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7 gennaio 1979, Milan vs Catanzaro 4-0




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Prima della partita
(dalla "Gazzetta dello Sport" del 6 e 7 gennaio 1979)
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Prima della partita
(da "La Stampa" del 5, 6 e 7 gennaio 1979)



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Fossa dei Leoni, Brigate Rossonere e Panthers
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Fossa dei Leoni, Brigate Rossonere e Panthers



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Rivera ed Alvaro Gasparini, allenatore in seconda, ai bordi del campo
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Franco Baresi prima della partita



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L'unico gol su azione di Stefano Chiodi nel campionato 1978-79: il portiere dei calabresi è Mattolini, che ha di fronte Maurizio "Ramon" Turone; più indietro, con la fascia di capitano, Giovanni Improta (Archivio "Guerin Sportivo"). Da notare il secondo anello innevato
e sgombero perchè pericolante (lo fu per tutta la stagione)
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Un'altra immagine del gol di Stefano Chiodi, che apre le marcature
(per gentile concessione di Daniele Bonesso)



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L'esultanza di Stefano Chiodi dopo il gol
(da "La nostra Serie A negli Anni '70")
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Groppi contrasta Chiodi
(da "La nostra Serie A negli Anni '70")



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Franco Baresi in azione



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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 1-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Mattolini superato dal tiro maligno di Bigon (fuori quadro): é il 2-0 dei rossoneri
(per gentile concessione di Francesco Di Salvo)



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Il gol di Walter Alfredo Novellino, il terzo del Milan
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Un'altra immagine del gol di Novellino
(da "La nostra Serie A negli Anni '70")



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Il gol di Walter Novellino
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Deviazione aerea di Massimo Mattolini



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Istantanea della partita: 2-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 3-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Il gol di Walter Alfredo Novellino



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Istantanea della partita: 3-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 4-0
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Il quarto gol rossonero di Roberto "Dustin" Antonelli



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Un'altra immagine del gol di Antonelli



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7 gennaio 1979. Il Milan del dopo Rivera. Come sarà il Milan senza Rivera? Riuscirà ugualmente a combattere per lo scudetto e a vincere sta benedetta stella? Erano più o meno questi i discorsi e gli argomenti che circolavano tra la tifoseria rossonera, fuori dallo stadio di San Siro, la mattina del 7 gennaio 1979. Già perché, anche se ufficialmente il ritiro del Gianni avverrà a fine stagione, dopo aver fatto in tempo a giocare ancora quattro partite, la percezione che lo show stia volgendo al termine si ha subito dopo il Natale 1978, ossia alla notizia dell'infortunio che di fatto terrà il Golden Boy lontano dai campi di gioco per oltre quattro mesi. La prima partita senza il capitano è un Milan-Catanzaro di non semplice lettura, una gara da prendere con le molle sia perché i calabresi sono complesso assai coriaceo e combattivo, che per il fatto che nelle loro file militano due ex che a Milano hanno lasciato bei ricordi: Giuseppe Sabadini e Maurizio Turone. E pensare che l'ultima volta che avevamo affrontato il Catanzaro a San Siro, ci eravamo salvati dalla serie B! Stavolta invece no, stavolta si lotta per grandi traguardi e la risposta della squadra, pur priva del suo uomo simbolo, è davvero lusinghiera. Quattro pere ai giallorossi, due per tempo, con buona pace dei nostri grandi amici Tato e Ramon. La partita non ha praticamente storia, e vive, oltre che sui gol, su alcuni fatti che entrano di diritto nell'aneddotica della storia rossonera: innanzitutto il gol di testa di Chiodi, l'unico che il povero Stefano segnerà su azione manovrata in questo pur straordinario campionato; e poi il simpatico episodio legato alla maglia numero 10 che, vista l'assenza di Rivera, viene indossata per l'occasione da Buriani. " .Erano venti anni che non vedevo maglia numero diesci correre così per campo." - dichiarerà l'ineffabile Liedholm a fine gara. (by Corrado Izzo)




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7 gennaio 1979. Il maratoneta. Alla ripresa del campionato 1978-79, finita la pausa natalizia, il Milan capolista affronta a San Siro il Catanzaro degli ex Sabadini e Turone. Partita abbordabile sulla carta, ma non priva di potenziali insidie nascoste. Non ultima gli effetti deleteri del panettone e del pranzo di Natale sulla forma dei calciatori. Non c'è Rivera, alle prese con un infortunio che lo terrà a lungo fuori dai giochi, così il saggio Liedholm decide di assegnare la maglia 10 a Buriani, un giocatore dalle caratteristiche esattamente opposte a quelle del Gianni. Sotto il profilo tecnico, tra i due c'è la stessa differenza che passa tra Maxim's e la trattoria sotto casa. In un calcio dove l'immaginario collettivo identifica ancora il numero dieci con il genio, con il calciatore di classe superiore, la mossa del Barone genera qualche perplessità, anche se va detto che tatticamente cambia poco perché ad alzare la cifra tecnica e ad inventare gioco negli ultimi trenta metri di campo, lui ha già Novellino e Antonelli che non sono di certo gli ultimi arrivati. La partita va bene, anzi addirittura meglio del previsto. Si sblocca Chiodi, che segna il suo primo gol su azione, poi raddoppia Bigon, il tutto in circa 20 minuti. Sul 2-0 il Milan la controlla agevolmente, lasciando che i calabresi sfoghino i loro sforzi improduttivi per poi affondare ancora due volte il colpo nell'ultimo quarto d'ora di gara. Finisce 4-0. E Buriani? - direte voi - Questo atipico numero 10 che è l'antitesi tecnica di Rivera? Come se la cava con una maglia tanto pesante addosso? Buriani gioca la solita, generosissima partita, correndo come un matto ed aiutando i compagni. Lui non è Rivera, lui usa i polmoni più che l'inventiva, la sciabola più che il fioretto, perché sa che quello è il suo lavoro e deve rispettare le consegne. Poi, al minuto 81, con il risultato già ampiamente in banca, decide di stupire la platea con effetti speciali, di far vedere a tutti di non essere proprio tanto scarso come si dice in giro. Così si concede una giocata "alla Rivera", imbeccando Antonelli in area con un bellissimo lancio smarcante e ponendo le premesse per il quarto gol rossonero. La conclusione in diagonale, potente e precisa di Dustin, non lascia scampo al povero Mattolini. Finisce così un pomeriggio glorioso, in cui il Milan accelera la sua marcia pressoché inarrestabile e diffonde la sensazione che ormai il gruppo abbia raggiunto una maturità tale da poter anche fare a meno del Golden Boy in qualche partita. Tanto c'è quello strano numero 10 dai capelli biondi che non avrà i piedi di Rivera, però corre il triplo. E ogni tanto ti fa pure l'assist. (by Corrado Izzo)






Chiodi e Collovati escono dal campo



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VIDEO
(da "Forza Milan!" - facebook)



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(dalla "Gazzetta dello Sport" dell'8 gennaio 1979)



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(da "La Stampa" dell'8 gennaio 1979)



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(da "L'Unità" dell'8 gennaio 1979)
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(dal sito www.1899.it)




COMMENTO ALLA PARTITA tratto da "Alè Catanzaro"

07.01.1979 - MILAN vs CATANZARO 4-0, Campionato di Serie A (13^ giornata)
MILAN: Albertosi, Collovati (77' Boldini), Maldera III, De Vecchi, Bet, Baresi II, Antonelli, Bigon, Novellino, Buriani, Chiodi. All.: Liedholm
CATANZARO: Mattolini, Sabadini, Ranieri (70' Banelli), Turone, Groppi, Zanini, Nicolini, Orazi, Palanca, Improta, Braglia P.. All.: Mazzone
ARBITRO: Lo Bello di Siracusa
MARCATORI: 16' Chiodi, 21' Bigon, 76' Novellino, 81' Antonelli
SPETTATORI: 18.565 paganti e 16.700 abbonati
I GOAL: 16', Groppi rinvia male dal fondo, la palla finisce su Novellino che con un pallonetto serve Chiodi, il quale di testa insacca; 21', azione Chiodi-Bigon, quest'ultimo dal vertice dell'area tira verso Mattolini, il quale viene beffato dalla palla rimbalzatagli davanti; 76', Baresi scende sulla destra e arrivato al fondo crossa per l'appostato Novellino che di piatto mette in rete; 81', poker di Antonelli che smarcato in area capitalizza un lancio di Buriani.

PRESUNZIONE PAGATA A CARO PREZZO
Dopo il riposo festivo il Catanzaro scivola sul terreno viscido di San Siro; un pò per la pesantezza del campo un pò per il modulo di gioco adottato. Parte in quarta per tentare di mettere sotto il Milan ed in un paio di circostanze quasi ci riesce: all' 8' va vicino alla rete Nicolini, al 14' Ranieri grazia Albertosi. Ma da un possibile zero a uno, dopo due minuti si passa all'uno a zero. Dopo la prima rete il Milan dilaga, mette in crisi la difesa giallorossa e passa altre tre volte perchè il Catanzaro non riesce mai a chiudere gli spazi ai milanisti. Cerca in continuazione di ribattere ai colpi rossoneri senza pensare di ridurre al minimo il danno dei gol; gol che alla fine peseranno sulla differenza reti.
I più: Mattolini, Ranieri, Zanini, Nicolini, Orazi, Improta, Braglia
I meno: Sabadini, Turone, Groppi, Palanca