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13 febbraio 1977, Perugia vs Milan 3-1




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(da "La Stampa" del 13 febbraio 1977)



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La Curva Nord del Perugia
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Sullo sfondo lo striscione del Milan Club Roma



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Duino Gorin inseguito da Nappi



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Rivera contrastato da Amenta (di spalle)



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Duino Gorin trattenuto dopo un fallo di Ceccarini



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Calloni in area avversaria. Si nota sullo sfondo il settore rossonero
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Marconcini esce sui piedi di Egidio Calloni



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Mischia in area rossonera
(per gentile concessione di Francesco Di Salvo)



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Egidio Calloni affrontato da Frosio e Ceccarini



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Istantanea della partita: 3-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)
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Istantanea della partita: 3-1
(per gentile concessione di Ivano Michetti)



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Gianni Rivera in azione



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Fabio Capello e Nereo Rocco al termine della partita
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Un preoccupato Nereo Rocco esce dal campo
dopo la sconfitta di Perugia



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(dal "Guerin Sportivo")



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(da "La Stampa" del 14 febbraio 1977)



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(da "L'Unità" del 14 febbraio 1977)




dal sito www.storiedicalcio.altervista.org
ANTEFATTO: Febbraio 1977: Milan nel caos, via Marchioro dentro Paron Rocco. Helenio Herrera, suo avversario in tanti derby, lo intervista...
HERRERA: ROCCO COME BREZNEV
"Prima di Perugia-Milan sono andato a far visita al mio amico Nereo. Mi ha confidato i suoi programmi per rilanciare la squadra rossonera ma soprattutto si è sfogato contro Marchioro che - dice - gli ha mancato di rispetto. Poi ho visto la partita..."

SONO STATO A PERUGIA e prima della partita sono andato a salutare Rocco. L'ho visto pieno di fiducia, grosso, solido e in forma.

Nel ritorno è sicuro che riuscirà a fare venti punti. Infatti mi ha detto: «La squadra non è da scudetto, ma nemmeno si merita un posto così basso. Alla fine del campionato voglio poter dire ai dirigenti: mi avete dato una squadra con tredici punti, rìeccovela con trentatrè». Rocco ha anche aggiunto: «In poche ore ho potuto far ben poco. Solo dopo la partita col Perugia toccherò con mano i veri problemi che attanagliano la squadra. Purtroppo ci sono tanti infortuni che mi devo arrangiare. Capello ho dovuto metterlo a fare il libero: credo che Fabio che è intelligente comanderà bene la difesa. Poiché saranno ridotti gli spazi davanti a lui e poiché ha un bel gioco di testa, se la caverà. Mi fanno ridere quelli che criticano la convivenza di Capello e Rivera. Avercene, di superclasse! E' come quando si discute della incompatibilità fra Claudio Sala e Causio in Nazionale. Questa volta Capello giocherà da libero. Quando saremo al completo farà da regista arretrato davanti alla difesa. Rivera invece sarà il suggeritore e la mezza punta». Anche se Rocco è sempre guardingo e gattesco nelle risposte, un certo slancio si avverte quando parla della difesa a zona del Milan: «Adesso ci penso io, gli metterò il pepe nel didietro ai nostri difensori che devono marcare a uomo e annullare l'avversario. Anche quelli del Torino lo fanno».
ARGOMENTO MARCHIORO. «Non s'è comportato troppo bene con me — mi ha detto Rocco —. Invece quando lui ha firmato col Milan io volentieri mi sono offerto di dargli delucidazioni sulla squadra sebbene fossi molto arrabbiato perché nessuno mi aveva avvertito della sua venuta. Ciò per correttezza professionale fra colleghi. Lui però mi ha lasciato perdere per due volte e non è venuto agli appuntamenti. Insomma, mi ha snobbato. All'associazione degli allenatori chiederò che facciano insegnare ai tesserati anche un po' di galateo. Non faccio un discorso di età e di rispetto dell'anzianità. Marchioro è stato pesante quando ha detto che mi avrebbe preso solo come preparatore fisico. Dopotutto io ho vinto col Milan parecchie cosette e lui, dopo un anno nel Como e un anno nel Cesena, si crede di essere più di Helmut Schoen. Adesso si è cucito sul petto il telegramma di Radice. Io potrei farmi un vestito con tutti i telegrammi che ho ricevuto. Basta, ho parlato troppo. Al Milan si fanno «mona» a venti, a trenta, o a novanta anni. Io penso di non essere uno stupido. Breznev ha la mia età e dirige l'Unione Sovietica! Marchioro è venuto al Milan con molte belle idee teoriche, un progetto perfetto di teoria. In pratica però... dopo un mese di prove prima del campionato si sarebbe dovuto rendere conto che i giocatori non erano quelli del libro dei sogni. Un allenatore con esperienza avrebbe avuto la modestia di cambiare e il Milan non si troverebbe in zona retrocessione ».
NELLA PARTITA con il Perugia, Rocco sperava un pareggio. Invece è successo che il Milan ha subito un'amara sconfitta: tre a uno. Il Milan si è trovato di fronte un Perugia più mobile e pieno di determinazione che lo ha sovrastato soprattutto all'inizio della partita.
Al 15' del primo tempo i grifoni sono passati immeritatamente in vantaggio con un gol di Vannini. Ho trovato il Milan a disagio pei tanti motivi: il cambio dell'allenatore, il cambio improvviso del sistema di gioco, il cambio di marcature e di tattica, infine il cambio di posizione imposto dagli ultimi infortuni. Gli uomini del centrocampo e i difensori sono rimasti ipnotizzati da quel nuovo-vecchio compito delle marcature.
Hanno solo cercato di neutralizzare il loro uomo. Ma questo non basta. Anche quando si marca a uomo si devono prendere iniziative. Quando i milanisti l'hanno capito, però, era già troppo tardi. E' successo anche che, una volta riusciti a lanciare qualcuno, Calloni e Silva hanno clamorosamente sbagliato nei gol da cinque metri. Ad esempio Calloni ha fatto un exploit alla Garrincha. Ha ricevuto il pallone spalle alla porta, l'ha fatto alzare a pallonetto dietro di lui, lasciando a bocca aperta Berni che gli stava incollato, poi il pallone è sceso e mentre era ancora in volo, Calloni l'ha colpito. Il portiere, però, l'ha parato. In 48 ore Rocco ha potuto fare ben poco, perché il Perugia ha preso subito l'iniziativa. Rocco, domenica ventura, farà vedere i frutti del suo albero. Penso che deve puntare molto sul miglioramento del ritmo di gioco e sulla messa a punto della velocità dei singoli. Il Perugia è una squadra combattiva. Gioca con una sola punta effettiva che è Ciccotelli, numero sette. Tutti gli altri attaccanti giocano a centrocampo per filtrare il gioco e avere l'iniziativa. Partono però in profondità all'improvviso, sia Vannini (che ha segnato il primo gol) che Curi. Questo attacca di sorpre¬sa sulla fascia laterale destra. E' stato lui a dare il primo gol. C'è anche Cinquetti che lavora molto, difende, filtra e attacca. Possiede inoltre un gran tiro. Per finire c'è Novellino che, fatte le debite proporzioni, ha giocato alla Cruijff, molto mobile e veloce. Ha terminato la bella esibizione con un bel tiro che è sfociato nel secondo gol su un passaggio arretrato di Ciccotelli. Cinquetti che ha un gran tiro è stato il protagonista del rigore che ha segnato il tre a zero. Morini non mi è sembrato adatto a marcare Novellino, perché gli piace far vedere che sa giocare. Agroppi in buona forma ha marcato molto bene Rivera ed ha anche partecipato al gioco d'assieme.
SALTA SUBITO AGLI OCCHI un'evidenza. Il Milan non è assolutamente in forma. Si vede che non è allenato sul ritmo. Rispetto al Perugia ha una marcia in meno. La superiorità di classe del Milan non si è mai messa in luce perché i milanisti non facevano a tempo a prendere il pallone o, se ci riuscivano, immediatamente uno del Perugia veniva a strapparglielo prima ancora che potessero decidere che cosa farne. La classe si è vista in potenza. Mai in atto. Nel centrocampo e nella difesa si sentiva la mancanza di forza e di sprint. Infatti se marcavano non ce la facevano più a partire all'attacco. Se si slanciavano in avanti, come è accaduto nel secondo tempo nel tentativo di rimontare, non avevano più fiato per tornare indietro ad annullare l'avversario che, completamente senza collare, faceva i suoi comodi. La ragione principale della débàcle del Milan col Perugia è tutta qui. A Rocco non si possono addebitare le gambe fiacche, il fiato corto e i vizi del Milan. Marchioro quindi aveva detto bene quando punzecchiando Rocco lo invitò a fare il preparatore fisico. E' proprio qui che Rocco deve tirarsi su le maniche e dare degli ordini. Il mio parere è che il Milan con due o tre allenamenti ben tirati sul ritmo risolverà molti dei suoi problemi. Ho notato che alle corde erano soprattutto quei giocatori che sono stati poco impiegati e cioè Biasiolo e Sabadini. Dove si è volatizzata la velocità di Sabadini che era il più veloce ter¬zino d'Italia? Credo proprio negli allenamenti sbagliati, impostati sul fondo e non sul ritmo.
IL MILAN a uno spettatore superficiale poteva apparire svogliato e menefreghista verso la sua drammatica posizione in classifica. Ma non era così. I giocatori avevano il coltello fra i denti, ma le gambe giravano al rallentatore. Tra otto giorni già si comincerà a vedere un miglioramento di ritmo e anche le modifiche tattiche che apporterà Rocco dopo essere entrato nel vivo dei peccati del Milan. I giocatori, dopo che avranno ritrovato il loro corpo, potranno risfoderare anche la loro classe che è indiscussa e invidiata. Allora si rivedrà quel Milan che i tifosi rossoneri vogliono. E subito. Per quanto riguarda l'esordio di Capello libero lo giudico buono al cinquanta per cento. Cioè ha giocato molto bene quando si è limitato a rimanere al suo posto e a guidare la difesa o a rilanciare con passaggi larghi, profondi e centrati. E' stato invece scarso a causa della sua cattiva preparazione sulla velocità, quando è partito anche lui all'attacco per tentare il miracolo di rimontare il punteggio. Il terreno melmoso dello stadio di Perugia ha danneggiato anche Rivera che si è visto molto poco e che, a parte il gol della bandiera, è stato sovrastato da Agroppi che anche lui non è certo un giovanotto. Fiducia a Rocco e al Milan. Penso che si riprenderanno presto.
Helenio Herrera