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da "Almanacco Illustrato del Milan" - Ed. Panini Modena, 2005
Lo scisma si ricompone ed il campionato maggiore cambia etichetta, non più di 1^ Categoria ma di 1^ Divisione. Al Nord il torneo si articola su 3 gironi di 12 squadre. Al Sud ancora gironi a base regionale. Il comportamento del Milan è appena sufficiente: 4° dietro a Genoa (che poi vincerà il titolo assoluto), Legnano e Bologna nel girone B. Accanto ai vecchi Soldera e Morandi, si mette in luce il giovane "Pin" Santagostino, un attaccante veloce e concreto con un innato senso del gol. Per la prima volta la squadra ha un "vero" allenatore, ingaggiato all'estero, in Austria: Ferdi Oppenheim.


da E. Tosi – Forza Milan! – La storia del Milan ("La nascita del girone unico"), febbraio 2005
Nel 1922-23, rientrato lo scisma federale, viene riproposto al Nord un torneo (che assume la denominazione di "Campionato di Prima Divisione") impostato su tre gironi di 12 squadre ciascuno. Il Milan, inserito nel secondo, ha un comportamento appena sufficiente: i rossoneri finiscono quarti dietro a Genoa, Legnano e Bologna. Per la prima volta nella sua storia, la nostra società può disporre di un "trainer". Fino ad allora ci si era accontentati della figura di un dirigente accompagnatore che decideva la formazione; in quanto agli allenamenti, poi, i giocatori si arrangiavano come potevano. Il primo vero tecnico del Milan è l'austriaco Ferdi Oppenheim. Si mette in luce in prima squadra "Pin" Santagostino, attaccante con un raro fiuto del gol, che nella sua carriera in rossonero (durata fino agli inizi degli anni '30) segnerà ben 106 reti. Il campionato viene vinto ancora una volta dal Genoa.


dal sito www.ilveromilanista.it
STAGIONE 1922/1923 - SANTAGOSTINO, E POI IL VUOTO
Si ricompatta il campionato, il Milan tiene un andamento non proprio esaltante e termina quarto nel suo gironcino. In panchina arriva il sapiente austriaco Ferdi Oppenheim. Dopo l'addio di Lovati, la fascia di capitano passa a Soldera. Pin Santagostino, il giovane attaccante esploso la scorsa stagione, si rivela un bomber con gran senso del gol, veloce e concreto. In porta Oppenheim schiera Midali; la difesa si conferma sul duo Bronzini-Soldati, mentre Soldera governa ora una mediana nuova, con De Franceschini (debuttante con 2 presenze l'anno precedente) e il nuovo Oreste Perfetti. A ispirare, il regista Tiziano Ballarin. Il reparto avanzato schiera Santagostino e Papa coadiuvati dai mediocri Poggia e Forneris.
Poca storia. Tre pari e una vittoria in avvio per il Milan, che però crolla alla quarta giornata: 0-8 col Bologna, decisamente la bestia nera di quegli anni. Lo 0-0 col modesto Derthona è segnale di una squadra non certo in gran forma, che tuttavia riesce a battere brillantemente la Rivarolese per 4-0: tripletta del bomber Santagostino. Lo stesso centravanti è protagonista, dopo il pari senza gol con lo Spezia, dell'1-1 di Modena, sfida che precede la temibile sfida con la Juve. I bianconeri passano con Monticone, il Milan reagisce con l'orgoglio e tiene la difensiva. Pin Santagostino trova il pareggio infilando un rigore allo scadere del primo tempo. Oppenheim dà la carica negli spogliatoi e i rossoneri tornano in campo elettrici. Ancora Santagostino realizza un gol dei suoi, facendo sognare i tifosi. L'illusione dura fino al '60, Ferraris pareggia e finisce 2-2. Travolta l'Esperia Como (4-1, doppietta di Santagostino, gol di Papa e Poggia), il Milan batte il Legnano grazie alla prodezza della "mente" (sulla carta) Ballarin ma poi cade in casa col Genoa, che sfrutta l'unica sbavatura difensiva. I nostri non demordono, si rifanno umiliando l'US Milanese per 6-1 (Papa in gran spolvero, con 3 gol; ancora a bersaglio Ballarin) ed espugnando il terreno della Cremonese (1-0, Poggia). La terribile sfida col Bologna viene vinta a tavolino dal Milan, per intemperanze dei tifosi locali; i rossoneri ospitano dunque il Derthona ma soffrono ancora oltre misura, pareggiando solo dopo lunga sofferenza: Soldera è l'eroe del giorno. Segue un 1-1 con la Rivarolese e il successo di misura sul Modena, griffato da Forneris: l'attaccante dà un minimo segno alla sua annata. Il ritorno con la Juve è un onorevole 0-0, poi per il Milan solo una sconfitta e due pari ancora sotto la griffe di Santagostino: il quarto posto finale ha ben poco da tramandare ai posteri.
Un solo bomber. Senza troppo brillare, Midali è il portiere che gioca di più (15 gare), spesso preferito a Norsa. Il terzino Bronzini si conferma discretamente bravo nella fase difensiva e brillante in quella offensiva: altre 2 reti, per lui, in 22 match. Il suo compagno Soldati disputa 21 partite cercando di dare il meglio di sé. Buon rendimento nel mezzo per Alfredo De Franceschini (19 gare): doveva ereditare il posto di un grande come Lovati, mica facile. Discreto anche l'inserimento di Oreste Perfetti, anche se non abbastanza per riconfermarsi l'anno dopo; resterà comunque in rosa e tornerà molto utile più avanti. Soldera è sempre una garanzia nella mediana: 19 gare e un gol, i soliti applausi incondizionati dei tifosi e tanta passione sfogata in tackle. Santagostino è il bomber con 11 reti in 21 gare; segue il duo Papa (4 centri in 21 gare)-Poggia (18/4), tutt'altro che sufficiente; ancor meno importante il rendimento di Forneris (10/2). Tiziano Ballarin è la mente dell'azione offensiva, spesso e volentieri cerca di ispirare la manovra e in due occasioni (in 19 gare) trova anche la personalissima soddisfazione del gol. Tra le riserve il vecchio idolo Ernesto Morandi (8 gare), alla penultima stagione col ruolo di chioccia; in squadra anche Allievi, Belloni, Carcano, Corsi, Daccò, Pluderi, Simontacchi, Trabattoni e Zacchi.


dal sito www.milanhistory.blogspot.com
1922-1923, DIETRO PIN IL VUOTO
ALTRA STAGIONE NON PROPRIO ESALTANTE PER I ROSSONERI, ALLENATI DALL'AUSTRIACO OPPENHEIM: QUARTO POSTO FINALE, BRILLA SOLO SANTAGOSTINO, AUTORE DI 11 RETI.


SI RICOMPATTA il campionato, il Milan tiene un andamento non proprio esaltante e termina quarto nel suo gironcino. In panchina arriva il sapiente austriaco Ferdi Oppenheim. Dopo l'addio di Lovati, la fascia di capitano passa a Soldera. Pin Santagostino, il giovane attaccante esploso la scorsa stagione, si rivela un bomber con gran senso del gol, veloce e concreto. In porta Oppenheim schiera Midali; la difesa si conferma sul duo Bronzini-Soldati, mentre Soldera governa ora una mediana nuova, con De Franceschini (debuttante con 2 presenze l'anno precedente) e il nuovo Oreste Perfetti. A ispirare, il regista Tiziano Ballarin. Il reparto avanzato schiera Santagostino e Papa coadiuvati dai mediocri Poggia e Forneris.

POCA STORIA. Tre pari e una vittoria in avvio per il Milan, che però crolla alla quarta giornata: 0-8 col Bologna, decisamente la bestia nera di quegli anni. Lo 0-0 col modesto Derthona è segnale di una squadra non certo in gran forma, che tuttavia riesce a battere brillantemente la Rivarolese per 4-0: tripletta del bomber Santagostino. Lo stesso centravanti è protagonista, dopo il pari senza gol con lo Spezia, dell'1-1 di Modena, sfida che precede la temibile sfida con la Juve. I bianconeri passano con Monticone, il Milan reagisce con l'orgoglio e tiene la difensiva.

Pin Santagostino trova il pareggio infilando un rigore allo scadere del primo tempo. Oppenheim dà la carica negli spogliatoi e i rossoneri tornano in campo elettrici. Ancora Santagostino realizza un gol dei suoi, facendo sognare i tifosi. L'illusione dura fino al '60, Ferraris pareggia e finisce 2-2. Travolta l'Esperia Como (4-1, doppietta di Santagostino, gol di Papa e Poggia), il Milan batte il Legnano grazie alla prodezza della "mente" Ballarin ma poi cade in casa col Genoa, che sfrutta l'unica sbavatura difensiva. I nostri non demordono, si rifanno umiliando l'US Milanese per 6-1 (Papa in gran spolvero, con 3 gol; ancora a bersaglio Ballarin) ed espugnando il terreno della Cremonese (1-0, Poggia). La terribile sfida col Bologna viene vinta a tavolino dal Milan, per intemperanze dei tifosi locali; i rossoneri ospitano dunque il Derthona ma soffrono ancora oltre misura, pareggiando solo dopo lunga sofferenza: Soldera è l'eroe del giorno. Segue un 1-1 con la Rivarolese e il successo di misura sul Modena, griffato da Forneris: l'attaccante dà un minimo segno alla sua annata. Il ritorno con la Juve è un onorevole 0-0, poi per il Milan solo una sconfitta e due pari ancora sotto la griffe di Santagostino: il quarto posto finale ha ben poco da tramandare ai posteri.

UN SOLO BOMBER. Senza troppo brillare, Midali è il portiere che gioca di più (15 gare), spesso preferito a Norsa. Il terzino Bronzini si conferma discretamente bravo nella fase difensiva e brillante in quella offensiva: altre 2 reti, per lui, in 22 match. Il suo compagno Soldati disputa 21 partite cercando di dare il meglio di sè. Buon rendimento nel mezzo per Alfredo De Franceschini (19 gare): doveva ereditare il posto di un grande come Lovati, mica facile. Discreto anche l'inserimento di Oreste Perfetti, anche se non abbastanza per riconfermarsi l'anno dopo; resterà comunque in rosa e tornerà molto utile più avanti. Soldera è sempre una garanzia nella mediana: 19 gare e un gol, i soliti applausi incondizionati dei tifosi e tanta passione sfogata in tackle. Santagostino è il bomber con 11 reti in 21 gare; segue il duo Papa (4 centri in 21 gare)-Poggia (18/4), tutt'altro che sufficiente; ancor meno importante il rendimento di Forneris (10/2). Tiziano Ballarin è la mente dell'azione offensiva, spesso e volentieri cerca di ispirare la manovra e in due occasioni (in 19 gare) trova anche la personalissima soddisfazione del gol. Tra le riserve il vecchio idolo Ernesto Morandi (8 gare), alla penultima stagione col ruolo di chioccia; in squadra anche Allievi, Belloni, Carcano, Corsi, Daccò, Pluderi, Simontacchi, Trabattoni e Zacchi. (Pubblicato da RG METAL'88)






Il Milan 1922-23.
Da sinistra in piedi: Soldati, Papa III, Midali II, Soldera I, Bronzini, Oppenheim, Ballarin, Santagostino, De Franceschini, Perfetti
(Archivio Magliarossonera.it)



dal sito www.wikipedia.org
LA RIUNIFICAZIONE DEL CAMPIONATO
Dopo la tribolata stagione 1921-22, caratterizzata in Italia dalla disputa di due diversi e concorrenti campionati di calcio a causa della lite fra grandi e piccole società relativamente al numero di partecipanti al torneo, il Compromesso Colombo, emanato il 22 giugno 1922, aveva sanato lo scisma e dettato le linee fondamentali dell'organizzazione di quello che era divenuto oramai lo sport nazionale italiano.
Secondo il dettato del Compromesso, la nuova stagione fu organizzata sulla base di 36 squadre, individuate dallo stesso lodo arbitrale, suddivise in tre gironi di livello nazionale gestiti dalla Lega Nord, mentre nel Meridione continuarono a disputarsi i tradizionali campionati regionali, ora coordinati dalla Lega Sud. La struttura era però transitoria, perché le squadre del torneo settentrionale dovevano scendere a 24, secondo il modello del Progetto Pozzo, fin dalla stagione successiva, per cui si stabilì la retrocessione di ben quattro società per ciascun girone, oltre al blocco una tantum delle promozioni dalla Seconda Divisione.

L'INVINCIBILE GENOA
L'ala Aristodemo Ettore Santamaria tornò al Genoa dopo aver condotto allo scudetto la Novese Finalmente riunificato, il campionato aveva nelle due finaliste della precedente stagione confederale le favorite al titolo. In particolare il Genoa si era rinforzato con gli acquisti del terzino Delfo Bellini, dalla Sampierdarenese, e di Ettore Neri, dall'Andrea Doria, da aggiungere al ritorno di Emilio Santamaria, che aveva appena condotto al successo la Novese. I grifoni disputarono uno splendido campionato e raggiunsero la finale da imbattuti: solo un caparbio Legnano, secondo classificato nel girone eliminatorio, uscì indenne da entrambi i confronti coi rossoblù. Una formazione, quella rossoblu, destinata ad entrare nella storia del calcio italiano, raggiungendo questo record di imbattibilità eguagliato solo 70 anni dopo dal Milan.
La gloriosa difesa formata da De Prà Bellini De Vecchi - Uno dei punti più solidi di quella mitica squadra era la difesa. Durante un incontro olimpico tra Italia-Francia De Prà si ruppe un braccio con doppia frattura, ma decise di continuare lo stesso a giocare per 70 minuti. Il giovane portiere Giovanni De Prà in poco tempo sarebbe diventato il portiere più importante del Genoa e dell'Italia, e nel 1929 venne premiato come miglior portiere internazionale assieme allo spagnolo Zamora. Non si può parlare della storia del Genoa e del calcio italiano senza nominare il Figlio di Dio Renzo De Vecchi,capitano del Genoa e della Nazionale, il più grande terzino della storia del calcio italiano,giocatore di grandi qualità tecniche e atletiche fece la storia del Genoa e della Nazionale. A fianco del Figlio di Dio giocava l'altro terzino, Delfo Bellini, giocatore dell'Italia olimpica che vinse il Bronzo nel 1928.
La mitica Mediana Barbieri Burlando Leale - La gloriosa difesa di quei tempi non sarebbe stata tale senza l'apporto di un'altro grande reparto di quella squadra, la mediana. La mediana del centrocampo di allora era preposta sia al gioco difensivo che a quello di costruzione,infatti prima del cambiamento della regola del fuorigioco e dell'avvento del "Sistema" si giocava col "Metodo", i due mediani andavano avanti e in dietro sulle fasce e avevano un ruolo determinante per la difesa e per l'attacco,ma col sistema sarebbero diventati i due laterali della difesa, mentre il centromediano sarebbe arretrato occupandosi solo della manovra difensiva. I protagonisti di questo reparto erano Ottavio Barbieri, instancabile faticatore sulla fascia destra, Ettore Leale il suo compagno di sinistra e il centromediano Luigi Burlando. Il loro gioco era determinante per tutta la squadra,e avevano messo a disposizione le loro qualità anche nella Nazionale italiana, di cui Burlando e Barbieri furono bandiere di quei periodi.
L'episodio che apri' le porte alla carriera di Ottavio viene cosi' tramandato: "...nello spogliatoio mister Garbutt, guardando Barbieri, gli rivolse questa domanda: Mi manca il laterale destro, si sente di giocare un'altra partita con la prima squadra? Un tempo lo farei ancora volentieri! gli rispose il giovane Ottavio. In effetti non si limito' a giocare solo un tempo, ma tutti i novanta minuti e fu uno dei migliori in campo, conquistandosi cosi', di fatto, la maglia da titolare nella più forte squadra italiana di allora..."
Il Genoa oltre ad essere la squadra più forte, era la più famosa e blasonata,aveva numerosi tifosi in tutta Italia e in Argentina, dove abitavano molti genovesi trasferiti in sud america per fare fortuna. E proprio il grande Genoa degli anni 20 fu la prima squadra italiana a fare una turnè in sud america, in Argentina e Uruguay dove giocò contro le rispettive selezioni nazionali.




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Ragione sociale Milan Football Club (M.F.C.)
Il Mister del 1922-23,
Ferdi Oppenheim
Colori sociali Rosso e nero a strisce verticali
Data di fondazione 13 dicembre 1899
Sede Birreria Colombo (ex Spatenbrau) - via Ugo Foscolo - MILANO
AREA DIRETTIVA
Presidente Piero Pirelli I
Vice-presidente Iro Bonzi, Mario Benazzoli
Segretario Giuseppe Parravicini
AREA TECNICA
Allenatore Carica vacante  (incarico assunto dal Capitano Francesco Soldera I) fino al 12 novembre 1922, poi Ferdi Oppenheim
SQUADRA
Capitano Francesco Soldera I
Campo sportivo Campo Milan Viale Lombardia - MILANO
Giocatori di partite ufficiali Eugenio Allievi, Tiziano Ballarin, Giovanni Belloni, Rinaldo Bronzini, Bruno Carcano, Dionigi Corsi, Bassano Daccò I, Alfredo De Franceschini I, Enrico Forneris, Bruno Midali II, Ernesto Morandi, Giuseppe Norsa, Venerino Papa III, Oreste Perfetti, Francesco Pluderi, Luigi Poggia, Giuseppe Santagostino, Andrea Simontacchi, Umberto Soldati, Francesco Soldera I (cap.), Ferdinando Trabattoni, Gustavo Zacchi
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