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17 aprile 1988, Roma vs Milan 0-2




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16 aprile 1988, prima di Roma vs Milan, Raduno regionale dei Milan Clubs del Lazio, con la presenza
di Alessandro Capitanio, Presidente dell'A.I.M.C., Francesco Zagatti, Gloria rossonera, e Guido Susini, capo ufficio stampa del Milan



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Il biglietto della partita
(per gentile concessione di Stefano "Potsy" Pozzoni)
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Il biglietto della partita in Curva Sud



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Il match program di Roma vs Milan



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Il corteo rossonero verso lo stadio
(per gentile concessione di Daniele Eli)



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Altre due immagini del corteo dei tifosi rossoneri verso lo stadio
(grazie all'amico Aurelio)



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Altre immagini del corteo dei tifosi rossoneri verso lo stadio
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L'arrivo dei tifosi milanisti allo stadio
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I tifosi rossoneri all'Olimpico




Foto by Vincenzo De Santi
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Foto by Andrea Erby De Gregorio
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(Archivio Corradi)



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Il tifo della Roma
(by Strefano Taffy - facebook)
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Striscione dei romanisti per Carlo Ancelotti



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Istantanea della partita: 0-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 0-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Il gol di Pietro Paolo Virdis



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Il gol di Daniele Massaro
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Istantanea della partita: 0-2
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Roberto Donadoni e Bruno Conti
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Il primo gol di Pietro Paolo Virdis, di testa su calcio d'angolo



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Policano insegue Evani
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Il gol di Pietro Paolo Virdis



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Franco Baresi contrasta Giannini
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Uscita a terra di Giovanni Galli su Voeller



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Gullit e Giovanni Galli si abbracciano al termine dell'incontro
(da "L'Unità")
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Gullit scambia la maglia con Tempestilli
(da "L'Unità")



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(dalla rivista "La Roma")



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(by Stefano Taffy - facebook)





Gli incidenti fuori dallo Stadio Olimpico
(dal sito forum.tifonet.it - Amarcord Rossonero)
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Articolo sugli incidenti
(da www.asromaultras.it)
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Articolo sugli incidenti
(da www.asromaultras.it)



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VIDEO
(da "Forza Milan!" - facebook)



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(da "La Stampa" del 18 aprile 1988)
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(da "L'Unità" del 18 aprile 1988)



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(dal "Guerin Sportivo")




dal sito www.repubblica.it
19 aprile 1988 - pagina 55 sezione: SPORT - di Licia Granello

"E PER IL MILAN TRAPPOLA STRESS"

MILANO - Sacchi, il popolo milanista si sente già lo scudetto in tasca. Lei cosa ne pensa? "Penso che per noi non è cambiato quasi niente. Voglio dire che fino a quando il Napoli è davanti, resta il favorito d'obbligo, praticamente è in una botte di ferro". Ma oggi lo scudetto non dipende più "solo" dal Napoli. "Questo è vero, ma noi dobbiamo continuare a comportarci esattamente come prima. Senza paura, con molto entusiasmo e volontà. E'vero che sono al primo anno di A, ma negli ultimi otto campionati ho sempre guidato squadre che lottavano per vincere qualcosa. E le assicuro che non c'è molta differenza di stress da una serie all'altra". Quindi sa come proteggere psicologicamente i suoi giocatori? "Io so che nulla crea stress quanto il pensiero dell'avversario.
Per questo voglio che i miei continuino a concentrarsi su se stessi, sul proprio lavoro. Così non hanno tempo, nè per deprimersi, nè per esaltarsi". E lei come sta? Non pensa al derby? "Bene, per me il giorno dopo è uguale al giorno prima. Al derby certo che ci penso. Ma è una cosa che mi succede sempre, indipendentemente dalla squadra da affrontare la domenica successiva: finita una gara, la mia testa è già su quella dopo. Ma vivo anche: mangio, bevo, mi concedo degli svaghi... Partecipo molto al mio lavoro, ma la mia mente resta sempre lucida quanto basta. E in quanto al dormire, dormo sempre abbastanza bene al sabato sera e abbastanza male la domenica. Indipendentemente dagli avversari e dal risultato". E'in forma, il Milan? "Contro la Roma abbiamo giocato una buona partita, con qualche errore di troppo. Abbiamo sofferto abbastanza, anche per merito della Roma. Lo riconosco, ci ha messo in difficoltà, ma se permette, il perchè ce lo spiegheremo nello spogliatoio. Non voglio tirare fuori la mancanza di Ancelotti, anche se tutti sappiamo quanto vuol dire per noi. Ma Bortolazzi è stato molto disciplinato, ha fatto la sua parte, anche se non si può valutare allo stesso modo il contributo fisico. Diciamo che da qualche partita concediamo qualcosa di troppo agli avversari. Vedremo di rimediare in fretta". Siete stati fortunati, insomma. "Sì, ma non vorrei che fosse una spiegazione assoluta. Sabato, dopo l'ultimo allenamento, ho ringraziato i miei per come avevano lavorato in settimana. La concentrazione, l'applicazione, la serietà. Poi uno vede la partita la domenica e dice: che fortuna. Ma anche la fortuna, in buona parte, la si guadagna negli allenamenti, giorno dopo giorno. E non dimentichiamo, a proposito di fortuna, che la Roma non è stata la sola a sbagliare molte palle gol. Noi possiamo mettere in conto la traversa di Virdis, le occasioni di Massaro e quella di Donadoni". Il Milan, oggi, è meglio nei singoli o nel collettivo? "E'il gruppo, oggi, che devo ringraziare. Ho cieca fiducia in loro. Domenica, dopo la partita, chi fosse entrato nel nostro spogliatoio sarebbe rimasto sbalordito. Nessun coro, nessuna confusione. Forse qualcuno ancora non si rendeva conto di quanto era successo... C'è stato anche chi mi ha detto: bene, mister, abbiamo vinto. Ma non dimentichiamoci degli errori fatti oggi.
Però vorrei ricordare due giocatori, Giovanni e Filippo Galli. Abbiamo un portiere che non è quasi mai chiamato in causa, ma quando gli succede, è bravissimo. Ha preso nove gol e nessuno su suo errore, cosa abbastanza rara, anche fra portieri di alto livello. Filippo Galli gioca con un piede e un ginocchio acciaccati, soffre molto, sta giocando benissimo". Sacchi, lei pensa che il Napoli sia cotto? "No, non lo credo. Perdere una partia ci sta, nel calcio, può essere semplicemente un episodio negativo e basta. Sicuramente Bianchi ha dei giocatori importanti in condizioni fisiche precarie, questo è un dato che può incidere". E dell'Inter, cosa pensa? "Ci capita la partita più delicata possibile. Per loro può essere la partita della stagione, quella che li riconcilia con il pubblico. Sarà difficile anche da un punto di vista tattico, visto che loro amano molto stare in difesa e aspettare. Ho chiesto che chiudano Milanello, ma non credo che sarà possibile. E poi i miei la tranquillità se la devono cercare addosso, indipendentemente da quello che succede intorno. Stiamo dimostrando di avere gran carattere e un buon equilibrio. E sono certo che fino all'ultimo ci comporteremo allo stesso modo. Come posso non credere in una squadra che non perde dal 20 settembre?". Cosa deciderà il campionato, la testa o le gambe? "La classe. Fisicamente oggi abbiamo qualcosa in meno rispetto a qualche tempo fa. Ma gli ultimi esami fatti dieci giorni fa su tutti i miei sono molto buoni. Quindi non i muscoli, ma il valore tecnico e umano. E per me una soddisfazione in più: questa squadra non ha bisogno di stimoli per dare il meglio, ha imparato a camminare sulle sue gambe".