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Sgominata la Doria al Concorso di Firenze del 1904
La questione arbitrale, in una misura grottesca, sarebbe ritornata a galla durante il torneo di Firenze. Il Comitato Giuochi fissò per tempo le cinque sedi per le eliminatorie del calcio: Milano, Genova, Firenze, Padova e Roma. Si iscrissero in sette: Milan, Mediolanum, Sempione, Andrea Doria, Reyer, AC Vicenza, Forza e Coraggio di Roma. Nelle eliminatorie il Milan il 22 maggio fece fuori all'Acquabella per 2-1 la Sempione (la Mediolanum a quel punto già aveva sciolto la sezione). Si qualificarono anche l'Andrea Doria e il Vicenza, mentre la squadra romana si ritirò. Il Concorso si tenne dal primo al cinque giugno del 1904. Fu una kermesse grandiosa, per la partecipazione del pubblico e il numero dei ginnasti convenuti: oltre 4.000 divisi in 119 squadre. Una tendopoli immensa e padiglioni di ristorazione sorsero appena fuori Firenze, sui prati alle Cascine; e nei pressi un anfiteatro in legno racchiuse il campo di gara, in una località denominata "Prato del Quercione". Oltre alle evoluzioni ginniche e ai tornei dei giochi, si svolsero gare di pentathlon, lotta greco romana, sollevamento pesi, corse podistiche, di marcia e concorsi di salto.


Figura 25 e 26 : un'immagine della Sempione Milano e una cartolina per il Concorso Nazionale di Firenze 1904

Il campionato di calcio rullò tra il 2 e il 3 giugno, con le traverse delle porte accuratamente misurate all'altezza di metri 2 e 45 cm. Nella gara di classificazione il "Milan 2" finì alle spalle del Vicenza, secondo il giudizio dell'apposita giuria formata da insegnanti di educazione fisica. Non c'è da meravigliarsi per questa mancata vittoria delle riserve (probabilmente gli studenti) rossonere: i giurati giudicavano in base a tre criteri (citiamo dall'art. 227 del Regolamento Federale del 1901): la classificazione viene fatta da 3 giurati di cui il primo dà il voto per l'ordine, la disciplina ed il comando, il secondo per la collettività, il terzo per la esecuzione individuale. E' probabile che, almeno al criterio numero uno, i ginnasti vicentini fossero stati ritenuti superiori. Ma veniamo al campionato. Per sorteggio, si affrontarono alle quattro e trenta di pomeriggio di giovedì 2 le squadre della Doria e dell'Associazione Calcio Vicenza.
I doriani (camicia a scacchi bianchi e celesti, calzoni e calze neri), pur giocando in dieci contro undici, al termine degli 80' seppellirono 5-0 i biancorossi a strisce. Questa la loro formazione: S. Calì, F. Calì, Pippo, Bolognini, Huehn, Sessarego, Ansaldo, Aniay, Noubert, Lancareiro. Il mattino dopo, i doriani si ripresentarono in campo per affrontare il Milan. L'avvio del match non fu quello normale al quale milanisti e doriani erano abituati. Kilpin tese la mano a Calì, in previsione del sorteggio del calcio d'inizio; se non che l'arbitro, un maestro di ginnastica pugliese che probabilmente si era letto il "regolamento" la sera prima, comparve sul campo col pallone tra le mani, gli sferrò un gran calcio e con quello intese dare il là alla partita. Kilpin protestò subito ma l'arbitro, piccato nella sua autorità, rispose severo: "Ma lei cosa c'entra? Sono o non sono io l'arbitro? Si giuochi dunque come voglio io, e lei taccia, se non vuole essere espulso dal campo!" A parte quest'episodio comico, il match si svolse con sufficiente regolarità, e i rossoneri s'imposero per 3-2. Ecco la cronaca della partita riportata dal quotidiano "La Nazione", completa della formazione milanista:

Alle ore 7.20 comincia la gara fra l'"Andrea Doria" di Genova e la "Milan Foot-Ball Cricket Club". Sono due squadre di gran valore e la gara riesce interessantissima. I giurati sono i signori Bosisio e Dal Dan. La composizione delle squadre l'abbiamo data ieri. La squadra del Milan Cricket Foot Ball Club è così composta: Portiere: Cederna; 3a fila: Kilpin e Canfari; 2° fila: Stabilini I, Carter e Camperio; 1a fila: Pedroni, Colombo, Stabilini II, Tre Re, Gregoletto. Nella prima ripresa l'Andrea Doria di Genova fa due gol e pare certa la vittoria della Doria, ma alla seconda ripresa fa tre gol la Milan Cricket Foot Ball Club ed è proclamata campione. Seconda rimane la Società Andrea Doria.

Dalla cronaca si evincono due cose: la prima è che il Milan approfittò della stanchezza degli avversari per rimontarli dopo essere partito malissimo. La seconda è che probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di rimontare se i milanisti fossero scesi in campo con la migliore formazione possibile. Mancavano diversi dei titolari che, meno di due mesi prima, avevano disputato la semifinale FIF con la Juventus: il portiere Ermolli, il terzino Suter (pilastro difensivo insieme a Kilpin), e anche Walter, Haberlin, Scotti e Angeloni. In ogni modo, Kilpin poté alzare davanti ai compagni la "Coppa d'Onore" di campione della FGI. Ma questa volta lo faceva solo lui, e Franz Calì stava a guardare. Medaglie d'argento "grandi" e "medie" furono distribuite entro la fine dell'anno alle squadre partecipanti, comprese quelle che avevano perduto nella fase eliminatoria. Il Milan, oltre alla coppa, ebbe anche una medaglia d'argento grande.


Figura 27 e 28 : una formazione rossonera 1904-05; l'ufficializzazione del titolo ("Il Ginnasta" 15.12.1904)

L'aneddoto dell'arbitro di Firenze fu così bizzarro da ritornare alla memoria a Kilpin nel suo articolo pubblicato su "Lo Sport Illustrato" nel 1915. Ma lo sconosciuto maestro di ginnastica (e lasciamolo tale) del Concorso Ginnico Nazionale del 1904 non doveva essere stato l'unico esemplare di arbitro ignorante capitato all'inglese sui campi italiani in quei tempi pionieristici. >>>

 
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