bastano. Lui vuole dimostrare al mondo di essere ancora il funambolo di Barcellona. Ma sono solo striminziti esempi della sua immensa classe. Gioca meglio il Bologna che costruisce il suo gioco con sapienza e giocate elementari ma efficaci. E approfittando dei muscoli arruginiti dei rossoneri passa meritatamente al 18'. Scambio strepitoso quello fra Adailton, Zenoni, Amoroso e Di Vaio, con diagonale dell'attaccante che si infila alla destra di Abbiati.
AMBRO NON PERDONA - La mazzata sveglia il Milan che, con molto ritardo, libera le catene a Zambrotta. Il difensore dispensa palle, gran cross per Ronaldinho che spreca di testa, e ci prova dal limite, ma alzando troppo la mira. Intanto Dinho carbura, alza il ritmo e gioca per gli altri. Magnifico il tocco per Inzaghi che, come ad Atene nella finale di Champions, supera il portiere, ma troppo defilato spreca a lato. Il Milan c'è e vista la difficoltà a sfondare centralmente tenta la conclusione dalla distanza. Prima con Zambrotta, poi con Flamini. Ma Antonioli fa il miracolo sul francese. Chapeau. Insomma il gol è nell'aria e dopo il possibile 2-0 fallito da Di Vaio nell'ennesima fuga in velocità, Ronaldinho estrae dal cilindro l'assist perfetto per Ambrosini che di testa batte Antonioli.
ECCO DINHO - Inizia la ripresa e tocca al figliol prodigo Andriy Shevchenko. Esce Jankulovski e Ancelotti cambia tutto. Sposta Zambrotta a sinistra, scala Flamini a destra e lancia con spregiudicatezza un attacco al fulmicotone. Con Seedorf leggermente arretrato rispetto al primo tempo, si esalta Ronaldinho. Il brasiliano fa numeri icredibili. Un pericolo pubblico per i rossoblù che non riescono a contenerlo. Dribbling negli spazi stretti, palle per tutti. Soprattutto quella a Sheva che a tu per tu con Antonioli si fa respingere all'11' il più facile dei gol. Ma il Bologna non si arrende, applicando al meglio la filosofia di Arrigoni che toglie Adailton e Amoroso per Mudingayi e Marazzina. In contropiede fa sempre venire i brividi, come quando Di Vaio al 21' sfiora la traversa dal limite. Il tempo passa e Ancelotti rinfresca l'attacco: Inzaghi lascia il posto a Pato.
MA SPUNTA VALIANI - Ma, come si diceva, il Bologna è vivo e con cinismo sa sfruttare al meglio tutte le occasioni. Evidentemente ispirato da Ronaldinho, Valiani al 34' con un potente destro mette la palla nel sette. Spompato e poco lucido, il Milan si getta in attacco. Troppo poco per i rossoblù che spavaldi controllano con sicurezza. Inutile anche l'innesto di Emerson per Ambrosini, anche perché in campo tra i rossoneri regnano confusione e insufficiente determinazione. La vittoria per gli emiliani appare così più che meritata. Utile per far capire ad Ancelotti che oltre al talento (Arrigoni dixit) occorrono anche gli operai.
Gaetano De Stefano

ANCELOTTI, NIENTE DRAMMI
Il tecnico del Milan dopo la sconfitta interna con il Bologna: "Fisicamente non si poteva fare di più. Siamo stati puniti eccessivamente"
Silvio Berlusconi lo ha incrociato al termine della partita. Gli ha dato una pacca sulla spalla, invitandolo a non demoralizzarsi: "Su col morale", gli ha detto. In fin dei conti è solo la prima partita. Ma Carlo Ancelotti non ha digerito lo stesso. Insomma, ci è rimasto male. "Non credo che ci siano state grosse mancanze - ha esordito -. È stata una buona partita, un po' strana, un po' atipica. Abbiamo attaccato per 90' e siamo stati puniti eccessivamente in due occasioni in cui Bologna ha avuto più lucidità. Potevamo essere più compatti e uniti ma fisicamente non si poteva fare di più".
OTTIMISMO - Chissà che rabbia. Soprattutto dopo avere ammirato i numeri di Ronaldinho. "Sono le sorprese di inizio campionato, quando ci sono squadre non al top che trovano squadre più preparate come il Bologna oggi - spiega -. Dobbiamo fare tante cose per ora, inserire giocatori nuovi. L'impressione che ho avuto è che questa squadra possa fare ottime cose". E' rimasto colpito dal secondo tempo "di ottimo livello" della squadra. E di Ronaldinho: "Si, davvero bene - sostiene -, il mio ottimismo deriva soprattutto dalla sua prestazione". Poi riflette: "Non c'è bisogno di ridere per essere ottimisti, è un ottimismo interiore. Abbiate fiducia".
LAVORO - Nella ripresa è toccata a Sheva: tre trequartisti dietro Inzaghi (e poi Pato). "Si può lavorare, ma va gestita meglio la fase difensiva, per evitare continui ribaltamenti - aggiunge il tecnico rossonero-. Dobbiamo essere più bravi a negare lo spazio per le ripartenze". Nel Milan "ci sono giocatori con caratteristiche tecniche e caratteriali diverse, ognuno dà quello che ha, ma tutti lavoriamo per un obiettivo comune. Ovvio, c'è chi sta più o meno bene a inizio campionato", conclude Ancelotti.
E DINHO SORRIDE - Sorridente, nonostante tutto, Ronaldinho. Che magie il brasiliano! "Non posso essere soddisfatto quando non si vince però è solo la prima partita, si può recuperare lavorando. Abbiamo una grande squadra", è la certezza di Dinho. Trequartista a sinistra? "Nessun problema, ho giocato tanto al centro quanto a sinistra". Quindi la conclusione: "Dobbiamo continuare a lavorare. Oggi abbiamo giocato bene la seconda parte, abbiamo avuto occasioni da gol ma sfortunatamente non le abbiamo sfruttate. Ripeto, dobbiamo continuare a lavorare duramente".