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SEDICESIMI DI FINALE - Andata
7 settembre 1988, Vitocha vs Milan 0-2




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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 5 settembre 1988)



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Il match program della partita
(per gentile concessione di Andrea Leva)
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Il biglietto della partita
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)



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Stefano Potsy Pozzoni, Enzo di Latina, il Barone, Fabrizio di Modena
(by Mariano Guarnieri)



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I tifosi rossoneri al seguito del Milan a Sofia



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Il tifo rossonero



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(by Vincenzo De Santi)



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Il tabellone dello Stadio "Gerena" di Sofia con la formazione del Milan in cirillico



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Due istantanee TV dove si notano gli striscioni dei tifosi rossoneri



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Istantanea della partita: 0-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 0-2
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Il gol dello 0-1 di Pietro Paolo Virdis
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Un'altra immagine del gol di Virdis
(dal sito www.acmilan.com)



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La seconda rete di Ruud Gullit



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Altre immagini dello stacco aereo di Pietro Paolo Virdis



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VIDEO
(da "Forza Milan!" - facebook)



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(da "La Stampa" dell'8 settembre 1988) (da "L'Unità" dell'8 settembre 1988)




dal sito www.repubblica.it
7 settembre 1988 - pagina 51 - Sezione Sport - di Gianni Mura

GIGANTE MILAN ALLA RIBALTA
SOFIA - Gli è passata la febbre, a Sacchi. Una terapia d'urto, una bella dormita. Era e resta un uomo che brucia di idee e fervore, ma la temperatura è scesa e l'ultimo, intenso allenamento a Milanello lo ha riconciliato col mondo. Abituato a pesare il lavoro, ha capito che nel bagaglio del Milan non è inclusa la presunzione, nessuno si è montato la testa dopo Madrid. Perché il rischio c'è sempre, a forza di sentirsi dire che è la squadra più forte d'Europa il Milan potrebbe anche crederci, e questo sarebbe l'inizio della fine. Alle solite, Sacchi ha predicato umiltà dal suo pulpito mistico. Il Vitocha rimane sullo sfondo, come la montagna che gli ha dato il nome. Nei discorsi di Sacchi l'avversario entra sempre poco, potremmo trovarci a Lisbona o a Oslo. Sacchi non è andato a vedere in azione i bulgari. Invece, ero andato a vedere Gijon e Espanol, e abbiamo sempre perso, si vede che non sono buono. Una cosa è chiara ai suoi occhi: Loro sanno fare bene il contropiede e noi non dobbiamo lasciarglielo fare.
E' un Milan al debutto in Coppa dei campioni, un Milan che ha suscitato consensi in tutta Europa per la qualità del suo gioco e per la sua mentalità, assai poco italiana. E' un Milan gigantesco, e Sacchi ci butta sopra molta acqua: Se mi dite che siamo favoriti in campionato posso anche starci, abbiamo lo scudetto addosso, ma in questo torneo noi siamo esordienti e non si è mai visto un esordiente che parte favorito. Sarà anche. Certo il Milan ha assenze pesanti, Ancelotti e Baresi, più Gullit a mezzo servizio, destinato alla panchina insieme ad Antonioli Mussi Mannari e Bianchi (Massaro non é partito). Anche i bulgari non sono al completo, hanno perso la prima partita di campionato e vinto le tre successive. E'finito in Spagna (Saragozza) il giocatore migliore, Sirakov, che in Messico aveva fatto gol all'Italia. E'in partenza per la Germania, serie B, anche l'attaccante Kurdov. Emigrato anche il regista Nicolov, guarda caso al Brage che oggi sarà di scena a San Siro. Noi faremo il massimo, ma può anche non bastare dice l'allenatore Metodiev. Il Vitocha pratica un calcio atletico che si ispira alla zona, anche se il libero Iliev spesso non sta in linea con gli altri difensori. Sul piano tecnico, il confronto col Milan non è proponibile. Si prevede quindi che il Vitocha se ne starà arroccato, puntanto al contropiede e cercando di limitare i danni. Si gioca in uno stadio piccolo, il Gherena, di 35 mila posti e non nel più vasto stadio Levski. La decisione, presa dai dirigente del Vitocha con una attenzione particolare ai proventi pubblicitari, è stata molto criticata in Bulgaria. Può accontentarsi del pari una squadra che ha fatto alzare in piedi Wembley e il Bernabeu? Inaspettatamente, Sacchi dice di sì. Anche perdere con un gol di scarto va bene, basta che poi si sappia rimontare nel ritorno. Queste partite durano 180 minuti e noi l'anno scorso non lo avevamo capito. Non eravamo pronti, oggi si può dirlo: eravamo un gruppo di calciatori, non una squadra. Sapete il più bel complimento che ho ricevuto da quando sono al Milan? A San Siro, dopo il 3-0 al Cesena, il loro ds Cera mi ha detto: siamo venuti qui per giocare in umiltà, ma voi eravate più umili di noi. Non vorrei abusare di termini come umili e umiltà, me lo impone la fedeltà cronistica. Che poi tutta questa umiltà porti a risultati di straordinaria e bellissima arroganza, è un altro discorso. E intanto, gli fanno notare, è anche un po'colpa dei risultati del Milan se all'Inter Trapattoni passa giorni poco allegri. E'una ruota che gira. A me dispiace che succedano queste cose, so bene cosa si prova quando uno sgobba e non viene apprezzato. Non voglio intromettermi nelle faccende dell'Inter, dico solo che Trapattoni deve poter lavorare in pace. Altra domanda: che Milan vorrebbe vedere a Sofia? Quello di Madrid, si suppone. Smorfia: Quello di Madrid nel primo tempo non mi è piaciuto, nel secondo sì. Ma il miglior Milan da quando ci sono io è sicuramente quello che ha battuto il Napoli a San Siro. E non è stato capito, molti hanno spiegato quel 4-1 con le debolezze del Napoli, invece eravamo forti noi.